7 Abitudini che vi impediranno di diventare ricchi

Da come risparmiare facendo la spesa a come controllare i propri acquisti impulsivi. 7 Abitudini finanziare molto diffuse e incredibilmente dannose per il nostro processo di crescita finanziaria. Capiremo inseme come migliorare le nostre abitudini che ci assottigliano il portafogli e come sfruttarle a nostro favore per aumentare i nostri risparmi e alimentare i nostri investimenti. Proveremo inoltra a capire come sia possibile che l'acquisto di una borsa da 3.000 € possa essere una buona idea per le nostre finanze a lungo termine.

Difficoltà
29 minuti
The Bull - No Thumb

Risorse

Punti Chiave

Riconosci 7 abitudini finanziarie errate che compromettono il tuo risparmio.

Applica i 3 pilastri: budget, vivi sotto i tuoi mezzi e risparmia per primo.

Costruisci un fondo di emergenza e inizia a investire per la libertà finanziaria.

Trascrizione Episodio

Bentornati a The Bull – Il tuo podcast di finanza personale

Care amiche, cari amici e cari tutti voi altri che avete la sfortuna di incrociarmi sulla vostra strada e che fino all’altro ieri stavate benissimo con il vostro ingenuo ma sciagurato stile di vita e oggi siete costretti a fare i conti (metaforicamente e non) con le vostre pessime abitudini finanziarie, piacere di ritrovarvi tutti!

Poche cose devo dire mi danno tanta soddisfazione quanto vedere lo sguardo stralunato e attonito di chi parlando con me di finanza personale si rende conto che da una vita sta facendo un casino con i soldi e di quanto poco sarebbe bastato per aggiustare un po’ le proprie finanze e costruire un percorso di arricchimento di successo.

Come detto tante volte qui a THE BULL, poi, nessuno è profeta in patria e proprio io sono stato il primo a fare una minchiata dietro l’altra prima di avere l’illuminazione che forse con i soldi era meglio fare qualcosa in maniera strutturata, invece che lasciare al caso un dettaglio come questo, non esattamente insignificante nella vita di tutti noi.

Poi un bel giorno, esattamente come mi è accaduto quando decisi di punto in bianco di imparare a suonare la chitarra elettrica, una seconda lingua straniera, ad allenarmi seriamente, a giocare a scacchi e di assecondare altre varie altre forme di fanatismo che mi sono venute nella vita, ecco anche in questo caso ad un certo punto ho come avuto l’illuminazione che con i soldi stessi facendo un disastro.

Ironia della sorte, di professione mi occupo del mondo del lavoro, quindi il tema “economico” attraversa le mie giornate come una costante universale, dato che almeno 4 o 5 volte al giorno parlo con professionisti e aziende di stipendi, aumenti salariali, benefit e roba del genere.

Eppure, prima che mi scattasse nel cervello che i soldi non sono solo una cosa che si guadagna conil lavoro ma al contrario che il lavoro è semplicemente il mezzo con cui si acquisiscono delle risorse che poi vanno impiegate per fare altro, beh, ce n’è voluta.

Diciamo che dei miei 37 anni di vita, una buona trentina se ne sono andati nella totale ignoranza su tutte le tematiche che tratto qui a THE BULL.

Poi un bel giorno – e intendo davvero uno specifico giorno, in uno specifico momento, facendo una specifica cosa – puf!, l’illuminazione. Con i soldi bisogna farci qualcosa, non c’è solo il monkey business fatto di guadagna e spendi e riguadagna e rispendi!

Ma pensa! Premio Nobel per l’idea più disruptive di sempre!

Dopo l’illuminazione, però, avevo un piccolo problema di metodo e contenuti, quindi prima di imbroccare la strada giusta – eh – di cagate ne ho fatte un bel po’ (spese inconsapevoli, sprechi, niente pensione complementare e il peggiore di tutti che accompagnerà ancora a lungo i miei incubi: investimenti in fondi comuni di investimento attraverso ben 2 banche).

Grazie al cielo, però, da sempre ho una vorace passione per la lettura di roba noiosa e velocemente, con la stessa ossessione di un eroinomane in astinenza per una dose, ho divorato (e continuo a divorare) ogni contenuto possibile e immaginabile in materia di finanza personale.

