Comprare Casa o vivere in Affitto? Questo è il problema!

Alla fine è toccato anche a noi affrontare l'annoso dilemma che da generazioni attanaglia le coscienze degli Italiani. Comprare casa o vivere in affitto? Il mattone è l'investimento più sicuro? Pagare ogni mese l'affitto sono sempre soldi sprecati? A queste e altre grandi domande esistenziali proveremo a dare una risposta in quest'episodio.

Difficoltà
24 minuti
The Bull - No Thumb

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Punti Chiave

La scelta tra comprare casa e vivere in affitto non ha una risposta unica: dipende dall'orizzonte temporale e dalla propria situazione finanziaria personale.

In Italia, gli immobili non si rivalutano automaticamente e il loro valore reale è spesso calato dall'inflazione dal 2006.

Trascrizione Episodio

Bentornati a The Bull – Il tuo podcast di finanza personale

Rieccoci qua, anche ad Agosto THE BULL non va mai in ferie!

E per di più oggi puntata speciale su un argomento che non potevamo più rimandare!

Alla fine anche a questo podcast è toccato l’onere di prendere in mano una questione cara agli Italiani quasi quanto la mamma e il calcio e, nei panni di un novello Amleto della finanza personale, sentivo che questo dilemma andava affrontato, dopo che per 25 episodi l’avevo solo sfiorato ma non l’avevo ancora preso di petto.

Quindi comprare casa o vivere in affitto? Questo è il problema!

Intere generazioni di Italiani e le loro progenie non avranno alcun dubbio nel rispondere senza indugio che è meglio comprare, che i soldi per l’affitto sono buttati via, che il mattone è l’investimento più sicuro perché si rivaluta sempre eccetera, eccetera, eccetera.

Ma siamo sicuri che sia proprio così?

Non è che forse siamo vittima di un pregiudizio storico che ci ha causato una fatale aberrazione nella valutazione delle nostre decisioni finanziarie?

L’obiettivo di quest’episodio è proprio quello di affrontare il tema e, come da stile di THE BULL, senza prendere le parti di nessuno a priori, guardare a qualche numero per capire dove stia la verità.

Spoiler alert: vi anticipo fin da subito che non ci sarà una risposta definitiva alla fine dell’episodio.

Il nostro scopo sarà invece comprendere le diverse situazioni e inquadrare la questione nella giusta prospettiva in maniera tale che ciascuno di voi possa poi prendere la migliore decisione per la PROPRIA vita.

Intanto, perché in Italia siamo fissati come pazzi con sta storia della casa di proprietà?

Beh, sicuramente perché è la situazione più famigliare che abbiamo, in quanto voi che mi state ascoltando con ogni probabilità o avete una casa di proprietà o, se siete un po’ più giovani, siete cresciuti nella casa di proprietà dei vostri genitori, con rare eccezioni. (vi ricordate il Bias di Disponibilità? Ecco ci siamo dentro fino al collo)

In Italia quasi il 74% della popolazione vive in una casa di sua proprietà.

Possedere una casa è quindi una prerogativa di quasi 3 Italiani su 4.

Se è vero che ci sono molti Paesi Europei che presentano una percentuale ancora superiore – Rumeni, Lituani, Croati, Spagnoli e Norvegesi superano l’80, a volte addirittura il 90% – se consideriamo i paesi più sviluppati a livello globale l’Italia rappresenta molto più un’eccezione che una regola.

Per fare qualche esempio:

– in Germania solo il 50% degli abitanti è proprietario della casa in cui abita;

– in Francia, Regno Unito e Stati Uniti siamo tra il 60 e il 65%;

– in Giappone siamo intorno al 55% mentre

– in Svizzera addirittura meno della metà degli abitanti è proprietario di casa, circa il 42% per la precisione.

Da un lato questa correlazione inversa tra il livello di benessere di un Paese e la sua percentuale di proprietari di case, che fa sì che essa sia maggiore negli Stati più arretrati e minore in quelli più ricchi, è sicuramente figlia degli alti, e spesso inarrivabili, valori immobiliari delle grandi città.

