Come costruire un patrimonio da un milione di Euro e la Regola del 4%

Diventare milionari è un'impresa impossibile? E' sicuramente qualcosa di non semplice, né immediato, richiede metodo, costanza, pazienza e applicazione. Ma è meno irrealizzabile di quel che puoi pensare e con la giusta competenza e consapevolezza il raggiungimento della libertà finanziaria può essere un obiettivo alla portata di (quasi) tutti. E la Regola del 4%? Beh ascoltati l'episodio e capirai.

Difficoltà
27 minuti
The Bull - No Thumb

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Punti Chiave

Diventare milionario (1M€ patrimonio netto) richiede pazienza, costanza e l'effetto moltiplicatore dell'interesse composto.

La combinazione vincente è tempo e quantità di risparmio investito; iniziare prima è più importante della strategia.

La Regola del 4% suggerisce che per vivere di rendita servono 25 volte la spesa annua (circa 000€ per 000€ di spese).

Trascrizione Episodio

Bentornati a The Bull, il tuo podcast di finanza personale. Allora, oggi puntata speciale dedicata ad un tema scelto apposta per suscitare come prima reazione un mix di scetticismo, diffidenza, incredulità e pure un po’ di irritazione verso un tizio che fa podcast e che pretende di spiegare in 25 minuti come diventare milionario. Comprensibile, mentre scrivevo mi sono fatto anch’io un po’ di domande e mi sono chiesto se effettivamente avrei fatto questo effetto se non fosse il caso di smorzare un po’ i contenuti dell’episodio, facendolo sembrare un po’ meno clickbait.

Ma poi mi sono anche ricordato che il podcast è mio e quindi anche un po’ sticazzi quello che pensate. Se vi fidate che raggiungere un milione di euro è possibile per quasi tutti, allora ascoltatevi quest’episodio, altrimenti schippate e andate al prossimo. Oppure in alternativa sono certo che troverete su YouTube qualche video da 10 milioni di view dedicato ai più divertenti incidenti in monopattino.

Se invece rimanete qui e per questo non potete immaginare quanto vi apprezzi, mettete segui e attivate le notifiche su Spotify, Apple Podcast e da oggi pure su Amazon Music e lasciate una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre episodi dai contenuti apparentemente inverosimili come questo. Allora, come diventare milionari e la regola del 4%. Cominciamo.

Partiamo ricordando una cosa che abbiamo già detto in un precedente episodio, ossia cosa significhi tecnicamente essere milionari. Dicesi milionario chi possiede almeno un milione di euro di patrimonio netto, quindi non è necessariamente milionario. Chi guadagna un milione di euro all’anno, chi possiede beni per un milione di euro, chi ha un milione di euro sul conto in banca, ex stelle dello sport come Mike Tyson che è riuscito nella mirabolante impresa di dover dichiarare bancarotta nonostante tra caschier degli incontri e sponsor vari avesse accumulato durante la sua carriera oltre 400 milioni di dollari.

Dal punto di vista strettamente contabile, secondo la definizione base che si dà nel primo minuto del primo corso di accounting all’università, per patrimonio netto si intende la differenza tra ciò che si ha, quindi i propri asset e ciò che si deve, quindi i propri debiti, che in inglese sono liabilities. Pertanto posso definirmi milionario se oggi la differenza tra il valore dei miei asset, ossia soldi sul conto, investimenti finanziari, beni immobiliari e così via, e il valore dei miei debiti, mutuo tasse, debito al consumo, eccetera, è di almeno un milione di euro. In questo caso sarei tecnicamente un milionario.

Ora, raggiungere la cifra di un milione di euro come patrimonio netto dal punto di vista della maggior parte delle persone può sembrare un obiettivo fondamentalmente irraggiungibile, soprattutto se parliamo di self-made millionaire, ovvero di chi ha raggiunto il milione di euro di patrimonio senza aver ricevuto eredità o altri lasciti da parte di soggetti terzi. In America c’è un personaggio molto famoso che si chiama Dave Ramsey e che è stato tra i primi guru di finanza personale a raggiungere una vasta notorietà. È un signore sulla sessantina del Tennessee, con le tipiche caratteristiche del predicatore fanatico ultra religioso del sud degli Stati Uniti.