Un grosso debito, però, l’ho contratto con un carissimo amico che ha lavorato per una vita a Londra in un Hedge Fund, quindi un professionista che di lavoro si occupa di investimenti ad altissimo livello e che è stato un esempio scioccante rispetto a tutto quello che ho sempre pensato sui soldi.

Questo amico ha ovviamente uno stipendio che è svariati multipli rispetto al mio, ma ciò nonostante:

– guida una Toyota quando potrebbe facilmente avere una Porsche Cayenne;

– abita in affitto;

– ha arredato casa sua con mobili dell’Ikea;

– non ha un iPhone; non ha un Rolex; non ha vestiti firmati.

Insomma, a vederlo per strada sembrerebbe la persona più normale della Terra mentre probabilmente ha un patrimonio milionario distribuito tra il conto in banca (poco) e il suo portafoglio di investimenti (tanto).

Peraltro era stato proprio lui anni fa a rispondermi, alla domanda su quale possibilità avessero i miei fondi comuni d’investimento di essere migliori di una manciata di ETF, proprio lui che lavorava in un Hedge Fund e di professione si occupava proprio di asset management per milionari di mezzo mondo mi disse: “ZERO! la probabilità che da qui a un tot di anni i tuoi fondi avranno fatto così bene da compensare le commissioni che paghi è precisamente ZERO”.

Il giorno dopo, venduto tutto e passato a investire in ETF. Ma questa è un’altra storia.

La mia fortuna, tra le varie, è stata però imbattermi in una persona di cui ho stima assoluta e rendermi conto che stavo sbagliando qualcosa.

Non tutti hanno le stesse opportunità in sorte.

Uno dei motivi che mi ha spinto a fare THE BULL, oltre al piacere di parlare di questi temi senza rischiare il divorzo costringendo mia moglie ad ascoltarmi, è stato proprio quello di aiutare tutti coloro che seguono questo podcast a non perdere tempo facendo cazzate con i soldi e a mettersi il prima possibile sulla retta vita, dato che non tutti forse hanno un amico esperto di soldi che può dar loro una mano.

Comunque so cosa stai pensando caro il mio ascoltatore: “si va beh, certo che essere ricchi ma vivere una vita come il tuo amico che non si concede uno sfizio manco morto, ma chi te lo fa fare? Io voglio diventare ricco per poi concedermi tutto quello che voglio, non per avere lo stesso stile di vita che avrei guadagnando 1.500 € al mese”.

Eh ma è qui che ti sbagli, mio buon ascoltatore ingenuotto.

Il mio amico, grazie al suo lavoro e al suo patrimonio, si è potuto comprare la cosa più importante di tutte: la sua libertà.

Lui non compra il Rolex o l’auto figa perché non gli frega nulla di nessuno dei due e perché essendo ricco davvero, non glie ne importa un tubo di ostentare al mondo il suo benessere.

Ma grazie ai suoi soldi, è libero di dedicarsi alle passioni che portano davvero valore alla sua vita.

Lui per esempio è un grandissimo appassionato di musica e grazie ai suoi soldi può permettersi di comprare i posti migliori alla Scala o nei più importanti teatri del mondo per assistere ai concerti più prestigiosi ogni volta che gli pare.

E’ anche un grandissimo appassionato di cucina.

Esce poco a cena e non lo vedrai mai ordinare qualche schifezza con Glovo. Ma ogni volta che vuole andare all’Osteria Francescana a Modena o Piazza Duomo ad Alba, ci va con la stessa leggerezza con cui i comuni mortali vanno in pizzeria.

Questo è l’obiettivo ultimo della ricchezza. Non far vedere che si è ricchi comprando inutile roba griffata. Ma acquisire i mezzi per comprarsi la libertà di vivere le esperienze che più danno valore alla nostra vita.

Ecco perché dovete ascoltarvi quest’episodio e rendervi conto di 7 errori che state facendo – perché lo so che li state facendo! – per mettervi così il prima possibile sulla buona strada verso la vostra futura libertà finanziaria.

Prima di vedere queste 7 cattive abitudini, 7 come i peccati capitali, ricordiamoci invece i 3 pilastri che sorreggono il vostro percorso di finanza personale.