Comprare casa a New York, a San Francisco, a Londra, a Tokyo e così via è un’impresa spesso al di fuori della portata della stragrande maggioranza della popolazione.

Dall’altro c’è sicuramente anche un fatto culturale che ha fatto sì che nel tempo in questi Paesi si affermasse una minor tendenza all’acquisto della propria abitazione rispetto che all’affitto.

Al di là di quello che fanno gli altri, comunque, guardiamo in casa nostra e cerchiamo di capire quando sia meglio comprare casa e quando invece sia meglio vivere in affitto.

Eh sì, caro il mio scettico ascoltatore che stai aggrottando la fronte pensando “ma che cazzo sta dicendo questo di THE BULL? Ma quando mai può essere meglio stare in affitto?”.

Ehhh, sta buono un attimo. Vedremo invece che la questione non è così semplice come hai sempre pensato.

Prima di tutto smarchiamo due cose.

Prima roba, di natura autobiografica.

Io faccio parte di quel quasi 74% di Italiani proprietario della casa in cui abita, con il mio bel mutuo che terminerà quando probabilmente gli iPhone saranni considerati oggetti d’antiquariato, quindi ho un’opinione assolutamente neutra sull’argomento, del tutto indipendente dalle mie decisioni personali passate.

Seconda cosa, quando oggi parliamo dell’acquisto di una casa parliamo di prima casa. Non stiamo prendendo in considerazione l’acquisto di un immobile come investimento finalizzato alla generazione di una rendita passiva periodica tramite il canone di affitto degli inquilini che ci andranno ad abitare.

Nell’episodio 5 e qua e là in altri episodi prima di questo abbiamo già parlato dell’investimento immobiliare, altra grande ossessione degli Italiani e abbiamo detto che non è tutto oro quel che luccica.

Breve recap sull’argomento:

1) Ha senso investire in un immobile da mettere a reddito se e solo se il valore dell’investimento rappresenta una quota minoritaria del mio patrimonio; se invece ho 200.000 € e li uso per comprare un appartamento da mettere in affitto, non è che sia sbagliato in senso assoluto ma sto violando la prima regola fondamentale di ogni buon investimento che è: DIVERSIFICARE. In questo caso sto invece concentrando il mio investimento in unico asset espondendomi ad un rischio particolarmente alto.

2) L’investimento immobiliare è ILLIQUIDO e non frazionabile, quindi non è facile da smobilitare nel momento in cui volessi trasformarlo in liquidità per esigenze personali o per fare altri investimenti.

3) Il rendimento immobiliare non è così stellare come può apparire. Avevamo già fatto noi due calcoli ma in generale quasi tutte le stime convergono su un valore del 5% come rendimento medio di un investimento immobiliare residenziale. Ad esempio un articolo del Sole 24 Ore di Aprile 2023 riportava che, per quanto riguarda gli affitti residenziali a Roma e Milano, il rendimento fosse nell’ordine del 5-5,5%.
Attenzione però che questo rendimento non tiene in considerazione oneri straordinari, l’impatto degli interessi di un eventuale mutuo per acquistare l’immobile, inquilini che non pagano regolarmente l’affitto (secondo Idealista, circa 1 un inquilino su 3 in Italia paga in ritardo o non paga affatto il canone di acquisto) e possibili periodi in cui l’immobile dovesse restare sfitto.

Quindi sì, l’investimento immobiliare ha il suo perché e comunque il 5% all’anno è meglio di un calcio nel sedere, ricordatevi però che il rendimento del mercato azionario globale descritto dall’indice MSCI World, negli ultimi 40 anni è stato superiore all’8% all’anno.

Chiaro? quindi investite in Immobili per diversificare il portafoglio, bene, ma attenzione a non sovrastimarne la virtuosità.

Torniamo a noi, invece, e affrontiamo il tema se sia meglio comprare casa o stare in affitto.

Vediamo intanto PRO e CONTRO di entrambe le soluzioni.

