Come investire partendo da Zero – La Guida Definitiva

La Guida Definitiva per investire per chi parte da ZERO (e un ripasso per chi invece è già sul pezzo). Ripercorriamo tutti gli step fondamentali con un partner d'eccezione: SCALABLE CAPITAL!

Difficoltà
42 minuti
The Bull - No Thumb

Risorse

Punti Chiave

Pianifica: obiettivi, risparmio massimizzato e fondo emergenza intoccabile.

Investi con ETF low-cost, diversifica azioni/obbligazioni per età e rischio.

Sfrutta interesse composto e PAC per la crescita.

Evita prodotti bancari.

Trascrizione Episodio

Bentornati a THE BULL – Il tuo podcast di Finanza Personale.

Ma come si fa ad investire? Da che parte bisogna cominciare? Che rischi ci sono? Dove devo mettere i soldi? e quante altre mille domande più o meno sensate ho ricevuto in questi mesi da centinaia di persone che da sempre avevano mezzo pallino su sta cosa dell’investimento ma non capendoci una cippa di niente e continuando poi a procrastinare all’infinto, alla fine non hanno mai fatto nulla e per decenni i loro soldi sono stati sui conti correnti a far la muffa (o investiti in maniera discutibile in qualche prodottaccio gentilmente proposto alla filiale della banca sotto casa).

Nell’episodio 20, come molti di voi ricorderanno, avevamo fatto la Guida Galattica per investitori pigri dedicata al mio amico, fantasiosamente chiamato Matteo, che non c’aveva sbatti di mettersi a capire una beata fava di come funziona tutto questo mondo della finanza personale e voleva solo sapere nella maniera più semplice e veloce possibile dove mettere i soldi per farci qualcosa di buono.

Intanto tutti noi siamo cresciuti, care amiche e cari amici di The Bull, quasi 30 altri episodi sono stati fatti da allora e siamo diventati tutti più bravi.

Però tanti di voi, ma veramente tanti, mi hanno scritto che si riascoltano più volte le puntate, oppure che prendono appunti mentre parlo o addirittura qualcuno mi ha chiesto di fare dei pdf con tutti i contenuti del podcast (cosa che tra l’altro non escludo di fare prima di fine anno).

Allora amici miei io voglio bene, davvero, però il pensiero di voi costretti a tornare a riascoltarvi i miei episodi e sentirvi la mia voce il doppio delle volte per non perdervi i pezzi davvero mi spezza il cuore.

Motivo per cui è giunto il momento, arrivati come siamo alle soglie dei 50 episodi, di fare la Guida Definitiva super essenziale su come si investe partendo da ZERO.

L’idea è fare un episodio un pochino più lungo del solito che racchiuda l’80% più importante di quel che serve sapere, così in un colpo solo avete tutto il ripassone delle basi fondamentali dell’investimento mentre chi invece non sa ancora nulla di tutto ciò ed è capitato qui per caso all’episodio 49 si fa il corso accelerato di finanza personale in 40 minuti.

E dato poi che metà delle domande che mi fate riguarda quale broker utilizzare, ecco che non ci poteva essere una strada migliore se non quella di fare quest’episodio in partnership con quel che ritengo sia il miglior broker in Europa per rapporto qualità/prezzo e per standard di sicurezza per chi vuole cominciare ad investire, ossia Scalable Capital.

Allora, facciamo subito un paio di bei disclaimer veloci prima di cominciare, perché sapete che qui a The Bull la trasparenza nei vostri confronti è la prima cosa in assoluto.

DISCLAIMER NUMERO UNO:

Come forse i più scaltri tra voi avranno intuito, questo è un contenuto sponsorizzato da Scalable, quindi è importante ribadirlo expressis verbis.

Allo stesso modo però ci tengo a ricordarvi che già in tempi non sospetti, ossia intorno alla metà di Settembre, con l’episodio 37 avevamo fatto una bella review dei principali broker che ritenevo più idonei per i vostri investimenti.