– PILASTRO UNO: Avere un budget e tenere traccia delle spese (in almeno metà degli episodi di THE BULL abbiamo parlato di questa cosa, se ancora non l’avete capita il primo problema da risolvere non è di finanza personale ma di comprendonio);

– PILASTRO DUE: Vivere al di sotto dei propri mezzi, come insegna la bibbia della finanza personale The Millionaire Next Door. Impostate la vostra vita e le vostre spese al di sotto delle vostre capacità finanziarie e possibilmente MOLTO al di sotto, perché anche stare al limite è molto pericoloso oltre che vi rallenta nel percorso di arricchimento.

– PILASTRO TRE: Non risparmiate quello che resta dopo che avete speso, ma spendete ciò che resta dopo che avete risparmiato. Il risparmio va al primo posto delle vostre priorità. Se invertite l’ordine, avete perso in partenza.

Ribaditi i pilastri, per favore incideteli con un coltello su qualche parete ben visibile del salotto così non ve li scortate, veniamo alle 7 abitudini che dovete assolutamente modificare (riascoltarsi l’episodio precedente per sapere come fare) perché vi stanno rendendo più poveri di quel che altrimenti sareste.

Cominciamo!

ABITUDINE SBAGLIATA NUMERO UNO: Spese impulsive.

Nel 2023, dove tramite smartphone con quattro click ti puoi addirittura comprare un’auto elettrica da oltre 100.000 € prodotta da un folle e geniale imprenditore di origini sudafricane, il rischio che sia troppo facile spendere soldi senza accorgercene è evidente ad ogni angolo.

Senza finire per avere una Tesla in garage e poi ricordarsi che in Italia non abbiamo le colonnine, da Amazon in giù è davvero super semplice comprare praticamente qualunque cosa in ogni istante in maniera compulsiva.

Quanti tra voi hanno comprato la macchina per fare la pasta in casa durante il Covid e poi, dopo averla usata tre volte, è finita nel mobile più alto della credenza della cucina e mai più tirato fuori?

Suona famigliare?

Per non parlare di piccole e grandi cazzate che si possono comprare online, dall’elettronica all’abbigliamento, dai prodotti per la casa al set di pesi per fare esercizi che poi tanto non farete mai.

Le spese impulsive governano la nostra vita. Succedeva anche prima ogni volta che si passava davanti ad un negozio ma obiettivamente la rivoluzione degli e-commerce ha reso tutto incredibilmente più veloce.

Cosa fare quindi?

Posto che avere il budget definito e rispettare i 3 pilastri di cui sopra è la prima cosa, il consiglio migliore che mi sento di darvi per combattere la vostra tentazione e di applicare la regola delle 48 ore.

In cosa consiste? In pratica l’idea è quella di aspettare 48h, una volta che avete deciso di comprare qualcosa online, prima di effettuare l’acquisto.

Vi renderete conto che, il più delle volte, 2 giorni dopo non reputerete più così tanto necessario quell’acquisto ed eviterete di farlo.

In un altro episodio mi ero inoltre già espresso contro le formule di Buy Now Pay Later, ossia quella possibilità di comprare online tipicamente in 3 rate a tasso 0.

Come dissi allora, se per comprare qualcosa dovete far ricorso al Buy Now Pay Later significa che: o non potete permettervi quell’acquisto oppure non ve la sentite di pagare tutto insieme. Quindi vuol dire che in entrambi i casi NON dovete fare quell’acquisto.

ABITUDINE SBAGLIATA NUMERO DUE: Subscription Inutili.

Un altro segno dei nostri tempi sono gli abbonamenti online, in particolare tramite geniali formule di marketing tipo il Freemium e il disdici quando vuoi.

Breve spiegazione:

– Freemium significa che un servizio è disponibile gratuitamente in una certa versione limitata, magari con la possibilità di prova gratuita della versione completa per 7 gg., così che voi vi affezionate al servizio e poi finite per fare l’abbonamento per sbloccare tutte le funzionalità, levare la pubblicità e altre cose del genere (Spotify è un esempio eminente di questa cosa);

– Disdici quando vuoi è invece quella cosa che vi invoglia proprio a sottoscrivere sapendo che sarete liberi di disdire l’abbonamento quando vorrete. Spoiler alert: passerà una vita prima che farete davvero la disdetta e molto spesso disdire è molto più complicato che sottoscrivere.

