Gestire il Rischio e l’Incertezza in Finanza – Con il mio grande eroe Nassim Taleb
Rischio, Caso, Incertezza, Cigni Neri, Tacchini, Antifragilità, Bilanceri e Vasco Rossi. Ma cosa volete di più in una puntata che vi farà conoscere il mio grande mito ed eroe Nassim Nicholas Taleb e cercherà di attrezzarvi al meglio perché in questo modo della finanza fatto di continui tentativi di prevedere il futuro e continui fallimenti nel riuscirci alla fine non siate voi il tacchino! Capiremo insieme come affontare al meglio l'incertezza del futuro, pronti per affrontare qualunque sfida ci metta di fronte il presente.

Risorse
Punti Chiave
La finanza è dominata dal caso; prevedere il futuro è impossibile.
I Cigni Neri, eventi rari e d'impatto, accadono: mai rischiare tutto.
Adotta un approccio antifragile: diversifica e ribilancia per proteggerti dagli shock.
Trascrizione Episodio
Bentornati a THE BULL – Il tuo podcast di Finanza Personale.
Finalmente è arrivato l’episodio che da tanto stavo aspettando di fare, convinto come sono che i contenuti di questa ventina di minuti che passeremo assieme potranno fornirvi qualche spunto di valore per iniziare a guardare il mondo in maniera un po’ diversa da come avete fatto sinora, perlomeno per tutto ciò che riguarda l’esperienza del rischio, dell’incertezza e del caso con cui tutti noi, in quanto esseri umani, dobbiamo necessariamente convivere.
Cari amici di The Bull, cari follower di questo podcast, cari Bullower oserei quasi dire, che lo sappiate oppure no, la vostra vita è dominata dal caso e dell’imprevedibilità praticamente in ogni angolino della nostra esistenza e se c’è un ambito dove questa simpatica situazione si manifesta nella sua forma più eminente, beh, questa è proprio la finanza!
Se mi seguite da un po’, sapete senz’altro che nei 42 episodi prima di questo ho disseminato qua e là tutta una serie di idee sul fatto che, soprattutto in finanza, l’incertezza e il caso dominano, che non si può prevedere una beata fava di niente e che gestire il rischio è una delle cose più importanti cui prestare attenzione quando si tratta di decidere dove diavolo mettere i nostri soldi.
La cosa curiosa è che tutto il mondo finanziario nel suo complesso spende miliardi di dollari nel tentativo di prevedere cosa succederà domani a Wall Street, incurante del fatto che cercare di prevedere è un vano tentativo sistematicamente smentito dai fatti, ma ciononostante non c’è verso che l’uomo si accontenti di vivere in balia del caso e quindi piuttosto che accettare l’incerto e comportarsi di conseguenza, niente, si spacca la testa in quattro scegliendo le previsioni che più lo rassicurano e pur sapendo che quelle previsioni saranno utili come un calendario dell’avvento il 1 gennaio vi ci si attaccano come in un salto nella fede convinti che “questa volta sarà diverso” e che il futuro in qualche modo possa infine essere domato.
Spoiler alert: questa cosa è IMPOSSIBILE.
E’ impossibile in finanza, è impossibile in vasti ambiti della vita in generale e pure nella scienza, da quanto esiste la meccanica quantistica, la certezza e la prevedibilità non sono più così di casa come ai tempi di Newton.
In questo episodio allora parleremo, per bocca di uno straordinario personaggio, di una delle cose più importanti di tutte quando si tratta di aver cura dei nostri quattro spiccio, ossia: come comprendere l’impatto del rischio e dell’incertezza e quindi comportarsi di conseguenza.
Dato che si tratta dei vostri soldi, secondo me val la pena ascoltare che diavolo ha da dire il vostro cazzaro conduttore di podcast di finanza personale preferito, che per vostra fortuna però ci mette praticamente solo la voce, mentre i contenuti, soprattutto quello di oggi, arrivano da gente con competenze, visione e profondità di pensiero di un altro pianeta.
Ladies and Gentlemen permettetemi allora di presentarvi Nassim Nicholas Taleb.
Nassim Taleb, come ho già anticipato in alcune puntate precedenti, è il mio più grande eroe intellettuale di tutta la mia vita.
Come avrete capito io sono uno che, per dirla in poche parole, LEGGE COSE, quindi due o tre pagine nella vita mi è capitato di sfogliarle.
Bene, vi posso assicurare che nessun libro tra i migliaia che ho letto nei primi quasi 40 anni della mia vita ha avuto tanto impatto quanto uno dei più clamorosi best seller di tutti i tempi, un libro destinato tra l’altro a fare del suo titolo un concetto ormai parte della nostra cultura di massa.
Sto parlando del libro che ha consegnato Taleb alla leggenda, dal titolo originale: “The Black Swan”. In Italiano, Il Cigno Nero.
Sicuramente vi sarà capitato di sentire usare l’espressione “Cigno Nero”, di solito a sproposito, quando si parla di eventi rari e improvvisi che in qualche modo sconvolgono il nostro mondo.
Tra un po’ ci arriviamo e cercherò di farvi capire perché sapere che quelle spocchiose paperelle a cui lanciate il pane dal bordo dei laghetti non sono tutti bianchi è di capitale importanza nella gestione dei vostri soldi.
Intanto per cominciare.
Chi diavolo è Nassim Nicholas Taleb?
Taleb è un Trader di Opzioni, gestore di hedge fund, matematico, filosofo, esperto di classici greci, latini e arabi, poliglotta, professore universitario, autore di bestseller tradotti in quasi 50 lingue, sollevatore di pesi e burbero sessantenne americano di origine Libanese.
Insomma, ve la faccio breve, Taleb, se non fosse che è un bel po’ più vecchio, pelato e decisamente più brutto di me, è tutto ciò che vorrei essere nella vita.
Eh sì perché questo incredibile personaggio nato nello sperduto villaggio di Amioun, in Libano, sopravvissuto ad una delle più sanguinose guerre civili che hanno funestato il medioriente durante la sua infanzia, è davvero uno di quegli uomini di cui ne nascono una manciata al massimo in ciascuna generazione.
Dopo Laurea, MBA a Wharton e Dottorato, Taleb comincia la sua carriera in finanza negli Stati Uniti ricoprendo posizioni di alto livello in colossi del calibro di Credit Suisse, BNP Paribas, Deutsche Bank e così via.
Si specializza in particolare in roba complicatissima come il trading di opzioni esotiche e di articolati prodotti derivati legati a materie prime, valute e bond internazionali.
Ora, quello in cui era esperto Taleb ci frega il giusto.
La prima cosa fondamentale da capire invece, anche per farci un’idea del carattere, è cosa lo ha portato alla prima grande svolta della sua vita.
Come vi avevo già raccontato, il 19 Ottobre del 1987 ebbe luogo il cosiddetto Black Monday, ossia il giorno ancora ad oggi peggiore nella storia della Borsa Americana, con il Dow Jones che in una sola seduta aveva finito per perdere oltre il 22% del suo valore. Mai successa una roba del genere prima d’ora.
Aveste chiesto a qualcuno a Wall Street il 18 di Ottobre se secondo lui sarebbe mai potuto verificarsi un tonfo del genere, questo vi avrebbe risposto: “assolutamente impossibile, il crollo giornaliero peggiore di tutti i tempi è stato del 13% ed era il 1929, escludo assolutamente che una cosa così possa capitare”.
Eccalà!
Giusto per anticipare quello che vi dirò dopo, il 19 Ottobre del 1987, almeno dal punto di vista di tutti gli operatori finanziari del mondo, si è verificato un Cigno Nero.
Come era messo Taleb quel giorno?
Per farla breve, Taleb aveva una filosofia d’investimento basata sull’idea di non beneficiare della crescita progressiva del mercato nelle fasi di bull market, in particolare se ciò comportava l’assunzione di rischi importanti per conseguire grandi rendimenti.
Taleb infatti, diversamente da molti suoi colleghi trader, per anni ha continuato ad accumulare piccole e continue perdite perché impostava i portafogli dei suoi clienti in maniera tale da non far loro guadagnare una cippa durante le fasi rialziste ma allo stesso tempo proteggerli – e soprattutto farli guadagnare in maniera spropositata – qualora si fosse verificato un particolare evento inaspettato.
Chiaramente Taleb non aveva nessuna idea che una cosa come il Black Monday sarebbe mai capitata.
Sapeva semplicemente che gli eventi rari, improbabili e dall’impatto devastante, ogni tanto capitano.
E quindi, con una forza di volontà, pazienza e resilienza degno del miglior Obi Wan, Taleb accettò per anni di vedere i suoi colleghi trader di Credit Suisse First Boston diventare fantamilionari, mentre lui si prendeva solo schiaffi da un mercato che continuava a salire e che però non gli faceva guadagnare un dollaro.