Allora gli amici di Scalable manco sapevano della mia esistenza, quindi se volete andate a riascoltarvelo e là troverete la mia opinione su Scalable prima che qualunque collaborazione fosse nemmeno nella testa mia o loro.

Poi è successa questa cosa per cui ho iniziato a usarlo anch’io perché mi serviva un secondo broker, oltre a quello storico che uso da molto prima che di Scalable anche solo sentissi parlare.

Ho iniziato a usarlo, mi sono trovato benissimo, i costi sono effettivamente ridicoli, e quindi a quel punto mi sono chiesto.

Ma che faccio? continuo a dire gratis nel podcast che per chi vuole iniziare e non deve fare cazzate con balzani strumenti di trading o altra roba strana, Scalable può essere davvero una buona soluzione, oppure provo a sentire quelli Scalable e vediamo se sono d’accordo nel fare una collaborazione?

Allora ho scritto loro tipo

Sehr geehrte Damen und Herren, was halten Sie von einer Zusammenarbeit?

perché sono tedeschi no? e poi sono andato avanti “sapete io ho questo podcast in Italia, parlo di ETF, investire a lungo termine, risparmiare eccetera, insomma la vostra piattaforma non mi sembra male e tra l’altro i prezzi sono davvero bassi, che ne pensate di fare qualcosa insieme?

Dopo un po’ da Scalable mi rispondono che in pratica hanno ascoltato il podcast – e lì scopro che fortunatamente esiste un intero Team dedicato all’Italia – e mi hanno detto tipo “ehi il tuo piano editoriale è praticamente uguale al nostro e parliamo delle stesse cose!”.

Beh, dato che qui non è che parlo delle mie idee, ma racconto solo cose che reputo oggettivamente corrette basate su dati e fatti, senza la necessità di dover vendere nessun investimento ad nessuno, era obbligatorio che i nostri contenuti fossero gli stessi, dato che anche Scalable, diversamente da altri broker, non vi bombarda di pubblicità per farvi comprare stronzate ma è proprio fatto apposta per l’investimento a lungo termine.

Ed eccoci qua quindi, detto fatto inizia questa partnership e qui vengo al

DISCLAIMER NUMERO DUE:

ho inserito negli shownote di quest’episodio – e in altri prima di questo – un link per aprire un account con Scalable, in base al piano che più vi piace.

Come vi spiegherò più avanti, oltre all’account Free che è senza costi di apertura e gestione e che permette di fare Piani di Accumulo in ETF gratuiti, Scalable ha questo piano che si chiama Prime Plus che costa 4,99 € al mese e che, udite udite, vi paga il 2,6% lordo all’anno di interessi sulla liquidità che lasciate sul conto in attesa di essere investita, senza alcun vincolo.

Inoltre ha diverse funzionalità aggiuntive, tra cui una soluzione pazzesca per l’analisi avanzata del portafoglio realizzata insieme a nientemeno che Blackrock, il più grande asset manager del mondo.

Come se non bastasse, fino al 5 novembre 2023 per i primi 6 mesi è gratis,

RIPETO: FINO AL 5 NOVEMBRE, quindi affrettarsi!

così lo potete provare in lungo e in largo senza dover pagare un euro e poi decidete se fa per voi.

Se vi interessa questa cosa avete due possibilità – e su questo voglio essere molto chiaro.

Potete:

– o andare sul link negli shownote degli episodi di The Bull, ci cliccate sopra, seguite la procedura guidata e in 10 minuti avete fatto tutto quello che c’è da fare per aprire l’account, oppure

– potete andare sul sito di Scalable e fare la stessa identica cosa.

Come vi dicevo questo è un contenuto sponsorizzato, quindi se a voi sta bene che io percepisca una commissione da Scalable per il fatto che avete aperto l’account dopo aver ascoltato la mia voce, usate il link.

Se invece per qualche motivo vi sto sulle palle e mentre voi volete usare Scalable, volete anche che io non mi becchi un euro, andate direttamente sul loro sito.

Sempre a scanso di equivoci

io non percepisco né percepirò mai alcuna forma di compenso legata a quanto investite o ai prodotti in cui investite.