PRO dell’acquisto della casa:

1) il più importante è sicuramente il fatto che acquistando la casa sto comprando un asset che possiede un valore, non un bene di consumo. Se compro un immobile da 300.000 € nel mio bilancio personale posso idealmente considerare di avere un bene che vale 300.000 € e che teoricamente mantiene questo valore nel tempo (vedremo però tra poco che non è proprio sempre così).

2) la casa è mia e ci faccio dentro quello che voglio, senza dover rendere conto al proprietario.

3) ci sono alcuni benefici fiscali, come ad esempio la deducibilità degli interessi sul mutuo.

Veniamo ora ai

PRO dell’affitto:

1) il più importante è sicuramente il fatto che stando in affitto non sono vincolato a rimanere in un posto fisso; qualunque cosa succeda nella mia vita, con un minimo di preavviso posso cambiare casa, città, Paese o pianeta senza troppe seccature e senza dover pagare un euro in più.

2) non devo disporre di grandi capitali (che posso invece dedicare ad altri investimenti).

3) non devo occuparmi delle spese di manutenzione.

Occupiamoci ora velocemente dei

CONTRO dell’acquisto:

1) mi vincola a vivere in un determinato posto, mentre l’operazione di vendita e trasferimento richiede una certa complessità e certamente dei costi;

2) immobilizza un grosso capitale e, se ho un mutuo, mi sottopone ad un debito a lungo o lunghissimo termine;

3) tutte le spese di manutenzione sono a mio carico;

4) devo mettere in conto una serie rilevante di costi iniziali quali agente immobiliare, notaio, periti e imposte.

Infine, tocchiamo i CONTRO dell’affitto:

1) è chiaramente una pura spesa, che non contribuisce alla creazione di valore;

2) devo dipendere dal proprietario e non sono libero di fare interventi per modificare l’immobile;

3) non ho particolari incentivi fiscali.

Allora, come era ovvio ci sono prevedibili pro e contro in entrambe le opzioni.

L’obiezione tipica però, soprattutto tra gli irriducibili del “meglio comprare casa”, riguarda l’aspetto finanziario, ossia il fatto che l’acquisto di un immobile genera valore mentre il canone di affitto rappresenta una pura voce di debito, un costo al 100%.

L’altra obiezione è inoltre legata al fatto che l’immobile mantiene il suo valore nel tempo, anzi si rivaluta anno dopo anno ed è quindi un efficace rimedio contro l’inflazione.

Allora, partiamo da questo secondo punto.

Ragazzi

Non so come dirvelo

Mi spiace darvi questa notizia ma

in Italia gli immobili valgono mediamente meno di quando li avete comprati.

Se pensate che ciò non sia vero è perché considerate solo i valori nominali ma se tenete conto dell’inflazione, I’m sorry, l’Italia è un Paese in cui, diversamente dagli altri grandi Paesi sviluppati, i valori immobiliari sono in declino da tempo.

Ci sono alcune eccezioni, certo, ad esempio a Milano i valori immobiliari negli ultimi 10 anni sono cresciuti di circa il 28%.

Ma nel complesso i valori degli immobili in Italia sono lontani dal picco massimo che è stato toccato addirittura nel 2006.

Da allora, complice anche la bolla immobiliare esplosa negli Stati Uniti che ha avuto impatti globali sul settore, i valori reali degli immobili in Italia sono scesi anche del 30% secondo alcune stime.

Poi è chiaro che ogni situazione specifica fa storia a sé.

Se 20 anni fa avevate comprato una casa in zona Isola, allora non esattamente il fiore all’occhiello di Milano, oggi avete fatto bingo perché Isola è diventata uno dei quartieri più fighetti della città con prezzi al metro quadro senza senso.

Ma fare operazioni del genere è l’equivalente di comprare le azioni di una futura Apple, è più un’eccezione che la regola.

Quindi, fatevene una ragione.

Gli immobili non si rivalutano automaticamente.

Come tutti gli asset, possono acquistare valore nel tempo, oppure perderlo.

Non date però per scontato il fatto che se comprate casa allora siete sicuri che il suo valore si apprezzerà negli anni a venire.

Veniamo invece alla prima obiezione, la diatriba tra investire nella propria abitazione oppure sprecare i soldi con l’affitto.