Quando però arrivò il Black Monday, diversi dei suoi colleghi trader che avevano fatto i milioni assumendo posizioni rischiosissime (convinti che tanto certi eventi rari non potessero mai capitare) in un solo giorno sono letteralmente saltati per aria, polverizzando in poche ore i guadagni di una vita intera e, nei casi più drammatici, portando qualcuno di questi a gettarsi per la disperazione dalla finestra del proprio appartamento nell’Upper East Side di Manhattan.
Taleb invece, quel giorno, realizzò in un colpo solo un tale profitto che lui stesso lo definì il suo “fuck you money”, ossia così tanti soldi che da quel momento in poi per lui lavorare non sarebbe mai più stata una necessità, permettendogli così di dedicarsi a leggere e scrivere libri, girare il mondo, studiare le cose che lo interessavano, sollevare pesi e in generale godersi la vita.
Ecco, la cosa che veramente mi fa bruciare di invidia è che il signor Taleb non solo fece una palata di soldi con il Black Monday del 1987, ma questo stesso gioco di prestigio gli è poi riuscito:
– durante la crisi dei mercati asiatici del 97;
– durante la crisi delle dot.com del 2000;
– durante la grande crisi finanziaria del 2008;
– durante il crollo del marzo 2020 dovuto al Covid.
Non contento, Taleb fece nel frattempo un’ulteriore palata di soldi scrivendo un best seller dopo l’altro, con il solo libro sul Cigno Nero che vendette oltre 3 milioni di copie – e qui io ho dato un contributo importante perché tra le mie copie personali e quelle che ho regalato a destra e sinistra, credo di averne comprati almeno una ventina.
Per quanto strano possa sembrare, l’incredibile successo economico di questo straordinario Pico Della Mirandola dei giorni nostri, è dovuto fondamentalmente ad un’unica semplice idea, che riassumerei così:
PREVEDERE E’ IMPOSSIBILE quindi è meglio assumere comportamenti che ci proteggano dai rischi e che ci facciano ottenere benefici in caso si verifichino eventi avversi inimmaginabili.
Semplice no?
Perché non ci avevate pensato voi?
Bastava fare questo ed eravate tutti miliardari, altro che star qua a sentire i podcast di finanza personale.
Ah giusto per la cronaca, come fa Taleb a fare i soldi durante le crisi?
Senza entrare troppo nel tecnico, fondamentalmente lo fa comprando Opzioni Put che come abbiamo già spiegato in passato sono dei contratti derivati che danno all’acquirente il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un certo asset in una certa data del futuro ad un certo prezzo concordato. In altre parole sono scommesse sul crollo di valore di un certo asset nel futuro. Se compri un’opzione put sull’S&P 500 significa che guadagnerai tanto più quanto l’S&P 500 andrà giù.
L’idea generale di Taleb è quindi quella di investire in operazioni che abbiano, si dice, un rischio asimmetrico, dove cioè esiste un’alta probabilità di perdere pochi soldi e una bassa probabilità di guadagnare però un biglietto vincente della lotteria così grande da risolvere in un colpo solo tutti i problemi economici per lui, i figli, i figli dei figli e probabilmente i figli dei figli dei figli.
La strategia basata sul rischio asimmetrico viene chiamata da Taleb “Barbell Strategy”, ossia la strategia del bilanciere, dove la lunga e sottile sbarra rappresenta i lunghi periodi senza guadagni, mentre gli enormi dischi ai lati rappresentano i rari ma giganteschi guadagni.
Per capire però perché Taleb è sempre stato profondamente convinto che una roba del genere potesse funzionare, bisogna fare un passo indietro e capire insieme le sue idee fondamentali.
Mi raccomando, non perdetevi per strada e non cambiate podcast per andare ad ascoltare Elisa True Crime, dedicatemi qualche minuto ancora della vostra attenzione perché poche volte ho trovato nella vita delle idee tanto semplici quanto profonde da aprire la mente in un istante.
Allora, per farla breve, Taleb ha scritto parecchia roba ma noi ci concentriamo su 3 capolavori incredibili che vi consiglio con tutto il cuore di leggervi per intero (come sempre vi lascio negli shownote dell’episodio i link).
Questi tre libri, nell’ordine in cui sono stati pubblicati, sono:
– Fooled by Randomness, in Italiano Giocati dal Caso;
– The Black Swan, Il Cigno Nero;
– Antifragile, che qui da noi è Antifragile.
In breve, quindi, quali sono le idee principali dei libri.
In Giocati dal Caso Taleb ci spiega in maniera cristallina che la nostra vita in generale – e il mondo della finanza in particolare – è dominato dal caso e che la nostra incapacità di comprendere questa cosa dipende soprattutto dai nostri bias cognitivi, oltre che dal nostro desiderio che ciò non sia così, nella speranza invece di avere degli strumenti che possano permetterci di anticipare il futuro e dominare così l’incertezza.
Così invece non è e dobbiamo farcene una ragione.
E Taleb invece che prendere semplicemente atto di questa cosa, ha impostato tutta la sua vita accettando il ruolo del caso in tutto ciò che ci riguarda e quindi prendendo decisioni che da un lato lo proteggessero sempre dall’eventualità di eventi estremi – che per quanto improbabili non sono impossibili – e dall’altro lo mettessero nella posizione di poter beneficiare del loro verificarsi.
Taleb sostiene che noi non ci accorgiamo bene di tutto questo stato di cose perché siamo affetti, tra i vari, da questi bias cognitivi:
Uno è il già citato Bias del Sopravvissuto, che è quella deformazione che ci porta a trovare dei nessi di causa-effetto considerando solo un certo scenario che si è verificato e ignorando invece gli altri che, del tutto casualmente, non si sono verificati.
Se prendo ad esempio un trader che per 10 anni ha avuto un’eccezionale performance, potrei essere tentato di andare a guardare le sue idee, le sue decisioni, il suo metodo e così via per tirare la conclusione che fare certe cose X, Y e Z porta a risultati di successo.
Questo ragionamento sarebbe però fallace perché gli altri 999 trader che uno dopo l’altro nel corso di questi 10 anni hanno fatto qualche scommessa sbagliata e sono stati cancellati dal mercato non verrebbero presi in considerazione, nonostante le loro idee, decisioni e metodi fossero altrettanto validi rispetto a quelli del trader risultato vincente, puramente per fattori casuali.
Il Bias del Sopravvissuto porta con sé ciò che viene comunemente chiamato Hindsight Bias, ossia distorsione retrospettiva, che è un modo molto complicato per dire che quando succede una certa cosa, a posteriori cerchiamo sempre di ricostruirne le cause per dare a tutti costi un senso a quel che è successo.
Taleb chiama questa cosa Fallacia Narrativa, che è la nostra umanissima tendenza a raccontarci delle storie per dare un senso a ciò che in sé un senso forse non ce l’ha, come splendidamente raccontato da un grande filosofo romagnolo del nostro tempo:
VASCO
E voi che pensavate che Vasco rossi fosse un cantautore rock che metteva insieme testi un po’ sconnessi nelle sue canzoni, invece no! vi stava spiegando la distorsione della percezione umana condizionata da bias cognitivi e fallacia narrativa.
Ora, capito che molto di quel che accade nella vita ha senso solo a posteriori, sempre che ce ne abbia uno, e che fare previsioni quindi è il più delle volte un’impresa destinata a fallire, il passo successivo è capire cosa diavolo sia un CIGNO NERO.
Per farla breve, Taleb ha regalato al mondo il concetto di Cigno Nero per definire un evento estremamente raro, imprevedibile e con un impatto di vasta scala nell’ambiente in cui si verifica.
Il Black Monday del 1987 è stato un Cigno Nero.
La caduta del muro di Berlino e la dissoluzione improvvisa dell’Unione Sovietica sono stati Cigni Neri.
L’11 Settembre è stato un Cigno Nero.
Lo scoppio dell’epidemia di Covid è stata un Cigno Nero.
Perché Cigno Nero?
L’idea è antica come l’uomo ed un modo per esprimere uno dei problemi filosofici ed epistemologici più vecchi di sempre, che in gergo tecnico si chiama problema dell’induzione.
L’induzione, che tutti voi conoscete associata alla bella piastra nera della vostra cucina che vi scalda l’acqua della pasta, per i più studiati è il nome del processo in base a cui l’uomo costruisce la sua conoscenza.
In pratica, come funziona la conoscenza?
Semplicemente io faccio tutta una serie di esperienze, rilevo delle regolarità, formulo un’ipotesi generale, faccio degli esperimenti per verificare che l’ipotesi sia giusta e se dopo un tot di prove sono ragionevolmente convinto che l’ipotesi sia vera, allora definisco la conclusione generale.