Se vedete i suoi comizi su YouTube, noterete la sua incredibile verve spiritata, manco parlasse di miracoli per mano divina, quando invece spiega alla gente comune come risparmiare e investire. The Ramsey Show è uno dei podcast di finanza personale più celebri al mondo, che poi è in realtà un programma radiofonico in cui ogni giorno la gente chiama e chiede a Ramsey come gestire tematiche finanziarie che riguardano la propria vita personale. A volte ci sono cose interessanti, altre volte sentite sta gente cerebrolese che fa domande tipo «Hey Dave, guadagno 60 mila dollari l’anno e ho 200 mila dollari di mutuo e 50 mila dollari di debito sulla carta di credito con interessi del 15%, secondo te posso comprare una seconda casa?» Comunque, a parte questi squilibrati che chiamano e che Ramsey giustamente insulta dalla testa ai piedi, e nonostante il fastidioso richiamo alla sua fervente fede evangelica ogni due per tre, Ramsey e la sua società, Ramsey Solution, da decenni producono contenuti interessanti sulle tematiche che trattiamo qui.

Nelle prossime settimane faremo tra l’altro un episodio dedicato ai 7 Baby Step, come richiama lui, per raggiungere l’indipendenza finanziaria. Qualche anno fa, Ramsey Solution ha fatto il più grande studio mai compiuto negli Stati Uniti sull’origine della ricchezza dei milionari americani, in realtà scopiazzando un po’ l’idea alla base del famoso libro che abbiamo spesso citato «The Millionaire Next Door». E la scoperta più interessante è che 9 milionari su 10 sono «first time millionaire», ossia persone che sono diventate milionari senza nascere in famiglie a milionari e senza partire da un’eredità consistente.

Certo, con tutti i difetti che possono avere gli americani, gli Stati Uniti restano tutt’oggi la più grande terra di opportunità che esiste al mondo, quindi quello è davvero il luogo migliore sulla Terra per realizzare imprese economiche che in Italia, per esempio, sarebbero fondamentalmente impossibili. Però è anche vero che, come abbiamo già detto tante volte, oggi abbiamo la possibilità di investire i nostri soldi dove ci pare e quindi anche dall’Italia, pur con tutte le sfighe che abbiamo, possiamo giocarci le nostre chance di diventare first time millionaire approfittando del successo, magari, di altri mercati. Allora, qual è la ricetta per diventare milionari? Chi segue The Bull da un po’ sa che è impossibile diventare milionari in breve tempo.

O meglio, teoricamente è possibile, ma vorrebbe dire assumersi una spaventosa quantità di rischi, con il risultato che sarebbe molto più probabile finire in bancarotta che non diventare milionari, tutte cose che qui sconsigliamo caldamente. Se invece vogliamo diventare milionari con un approccio ragionevole e con la disponibilità ad avere pazienza e costanza, allora proviamo a fare qualche riflessione per capire come possiamo fare. Come sapete, diventare milionari accumulando risparmi sul conto in banca è estremamente difficile, a meno che naturalmente non abbiate un reddito estremamente alto.

Quando però parliamo di persone che guadagnano 1.500, 2.000, 2.500 euro al mese, per stare su retribuzioni medie o medio-alte in Italia, risparmiare un milione di euro richiede una vita intera, peraltro vissuta tra stenti e privazioni. Serve invece qualcosa che sia in grado di moltiplicare piccoli risparmi in cifre importanti, tramite l’effetto palla di neve, per così dire. Fin dal terzo episodio del podcast abbiamo spiegato che un semplice concetto matematico ci viene in soccorso esattamente per realizzare questo obiettivo, e parliamo naturalmente dell’interesse composto.

Breve reminder, l’interesse composto è quella cosa che fa crescere in modo esponenziale i nostri risparmi ad una velocità sempre maggiore più a lungo questi risparmi restano investiti. La formula è valore finale uguale capitale iniziale moltiplicato per 1 più tasso di rendimento annuo elevato a potenza per il numero di anni. Dato che però questa formula avrà già fatto chiudere il podcast a buona parte di voi, per chi è rimasto ricordiamo anche la scorciatoia che è la regola del 72, dividete 72 per il rendimento annuo atteso di un investimento e saprete ogni quanti anni esso raddoppia di valore.