Allora, rispondiamo a questa cosa in due mosse.

PRIMA MOSSA: è importante valutare se, in generale, posso permettermi l’acquisto di un immobile.

Prima di fare qualunque altra considerazione di tipo finanziario è importante capire se comprare casa sia alla mia portata.

Come abbiamo già detto in un episodio passato, i requisiti sono:

1) devo essere in grado di pagare almeno il 20% del valore dell’immobile in contanti senza dover ricorrere a più dell’80% dei miei risparmi e questo al netto del solito fondo di emergenza che copra circa 6 mesi spese.
Eh sì ragazzi, non è che il fondo di emergenza posso usarlo se devo comprare casa. Quella non è mica un’emergenza. Poi

2) l’importo della rata del mutuo non deve essere superiore al 35% del mio reddito da lavoro mensile, se sono da solo, o al 25% del reddito di coppia;
perché non può essere 35% anche del reddito di coppia, mi chiederete? Perché se uno dei due perde il lavoro l’impatto della rata sullo stipendio dell’altro non può raddoppiare, altrimenti è insostenibile.

3) se ci sono spese di ristrutturazione e/o arredamento da mettere in conto, è fondamentale avere un budget preciso con un margine di sicurezza di almeno il 30% perché, ve lo dico per esperienza e chiunque ve lo può confermare, quando inizi a tirar fuori mille euro di qua, duemila di là, cinquemila di sù in lavori, mobili e quel piano in marmo della cucina che se non è esattamente tagliato in quel modo muori, beh, è un attimo che i budget saltano come grilli.

Ok?

SECONDA MOSSA.

Allora, ammettiamo che la casa ve la potete permettere, che si fa?

Acquisto o affitto?

Siamo sempre sicuri che acquistare casa generi valore, mentre con l’affitto sono soldi buttati via?

Seguitemi un attimo perché la questione è più sottile.

Facciamo un esempio concreto.

Diciamo che sto valutando un acquisto di un immobile da 300.000 €.

Abbiamo detto che devo aver da parte almeno 60.000 € per l’acconto, oltre a circa altri 15.000 € tra agente immobiliare, notaio e spese varie.

Facciamo finta che i tassi sui mutui sono una via di mezzo tra quelli vigenti nel 2021 e quelli attuali e che sono riuscito a sottoscrivere un mutuo a 25 anni con un tasso del 2,5% (che ci costerà circa 80.000 € di interessi).

Consideriamo poi, per stare molto conservativi, 30.000 € di arredamento e qualche lavoro.

Lasciamo perdere le tasse e altre spese indirette per semplicità.

Diciamo che vivremo lì 10 anni, quindi soldi effettivamente spesi: 234.000 € (ho fatto i conti io, prendeteli per buoni).

Ammettiamo, best scenario, di aver comprato casa a Milano e che l’immobile continui a rivalutarsi al ritmo del 2,5% all’anno, come da uno studio di Tecnocasa pubblicato dal Sole 24 Ore qualche giorno fa.

Nel 2033 la mia casa varrà pertanto circa 400.000 €.

Assumiamo che riesco a venderla a quel prezzo, lasciamo perdere i costi di agenzia e altre robe, quindi il mio profitto netto sarà il risultato di: 400.000 (prezzo di vendita) meno 234.000 (costi totali sostenuti in 10 anni) meno 160.000 (quota residua di mutuo dei 15 anni che mancano) UGUALE 6.000 €.

Dopo 10 anni siamo praticamente in pari.

Ok?

Allora se non vi ho rincoglionito troppo con i numeri facciamo il controesempio con l’affitto.

Dunque, stesso tipo di casa, diciamo che oggi andrei a pagare circa 1.000 € al mese di affitto (spese di condominio escluse ma le abbiamo escluse anche sopra).

Ammettiamo di rimanere in quella casa sempre per 10 anni.

Ora calcolare la rata dell’affitto per 10 anni è un po’ complicato perché magari per i primi 8 anni resta fissa per via della cedolare secca ma poi inevitabilmente si alzerà con degli incrementi imprevedibili.