Induzione è quindi il processo che cerca di capire la regola generale da casi particolari.
Ecco, l’induzione ha un piccolo problema, perché per quanto tu faccia l’esperimento 100 mila volte, in realtà non puoi essere mai sicuro al 100% che la tua legge generale sia giusta al di là di ogni ragionevole dubbio.
Veniamo ai bianchi pennuti.
Il fatto di vedere sempre e soltanto cigni bianchi, ci può portare alla conclusione che tutti i cigni siano bianchi.
In realtà nell’800 sono stati scoperti, dall’altra parte del mondo rispetto alla Vecchia Europa, Cigni neri. Un solo Cigno Nero basta quindi a far crollare la millenaria convinzione secondo cui tutti i cigni sono bianchi.
Tutta la pappardella del cigno nero si basa semplicemente su quest’idea.
Il fatto che l’esperienza ci dica che “una certa cosa è così perché è sempre stata così e non è mai successo che non fosse così, non ci garantisce che in futuro possa NON essere più così”.
Se il mercato non ha mai perso più del 20% in un solo giorno, in oltre un secolo di storia dei mercati azionari, ciò NON significa che, per quanto questo sia un evento raro e improbabile, la borsa americana non possa mai perdere più del 20% in futuro.
Cmq il punto fondamentale di sta cosa dei Cigni Neri è che per quanto la nostra esperienza, ripetuta nel tempo mille volte, ci suggerisca che una certa cosa debba andare in un certo modo, basta un solo caso in cui succede qualcosa di non previsto per stravolgere completamente tutte le nostre credenze precedenti.
Ora però, sempre per restare in tema di pennuti, lasciatemi introdurre il Tacchino Induttivista.
In pratica il Tacchino Induttivista è quel tacchino dallo spiccato spirito scientifico che giorno dopo giorno vede il suo padrone dargli da mangiare, osservando per tutto l’anno il suo tozzo corpicello diventare sempre più paffuto e carnoso.
Dopo 364 giorni in cui il rito si ripete, ormai il Tacchino Induttivista non ha dubbi e spiega agli altri Tacchini la sua sensazionale scoperta scientifica confermata da 364 esperimenti consecutivi, ossia che il padrone ogni singolo giorno all’alba dà da mangiare ai Tacchini della fattoria e che questa cosa è sempre accaduta e sempre continuerà ad accadere.
Poi arriva il Giorno del Ringraziamento.
Potete bene immaginare che il 365° giorno, il padrone del tacchino aveva in mente ben altri programmi per il suo cicciotto pennuto, che tradizionalmente hanno a che fare con un forno, un ripieno, la salsa ai mirtilli, la torta di zucca e tutta quella roba che gli Americani mangiano al ringraziamento.
Sentirsi tirare il collo quel giorno, per il nostro Tacchino Induttivista, è stato un Cigno Nero.
Ecco l’obiettivo di questo podcast, per dirla in poche parole, è quello di non farvi fare la fine del Tacchino Induttivista.
Quindi occhio a prendere decisioni nella vostra vita, in particolare quella finanziaria, sulla base del fatto che “le cose sono sempre andate così” oppure che “una certa cosa non è mai successa quindi non potrà mai accadere”, perché i Cigni Neri accadono in continuazione e hanno l’antipatica caratteristica di non avvisarti prima.
Nel libro Taleb parla di un sacco di cose ed è davvero avvincente, però l’idea del Cigno Nero è tutta qui, ossia:
– comprendere che la nostra esperienza è sempre parziale e sempre suscettibile di essere smentita; poi
– essere consapevoli dei rischi, soprattutto di quelli che non ci sono noti, e quindi – attenzione che questo vale per la vita in generale – non prendersi mai dei rischi così importanti che, per quanto la loro probabilità sia minuscola, potrebbero farci saltare per aria; infine
– non prendere decisioni sulla base di previsioni, che funzionano solo finché il prossimo Cigno Nero le riconferma inutili ancora una volta, ma sulla base di un approccio che ci protegga da eventi avversi inimmaginabili e che possibilmente ci dia anche un vantaggio competitivo se essi si verificano.
E qui veniamo alla terza idea fondamentale di Taleb.
Dopo quella che tutto è dominato dal caso e quella dei Cigni Neri, il terzo pilastro è l’idea di Antifragilità.
Quanta gente, soprattutto durante il COvid, si è messa a parlare di Antifragilità, pur non avendo capito una mazza di cosa significhi e senza sapere che fosse un’idea di Nassim Taleb?
Il numero di post su LinkedIn sull’argomento nel 2020 era incalcolabile.
Cosa significa antifragilità.
Taleb lo spiega con una metafora.
Immaginate uno scatolone contenente bicchieri di cristallo.
Tipicamente sopra ci sarà scritta l’avvertenza: “Attenzione: Fragile. Maneggiare con cura”.
Questa è la situazione di Fragilità, ossia la situazione in cui uno shock improvviso può far cadere tutto in pezzi.
Immaginate invece la situazione paradossale di un contenitore con scritto sopra “Antifragile: per favore sottoporre il contenuto a più shock possibili”.
Questa è l’idea di Antifragilità, ossia di una situazione in cui non solo mi trovo a resistere a degli shock esterni ma anzi ne traggo addirittura beneficio.
Se pensate che questa cosa sia impossibile, sappiate che il corpo umano, per esempio, è una delle cose più antifragili che esista sulla Terra.
Se voi state sotto una campana di vetro per tutta la vita, sapete bene che diventerete sempre più fragili e deboli.
Se invece fate sport, vi esponete alle intemperie, ogni tanto vi ammalate e guarite, affrontate sfide, fallimenti e successi, insomma se VIVETE e quindi sottoponete il vostro corpo a degli shock, questo è fatto in maniera tale da rafforzarsi sempre di più.
L’antifragilità è tipica di tutti i sistemi organici, quindi non solo dei singoli individui ma anche delle stesse società.
Una dittatura è tipicamente un sistema Fragile, che vuole mostrarsi Robusta e imbattibile, ma che di fronte ad uno shock troppo forte collassa.
Una democrazia federale invece, come la Svizzera o anche gli stessi Stati Uniti, è per natura antifragile perché in qualche modo è in grado di assorbire meglio gli shock grazie alla sua impostazione decentralizzata e a prosperare grazie allo sforzo congiunto di ogni singola sua parte di ottenere il meglio per sé senza dover sottostare a rigidi dettami di un’organizzazione centrale.
Nel suo approccio agli investimenti, Taleb ha sempre adottato un approccio antifragile molto prima di aver inventato il termine.
Nella misura in cui non si prende mai dei rischi tali che un singolo evento raro possa farlo saltare per aria, Taleb ha sempre investito con un approccio per cui l’evento raro non solo non gli avrebbe fatto male, ma anzi gli avrebbe fatto fare palate di soldi.
Chiaro?
Allora cerchiamo di mettere insieme tutti i punti e di provare a tirare le relative conclusioni.
PILASTRO NUMERO UNO: il mondo in generale, e quello della finanza in particolare, è dominato dal caso e dall’incertezza e non c’è alcuna possibilità di prevedere il suo comportamento con sicurezza assoluta, quindi tenere sempre bene in considerazione che le informazioni che si hanno sono parziali e che l’esperienza che abbiamo sino ad oggi può essere smentita domani.
PILASTRO NUMERO DUE: i Cigni Neri accadono. Non sappiamo quando. Non sappiamo dove. Non sappiamo perché. Ma accadono.
Quindi è importante non prendere decisioni sulla base di principi quali “ma sì, figurati se succede una roba del genere!”. Ecco forse non succede. Ma se succede e il fatto che succede sarebbe per te una rovina, allora quella decisione non la devi prendere per principio.
PILASTRO NUMERO TRE: se non possiamo prevedere e se i Cigni Neri accadono, allora è meglio avere un approccio antifragile che da un lato ci protegga da rischi eccessivi e dall’altro possa anche farci beneficiare da situazioni di shock.
Ora, come traduciamo questo in indicazioni pratiche per la gestione dei nostri soldi?
Così, di pancia, butterei giù qualche idea.
UNO: Il lungo termine batte il breve termine.
Se nel breve termine può succedere tutto e il contrario di tutto, non prendiamo mai decisioni finanziarie che hanno senso solo nel breve, perché se si verifica un Cigno Nero per noi la partita finisce lì.
Nel lungo termine invece i mercati riescono ad assorbire gli shock e ad adattarsi e i rendimenti tendono ad allinearsi ai loro valori medi storici.
Di conseguenza non curatevi troppo di quel che succede ogni giorno sui mercati e soprattutto non fatevi prendere dalla smania di prendere una decisione dietro l’altra sulla base di quale previsione che succederà questo o quest’altro.