Come diciamo sempre, 10.000 euro investiti negli ultimi 40 anni in un portafoglio composto da circa il 60% di azioni e il 40% di obbligazioni avrebbe reso circa il 7,2% all’anno, facendo sì che i vostri 10.000 euro sarebbero diventati 160.000. Allo stesso modo un rendimento fantastico del 10%, come quello dell’S&P 500, avrebbe trasformato i vostri 10.000 in 160.000 euro in soli 28 anni, mentre invece un approccio diciamo più conservativo, con meno azioni e più obbligazioni, che avesse reso che ne so il 5% all’anno, vi avrebbe portato allo stesso risultato in 56 anni. Come sempre, in base alla vostra tolleranza verso il rischio e la volatilità, i vostri obiettivi e il vostro orizzonte temporale, sarete sempre voi a settare l’impostazione del vostro portafoglio in maniera personalizzata. Mi raccomando, non inseguite il rendimento di un certo prodotto, perché rischiate di farvi male, ma fate valere la pianificazione prima di tutto.

Ora facciamo due conti e capiamo un po’ se è davvero possibile per tutti, o quasi, diventare milionari. Ricordiamoci che la base di tutto non sono né i risparmi né gli investimenti, la base di tutto sono i guadagni. Prima cosa, per partecipare al gioco, chi vuole essere milionario davvero e con calma, serve avere un reddito.

Se non guadagnate un tubo, game over. Quanto guadagnate influisce invece in maniera determinante sulla velocità con cui il vostro patrimonio potrà crescere, perché avrete teoricamente sempre più risorse da destinare ai vostri investimenti. L’altra cosa però molto importante è appunto quanto riuscite a investire del vostro guadagno.

Lavorate innanzitutto su voi stessi per crescere nella vostra società o per guadagnare sempre di più come liberi professionisti, così da crescere la risorsa primaria del vostro processo di arricchimento. Ma poi non spendete tutto a destra e a sinistra in vizi e sfizi, ristoranti costosi e serate, abiti firmati e televisori da 85 pollici, perché altrimenti tanto vale. Magari siete un dirigente che guadagna 100.000 euro l’anno, ma poi vi ritrovate con la capacità di risparmio di un impiegato che ne guadagna 35.000. La regola d’oro è più guadagnate maggiore deve essere la quota di risparmio che allocate per i vostri investimenti.

Una pratica che ho trovato spesso in testi di finanza personale è quella di assegnare automaticamente almeno il 50% di ogni aumento di stipendio al portafoglio di investimenti, senza neanche farlo transitare dal conto corrente. Detto questo, prendiamo ad esempio una copia sui 30 anni che ha un reddito mensile netto di circa 4.000 euro. Ok, 2.000 euro netti a testa non sono esattamente uno stipendio medio in Italia, che è più vicino in realtà ai 1.500, 1.700, poi chiaramente dipende anche dai settori, alcuni pagano 13 mensilità, altri 14, non è mai chiaro cosa si intende con queste statistiche.

Comunque prendiamo 2.000 netti, un po’ per fare cifra tonda, un po’ perché abbiamo fiducia nelle persone che ci seguono e un po’ anche perché magari chi abita in città come Milano tenderà a guadagnare un po’ di più, ma dovrà far fronte a spese più alte, ribilanciando un po’ i valori e ritornando quindi vicini a quelli mediani. Parlando di spese, i big three, cioè quelle tipicamente più impattanti su una famiglia sono abitazione, trasporto e cibo, perché a figli piccoli ci sarebbe anche l’asilo nido ma consideriamo una situazione media non circoscritta a specifiche fasi della vita. Buona norma sarebbe che le spese di housing, ossia quelle legate all’abitazione come mutuo affitto, spese di condominio e manutenzione ordinaria, non superino il 25-30% del reddito di coppia, per i singolo e le famiglie monoreddito chiaramente la percentuale potrebbe essere più alta, quindi diciamo che dei 4.000 di reddito mensile, 1.000 al mese se ne vanno così.

Mettiamo poi 150 euro a settimana di spesa alimentare, in particolare se siano dei figli, e altri 600 euro sono andati. Anche lì andare alla Lidl o al Carrefour Express fa una certa differenza. Per quanto riguarda il trasporto invece le cifre possono variare molto, andiamo da poche decine di euro se ci basta l’abbonamento ai mezzi pubblici, a cifre molto più importanti se abbiamo da pagare la rata dell’auto, la benzina, il bolo, l’assicurazione, la manutenzione e così via.

Le cifre possono essere molto diverse a seconda poi che guidi una Panda o un Audi Q5, che abbiate un’auto oppure due, che facciate molta strada per andare al lavoro o meno. In generale diverse stime convergono su circa il 15-20% del reddito anno familiare come costo medio legato alla voce trasporto. Facciamo una media tra i vari casi e diciamo che altri 500 euro al mese ci salutano.