Fateci un po’ caso, sono certo che ciascuno di voi avrà sottoscritto abbonamenti ad una miriade di servizi di varia natura come: Streaming, Quotidiani online, App di Food delivery e così via l’elenco potrebbe durare ore.

Ho un amico che sottoscrisse due anni fa l’abbonamento alla più sfigata delle piattaforme di streaming per vedere l’unica serie degna di nota che la piattaforma offriva e anche se quella serie è finita da oltre un anno ancora non ha disdetto l’account e continua a pagare 9 € al mese senza motivo.

? Abbiamo tutti noi usufruito del suo account per vedere la stessa serie senza pagare? Sì, ma questa è un’altra storia.

Consiglio: razionalizzate le vostre subscription e all’interno del vostro budget mettete un tetto a questa spesa. Quelle che ci stanno nel budget le tenete, le altre via tutte.

E prima di sottoscrivere un nuovo abbonamento fate il check delle 48h. Se dopo 48h volete ancora fare l’abbonamento ok, altrimenti era solo una fissa del momento.

Lo stesso discorso, comunque, si potrebbe applicare anche alle spese ricorrenti di cui spesso ci si dimentica, come ad esempio l’abbonamento del vostro operatore telefonico e il contratto di fornitura di luce e gas.

Vi avevo già citato il servizio di Switcho che vi permette di trovare le condizioni migliori per cambiare i vostri abbonamenti di cellulare, wifi, luce, gas, assicurazioni, ecc. e di farvi risparmiare qualche centinaio di euro all’anno.

Veniamo ora all’ABITUDINE SBAGLIATA NUMERO TRE – e questa è una big one – ossia: la Cattiva gestione del Cibo!

Su questo tema si potrebbe fare un podcast ad hoc.

Il Cibo, assieme alle spese per la casa e per l’automobile, è una delle voci di spese più impattanti per qualunque famiglia.

Rispetto agli altri due, però, la fregatura è che il cibo è fatto di mille piccoli acquisti di cui è difficile tenere traccia e che a fine mese producono delle conseguenze devastanti sul vostro conto.

Alcuni consigli di buon senso per ottimizzare le spese in quest’area sono:

1) cercate di fare il menu della settimana successiva, così poi farete la spesa in funzione delle cose che andrete effettivamente ad utilizzare. In questo modo ridurrete in maniera drastica gli sprechi.

2) evitate di fare la spesa più volte, a spizzichi e bocconi, e magari in supermercati con costi premium (tipo Carrefour Expert), ma concentrate gli acquisti nella spesa settimanale e possibilmente sfruttando le carte fedeltà;

3) guardate sempre i prezzi al chilo! quando dovete scegliere un prodotto tra due marche non guardate il prezzo in grande, ma quello piccolino in basso che vi permette di confrontare correttamente i costi;

4) se fate la spesa all’essleunga il sabato mattina, molto difficilmente troverete grandi offerte. La domenica sera o il lunedì è invece più frequente che troviate prodotti scontati (tipo carne e pesce) che sono rimasti invenduti al sabato.

5) riducete il più possibile il ricorso alle app di delivery. Sono stato un grandissimo consumatore di pizze, hamburger, sushi e così via tramite queste app, ma l’impatto a fine mese di anche solo due cene via delivery a settimana è devastante. Prediligete la preparazione della cena a casa e piuttosto uscite a fare una cena come si deve una volta in più al mese (pancia e portafogli di solito ne benficeranno).
Per sicurezza chiudete l’abbonamento premium senza spese di spedizione, così avrete un deterrente prima di mettervi a ordinare dal divano invece che alzare il culo e mettere la pentola sul fuoco.

6) già detto in tutte le salse: portatevi il pranzo da casa e razionalizzate le uscite a cena. Meno e di miglior qualità.

In generale, anche qui la chiave di tutto è predisporre a monte il budget per tutte le voci.

Non dico di non usare mai Glovo e Deliveroo. Ma datevi un tetto mensile di utilizzo.

Non dico di non uscire a cena. Ma imponetevi una spesa massima e piuttosto concedetevi poche cene di alto livello piuttosto che mangiare di merda fuori 3 sere a settimana.