DUE: per quanto i vostri investimenti nel lungo termine potranno andare bene, voi vivete nel breve termine e nel breve termine dovete avere sempre le chiappe coperte.
Quindi:
– fondo di emergenza liquido sempre a disposizione (3, 6, 12 mesi a seconda della vostra situazione);
– patrimonio netto positivo e possibilmente il valore degli asset sia 30-40% maggiore di quello dei debiti;
– stile di vita sostenibile non solo rispetto agli attuali guadagni, ma anche in situazione in cui questi possano venire meno.
Se come coppia guadagnate 10.000 € al mese ma il vostro stile di vita costa 9.000 € al mese, sappiate che siete seduti su un barile di dinamite perché basta che la situazione professionale di uno dei due si deteriori perché il bilancio non regga più.
Insomma, nel lungo termine i vostri investimenti faranno il loro, quindi siate ottimisti e investite più che potete.
Nel breve termine invece aspettatevi che possa sempre succedere qualcosa di negativo. Quindi siate pessimisti e copritevi i prossimi 6-12 mesi come se improvvisamente non guadagnate più un soldo bucato.
TRE: Diversificare, diversificare, diversificare.
Per quanto vi possa sembrare una buona idea puntare su questo o quello specifico investimento, se non diversificate la vostra allocation prima o poi potrebbe verificarsi un
evento assolutamente inaspettato e imprevedibile in grado di distruggere tutte le vostri convinzioni – e soprattutto il vostro portafoglio.
Se oggi comprare le azioni di Apple, Amazon, Google e Tesla vi sembra l’idea più solida del mondo, sappiate che non è detto che sia così e che non c’è scritto da nessuna parte che l’azienda con il più alto valore al mondo domani non possa fallire miseramente.
Ricordatevi la posizione dominante incontrastata di Nokia fino ai primi anni 2000 e come in un battibaleno sia scomparsa dal mondo della telefonia.
TRE: Decorrelazione e Ribilanciamenti.
Come si protegge il nostro portafoglio?
La strategia di Taleb per noi comuni mortali è assolutamente inapplicabile, mi spiace e vi spiego perché.
Per fare quello che fa Taleb servono tre cose:
– una competenza di natura statistica e finanziaria di altissimo livello e ben al di là di quella di un professionista medio, poi
– capitali importanti e infine
– una forza di volontà e una capacità di sopportazione delle perdite al di là delle nostre umane possibilità.
Se non avete queste tre cose, lasciate perdere le opzioni put e le scommesse contro il mercato perché non è roba per voi. Quindi i Fuck Money dalla sera alla mattina non li farete mai.
Più umilmente però cosa potete fare?
Come abbiamo spiegato tante volte nel corso del podcast, potete impostare la vostra asset allocation in maniera tale da avere dei contrappesi nel portafoglio e senza puntare i vostri soldi in nessuna scommessa singola. Su questo Taleb sarebbe d’accordo.
Tradotto.
Investendo in Indici, tramite ETF ad esempio, vi interessa il giusto che singole aziende vadano bene o falliscano, perché a voi interesserà soltanto del risultato a lungo termine dell’unica cosa che sopravvive e cresce nel corso dei decenni, ossia il mercato nel suo complesso.
Dall’altra parte investirete, per esempio, in asset azionari di diverse regioni del mondo, obbligazionari governativi e corporate con diversi rating e scadenze e magari anche in oro e materie prime, così che nei momenti di shock per una di queste classi, le altre possano compensare (almeno in parte) le perdite (su questo magari riascoltatevi l’episodio 41 sugli ETF Obbligazionari).
Allo stesso tempo, ribilanciare la vostra asset allocation adattandola a quel che succede ogni anno sui mercati permetterà di continuare ad avere dei portafogli coerenti senza sbilanciarsi troppo su qualche asset che sta andando troppo bene, con il rischio di prendere ceffoni al primo grande evento avverso che dovesse verificarsi.
Ad esempio, se parto con un asset allocation 60/40 e dopo 1 anno mi trovo con le azioni alle stelle e le obbligazioni stabili o in negativo, magari la mia asset allocation reale sarà diventata 80/20.
A quel punto, anche se le azioni stanno andando da Dio, non è particolarmente saggio mantenere quest’allocation, ma al contrario alleggerire la posizione azionaria e rimpolpare quella obbligazionaria, per proteggermi dal fatto che ad un certo punto il mercato azionario farà qualche capitombolo e che se sono troppo esposto i danni saranno più gravi.
Sulla carta sembra tutto semplicissimo, ma vi assicuro che se avete investito durante una fase di bull market (e ricordatevi il detto “everyone is a genius in a bull market”), una volta che la vostra posizione sul Nasdaq ha fatto magari +50%, eh, è dura dire ok questo è il momento di rallentare e ribilanciare su asset che non stanno rendendo un cazzo.
In momenti come questi, ricordatevi del buon Nassim Taleb che vi direbbe qualcosa tipo: “da più tempo le cose stanno girando bene, maggiore deve essere la tua aspettativa che qualche imprevedibile evento avverso ti faccia saltare per aria, quindi proteggerti dal rischio vale molto di più del rendimento di breve termine che potresti perderti”.
Ricordatevi sempre che la finanza è uno di quegli ambiti che Taleb nel Cigno Nero chiama Extremistan, una regione immaginaria che contrappone al mite e tranquillo mondo del Mediocristan.
Il Mediocristan è per esempio il mondo della scienza, dove quasi tutto è misurabile, controllabile e prevedibile. In generale nel Mediocristan nessun evento anomalo, per quanto grande, avrà un particolare impatto sul mondo in generale.
Extremistan sono invece quegli ambiti caratterizzati dalla possibilità che un singolo evento possa sconvolgere il mondo intero.
Immaginate San Siro, pieno zeppo con 80.000 persone.
Se vogliamo conoscere il peso medio degli spettatori, per quanto alla partita possa essere presente anche l’uomo più sovrappeso della Terra, uno di quei personaggi da oltre 300 chili che il Dottor Nosaradan cura in Vite al Limite su Real Time, il valore finale non cambierà che di uno zero virgola. Questo è Mediocristan.
Se invece vogliamo conoscere il patrimonio medio degli spettatori, bene, sappiate che se per caso quel giorno a San Siro ci dovesse essere Elon Musk, il suo solo patrimonio varrebbe circa il doppio di quello di tutti gli altri 79999 spettatori messi assieme. Questo è Extremistan.
La finanza è Extremistan.
Un ambito in cui un singolo evento raro e inatteso può avere un effetto devastante e sproporzionato rendendo magari vani anni interi di progressivi guadagni.
Tenete sempre a mente che qualcosa di estremo può accadere e solo il fatto di saperlo vi dovrebbe impedire di fare scommesse stupide e rischiose “tanto figurati se succede che … eccetera eccetera”.
Cari amici di The Bull, puntata un po’ meno pratica del solito, ma ci tenevo che prendeste familiarità con questi concetti.
Quando si gioca a poker si dice che se nei primi due minuti non hai ancora capito chi è il pollo da spennare, probabilmente il pollo sei tu.
Nel nostro caso, potresti essere il tacchino induttivista.
Quindi ricordatevi di Nassim Taleb, ricordatevi che il mondo è incerto, che prevedere in finanza è impossibile, che i cigni neri capitano sempre solo non sappiamo quando e che piuttosto che provare ad anticiparli è meglio avere un assetto antifragile che non ci faccia saltare per aria se un grande evento avverso e imprevisto dovesse capitare.
In poche parole. Non siate il tacchino.
Detto questo, siamo entrati in top 100 dei podcast più seguiti in Italia, continuate quindi a seguirci e a consigliarci più che potete e sia che io che Nassim Taleb vi ringraziamo sin da ora se volete lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che tramite grassocci pennuti sprovveduti e cigni bianconeri vi aiutano a capire come non finire spennati dimenticandovi che le cose che non sono mai accadute non erano mai accadute finché poi non sono accadute veramente sempre nuovi.
Per questo episodio invece è davvero tutto e noi ci ritroviamo qui tra pochi giorni con un nuovo capitolo del nostro viaggio insieme nell’Extremistan della finanza, sempre, naturalmente, con The Bull – Il tuo podcast di finanza personale.
Bentornati a THE BULL – Il tuo podcast di Finanza Personale.
Finalmente è arrivato l’episodio che da tanto stavo aspettando di fare, convinto come sono che i contenuti di questa ventina di minuti che passeremo assieme potranno fornirvi qualche spunto di valore per iniziare a guardare il mondo in maniera un po’ diversa da come avete fatto sinora, perlomeno per tutto ciò che riguarda l’esperienza del rischio, dell’incertezza e del caso con cui tutti noi, in quanto esseri umani, dobbiamo necessariamente convivere.