Ben ovviamente se magari non abbiamo rate dell’auto da pagare, chiaramente. Già così ci sono rimasti 1900 euro al mese, con questi dobbiamo pagare bollette, abbonamenti vari a internet, cellulare, streaming, roba simile, abbigliamento, spese mediche, attività sportiva, cena fuori, weekend via e tutte le spese varie ed eventuali. Diciamo che per tutto questo spendiamo altri 1400 euro al mese.

Non consideriamo le vacanze perché tipicamente in Italia gli stipendi vengono erogati per 13 o 14 mensilità, quindi in questo caso avremo un buffer da 4000-8000 euro, a seconda del settore in cui lavoriamo, con cui copriamo quelle spese ed eventuali altre cose extra che non riteniamo ricorrenti nel nostro budget. Comunque sembrerebbe che con questo reddito dovremmo riuscire senza troppe privazioni a risparmiare 500 euro al mese. Certo, un reddito familiare di 4000 euro netti al mese non è proprio la regola in Italia, probabilmente siamo sopra la media.

Come detto però vogliamo considerare persone che credono nell’importanza della finanza personale, che quindi saranno portate a impegnarsi per far crescere i propri guadagni e in generale, anche se ciò non dovesse accadere, saranno comunque propense a ragionare sulle proprie spese e a rinunciare a qualcosa per arrivare comunque a risparmiare 500 euro al mese o giù di lì. Adesso cosa facciamo? Prima cosa, già detto in tutte le salse, fatevi il fondo di emergenza che copra da 3 a 6 mesi di spese. Se, come nell’esempio, spendete 3500 euro al mese, mettete via per sicurezza direi 15 o meglio 20.000 euro su un conto separato, magari un contodeposito svincolabile che vi dà pure un minimo rendimento.

Questi vi servono per non avere problemi e stare sereni che potete investire tutti i soldi che vi avanzano, certi che qualunque cosa vi accada, entro determinati limiti di gravità, non sarete costretti a dover attingere all’improvviso al vostro portafoglio di investimenti, magari in un momento in cui il mercato è in ribasso e causandovi così delle perdite. Suggerimento, cercate di costruire il fondo di emergenza il più velocemente possibile, quindi provate a stringere magari un po’ la cinghia qualche mese per accumulare più risparmio possibile, così che poi potete concentrarvi solo sugli investimenti. Diciamo che non partivate già da zero, un po’ di soldi magari sul conto ce li avevate, per qualche mese vi mettete a testa bassa per riempire appunto il fondo di emergenza e siete a posto.

Ora avete i vostri 15-20.000 euro depositati per l’emergenza e potete concentrarvi sugli investimenti. Piccolo disclaimer, abbiamo parlato di un reddito di coppia, chiaramente ciò non vuole essere discriminante rispetto ad altre situazioni. Questa però è la configurazione ad oggi più diffusa in Italia e quindi l’abbiamo presa come modello perché è, diciamo, maggiormente rappresentativa.

Ovviamente però lo stesso discorso si può fare anche per chi è single, con piccoli adattamenti. In media un single avrà un reddito inferiore rispetto a quello aggregato di una coppia, ma magari avrà anche spese inferiori da sostenere, avrà bisogno di una casa meno grande e meno costosa, gli servirà una sola auto, spenderà la metà per le vacanze e per il cibo, gli servirà un fondo di emergenza dimezzato e così via. Con gli opportuni adattamenti possiamo quindi arrivare più o meno alla stessa bottom line, ossia alla stessa capacità di risparmio di 500 euro al mese.

Poi ovviamente ci sono i casi di single con figli o famiglie monoreddito e qui naturalmente andrebbero fatti aggiustamenti ad hoc, perché la capacità di risparmio mensile potrebbe effettivamente essere inferiore. In questo caso i tempi per far crescere il patrimonio saranno più lunghi, ma non per questo il discorso che stiamo facendo sarà meno valido. Dicevamo 500 euro al mese di risparmio, si può diventare milionari con 500 euro al mese? Facciamo un back test, cioè andiamo a vedere quanto mi sarebbe servito se avessi investito nel passato per raggiungere il milione di euro.