E ora veniamo a quello su cui più diverto a rompere le palle alla gente, ossia ABITUDINE SBAGLIATA NUMERO QUATTRO: Fumo e Alcol.

E parlo solo di queste perché sono legali, se fate uso di cose illegali il discorso sarà un po’ lo stesso.

Allora, io lo so che qua faccio incazzare l’80% di voi, però ragazzi fate pace con il cervello e rendetevi conto quanto prima che Fumo e Alcol sono tra le abitudini più stupide e deleterie che potrete mai avere nella vita.

Sugli aspetti legati alla salute non mi addentro, anche se ormai penso sia stato dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio che il fumo alza l’incidenza di gravi malattie, in particolare tumori del tratto respiratorio, mentre l’abuso di alcol causa gravi problemi a lungo termine al fegato e ha conseguenze indirette anche a livello neurologico.

Se sapere che consumare sta roba vi fa morire prima non vi tocca minimamente, ve beh, gli essere umani sono per natura irrazionali, quindi va bene così, pelle vostra, decisioni vostre.

Ma almeno fatevi due conti in tasca.

Fumo e alcol hanno costi incredibili.

Sul sito dell’ANSA ho trovato una statistica che dice che il fumatore medio in Italia spende circa 1.250 € all’anno per avvelenarsi i polmoni.

Ora, al di là degli aspetti legati alla salute, in trent’anni parliamo di 37.000 €.

Ma non solo.

Se invece di buttare questi soldi, letteralmente, in fumo li investiste in un ETF sull’S&P 500, il rendimento degli ultimi 30 anni avrebbe trasformato questi 37.000 € in oltre 200.000.

Quella cazzo di sigaretta che vi state spippachiando ascoltando il podcast vi sta costando 200.000 €.

Vedete un po’ voi.

Stesso discorso per l’alcol.

Anche qui, non è che voglio rovinare una delle più floride industrie del nostro paese, c’è consumo e consumo.

Mentre sul fumo c’è poco da dire, sul consumo di alcol c’è qualche distinguo da fare.

Premesso che uso e abuso di alcol sono la stessa cosa, perché l’unica quantità di alcol che può essere consumata senza rischi è 0. Non esiste alcuna prova scientifica del fatto che un bicchiere di vino al giorno faccia bene, di più faccia male.

L’alcol contiene sostanze che non fanno esattamente bene al nostro corpo.

E’ chiaro però che un consumo moderato non fa più danni che mangiare troppi insaccati o troppa carne rossa o troppe merendine, ma levatevi dalla testa che esista un consumo sicuro dell’alcol.

Anche qui, propongo le solite regole espresse anche nell’episodio precedente.

Molto meglio fare una cena a settimana accompagnata da una bottiglia di vino di qualità che non sputtanarsi fegato e portafogli bevendo robaccia ogni due per tre.

Vi piacciono gli aperitivi? Altro sondaggio sempre uscito sul sito dell’ANSA dice che il 75% degli Italiani non rinuncerebbe mai all’aperitivo.

Ora, se vuoi fare un aperitivo a Milano in una zona da movida difficile che te la cavi con meno di 15-20 €, molto di più se vai in qualche posto fighetto su qualche rooftop o roba simile.

Anche qui, facciamo due conti.

2 aperitivi a settimana, 4 settimane al mese, 40 settimane all’anno (stiamo bassi, diciamo che qualche settimana salta).

Anche solo a 15€ a botta sono quasi 2.500 € all’anno.

Adesso, io non bevo quindi degli aperitivi non mi può fregare di meno ma capisco che per molti non è solo una questione di consumare un prodotto ma più l’esperienza di condividere del tempo piacevole con gli amici.

In questo caso come per gli altri, l’obiettivo non deve essere eliminare gli apertivi, ma razionalizzarli.

Se sono moderato, magari ne faccio uno a settimana e mi bevo uno Spritz.

Se sono abituato a buttar giù 4 Sbagliati ad ogni aperitivo, a parte che le mie aspettative di vita si ridurranno ad ogni sorso, ecco magari andrei giù un po’ più duro con i tagli e mi porrei dei rigidi limiti di spesa, così oltre a non devastare le mie finanza magari avrò anche qualche possibilità di tenermi il fegato con cui sono nato per tutta la vita.