Cari amici di The Bull, cari follower di questo podcast, cari Bullower oserei quasi dire, che lo sappiate oppure no, la vostra vita è dominata dal caso e dell’imprevedibilità praticamente in ogni angolino della nostra esistenza e se c’è un ambito dove questa simpatica situazione si manifesta nella sua forma più eminente, beh, questa è proprio la finanza!
Se mi seguite da un po’, sapete senz’altro che nei 42 episodi prima di questo ho disseminato qua e là tutta una serie di idee sul fatto che, soprattutto in finanza, l’incertezza e il caso dominano, che non si può prevedere una beata fava di niente e che gestire il rischio è una delle cose più importanti cui prestare attenzione quando si tratta di decidere dove diavolo mettere i nostri soldi.
La cosa curiosa è che tutto il mondo finanziario nel suo complesso spende miliardi di dollari nel tentativo di prevedere cosa succederà domani a Wall Street, incurante del fatto che cercare di prevedere è un vano tentativo sistematicamente smentito dai fatti, ma ciononostante non c’è verso che l’uomo si accontenti di vivere in balia del caso e quindi piuttosto che accettare l’incerto e comportarsi di conseguenza, niente, si spacca la testa in quattro scegliendo le previsioni che più lo rassicurano e pur sapendo che quelle previsioni saranno utili come un calendario dell’avvento il 1 gennaio vi ci si attaccano come in un salto nella fede convinti che “questa volta sarà diverso” e che il futuro in qualche modo possa infine essere domato.
Spoiler alert: questa cosa è IMPOSSIBILE.
E’ impossibile in finanza, è impossibile in vasti ambiti della vita in generale e pure nella scienza, da quanto esiste la meccanica quantistica, la certezza e la prevedibilità non sono più così di casa come ai tempi di Newton.
In questo episodio allora parleremo, per bocca di uno straordinario personaggio, di una delle cose più importanti di tutte quando si tratta di aver cura dei nostri quattro spiccio, ossia: come comprendere l’impatto del rischio e dell’incertezza e quindi comportarsi di conseguenza.
Dato che si tratta dei vostri soldi, secondo me val la pena ascoltare che diavolo ha da dire il vostro cazzaro conduttore di podcast di finanza personale preferito, che per vostra fortuna però ci mette praticamente solo la voce, mentre i contenuti, soprattutto quello di oggi, arrivano da gente con competenze, visione e profondità di pensiero di un altro pianeta.
Ladies and Gentlemen permettetemi allora di presentarvi Nassim Nicholas Taleb.
Nassim Taleb, come ho già anticipato in alcune puntate precedenti, è il mio più grande eroe intellettuale di tutta la mia vita.
Come avrete capito io sono uno che, per dirla in poche parole, LEGGE COSE, quindi due o tre pagine nella vita mi è capitato di sfogliarle.
Bene, vi posso assicurare che nessun libro tra i migliaia che ho letto nei primi quasi 40 anni della mia vita ha avuto tanto impatto quanto uno dei più clamorosi best seller di tutti i tempi, un libro destinato tra l’altro a fare del suo titolo un concetto ormai parte della nostra cultura di massa.
Sto parlando del libro che ha consegnato Taleb alla leggenda, dal titolo originale: “The Black Swan”. In Italiano, Il Cigno Nero.
Sicuramente vi sarà capitato di sentire usare l’espressione “Cigno Nero”, di solito a sproposito, quando si parla di eventi rari e improvvisi che in qualche modo sconvolgono il nostro mondo.
Tra un po’ ci arriviamo e cercherò di farvi capire perché sapere che quelle spocchiose paperelle a cui lanciate il pane dal bordo dei laghetti non sono tutti bianchi è di capitale importanza nella gestione dei vostri soldi.
Intanto per cominciare.
Chi diavolo è Nassim Nicholas Taleb?
Taleb è un Trader di Opzioni, gestore di hedge fund, matematico, filosofo, esperto di classici greci, latini e arabi, poliglotta, professore universitario, autore di bestseller tradotti in quasi 50 lingue, sollevatore di pesi e burbero sessantenne americano di origine Libanese.
Insomma, ve la faccio breve, Taleb, se non fosse che è un bel po’ più vecchio, pelato e decisamente più brutto di me, è tutto ciò che vorrei essere nella vita.
Eh sì perché questo incredibile personaggio nato nello sperduto villaggio di Amioun, in Libano, sopravvissuto ad una delle più sanguinose guerre civili che hanno funestato il medioriente durante la sua infanzia, è davvero uno di quegli uomini di cui ne nascono una manciata al massimo in ciascuna generazione.
Dopo Laurea, MBA a Wharton e Dottorato, Taleb comincia la sua carriera in finanza negli Stati Uniti ricoprendo posizioni di alto livello in colossi del calibro di Credit Suisse, BNP Paribas, Deutsche Bank e così via.
Si specializza in particolare in roba complicatissima come il trading di opzioni esotiche e di articolati prodotti derivati legati a materie prime, valute e bond internazionali.
Ora, quello in cui era esperto Taleb ci frega il giusto.
La prima cosa fondamentale da capire invece, anche per farci un’idea del carattere, è cosa lo ha portato alla prima grande svolta della sua vita.
Come vi avevo già raccontato, il 19 Ottobre del 1987 ebbe luogo il cosiddetto Black Monday, ossia il giorno ancora ad oggi peggiore nella storia della Borsa Americana, con il Dow Jones che in una sola seduta aveva finito per perdere oltre il 22% del suo valore. Mai successa una roba del genere prima d’ora.
Aveste chiesto a qualcuno a Wall Street il 18 di Ottobre se secondo lui sarebbe mai potuto verificarsi un tonfo del genere, questo vi avrebbe risposto: “assolutamente impossibile, il crollo giornaliero peggiore di tutti i tempi è stato del 13% ed era il 1929, escludo assolutamente che una cosa così possa capitare”.
Eccalà!
Giusto per anticipare quello che vi dirò dopo, il 19 Ottobre del 1987, almeno dal punto di vista di tutti gli operatori finanziari del mondo, si è verificato un Cigno Nero.
Come era messo Taleb quel giorno?
Per farla breve, Taleb aveva una filosofia d’investimento basata sull’idea di non beneficiare della crescita progressiva del mercato nelle fasi di bull market, in particolare se ciò comportava l’assunzione di rischi importanti per conseguire grandi rendimenti.
Taleb infatti, diversamente da molti suoi colleghi trader, per anni ha continuato ad accumulare piccole e continue perdite perché impostava i portafogli dei suoi clienti in maniera tale da non far loro guadagnare una cippa durante le fasi rialziste ma allo stesso tempo proteggerli – e soprattutto farli guadagnare in maniera spropositata – qualora si fosse verificato un particolare evento inaspettato.
Chiaramente Taleb non aveva nessuna idea che una cosa come il Black Monday sarebbe mai capitata.
Sapeva semplicemente che gli eventi rari, improbabili e dall’impatto devastante, ogni tanto capitano.
E quindi, con una forza di volontà, pazienza e resilienza degno del miglior Obi Wan, Taleb accettò per anni di vedere i suoi colleghi trader di Credit Suisse First Boston diventare fantamilionari, mentre lui si prendeva solo schiaffi da un mercato che continuava a salire e che però non gli faceva guadagnare un dollaro.
Quando però arrivò il Black Monday, diversi dei suoi colleghi trader che avevano fatto i milioni assumendo posizioni rischiosissime (convinti che tanto certi eventi rari non potessero mai capitare) in un solo giorno sono letteralmente saltati per aria, polverizzando in poche ore i guadagni di una vita intera e, nei casi più drammatici, portando qualcuno di questi a gettarsi per la disperazione dalla finestra del proprio appartamento nell’Upper East Side di Manhattan.
Taleb invece, quel giorno, realizzò in un colpo solo un tale profitto che lui stesso lo definì il suo “fuck you money”, ossia così tanti soldi che da quel momento in poi per lui lavorare non sarebbe mai più stata una necessità, permettendogli così di dedicarsi a leggere e scrivere libri, girare il mondo, studiare le cose che lo interessavano, sollevare pesi e in generale godersi la vita.
Ecco, la cosa che veramente mi fa bruciare di invidia è che il signor Taleb non solo fece una palata di soldi con il Black Monday del 1987, ma questo stesso gioco di prestigio gli è poi riuscito:
– durante la crisi dei mercati asiatici del 97;
– durante la crisi delle dot.com del 2000;
– durante la grande crisi finanziaria del 2008;
– durante il crollo del marzo 2020 dovuto al Covid.