Ve lo dico perché è importante che sappiate che non dirò mai nulla in questa podcast che possa influenzare una determinata scelta di investimento dalla quale io possa beneficiarne economicamente.

Semplicemente, se voi volete investire dovete avere un broker e da qui non si scappa.

Se ne avete già uno e vi sta bene così, buon per voi.

Se invece non sapete cosa scegliere o ne volete uno a basso costo fatto ad hoc soprattutto per investire in ETF, sappiate che Scalable può essere la scelta per voi.

Ora che abbiamo fatto tutte le dovute premesse, facciamo i 4 step fondamentali per iniziare ad investire da zero come si deve.

Pronti?

VIA!

STEP NUMERO UNO: Pianificazione e obiettivi

La prima cosa da fare, cari amici miei, è capire per quale cavolo di motivo volete investire.

Partiamo dal presupposto che con l’investimento NON si diventa ricchi sfondati.

Se partite con capitali già rilevanti e la fortuna vi dice bene potete certamente fare bei soldi, ma ricchi nel senso di milionari con l’attico a CityLife e la villa imperiale sul lago di Como no, è molto difficile.

Per fare i milioni dovete lanciare un progetto imprenditoriale di successo, oppure fare una carriera pazzesca che vi porti ai vertici di qualche multinazionale, oppure ancora girare video su TikTok dove fate qualcosa di incredibilmente stupido e inutile che però viene visto da cento milioni di utenti, ecco queste sono alcune strade, con l’investimento e basta invece è dura.

Ah, certo, a meno che ovviamente non fate cose iper rischiose che possono farvi diventare ricchi sfondati in poco tempo (nello 0,00001% dei casi) o poveri in canna (nel restante 99,eccetera%).

Gli obiettivi di chi investe invece devono, più realisticamente, essere:

1) proteggere i propri soldi dall’inflazione, ossia una volta che sapete che mediamente i vostri soldi ogni anno perdono circa il 2-3% del loro valore – a volte molto di più come nel 2022 e 2023 – allora l’obiettivo è far ottenere ai vostri soldi un rendimento che come minimo superi questo 2-3%, così che almeno il vostro potere di acquisto resti intatto nel tempo;

2) far crescere il vostro patrimonio in maniera più o meno passiva, mentre voi vi occupate di altro, e questa è una cosa che con gli investimenti di cui parliamo qui a The Bull può essere fatta piuttosto agevolmente;

3) e qui sarebbe davvero il top: raggiungere l’indipendenza finanziaria, ossia un livello di patrimonio tale che, compatibilmente con il vostro stile di vita, vi permette di vivere senza lavorare beneficiando del rendimento generato dal vostro capitale investito.
Convenzionalmente, il livello di patrimonio necessario per vivere di rendita equivale a 25 volte la vostra spesa media annuale, ma per capire perché vi rimando all’episodio 14.

Capito questo e settate le aspettative, veniamo allo

STEP NUMERO DUE: risparmio e budget.

Qui do una notizia clamorosa a chi ha appena iniziato a seguirci: per investire servono i soldi.

[non ci posso credere Aldo]

Eh si caro mio, se non hai spicci da mettere nel tuo bel broker, la partita finisce prima ancora di cominciare.

Non so se Scalable in futuro introdurrà una funzione per cui i soldi sul tuo conto compariranno magicamente da soli però fino al rilascio di quella feature, i soldi tocca che ce li metti tu.

E qui viene la parte più importante di tutta la strategia finanziaria.

Ascoltami bene!

– prendi tutti i tuoi guadagni Fatto?

– ok quindi prendi tutte le tue spese mensili [fatto?]