Diciamo che anche qui non rinuncio del tutto agli apertivi, ma riesco a risparmiare 1.000 € all’anno, ecco, investiti anche questi per 30 anni nell’S&P 500 potrebbero diventare circa 170.000 €.

Capite che solo eliminando il fumo e gestendo meglio il vostro consumo di alcol, senza cambiare una virgola della vostra vita e senza bisogno di guadagnare un euro in più, tra trent’anni potreste comprare casa a vostro figlio o vostra figlia in contanti?

Fine del momento proibizionismo, andiamo sull’ABITUDINE SBAGLIATA NUMERO CINQUE: la dipendenza da prodotti di lusso.

Ora, questo magari non è un tema che tocca tutti e non tutti allo stesso modo. E’ però un fatto oggettivo che il “lusso” e in generale i brand di lusso in molti settori di beni di consumo, dall’abbigliamento alle automobili, ha avuto delle impennate clamorose negli ultimi anni.

Se prendiamo l’indice Standard & Poor’s Global Luxury, che traccia la performance delle 80 più grandi società quotate al mondo nel settore del lusso (e che comprende brand come LVMH, Richemond, Hermes, Ferrari, Tesla, Merceds, BMW e così via) negli ultimi 10 ha avuto un rendimento annuo superiore all’11% e negli tre anni addirittura del 23% all’anno!

LVMH, in particolare, la più grande holding al mondo nel lusso che è proprietaria, tra gli altri di Louis Vitton, ha visto il valore moltiplicarsi di oltre 6 volte negli ultimi 10 anni e Ferrari di 7. Il valore di Hermes, invece, si è praticamente decuplicato dal 2013 ad oggi.

E’ vero che i big money nel mondo del lusso non vengono spesi dalla gente comune ma in particolare da pochi milionari in giro per il mondo (ultimamente Cina e paesi Arabi in testa).

Però è un fatto che la crescita spaventosa di questi brand sia dovuta anche alla ricerca ossessiva da parte anche di persone di medio reddito di prodotti di lusso da esibire come status symbol.

Una borsa di Louis Vitton, una cintura di Gucci, un paio di scarpe di Prada non sono infrequenti da notare guardandosi in giro in un qualunque posto mediamente affollato.

Anche qui, nulla di male nei confronti del lusso, l’Italia peraltro è una potenza mondiale in questo settore quindi ben venga che continui ad essere un settore florido.

Chiaramente l’orientamento al lusso va dispensato con oculatezza e sfruttando delle strategie coerenti.

Se, ammesso di averne le possibilità, ogni due per tre faccio un acquisto in via Monte Napoleone, chiaramente questo avrà un impatto particolarmente rilevante sull’accumulazione di ricchezza a lungo termine.

Quello che mi sento di consigliare è:

1) risolvere, per quanto possibile, il desiderio di ostentazione della propria ricchezza. Vi svelo un segreto: dei vostri soldi e dei brand che avete addosso, non frega un cazzo a nessuno. Sì, magari genererete un po’ di invidia a breve termine, ma avrete comprato quella sensazione di invidia, ammesso che ci sia, ad un prezzo folle.

2) Se avete una passione per questi articoli, inseriteli nel vostro budget e nella vostra pianificazione e strategia finanziaria. Se per voi è importante comprare una borsa da 3.000 €, benissimo, fate così:

a) definite l’orizzonte temporale, ossia entro quando volete finalizzare l’acquisto;

b) allocate una quota del vostro risparmio doppia rispetto a questo acquisto;

c) investite metà dei soldi e usate l’altra metà per comprarvi la borsa.

Questo ridurrà il vostro over-spending e in qualche modo permetterà di finanziare l’acquisto innescando al contempo un meccanismo virtuoso.

Magari quei 6.000 € li avreste buttati via in cazzate, invece così vi siete regalati un prodotto di lusso che vi rende felici e allo stesso tempo avete investito per il vostro futuro.

Quei 3.000 € investiti nell’S&P 500 tra 30 anni? oltre 50.000 €.

Avreste mai detto che comprare una borsa di Dior vi avrebbe messo nelle condizioni, tra trent’anni, di avere 50.000 € in più di patrimonio senza muovere un dito?

E’ chiaro invece che se spendete soldi in maniera sconsiderata in beni di lusso di ogni sorta, beh, chiaramente questo avrà un impatto rilevante sul vostro risparmio.