Non contento, Taleb fece nel frattempo un’ulteriore palata di soldi scrivendo un best seller dopo l’altro, con il solo libro sul Cigno Nero che vendette oltre 3 milioni di copie – e qui io ho dato un contributo importante perché tra le mie copie personali e quelle che ho regalato a destra e sinistra, credo di averne comprati almeno una ventina.
Per quanto strano possa sembrare, l’incredibile successo economico di questo straordinario Pico Della Mirandola dei giorni nostri, è dovuto fondamentalmente ad un’unica semplice idea, che riassumerei così:
PREVEDERE E’ IMPOSSIBILE quindi è meglio assumere comportamenti che ci proteggano dai rischi e che ci facciano ottenere benefici in caso si verifichino eventi avversi inimmaginabili.
Semplice no?
Perché non ci avevate pensato voi?
Bastava fare questo ed eravate tutti miliardari, altro che star qua a sentire i podcast di finanza personale.
Ah giusto per la cronaca, come fa Taleb a fare i soldi durante le crisi?
Senza entrare troppo nel tecnico, fondamentalmente lo fa comprando Opzioni Put che come abbiamo già spiegato in passato sono dei contratti derivati che danno all’acquirente il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un certo asset in una certa data del futuro ad un certo prezzo concordato. In altre parole sono scommesse sul crollo di valore di un certo asset nel futuro. Se compri un’opzione put sull’S&P 500 significa che guadagnerai tanto più quanto l’S&P 500 andrà giù.
L’idea generale di Taleb è quindi quella di investire in operazioni che abbiano, si dice, un rischio asimmetrico, dove cioè esiste un’alta probabilità di perdere pochi soldi e una bassa probabilità di guadagnare però un biglietto vincente della lotteria così grande da risolvere in un colpo solo tutti i problemi economici per lui, i figli, i figli dei figli e probabilmente i figli dei figli dei figli.
La strategia basata sul rischio asimmetrico viene chiamata da Taleb “Barbell Strategy”, ossia la strategia del bilanciere, dove la lunga e sottile sbarra rappresenta i lunghi periodi senza guadagni, mentre gli enormi dischi ai lati rappresentano i rari ma giganteschi guadagni.
Per capire però perché Taleb è sempre stato profondamente convinto che una roba del genere potesse funzionare, bisogna fare un passo indietro e capire insieme le sue idee fondamentali.
Mi raccomando, non perdetevi per strada e non cambiate podcast per andare ad ascoltare Elisa True Crime, dedicatemi qualche minuto ancora della vostra attenzione perché poche volte ho trovato nella vita delle idee tanto semplici quanto profonde da aprire la mente in un istante.
Allora, per farla breve, Taleb ha scritto parecchia roba ma noi ci concentriamo su 3 capolavori incredibili che vi consiglio con tutto il cuore di leggervi per intero (come sempre vi lascio negli shownote dell’episodio i link).
Questi tre libri, nell’ordine in cui sono stati pubblicati, sono:
– Fooled by Randomness, in Italiano Giocati dal Caso;
– The Black Swan, Il Cigno Nero;
– Antifragile, che qui da noi è Antifragile.
In breve, quindi, quali sono le idee principali dei libri.
In Giocati dal Caso Taleb ci spiega in maniera cristallina che la nostra vita in generale – e il mondo della finanza in particolare – è dominato dal caso e che la nostra incapacità di comprendere questa cosa dipende soprattutto dai nostri bias cognitivi, oltre che dal nostro desiderio che ciò non sia così, nella speranza invece di avere degli strumenti che possano permetterci di anticipare il futuro e dominare così l’incertezza.
Così invece non è e dobbiamo farcene una ragione.
E Taleb invece che prendere semplicemente atto di questa cosa, ha impostato tutta la sua vita accettando il ruolo del caso in tutto ciò che ci riguarda e quindi prendendo decisioni che da un lato lo proteggessero sempre dall’eventualità di eventi estremi – che per quanto improbabili non sono impossibili – e dall’altro lo mettessero nella posizione di poter beneficiare del loro verificarsi.
Taleb sostiene che noi non ci accorgiamo bene di tutto questo stato di cose perché siamo affetti, tra i vari, da questi bias cognitivi:
Uno è il già citato Bias del Sopravvissuto, che è quella deformazione che ci porta a trovare dei nessi di causa-effetto considerando solo un certo scenario che si è verificato e ignorando invece gli altri che, del tutto casualmente, non si sono verificati.
Se prendo ad esempio un trader che per 10 anni ha avuto un’eccezionale performance, potrei essere tentato di andare a guardare le sue idee, le sue decisioni, il suo metodo e così via per tirare la conclusione che fare certe cose X, Y e Z porta a risultati di successo.
Questo ragionamento sarebbe però fallace perché gli altri 999 trader che uno dopo l’altro nel corso di questi 10 anni hanno fatto qualche scommessa sbagliata e sono stati cancellati dal mercato non verrebbero presi in considerazione, nonostante le loro idee, decisioni e metodi fossero altrettanto validi rispetto a quelli del trader risultato vincente, puramente per fattori casuali.
Il Bias del Sopravvissuto porta con sé ciò che viene comunemente chiamato Hindsight Bias, ossia distorsione retrospettiva, che è un modo molto complicato per dire che quando succede una certa cosa, a posteriori cerchiamo sempre di ricostruirne le cause per dare a tutti costi un senso a quel che è successo.
Taleb chiama questa cosa Fallacia Narrativa, che è la nostra umanissima tendenza a raccontarci delle storie per dare un senso a ciò che in sé un senso forse non ce l’ha, come splendidamente raccontato da un grande filosofo romagnolo del nostro tempo:
VASCO
E voi che pensavate che Vasco rossi fosse un cantautore rock che metteva insieme testi un po’ sconnessi nelle sue canzoni, invece no! vi stava spiegando la distorsione della percezione umana condizionata da bias cognitivi e fallacia narrativa.
Ora, capito che molto di quel che accade nella vita ha senso solo a posteriori, sempre che ce ne abbia uno, e che fare previsioni quindi è il più delle volte un’impresa destinata a fallire, il passo successivo è capire cosa diavolo sia un CIGNO NERO.
Per farla breve, Taleb ha regalato al mondo il concetto di Cigno Nero per definire un evento estremamente raro, imprevedibile e con un impatto di vasta scala nell’ambiente in cui si verifica.
Il Black Monday del 1987 è stato un Cigno Nero.
La caduta del muro di Berlino e la dissoluzione improvvisa dell’Unione Sovietica sono stati Cigni Neri.
L’11 Settembre è stato un Cigno Nero.
Lo scoppio dell’epidemia di Covid è stata un Cigno Nero.
Perché Cigno Nero?
L’idea è antica come l’uomo ed un modo per esprimere uno dei problemi filosofici ed epistemologici più vecchi di sempre, che in gergo tecnico si chiama problema dell’induzione.
L’induzione, che tutti voi conoscete associata alla bella piastra nera della vostra cucina che vi scalda l’acqua della pasta, per i più studiati è il nome del processo in base a cui l’uomo costruisce la sua conoscenza.
In pratica, come funziona la conoscenza?
Semplicemente io faccio tutta una serie di esperienze, rilevo delle regolarità, formulo un’ipotesi generale, faccio degli esperimenti per verificare che l’ipotesi sia giusta e se dopo un tot di prove sono ragionevolmente convinto che l’ipotesi sia vera, allora definisco la conclusione generale.
Induzione è quindi il processo che cerca di capire la regola generale da casi particolari.
Ecco, l’induzione ha un piccolo problema, perché per quanto tu faccia l’esperimento 100 mila volte, in realtà non puoi essere mai sicuro al 100% che la tua legge generale sia giusta al di là di ogni ragionevole dubbio.
Veniamo ai bianchi pennuti.
Il fatto di vedere sempre e soltanto cigni bianchi, ci può portare alla conclusione che tutti i cigni siano bianchi.
In realtà nell’800 sono stati scoperti, dall’altra parte del mondo rispetto alla Vecchia Europa, Cigni neri. Un solo Cigno Nero basta quindi a far crollare la millenaria convinzione secondo cui tutti i cigni sono bianchi.
Tutta la pappardella del cigno nero si basa semplicemente su quest’idea.
Il fatto che l’esperienza ci dica che “una certa cosa è così perché è sempre stata così e non è mai successo che non fosse così, non ci garantisce che in futuro possa NON essere più così”.
Se il mercato non ha mai perso più del 20% in un solo giorno, in oltre un secolo di storia dei mercati azionari, ciò NON significa che, per quanto questo sia un evento raro e improbabile, la borsa americana non possa mai perdere più del 20% in futuro.