– ora dividile tra quelle fisse (come mutuo o affitto, rate dell’auto, utenze, abbonamenti e via dicendo) e quelle variabili (come cibo, abbigliamento, acquisti episodici, intrattenimento e così via) e spaccati la testa in due per capire se stai buttando via soldi a ca**o di cane o se hai la possibilità di ottimizzare le tue spese, eliminando quelle non necessarie e concentrandoti su poche cose che ti danno davvero valore; [colla vinilica – sì ok questa è un po’ da Boomer, l’ha capita solo chi è nato tra gli anni 80 e 90, per i più giovani resterà incomprensibile]

– cmq fatto questo devi compiere una complicata operazione matematica che consiste nel fare:

GUADAGNI MENO SPESE UGUALE RISPARMIO

Se riuscite in quest’operazione, allora avrete trovato la quantità di soldi che vi avanzeranno ogni mese e che saranno la base dei vostri investimenti.

Molto importante!

Prima di cominciare a pensare a se investire sui Bitcoin o sul peer-to-peer landing o chissacosa, assicuratevi che state facendo il 100% per ottimizzare al massimo la vostra quota di risparmio mensile, ovviamente senza compromettere la qualità della vostra vita.

Non dico questo perché voglio che viviate come monaci tibetani, ma sappiate che se ci fate caso molto di quello che spendete ogni mese (tolte le spese ineliminabili per avere un tetto sopra la testa e nutrirvi) sono cose di cui potreste benissimo fare a meno.

I miei esempi preferiti sono:

– fumo e alcolici;

– pranzo fuori anziché portarselo da casa;

– abuso del delivery;

– colazioni al bar;

– 24 abbonamenti a canali di streaming;

– acquisti compulsivi su Amazon, Zalando, Shein e così via;

– acquisto di abbigliamento inutile o inutilmente costoso;

e così via, l’elenco potrebbe durare ore, poi ciascuno si faccia i conti in tasca da solo.

Ah ultima cosa.

Oltre a ottimizzare le spese, che oltre un certo limite non sono più riducibili altrimenti finite per morire di fame, qui a The Bull diciamo sempre che è molto importante cercare di concentrarsi sulla propria carriera professionale per incrementare progressivamente i vostri guadagni.

Cercate quindi di progredire nella carriera professionale prevista dalla vostra organizzazione o come professionisti se avete una partita IVA.

Se non è possibile valutate opportunità migliori sul mercato del lavoro.

O infine, soprattutto se avete qualche competenza particolare, valutate un “side-hustle”, ossia un piccolo business parallelo scalabile che possa farvi entrare dei soldini extra.

Anche utilizzare Vinted, Subito.it e altri siti di questo tipo per vendere oggetti usati e recuperare quattro soldi, piuttosto che riempirvi armadi e cantine, non è una cattiva idea.

Ok capito quanto potete risparmiare ogni mese e appurato che questa cifra sia il massimo che riuscite a mettere da parte prima di cominciare a vivere come dei pezzenti, cosa bisogna fare?

STEP TRE: Fondo di emergenza e depositi.

Allora in episodi fatti nei mesi passati abbiamo sempre parlato del fondo di emergenza, ma non abbiamo mai approfondito troppo su dove mettere questi soldi.

Nelle ultime settimane, complici anche le impennate dei tassi di interesse e dei rendimenti obbligazionari, molte banche hanno cominciato ad impacchettare offerte che assomigliano agli high yield savings account che ci sono in America, ossia conti correnti o depositi che offrono alti interessi.

Andiamo con ordine.

La prima cosa da fare è predisporre il vostro fondo di emergenza, ossia una quota equivalente a 3-6 mesi di spese, da estendere eventualmente fino a 12 se siete in partita IVA o se avete magari avete esborsi mensili importanti.

Se il vostro nucleo famigliare spende – boh – 3.000 € al mese, allora nel fondo ci metterei qualcosa che si aggira sui 10-15.000 €, 18 se volete essere più conservativi, 36.000 se siete paranoici.

Questi soldi, attenzione che non dovete perdervi questo passaggio, non vanno usati per le spese correnti e, soprattutto, NON VANNO INVESTITI.

Servono per le emergenze, quindi devono essere SEMPRE a disposizione.