Perché lo facciamo nel passato e non diciamo direttamente quanto servirà da qui in poi? Ovviamente perché che ne sappiamo dei rendimenti futuri, l’SMP 500 ha fatto quasi il 10% all’anno nell’ultimo secolo, farà così anche al prossimo secolo? E chi lo sa? Come diceva il grande strampalato super campione, poi coach dei New York Yankees, Yogi Berra, è difficilissimo fare previsioni, soprattutto sul futuro. Pertanto, dato che non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, prendiamo i dati passati che sono invece gli unici disponibili per farci un’idea. Allora, pronti? 500 euro al mese investiti in un portafoglio 60-40 composto da un etf sull’azionario globale, ad esempio l’indice MCI World, e un etf su obbligazioni governative globali Investment Grade con copertura valutaria in euro avrebbero raggiunto oggi il milione di euro dopo 38 anni.

Ok, qualcuno sarà rimasto deluso sperando che ce la si potesse fare in meno, però intanto pensa che se inizia a 30 anni, a 68 ti troveresti in una condizione economica fantastica, altro che doverti preoccupare della pensione. Per di più, già molti anni prima di arrivare al milione, il tuo investimento avrebbe raggiunto cifre ragguardevoli per realizzare magari importanti obiettivi di vita e cominciare a regalarti già un certo livello di serenità finanziaria. Inoltre abbiamo detto che per essere definito tecnicamente un milionario, quello che conta è il patrimonio netto.

Se come molti italiani possiedi una casa che ad un certo punto vale, ad esempio, 300 mila euro, una volta estinto il mutuo ti sarà sufficiente che il tuo portafoglio di investimento arrivi a 700 mila euro per essere tecnicamente milionario, traguardo che con l’asset mix di qui sopra avresti raggiunto in circa 32 anni. Ora, attenzione a come funziona l’interesse composto, è il motivo per cui praticamente in ogni puntata insisto nel dire quanto importante sia il tempo per la crescita del vostro patrimonio. Facciamo questi due scenari, scenario 1, immaginiamo di avere iniziato questo percorso a 23 anni invece che a 30 e magari con 200 euro al mese invece che 500 euro, perché a 23 probabilmente a malapena avreste uno stipendio con il vostro primo impiego post lauream, quindi la vedo più dura avere 500 euro al mese da investire.

Inoltre a 23 anni senza ancora famiglia e figli probabilmente avresti investito in un semplice portafoglio fatto solo di etf azionari, diciamo per semplicità il solito etf sull’azionario globale. Come sarebbe andata? Beh, con soli 200 euro al mese saremo diventati milionari dopo 43 anni, ossia due anni prima dell’esempio precedente e investendo una cifra mensile nettamente inferiore. Quindi, the sooner the better, iniziate il prima possibile perché il tempo fa molto più la differenza di qualunque strategia finanziaria vogliate mettere in atto.

Veniamo ora allo scenario 2, immaginiamoci di aver avuto qualche parente illuminato che fin dalla nostra nascita avesse versato 100 euro al mese in un etf sempre sull’azionario globale. Se oggi aveste 18 anni vi sareste trovati con un bel regalo di compleanno da circa 56 mila euro. Ora, diciamo che questi 56 mila euro non li toccate più e li lasciate semplicemente investiti ma spostandoli in un più conservativo portafoglio 60-40, dandovi invece alla pazza gioia con tutti i soldi che guadagnate da lì in poi con il vostro lavoro, senza più mettervi a investire un solo centesimo.

Potete immaginare cosa potrebbe succedere? Succederebbe che, ammesso e naturalmente non concesso che i rendimenti futuri saranno in linea con quelli passati, quindi circa 7% all’anno in media, ecco, voi fortunelli, senza muovere un dito e ringraziando mamma e papà che hanno avuto questa bella idea, andreste in pensione con oltre 1 milione e 300 mila euro. Neanche vi sto a dire cosa succederebbe se invece di fare i cazzoni e sperperare ogni centesimo dei vostri guadagni da adulti, foste stati altrettanto lungimiranti e aveste continuato a contribuire sempre di più nel vostro portafoglio. Bello, vero? Peccato solo non si possa realizzare in poco tempo.

Su questo sono d’accordo, per provare a diventare ricchi subito dovete indovinare quale società sarà la prossima Google e provare a decuplicare i vostri soldi in pochi anni, ma chiaramente avete il 99,9% di probabilità di perdere più soldi di quanti ne guadagnerete. Una cosa però la potete fare, potete incidere su guadagni e spese. Le spese hanno un limite ovviamente, a meno che non vi mettiate a rapinare ogni settimana l’esse lunga, difficilmente potrete eliminare anche le spese essenziali per una vita decente.