Poi ovviamente se avete un reddito da lavoro importante, tutto è relativo e magari per voi comprare un paio di scarpe da 800 € ha l’impatto di un paio di sneakers da 150 € per una persona con un reddito normale.

Ad ogni modo, qualunque sia la spesa e il suo peso proporzionale rispetto alla vostra situazione finanziaria complessiva, il mio consiglio è inserire acquisti importanti di questo tipo sempre all’interno di una pianificazione coerente con i vostri obiettivi di risparmio e investimento a lungo termine.

ABITUDINE SBAGLIATA NUMERO SEI: non avere il fondo di emergenza.

E qui ragazzi cosa vi devo dire? Arrivati alla ventiquattresima puntata di THE BULL, cos’altro potrei aggiungere a quest’argomento? Qui siamo proprio alla base base base della finanza personale.

Tutto l’ambaradan che abbiamo messo su finora non sta in piedi senza il fondo di emergenza.

Ricordo che il fondo di emergenza è un deposito liquido che copra da 3 a 6 mesi di spesa. 6 è l’ideale, oltre i 6 mi sembra un po’ esagerato perché ovviamente dovete tenere conto che il denaro liquido si svaluta, pertanto tenete il minimo indispensabile giusto come assicurazione contro le emergenze.

Come si fa a sapere quanti soldi mettere nel fondo?

Calcolate le vostre spese mensili medie, moltiplicate per 6 e avete l’importo da depositare in un conto corrente separato e che non dovete toccare per nessun diavolo di motivo al mondo, a meno che non succeda qualcosa di davvero importante.

Mi raccomando, questi soldi non vanno toccati ma nemmeno vincolati né investiti.

Le uniche opzioni consentite sono:

– un normale conto corrente (diverso da quello che usate per le spese correnti); oppure

– un conto deposito svincolabile; oppure, ma qui siamo a livello pro,

– ETF obbligazionari ultrashort (con duration massima di 6 mesi).

A meno che però non dobbiate depositare centinaia di migliaia di euro, obiettivamente, finché parliamo di 20, 30. 40 mila euro da depositare – ammazza e quanto spendete! – francamente non starei a diventare matto nel tentativo di prendere 1 o 2 punti in più di rendimento.

E’ molto più importante invece che i soldi siano sempre disponibili così se succede qualcosa di imprevisto siete sereni e non dovete toccare i vostri investimenti, che magari in quel momento sono pure in perdita (visto che le sfighe spesso capitano assieme) e vanno lasciati stare.

Avere il fondo di emergenza è fondamentale per due motivi:

– UNO = vi costringe a tenere un budget per capire quanti soldi vi servono effettivamente per vivere;

– DUE = vi tutela dal rischio di dovervi imbattere in una spesa improvvisa e di dover magari indebitarvi con interessi elevati per far fronte a delle uscite non preventivate.

Veniamo infine all’ABITUDINE SBAGLIATA NUMERO SETTE, la degna conclusione di tutto il nostro discorso, ossia, naturalmente: NON INVESTIRE.

Quale altro poteva essere il settimo peccato finanziario capitale se non il lasciare i propri risparmi fermi e non permettere loro di crescere in autonomia mentre voi fate altro?

Rispondiamo quindi molto velocemente alle domande tipiche che di solito a questo punto mi vengono poste:

– Quando è il momento di investire: ASSOLUTAMENTE ORA. Non c’è momento migliore di adesso – e non intendo un giorno preciso nell’Agosto del 2023, ma proprio ORA ossia in qualunque momento tu stia ascoltando questo podcast. Ogni momento, ammesso che tu abbia sotto controllo il tuo budget e abbia il fondo di emergenza, è quello migliore in assoluto per investire.
Il mercato è sui massimi? Investi. Il mercato è sui minimi? A maggior ragione investi! Ci sono tensioni internazionali? Investi. Ho sentito che? Oh allora! Investi e basta. Quale parte di “devi investire subito” non ti è chiara? Il tempo è tutto, l’abbiamo detto mille volte. Sei già in ritardo, datti una mossa!

Poi, altra domanda:

– Quanto devo investire? il massimo importo possibile che i tuoi guadagni, le tue spese e il tuo risparmio, all’interno della tua pianificazione, ti consentono.