“Si ma se voglio fare un investimento sicuro?” → non esistono investimenti sicuri

“Sì ma se posso realizzare dei buoni profitti?” → non lo puoi sapere, non investirli

“Sì ma se ho un buon presentimento che…?” → ecchecaz*o! non vanno investiti punto! devono stare lì pronti ad essere utilizzati quando succede qualcosa che non ti aspettavi!

Vi ricordate la puntata 43 su Nassim Taleb e i cigni neri?

La lezione lì era: le sfighe capitano proprio quando non te lo aspetti e le cose peggiori sono quelle che non ti saresti mai immaginato.

Quindi in primis proteggiti le chiappe.

Ora dove li mettiamo tutti questi bei soldi?

Qui abbiamo un po’ di strade, perché con i rendimenti assurdi che ci sono in giro oggi per via degli alti tassi di interesse delle banche centrali, tanti istituti strapagano la vostra liquidità.

Vi butto lì tre opzioni:

OPZIONE UNO: Conto deposito svincolabile.

Mi raccomando svincolabile, perché se vincolate i soldi per prendere l’1% in più all’anno, ma poi i soldi quando vi servono non ce li avete, eh tanto valeva investirli allora.

OPZIONE DUE: ETF obbligazionari a scadenza ultrabreve.

Questa è un’opzione un po’ più sofisticata, però per chi già sa cosa sia un ETF (e per chi non lo sa lo rispiego tra poco) esistono ETF che contengono obbligazioni con durata inferiore a 6 mesi che oggi rendono anche il 4% all’anno.

Un ETF di questo tipo è l’equivalente preciso di un conto deposito, dato che avendo scadenze molto brevi ha una bassa sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse, ma i vantaggi sono che non avete nessun vincolo, i rendimenti li maturate fino al giorno in cui disinvestite e sono estremamente liquidi, quindi quando vi servono i soldi, fate due click sul vostro broker e in pochi secondi i vostri soldi sono sul conto (su Scalable ad esempio ne ho contati almeno 8 con queste caratteristiche).

OPZIONE TRE: esistono conti che remunerano direttamente la liquidità.

Scalable, giusto per fare un esempio assolutamente casuale, paga il 2,6% lordo all’anno sui soldi che lasciate depositati sul vostro account, che potete prendervi indietro ogni volta che volete.

“Eh ma se Scalable fallisce?”

Se Scalable fallisce mi spiace tanto per loro – e anche per me perché poi non mi paga più nessuno – ma voi state sereni perché tanto c’è

l'”Entschädigungseinrichtung deutscher Banken”!!!!!!!.

[frau Grueber Young Frankenstein]

No?

non vi ha rasserenato la soavità di quest’espressione che in confronto il dolce stilnovo levati!?

Strano…

comunque l’Entschädigungseinrichtung deutscher Banken è il fondo di garanzia interbancario tedesco che tutela tutti i depositi fino a 100.000 €.

Quindi state sereni, se Scalable salta per aria affari loro, i vostri soldi sono al sicuro.

Se invece non vi piace metterli su Scalable, spulciatevi le offerte di diverse banche che in queste settimane stanno offrendo rendimenti più o meno di questo tipo e ne trovate per tutti i gusti.

Bom fondo fatto.

STEP QUATTRO: investiamo!

Chi segue The Bull da un po’ sa che ogni puntata snoccioliamo qua e là formulette matematiche per capire come fare crescere i soldi nel lungo termine.

Siccome però so che al 99% di voi viene la nausea al solo pensiero di mettersi a fare i conti, semplifichiamo la vita a tutti e rivediamo due calcolini facili facili per avere sotto mano il potenziale di crescita dei vostri investimenti.

Intanto cosa succede se non investiamo?

Succede che i soldi perdono valore nel tempo per via dell’inflazione e grossomodo tra vent’anni i vostri attuali quattrini varranno circa la metà di quanto valgono oggi.

C’è invece un modo per fare crescere i soldi nel tempo?

Ovviamente sì, infatti fin dal terzo episodio abbiamo spiegato che la nostra arma segreta dai superpoteri incredibili si chiama INTERESSE COMPOSTO.