Facciamo una via di mezzo e per semplicità diciamo che anche il canone dell’affitto aumenta mediamente di un 1,5% all’anno.

Nei 10 anni in affitto avrò pagato circa 133.000 €.

Se nel frattempo non avessi fatto alcun tipo di investimento, chiaramente non ci sarebbe neanche da parlarne, l’acquisto della casa vince a man bassa dal punto di vista dell’opportunità finanziaria.

Ora però immaginiamo che quei 105.000 € che avrei speso tra acconto, agente immobiliare, notaio e arredamento li avessi investiti per 10 anni in un portafoglio composto al 30% da azionario americano, 30% azionario globale, 30% di obbligazionario aggregate e 10% di oro.

Senza nulla aggiungere a quei 105.000 € iniziali, dopo 10 anni avrei realizzato circa 260.000 €.

Facciamo quindi i conti

– 133.000 di affitto, più

– 105.000 di investimento iniziale

Totale = 238.000 €.

Profitto lordo totale, quindi, 260.000 – 238.000 = 22.000 €.

Magia!

Stare in affitto si è rivelato più conveniente che comprare un immobile, che pur si è rivalutato, in un orizzonte di 10 anni.

Quindi? Mistero risolto? Meglio stare in affitto che comprare casa e abbiamo per sempre messo un punto definitivo sulla questione?

Ovviamente no.

Consideriamo intanto il fatto che tutti i valori utilizzati sono delle stime, pertanto basta davvero poco in una situazione reale per ottenere esiti completamente diversi. Ad esempio potrei non riuscire a vendere il mio immobile rivalutato ma addirittura ad un prezzo nominale inferiore a quello di acquisto. In tal caso la perdita sarebbe macroscopica. Viceversa potrei aver avuto la fortuna di comprare casa ad un prezzo sottovalutato e a ritrovarmi 10 anni dopo in un quartiere rivalutato e di moda, che mi permetterebbe di rivendere l’immobile magari al triplo di quanto l’avevo pagato.
Allo stesso modo i prossimi dieci anni dei mercati finanziari potranno essere catastrofici o spettacolari, spostando di molto la performance del mio investimento.

A priori è quindi difficile sapere con certezza cosa sia meglio.

I principali takeaway che però dobbiamo portarci a casa da questo discorso sono i seguenti, fate bene attenzione:

UNO: come avete visto la risposta a tale questione è tutt’altro che scontata, quindi prima di prendere qualunque decisione fate bene i vostri conti perché non è detto che la prima idea che avete in mente sia quella giusta.

DUE: ho scelto un orizzonte di 10 anni nell’esempio di poco fa perché, da vari calcoli che ho fatto, sembra un po’ il lasso temporale limite che demarca l’opportunità di andare in una direzione piuttosto che in un’altra, mi spiego:

– se avete intenzione di stare in un certo posto per meno di 10 anni (e soprattutto se per meno di 5 anni) con ogni probabilità l’affitto sarà la scelta migliore, perché in pochi anni è difficile ammortizzare il costo fisso degli agenti immobiliari, del notaio, dell’arredamento e degli interessi del mutuo (ricordatevi che il piano di ammortamento del mutuo prevede che all’inizio paghiate molti più interessi che alla fine, pur avendo sempre la stessa rata);

– se invece pensate che vi stabilirete in quella specifica abitazione per più di 10 anni, magari addirittura 20, 30 o tutto il resto della vostra vita, allora è molto probabile che in questa situazione l’acquisto sia la scelta economicamente migliore (e probabilmente per distanza).

TRE: prima di valutare l’acquisto di una casa, valutate attentamente il vostro budget e le vostre possibilità. Non indebitatevi fino al collo per comprarla a tutti i costi, perché non è detto che sia la scelta finanziariamente più idonea per voi in quel momento.

Se siete giovani, infatti, magari ciò che vi serve per comprare casa va a polverizzare tutti i vostri risparmi e vi costringe a rate del mutuo molto impegnative (in particolare in questo momento di tassi molto alti).