– Per quanto tempo devo investire? Per sempre.

– E se ad un certo punto non voglio più investire e rivoglio indietro i miei soldi? Riascoltati la seconda parte dell’episodio Perché abbiamo paura di investire dove spiegavo per quale motivo i tuoi soldi investiti sono sempre a tua disposizione. A meno che ovviamente non investi fregandotene dei consigli che diamo a THE BULL. Se investi a cazzo, è giusto che tu perda i soldi.

Infine:

– OK, in che cosa devo investire? Eh amico mio, ascoltati tutto THE BULL perché la risposta semplice è: investi in un portafoglio ben strutturato di fondi passivi che replicano soprattutto indici di azioni e obbligazioni. Per la risposta lunga, invece, ascoltati almeno gli episodi dal 6 al 9 e il 17, ma anche quelli in mezzo non sono da meno.

Oh, con questo siamo giunti alla fine dell’episodio, anche questo come il precedente un po’ meno dedicato a finanza e investimenti in senso stretto ma più focalizzato sullo sviluppo di abitudini virtuose per migliorare la propria propensione al risparmio e sprigionare così il massimo potenziale per i propri investimenti.

Nel prossimo episodio invece torneremo di parlare di investimenti alla grande e per farlo ci faremo aiutare da due pesi massimi della finanza che ci guideranno nella comprensione dei 4 migliori amici dell’investitore.

Questi 4 best friends sono i capisaldi di ogni strategia di investimento a lungo termine e capiremo insieme perché possono fare tutta la differenza del mondo nella costruzione e gestione di un portafoglio di successo.

Mi raccomando, non perdetevi gli episodi precedenti di THE BULL, riascoltate soprattutto quelli dedicati ad ETF e Asset Allocation, perché la prossima settimana alziamo l’asticella e faremo davvero sul serio con alcune linee guida davvero importanti per permettervi di gestire nel migliore dei modi la vostra strategia di investimento.

Nel frattempo, come sempre vi invito a mettere segui e attivare le notifiche al podcast, a consigliarlo a tutte le persone che conoscete e che pensate che con i soldi non se la cavino in maniera egregia (quindi praticamente chiunque conosciate) e a lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che vi spiegano come, paradossalmente, è meglio comprare una borsa di Christian Dior che bersi un Negroni per diventare ricchi, sempre nuovi.

Per questo episodio è tutto e noi ci risentiamo presto, sempre qui, a THE BULL – Il tuo podcast di finanza personale.

Recensioni

Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!

La mia ignoranza in materia mi ha sempre creato dei dubbi, ma grazie a un amico ho iniziato ad ascoltare il podcast. Per fortuna che ho 24 anni e un po' di tempo e soldi da dedicarmi a imparare le varie nozioni per me stesso. Grazie mille!

Luca G. 10 Ott 2025

Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente

Amalia A., 17 Set 2025

Da quando l'ho scoperto in 15 gg mi sono ascoltato 150 puntate senza fermarmi, ho annullato gli altri podcast per portarmi alla pari ed ascoltare tutte le precedenti puntate, ben fatto, esattamente il livello di informazione che mi serviva

Gianluca G., 11 Set 2025

Podcast piacevole, scorre veloce ma in modo estremamente chiaro, spiega i concetti chiave per gestire le proprie finanze, fornendo la classica cassetta degli attrezzi. Complimenti, davvero ben fatto!

Massimiliano, 29 Mag 2024

Veramente veramente raccomandato! la finanza personale riassunta alla perfezione! e spiegata partendo dall'ABC! Ottimo anche da ascoltare a velocita 1,5x!

Giorgia R., 23 Gen 2025

Non sono solito a mettere recensioni e specialmente non ascolto podcast, ma da quando ho iniziato questo, faccio fatica a staccarmi, e quasi non posso più fare a meno di ascoltare e arricchirmi culturalmente.

Andrea V., 22 Set 2025

Podcast che dà sempre spunti interessanti che personalmente mi ha fatto appassionare alla finanza personale spingendomi ad approfondire in prima persona.

Lorenzo, 13 Mar 2025

Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro

Massimo D., 23 Set 2025

Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai

Francesca B., 6 Apr 2024
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