L’interesse composto è quella cosa che fa crescere i soldi nel tempo ad un ritmo esponenziale perché anno dopo anno i rendimenti si accumulano sui rendimenti degli anni precedenti facendo diventare il mio capitale sempre più grande.

Per i più nerd, la formula dell’interesse composto è: CAPITALE INVESTITO PER parentesi UNO + TASSO DI RENDIMENTO ANNUO ATTESO chiusa parentesi ELEVATO AL NUMERO DI ANNI.

Se però non avete voglia di fare i conti esistono due scorciatoie per fare rapidi conti a mente:

SCORCIATOIA UNO: la regola del 72.

Dividete 72 per il rendimento annuo atteso da un investimento e saprete ogni quanti anni esso raddoppia di valore.

Se un certo investimento rende che so? il 7% all’anno, 72 diviso 7 fa circa 10, quindi sapete che ogni 10 anni il vostro capitale raddoppierà.

esempio: 10.000 € investiti con un rendimento atteso del 7% all’anno, diventano 20.000 dopo 10 anni, 40.000 dopo 20, 80.000 dopo 30 e 160.000 dopo 40 anni.

Se però vi interessano di più i rendimenti di investimenti in cui ogni mese mettete un po’ di soldi invece che tutti all’inizio, abbiamo spesso detto che qualunque cifra mensile mettiate in un portafoglio che renda circa il 6% all’anno, quindi un po’ meno della media storica di un portafoglio standard fatto al 60% da azioni e il 40% da obbligazioni, dopo 30 anni varrà mille volte la quota mensile di investimento.

Tradotto: se investo 1000 € al mese in questo modo, posso stimare che tra trent’anni avrò accumulato un milione di €.

Capita questa roba, come facciamo a costruire un portafoglio di investimento con l’aspettativa di avere un rendimento a lungo termine?

Dove mettiamo i soldi?

Andiamo in banca ?

RISATA FUORI CAMPO

Allora fin dagli albori di questo podcast mi sono permesso di suggerire di NON avvalersi di Banche, Assicurazioni e qualunque altro tipo di società finanziaria il cui interesse sia VENDERE dei prodotti di investimento.

Ricordatevi questa legge aurea: se una società vi vende dei prodotti avrà un conflitto di interesse tra il suo obiettivo di vendita e il vostro obiettivo di investimento.

QUINDI NON VA BENE. PUNTO.

Già questo basterebbe per capire perché non dovete comprare prodotti venduti da banche e assicurazioni, visto che al 99% fanno molto bene a loro e molto meno a voi.

Uno dei motivi per cui con Scalable ci siamo trovati a meraviglia è che sulla loro piattaforma non troverete mai mezza pubblicità che vi prometta risultati fantasmagorici se comprate questo o quel prodotto.

Altri broker con sede legale su deliziose isolette di cui non facciamo il nome, invece, vi bombardano ogni due per tre dicendoti cose tipo “investi sui CFD dal tuo smartphone in massima libertà” oppure “copia questo investitore, usa la leva per fare trading, comincia a guadagnare con i turbo certificates” e così via.

Con Scalable siamo andati in brodo di giuggiole perché la loro offerta è: “investi a basso costo e in totale sicurezza in quello che ti pare. Noi ti mettiamo a disposizione i prodotti, soprattutto prodotti seri come Azioni e ETF quotati sulla più grande piazza finanziaria Europea e tu fai quello che reputi più giusto per te. Fine”.

Da cosa invece dovete stare alla larga, in my honest opinion:

1) Fondi comuni di investimento venduti dalle banche, che come detto a più non posso fanno peggio dei mercati che prendono come riferimento e soprattutto costano un occhio della testa, tipicamente nell’ordine del 2% all’anno del vostro capitale investito.
Se vi sembra poco, no, fidatevi, è tantissimo, e dato che investirete per decenni, un 2% moltiplicato per decenni varrà alla fine più di casa vostra.

Per maggiori info potete riascoltarvi l’episodio 5.