Cmq il punto fondamentale di sta cosa dei Cigni Neri è che per quanto la nostra esperienza, ripetuta nel tempo mille volte, ci suggerisca che una certa cosa debba andare in un certo modo, basta un solo caso in cui succede qualcosa di non previsto per stravolgere completamente tutte le nostre credenze precedenti.
Ora però, sempre per restare in tema di pennuti, lasciatemi introdurre il Tacchino Induttivista.
In pratica il Tacchino Induttivista è quel tacchino dallo spiccato spirito scientifico che giorno dopo giorno vede il suo padrone dargli da mangiare, osservando per tutto l’anno il suo tozzo corpicello diventare sempre più paffuto e carnoso.
Dopo 364 giorni in cui il rito si ripete, ormai il Tacchino Induttivista non ha dubbi e spiega agli altri Tacchini la sua sensazionale scoperta scientifica confermata da 364 esperimenti consecutivi, ossia che il padrone ogni singolo giorno all’alba dà da mangiare ai Tacchini della fattoria e che questa cosa è sempre accaduta e sempre continuerà ad accadere.
Poi arriva il Giorno del Ringraziamento.
Potete bene immaginare che il 365° giorno, il padrone del tacchino aveva in mente ben altri programmi per il suo cicciotto pennuto, che tradizionalmente hanno a che fare con un forno, un ripieno, la salsa ai mirtilli, la torta di zucca e tutta quella roba che gli Americani mangiano al ringraziamento.
Sentirsi tirare il collo quel giorno, per il nostro Tacchino Induttivista, è stato un Cigno Nero.
Ecco l’obiettivo di questo podcast, per dirla in poche parole, è quello di non farvi fare la fine del Tacchino Induttivista.
Quindi occhio a prendere decisioni nella vostra vita, in particolare quella finanziaria, sulla base del fatto che “le cose sono sempre andate così” oppure che “una certa cosa non è mai successa quindi non potrà mai accadere”, perché i Cigni Neri accadono in continuazione e hanno l’antipatica caratteristica di non avvisarti prima.
Nel libro Taleb parla di un sacco di cose ed è davvero avvincente, però l’idea del Cigno Nero è tutta qui, ossia:
– comprendere che la nostra esperienza è sempre parziale e sempre suscettibile di essere smentita; poi
– essere consapevoli dei rischi, soprattutto di quelli che non ci sono noti, e quindi – attenzione che questo vale per la vita in generale – non prendersi mai dei rischi così importanti che, per quanto la loro probabilità sia minuscola, potrebbero farci saltare per aria; infine
– non prendere decisioni sulla base di previsioni, che funzionano solo finché il prossimo Cigno Nero le riconferma inutili ancora una volta, ma sulla base di un approccio che ci protegga da eventi avversi inimmaginabili e che possibilmente ci dia anche un vantaggio competitivo se essi si verificano.
E qui veniamo alla terza idea fondamentale di Taleb.
Dopo quella che tutto è dominato dal caso e quella dei Cigni Neri, il terzo pilastro è l’idea di Antifragilità.
Quanta gente, soprattutto durante il COvid, si è messa a parlare di Antifragilità, pur non avendo capito una mazza di cosa significhi e senza sapere che fosse un’idea di Nassim Taleb?
Il numero di post su LinkedIn sull’argomento nel 2020 era incalcolabile.
Cosa significa antifragilità.
Taleb lo spiega con una metafora.
Immaginate uno scatolone contenente bicchieri di cristallo.
Tipicamente sopra ci sarà scritta l’avvertenza: “Attenzione: Fragile. Maneggiare con cura”.
Questa è la situazione di Fragilità, ossia la situazione in cui uno shock improvviso può far cadere tutto in pezzi.
Immaginate invece la situazione paradossale di un contenitore con scritto sopra “Antifragile: per favore sottoporre il contenuto a più shock possibili”.
Questa è l’idea di Antifragilità, ossia di una situazione in cui non solo mi trovo a resistere a degli shock esterni ma anzi ne traggo addirittura beneficio.
Se pensate che questa cosa sia impossibile, sappiate che il corpo umano, per esempio, è una delle cose più antifragili che esista sulla Terra.
Se voi state sotto una campana di vetro per tutta la vita, sapete bene che diventerete sempre più fragili e deboli.
Se invece fate sport, vi esponete alle intemperie, ogni tanto vi ammalate e guarite, affrontate sfide, fallimenti e successi, insomma se VIVETE e quindi sottoponete il vostro corpo a degli shock, questo è fatto in maniera tale da rafforzarsi sempre di più.
L’antifragilità è tipica di tutti i sistemi organici, quindi non solo dei singoli individui ma anche delle stesse società.
Una dittatura è tipicamente un sistema Fragile, che vuole mostrarsi Robusta e imbattibile, ma che di fronte ad uno shock troppo forte collassa.
Una democrazia federale invece, come la Svizzera o anche gli stessi Stati Uniti, è per natura antifragile perché in qualche modo è in grado di assorbire meglio gli shock grazie alla sua impostazione decentralizzata e a prosperare grazie allo sforzo congiunto di ogni singola sua parte di ottenere il meglio per sé senza dover sottostare a rigidi dettami di un’organizzazione centrale.
Nel suo approccio agli investimenti, Taleb ha sempre adottato un approccio antifragile molto prima di aver inventato il termine.
Nella misura in cui non si prende mai dei rischi tali che un singolo evento raro possa farlo saltare per aria, Taleb ha sempre investito con un approccio per cui l’evento raro non solo non gli avrebbe fatto male, ma anzi gli avrebbe fatto fare palate di soldi.
Chiaro?
Allora cerchiamo di mettere insieme tutti i punti e di provare a tirare le relative conclusioni.
PILASTRO NUMERO UNO: il mondo in generale, e quello della finanza in particolare, è dominato dal caso e dall’incertezza e non c’è alcuna possibilità di prevedere il suo comportamento con sicurezza assoluta, quindi tenere sempre bene in considerazione che le informazioni che si hanno sono parziali e che l’esperienza che abbiamo sino ad oggi può essere smentita domani.
PILASTRO NUMERO DUE: i Cigni Neri accadono. Non sappiamo quando. Non sappiamo dove. Non sappiamo perché. Ma accadono.
Quindi è importante non prendere decisioni sulla base di principi quali “ma sì, figurati se succede una roba del genere!”. Ecco forse non succede. Ma se succede e il fatto che succede sarebbe per te una rovina, allora quella decisione non la devi prendere per principio.
PILASTRO NUMERO TRE: se non possiamo prevedere e se i Cigni Neri accadono, allora è meglio avere un approccio antifragile che da un lato ci protegga da rischi eccessivi e dall’altro possa anche farci beneficiare da situazioni di shock.
Ora, come traduciamo questo in indicazioni pratiche per la gestione dei nostri soldi?
Così, di pancia, butterei giù qualche idea.
UNO: Il lungo termine batte il breve termine.
Se nel breve termine può succedere tutto e il contrario di tutto, non prendiamo mai decisioni finanziarie che hanno senso solo nel breve, perché se si verifica un Cigno Nero per noi la partita finisce lì.
Nel lungo termine invece i mercati riescono ad assorbire gli shock e ad adattarsi e i rendimenti tendono ad allinearsi ai loro valori medi storici.
Di conseguenza non curatevi troppo di quel che succede ogni giorno sui mercati e soprattutto non fatevi prendere dalla smania di prendere una decisione dietro l’altra sulla base di quale previsione che succederà questo o quest’altro.
DUE: per quanto i vostri investimenti nel lungo termine potranno andare bene, voi vivete nel breve termine e nel breve termine dovete avere sempre le chiappe coperte.
Quindi:
– fondo di emergenza liquido sempre a disposizione (3, 6, 12 mesi a seconda della vostra situazione);
– patrimonio netto positivo e possibilmente il valore degli asset sia 30-40% maggiore di quello dei debiti;
– stile di vita sostenibile non solo rispetto agli attuali guadagni, ma anche in situazione in cui questi possano venire meno.
Se come coppia guadagnate 10.000 € al mese ma il vostro stile di vita costa 9.000 € al mese, sappiate che siete seduti su un barile di dinamite perché basta che la situazione professionale di uno dei due si deteriori perché il bilancio non regga più.
Insomma, nel lungo termine i vostri investimenti faranno il loro, quindi siate ottimisti e investite più che potete.
Nel breve termine invece aspettatevi che possa sempre succedere qualcosa di negativo. Quindi siate pessimisti e copritevi i prossimi 6-12 mesi come se improvvisamente non guadagnate più un soldo bucato.
TRE: Diversificare, diversificare, diversificare.