Potete sempre razionalizzare le spese, certo, ma comunque entro certi determinati limiti. I guadagni invece sono potenzialmente illimitati, più investite nella vostra carriera professionale, più riuscirete a far crescere il vostro reddito e più potrete aspettarvi di raggiungere prima l’ambito traguardo del milione. Giusto per gioco facciamo qualche simulazione.

Sempre usando un portafoglio 60-40 sareste diventati milionari, in 30 anni investendo circa 1.000 euro al mese, in 20 anni investendo circa 2.000 euro al mese, in 10 anni investendo circa 6.000 euro al mese. E’ chiaro che investire 6.000 euro al mese è un’opzione al di fuori della portata della stragrande maggioranza della popolazione, gli altri scenari richiedono un po’ di impegno e sicuramente un reddito importante, ma come vedete la combinazione vincente per ottenere un effetto moltiplicatore e risultati straordinari è quella tra tempo e quantità di risparmio investito. Il tempo che avete perso non lo potete più recuperare, potete solo darvi una mossa e partire il prima possibile.

Su risparmio, invece, beh, lì è tutto in mano vostra, incidete il più che potete su spese e guadagni e accorciate il più possibile il vostro percorso di arricchimento. Detto questo, perché stiamo insistendo tanto su sta cosa del milione di euro? Allora, intanto è una cifra simbolica, in sé per sé non ha alcun valore, ma per così dire definisce la soglia psicologica della ricchezza. C’è però anche un fatto tecnico, vi ricordate il budget familiare che abbiamo fatto prima? In pratica ci siamo immaginati una famiglia che spende 3500 euro al mese per sostenere il proprio stile di vita.

Ora, diversi studi, in particolare quelli fatti negli Stati Uniti nell’ambito del cosiddetto FIRE movement, dove FIRE sta per Financial Independence Retire Early, ossia indipendenza finanziaria, vai in pensione presto, che è quel movimento fatto da persone che riescono a costruire un patrimonio tale da permettere loro di non lavorare più e vivere della rendita dei propri investimenti. Ecco, dicevamo, questi studi convergono in una stima secondo la quale per poter vivere serenamente di rendita è necessario accumulare almeno 25 volte la propria spesa annua. Questa regola è nota come 4% rule, ossia regola del 4%, perché in pratica dice che se voi prelevate ogni anno al massimo il 4%, ossia per chi sa fare le divisioni, un venticinquesimo del vostro patrimonio, non rimarrete mai senza soldi.

Perché proprio 4%? Fondamentalmente la stima è che un portafoglio tipo 60-40 storicamente rende il 7%, quindi togliamo circa il 3% di inflazione media, quel che resta è appunto il 4% che è ciò con cui possiamo vivere senza che il nostro portafoglio sia sottile, perché mediamente ogni anno si andrebbe a ricaricare attraverso un rendimento sufficiente a coprire sia l’inflazione che le mie spese. La nostra coppia di amici che spende 3500 euro al mese ha quindi uno stile di vita che costa 42.000 euro all’anno, 42.000 euro per 25 fa esattamente un milione e cinquantamila euro. In pratica non appena i nostri cari amici avranno investito oculatamente i loro risparmi per arrivare a un milione e cinquantamila euro, potranno stare abbastanza sereni di poter continuare a mantenere lo stesso stile di vita senza dover mai più muovere un dito per lavorare.

Se poi ad un certo punto le loro spese dovessero ridursi, magari finiscono di pagare il mutuo e le rate dell’auto, e così via, ecco che basterà loro anche meno. Bello tutto ciò, vero? Se fosse anche veloce da raggiungere, molto meglio ancora, però insomma, comunque è meglio avere una chance ad un certo punto in poi di raggiungere l’indipendenza finanziaria che non avere di fronte a sé solo l’inesorabile prospettiva di lavorare fino magari a 70 anni per poi ritrovarsi a fare la fame con la pensione, no? Se è su un milione, di più o di meno, non importa, raggiungere quel livello che, compatibilmente con il vostro stile di vita, vi permette di non dovervi più preoccupare del vostro sostentamento economico, lasciandovi fondamentalmente liberi di dedicarvi a quel cazzo che vi pare, è diventato celebre negli Stati Uniti sotto l’inequivocabile etichetta di fuck you money. Raggiungere la libertà finanziaria vuol dire appunto raggiungere il nostro personale livello di fuck you money.