Fate due conti e vi renderete conto che per voi potrebbe essere più conveniente stare in affitto per un po’, magari in una zona meno costosa rispetto a dove vorreste comprare l’immobile, investire i vostri risparmi per farli crescere nel corso dei prossimi anni e nel frattempo lavorare su voi stessi per crescere all’interno del vostro percorso professionale, aumentare così il vostro reddito e prepararvi tra qualche anno a comprare casa con maggiore serenità e più mezzi a disposizione

QUATTRO: se decidete di comprare casa, attenzione che è facilissimo sforare i budget in maniera incontrollabile. Non è infrequente ipotizzare di spendere al massimo 20, 30 mila euro in lavori e arredamento e finire poi per pagarne 60.000 o forse anche di più.

Il consiglio che mi sento di darvi è che ci deve essere una proporzione tra il valore immobiliare per se e i costi che ci mettete dentro successivamente per arredamento e ristrutturazioni.

Se comprate un appartamento da 200.000 euro in una zona non particolarmente in voga, magari un palazzo in classe energetica G degli anni ’70 e poi spendete 100.000 euro per ristrutturarlo e un’altra barca di soldi per arredarlo, ecco che poi non potete aspettarvi di rivendere un domani quell’appartamento ad un prezzo così alto in grado di ripagarvi di tutte le spese.

Quindi un bell’arrdamento dà gioia, ridisegnare la pianta dell’appartamento può regalarvi grandi soddisfazioni, però cercate sempre di investire in modo proporzionato nella vostra casa perché il suo valore non lieviterà all’infinito.

CINQUE: fate mutui a tasso fisso. Sulla durata non mi pronuncio, potrebbero esserci buone motivazioni sia per fare un mutuo di 20 che di 30 anni, la cosa più importante è che la rata mensile sia sostenibile e che in generale vi lasci abbastanza margine per poter investire una quota del vostro risparmio. Ma il tasso fisso secondo me non dovrebbe mai essere un’opzione da mettere in discussione, a prescindere dai tassi vigenti.

Il motivo? se c’è una cosa che dovreste aver imparato qui a THE BULL è che più l’orizzonte è lungo, più possono succedere cose che oggi neanche vi immaginate. Solo 2 anni fa era facile sottoscrivere mutui con tassi intorno all’1% (in alcuni casi addirittura meno). Oggi lo stesso mutuo vi costerà circa il 4%. Se nel 2021 la rata era di, che ne so, 1.000 € al mese, oggi per lo stesso immobile allo stesso prezzo paghereste facilmente 1.400 € al mese, quindi ben 400 € in più che avrebbero con ogni probabilità un impatto molto significativo sul vostro risparmio.

Se invece fate un tasso fisso siete al sicuro da futuri rialzi dei tassi d’interesse. Oggi siamo quasi al 4% in Europa e oltre il 5% negli Stati Uniti. Ma negli anni ’80 i tassi della Fed sono arrivati anche al 10%! Quindi se oggi sono alti, non crediate che per qualche motivo non possono salire più di così.

D’altro canto, invece, se domani dovessero scendere, fate sempre in tempo a fare una surroga e rinegoziare il mutuo con un altro istituto di credito che vi concederà condizioni migliori.

SEI: attenzione che pensare di comprare un immobile in una zona “che sicuramente si rivaluterà” è la stessa cosa che comprare un’azione di una società in un settore “in crescita”. In entrambi i casi, i prezzi riflettono già queste informazioni. Quindi a meno che non abbiate a disposizione delle informazioni non ancora pubbliche, se acquistate casa certi che lo state facendo in una zona strategica, sappiate che il rischio di comprare a prezzi sopravvalutati è molto frequente.

In generale vi suggerirei di comprare una casa che vi piace, adatta alle vostre esigenze, in una zona magari ben collegata e senza un track record di criminalità crescente. Per il resto, non diventerei matto più di tanto a trovare un'”occasione immobiliare” perché è estremamente difficile imbattervisi e o fare quello è il vostro lavoro, oppure rischiate di prendere sole.

Tutto chiaro?