Per quanto vi possa sembrare una buona idea puntare su questo o quello specifico investimento, se non diversificate la vostra allocation prima o poi potrebbe verificarsi un
evento assolutamente inaspettato e imprevedibile in grado di distruggere tutte le vostri convinzioni – e soprattutto il vostro portafoglio.
Se oggi comprare le azioni di Apple, Amazon, Google e Tesla vi sembra l’idea più solida del mondo, sappiate che non è detto che sia così e che non c’è scritto da nessuna parte che l’azienda con il più alto valore al mondo domani non possa fallire miseramente.
Ricordatevi la posizione dominante incontrastata di Nokia fino ai primi anni 2000 e come in un battibaleno sia scomparsa dal mondo della telefonia.
TRE: Decorrelazione e Ribilanciamenti.
Come si protegge il nostro portafoglio?
La strategia di Taleb per noi comuni mortali è assolutamente inapplicabile, mi spiace e vi spiego perché.
Per fare quello che fa Taleb servono tre cose:
– una competenza di natura statistica e finanziaria di altissimo livello e ben al di là di quella di un professionista medio, poi
– capitali importanti e infine
– una forza di volontà e una capacità di sopportazione delle perdite al di là delle nostre umane possibilità.
Se non avete queste tre cose, lasciate perdere le opzioni put e le scommesse contro il mercato perché non è roba per voi. Quindi i Fuck Money dalla sera alla mattina non li farete mai.
Più umilmente però cosa potete fare?
Come abbiamo spiegato tante volte nel corso del podcast, potete impostare la vostra asset allocation in maniera tale da avere dei contrappesi nel portafoglio e senza puntare i vostri soldi in nessuna scommessa singola. Su questo Taleb sarebbe d’accordo.
Tradotto.
Investendo in Indici, tramite ETF ad esempio, vi interessa il giusto che singole aziende vadano bene o falliscano, perché a voi interesserà soltanto del risultato a lungo termine dell’unica cosa che sopravvive e cresce nel corso dei decenni, ossia il mercato nel suo complesso.
Dall’altra parte investirete, per esempio, in asset azionari di diverse regioni del mondo, obbligazionari governativi e corporate con diversi rating e scadenze e magari anche in oro e materie prime, così che nei momenti di shock per una di queste classi, le altre possano compensare (almeno in parte) le perdite (su questo magari riascoltatevi l’episodio 41 sugli ETF Obbligazionari).
Allo stesso tempo, ribilanciare la vostra asset allocation adattandola a quel che succede ogni anno sui mercati permetterà di continuare ad avere dei portafogli coerenti senza sbilanciarsi troppo su qualche asset che sta andando troppo bene, con il rischio di prendere ceffoni al primo grande evento avverso che dovesse verificarsi.
Ad esempio, se parto con un asset allocation 60/40 e dopo 1 anno mi trovo con le azioni alle stelle e le obbligazioni stabili o in negativo, magari la mia asset allocation reale sarà diventata 80/20.
A quel punto, anche se le azioni stanno andando da Dio, non è particolarmente saggio mantenere quest’allocation, ma al contrario alleggerire la posizione azionaria e rimpolpare quella obbligazionaria, per proteggermi dal fatto che ad un certo punto il mercato azionario farà qualche capitombolo e che se sono troppo esposto i danni saranno più gravi.
Sulla carta sembra tutto semplicissimo, ma vi assicuro che se avete investito durante una fase di bull market (e ricordatevi il detto “everyone is a genius in a bull market”), una volta che la vostra posizione sul Nasdaq ha fatto magari +50%, eh, è dura dire ok questo è il momento di rallentare e ribilanciare su asset che non stanno rendendo un cazzo.
In momenti come questi, ricordatevi del buon Nassim Taleb che vi direbbe qualcosa tipo: “da più tempo le cose stanno girando bene, maggiore deve essere la tua aspettativa che qualche imprevedibile evento avverso ti faccia saltare per aria, quindi proteggerti dal rischio vale molto di più del rendimento di breve termine che potresti perderti”.
Ricordatevi sempre che la finanza è uno di quegli ambiti che Taleb nel Cigno Nero chiama Extremistan, una regione immaginaria che contrappone al mite e tranquillo mondo del Mediocristan.
Il Mediocristan è per esempio il mondo della scienza, dove quasi tutto è misurabile, controllabile e prevedibile. In generale nel Mediocristan nessun evento anomalo, per quanto grande, avrà un particolare impatto sul mondo in generale.
Extremistan sono invece quegli ambiti caratterizzati dalla possibilità che un singolo evento possa sconvolgere il mondo intero.
Immaginate San Siro, pieno zeppo con 80.000 persone.
Se vogliamo conoscere il peso medio degli spettatori, per quanto alla partita possa essere presente anche l’uomo più sovrappeso della Terra, uno di quei personaggi da oltre 300 chili che il Dottor Nosaradan cura in Vite al Limite su Real Time, il valore finale non cambierà che di uno zero virgola. Questo è Mediocristan.
Se invece vogliamo conoscere il patrimonio medio degli spettatori, bene, sappiate che se per caso quel giorno a San Siro ci dovesse essere Elon Musk, il suo solo patrimonio varrebbe circa il doppio di quello di tutti gli altri 79999 spettatori messi assieme. Questo è Extremistan.
La finanza è Extremistan.
Un ambito in cui un singolo evento raro e inatteso può avere un effetto devastante e sproporzionato rendendo magari vani anni interi di progressivi guadagni.
Tenete sempre a mente che qualcosa di estremo può accadere e solo il fatto di saperlo vi dovrebbe impedire di fare scommesse stupide e rischiose “tanto figurati se succede che … eccetera eccetera”.
Cari amici di The Bull, puntata un po’ meno pratica del solito, ma ci tenevo che prendeste familiarità con questi concetti.
Quando si gioca a poker si dice che se nei primi due minuti non hai ancora capito chi è il pollo da spennare, probabilmente il pollo sei tu.
Nel nostro caso, potresti essere il tacchino induttivista.
Quindi ricordatevi di Nassim Taleb, ricordatevi che il mondo è incerto, che prevedere in finanza è impossibile, che i cigni neri capitano sempre solo non sappiamo quando e che piuttosto che provare ad anticiparli è meglio avere un assetto antifragile che non ci faccia saltare per aria se un grande evento avverso e imprevisto dovesse capitare.
In poche parole. Non siate il tacchino.
Detto questo, siamo entrati in top 100 dei podcast più seguiti in Italia, continuate quindi a seguirci e a consigliarci più che potete e sia che io che Nassim Taleb vi ringraziamo sin da ora se volete lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che tramite grassocci pennuti sprovveduti e cigni bianconeri vi aiutano a capire come non finire spennati dimenticandovi che le cose che non sono mai accadute non erano mai accadute finché poi non sono accadute veramente sempre nuovi.
Per questo episodio invece è davvero tutto e noi ci ritroviamo qui tra pochi giorni con un nuovo capitolo del nostro viaggio insieme nell’Extremistan della finanza, sempre, naturalmente, con The Bull – Il tuo podcast di finanza personale.
Recensioni
Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!
Da quando l'ho scoperto in 15 gg mi sono ascoltato 150 puntate senza fermarmi, ho annullato gli altri podcast per portarmi alla pari ed ascoltare tutte le precedenti puntate, ben fatto, esattamente il livello di informazione che mi serviva
Gianluca G., 11 Set 2025Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro
Massimo D., 23 Set 2025Dovrebbero ascoltarlo buona parte degli italiani e io avrei dovuto scoprirlo con qualche anno in anticipo ma meglio tardi che mai
Matteo C., 3 Set 2025La mia ignoranza in materia mi ha sempre creato dei dubbi, ma grazie a un amico ho iniziato ad ascoltare il podcast. Per fortuna che ho 24 anni e un po' di tempo e soldi da dedicarmi a imparare le varie nozioni per me stesso. Grazie mille!
Luca G. 10 Ott 2025Podcast che dà sempre spunti interessanti che personalmente mi ha fatto appassionare alla finanza personale spingendomi ad approfondire in prima persona.
Lorenzo, 13 Mar 2025Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai
Francesca B., 6 Apr 2024Ho acquistato e letto il suo libro e l' ho trovato. Esprime i concetti economici in modo semplice e chiaro. Sentirlo parlare conferma che è un professionista del settore.
Giulia N., 11 Ago 2025Non sono solito a mettere recensioni e specialmente non ascolto podcast, ma da quando ho iniziato questo, faccio fatica a staccarmi, e quasi non posso più fare a meno di ascoltare e arricchirmi culturalmente.
Andrea V., 22 Set 2025Veramente veramente raccomandato! la finanza personale riassunta alla perfezione! e spiegata partendo dall'ABC! Ottimo anche da ascoltare a velocita 1,5x!
Giorgia R., 23 Gen 2025