Mi sono imbattuto per la prima volta in questo concetto nei libri di Nassim Nikola Stalev, il mio più grande eroe intellettuale di sempre, ma questa è un’altra storia e vi racconterò di Stalev in un futuro episodio. Prima di chiudere, non dimenticate una cosa importante, ciò che gli americani chiamano generational wealth, ossia la ricchezza generazionale, il fatto che il patrimonio che costruite non è fatto per morire con voi, a meno che non condividiate le teorie di Bill Perkins, l’autore di Die with Zero, che appunto propone uno stile di vita pensato per fare incredibili esperienze per tutta la vita e poi morire senza più un soldo. Se invece vi capiterà di leggere un testo molto celebre, come The Simple Path to Wealth di J.L. Collins, anche lui molto famoso negli Stati Uniti, scoprirete un’impostazione molto interessante pensata appunto per guardare oltre la propria fine biologica.

Collins, grandissimo sostenitore dell’investimento a lungo termine tramite Index Fund ed ETF, fa addirittura fuori il concetto di orizzonte temporale e continua ad avere un portafoglio molto aggressivo, fortemente sbilanciato sulla parte azionaria, perché sostiene che l’orizzonte temporale del suo patrimonio non terminerà con lui, ma confluirà in quello dei figli, dei nipoti e così via. Avere figli chiaramente non è un passaggio obbligato nella vita, ma chi ne ha non dimentica il quale incredibile vantaggio può offrire alla propria discendenza, costruendo già oggi le basi della ricchezza delle generazioni future. Quindi, take away dell’episodio di oggi è, diventare ricchi è difficile e impegnativo, ma assolutamente possibile nel lungo termine.

L’importante è sapere fin dall’inizio cosa fare ad ogni passo. Nel prossimo episodio ripercorreremo per l’appunto alcuni passaggi che abbiamo toccato qui e là nel podcast e faremo la guida step by step con le 10 regole d’oro per una pianificazione finanziaria di successo. Volete diventare milionari? Allora intanto mettete segue e campanella al podcast su Spotify, Apple Podcast e Amazon Music e una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti per i milionari di domani.

Dopodiché ascoltate il prossimo episodio e cominciate subito a mettere in pratica le varie cose perché la strada è lunga. Per il momento invece questo episodio finisce qui e ci risentiamo presto a The Bull, il tuo podcast di finanza personale.

Recensioni

Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!

La mia ignoranza in materia mi ha sempre creato dei dubbi, ma grazie a un amico ho iniziato ad ascoltare il podcast. Per fortuna che ho 24 anni e un po' di tempo e soldi da dedicarmi a imparare le varie nozioni per me stesso. Grazie mille!

Luca G. 10 Ott 2025

Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai

Francesca B., 6 Apr 2024

Dovrebbero ascoltarlo buona parte degli italiani e io avrei dovuto scoprirlo con qualche anno in anticipo ma meglio tardi che mai

Matteo C., 3 Set 2025

Da quando l'ho scoperto in 15 gg mi sono ascoltato 150 puntate senza fermarmi, ho annullato gli altri podcast per portarmi alla pari ed ascoltare tutte le precedenti puntate, ben fatto, esattamente il livello di informazione che mi serviva

Gianluca G., 11 Set 2025

Veramente veramente raccomandato! la finanza personale riassunta alla perfezione! e spiegata partendo dall'ABC! Ottimo anche da ascoltare a velocita 1,5x!

Giorgia R., 23 Gen 2025

Ho acquistato e letto il suo libro e l' ho trovato. Esprime i concetti economici in modo semplice e chiaro. Sentirlo parlare conferma che è un professionista del settore.

Giulia N., 11 Ago 2025

Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente

Amalia A., 17 Set 2025

Podcast piacevole, scorre veloce ma in modo estremamente chiaro, spiega i concetti chiave per gestire le proprie finanze, fornendo la classica cassetta degli attrezzi. Complimenti, davvero ben fatto!

Massimiliano, 29 Mag 2024

Non sono solito a mettere recensioni e specialmente non ascolto podcast, ma da quando ho iniziato questo, faccio fatica a staccarmi, e quasi non posso più fare a meno di ascoltare e arricchirmi culturalmente.

Andrea V., 22 Set 2025
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