Oh ragazzi, meglio di così che volete? Abbiamo fatto la guida definitiva su cosa fare quando si tratterà di decidere quale tetto mettervi sopra la testa.

In estrema sintesi, la linea guida di riferimento deve essere:

– orizzonte di tempo lungo (e condizioni idonee), allora compro casa;

– orizzonte di tempo breve, allora vado in affitto e contestualmente investo in maniera più spinta i miei risparmi, a fronte di maggiori disponibilità.

Prima di chiudere, facile obiezione che mi aspetto, altrettanto facile da confutare.

“E se mi trovo in una situazione un po’ tirata, in cui a malapena riesco a pagare l’affitto e quindi non mi resta nulla per investire? In questo caso andrò solo a perdere soldi”.

Risposta breve: Sì.

Risposta sempre breve ma più interessante: Sì ma a quel punto devi prendere in mano la tua situazione finanziaria complessiva e valutare se l’appartamento in cui ti trovi sia alla tua portata o se non sia il caso di spostarti in uno più economico e, in generale, se stai ottimizzando al meglio le tue spese.

Anche senza ricorrere alla drastica situazione di dover cambiare casa, nel 99% dei casi stai sicuramente buttando via i soldi in qualche stronzata, quindi sentiamoci, facciamo due chiacchiere e sono certo che – magari con qualche sacrificio – vedrai che 100, 200, 300 euro al mese da investire li troviamo.

Allora cari amici immobiliaristi di THE BULL, siamo giunti alla fine di quest’episodio e spero che in esso abbiate trovato qualche spunto interessante per orientarvi con maggiore consapevolezza la prossima volta che vi metterete a comprare un immobile.

Nel frattempo, vi invito come sempre a mettere segui e attivare le notifiche su tutte le piattaforme su cui state ascoltando il podcast e a lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che dissacrano quelle nobili tradizioni che da generazioni vengono tramandate di padre in figlio in Italia e che faranno tremare i polsi ai vostri parenti e amici non appena direte loro che non è proprio vero che il mattone è l’investimento più sicuro sempre nuovi!

Per il momento ci salutiamo qui e ci ritroviamo tra pochi giorni sempre con THE BULL – Il tuo podcast di Finanza personale.

Recensioni

Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!

La mia ignoranza in materia mi ha sempre creato dei dubbi, ma grazie a un amico ho iniziato ad ascoltare il podcast. Per fortuna che ho 24 anni e un po' di tempo e soldi da dedicarmi a imparare le varie nozioni per me stesso. Grazie mille!

Luca G. 10 Ott 2025

Dovrebbero ascoltarlo buona parte degli italiani e io avrei dovuto scoprirlo con qualche anno in anticipo ma meglio tardi che mai

Matteo C., 3 Set 2025

Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro

Massimo D., 23 Set 2025

Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente

Amalia A., 17 Set 2025

Da quando l'ho scoperto in 15 gg mi sono ascoltato 150 puntate senza fermarmi, ho annullato gli altri podcast per portarmi alla pari ed ascoltare tutte le precedenti puntate, ben fatto, esattamente il livello di informazione che mi serviva

Gianluca G., 11 Set 2025

Podcast che dà sempre spunti interessanti che personalmente mi ha fatto appassionare alla finanza personale spingendomi ad approfondire in prima persona.

Lorenzo, 13 Mar 2025

Podcast piacevole, scorre veloce ma in modo estremamente chiaro, spiega i concetti chiave per gestire le proprie finanze, fornendo la classica cassetta degli attrezzi. Complimenti, davvero ben fatto!

Massimiliano, 29 Mag 2024

Non sono solito a mettere recensioni e specialmente non ascolto podcast, ma da quando ho iniziato questo, faccio fatica a staccarmi, e quasi non posso più fare a meno di ascoltare e arricchirmi culturalmente.

Andrea V., 22 Set 2025

Ho acquistato e letto il suo libro e l' ho trovato. Esprime i concetti economici in modo semplice e chiaro. Sentirlo parlare conferma che è un professionista del settore.

Giulia N., 11 Ago 2025
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