2) State alla larga anche dai prodotti di investimento assicurativi perché sono ancora più incasinati e torbidi dei fondi comuni di investimento e costano pure di più. Credo che i prodotti assicurativi siano vicino al peggio che esiste quando si tratta di investire.

Piccolo memorandum:
Fare un’assicurazione sulla vita, molto giusto!
Fare un’assicurazione con dentro prodotti di investimento, molto sbagliato!

Quindi lasciate perdere banche, assicurazioni e tutto il resto che non sono Onlus e il loro obiettivo è fare soldi e non farne fare a voi.

Che alternative avete quindi?

Nel corso del podcast abbiamo raccontato in tutte le salse del mondo che probabilmente la migliore chance per un investitore privato medio, senza velleità di battere il mercato manco fosse Warren Buffett o Ray Dalio, è investire in un portafoglio a basso costo di prodotti finanziari che si limitano a replicare grandi indici di azioni e obbligazioni.

Fine della storia.

Vorrei spiegarvi il motivo del dettaglio, ma praticamente ho impiegato 48 episodi prima di questo per farlo.

Quindi o ve li riascoltate, oppure prendete per buona questa cosa.

L’unica cosa che dovete tenere a mente, ad ogni modo, è che il rendimento di un indice di mercato è quasi sempre superiore a quello dei singoli investitori che operano in quel mercato e che provano a fare meglio.

Se per esempio il rendimento storico dell’indice più importante degli Stati Uniti, l’S&P 500, è di circa il 10% all’anno, è quasi impossibile trovare singoli investitori che su lunghi periodi di tempo siano riusciti a fare più del 10% all’anno.

E sicuramente tra questi non ci sarete voi e ancora meno ci sono banche e assicurazioni che vi vendono i loro prodotti di dubbia utilità.

Il modo più semplice per copiare i rendimenti del mercato è invece quello di utilizzare ETF, ossia fondi passivi scambiati in borsa, che invece di selezionare specifiche azioni e obbligazioni di un certo indice le includono tutte e quindi replicano pari pari il rendimento medio del mercato di riferimento.

Perché gli ETF sono forse il prodotto migliore che esiste per l’investitore medio non professionista?

In 4 parole, per i seguenti motivi:

– sono estremamente diversificati, comprate un prodotto e avete dentro centinaia di titoli;

– hanno costi estremamente bassi e parliamo di commissioni annue nell’ordine dello 0,2% dell’investimento, rispetto al 2-3% dei fondi delle banche o delle assicurazioni;

– sono super liquidi, perché sono negoziati in ogni momento in borsa, quindi quando volete potete venderli o comprarli alla velocità di un click;

– infine sono molto performanti, perché statisticamente un ETF produce una performance migliore della stragrande maggioranza degli investitori individuali.

Facciamo anche qui un breve recap delle cose che dovreste tenere a mente quando investite in ETF.

PUNTO UNO: fatta la vostra pianificazione finanziaria, una volta che decidete quanti soldi volete dedicare all’investimento si tratta poi di decidere l’asset allocation, ossia dovete decidere in quali categorie di asset volete investire.

Facciamola la più facile possibile.

Per chi parte, non c’è strada migliore che comporre un portafoglio che replichi il rendimento di azioni e obbligazioni.

Le azioni sono ovviamente quote di società, mentre le obbligazioni sono prestiti a società o stati.

Per approfondimenti riascoltatevi …. beh riascoltatevi praticamente qualunque episodio prima di questo!

Come molti di voi già sanno, non si tratta di scegliere singole azioni e obbligazioni, perché l’idea è quella di comprare interi indici, ma di scegliere la quantità di azioni e obbligazioni da mettere nel portafoglio.

Abbiamo spesso citato una regola classica che dice:

– prendi 100

– sottrai i tuoi anni di età

– il numero che viene fuori è la percentuale di azioni da tenere in portafoglio, il resto in obbligazioni.

Noi poi abbiamo aggiunto una piccola correzione che tiene conto dei tassi di interesse, che come ben sapete sono forse la singola cosa più importante che condiziona l’andamento dell’economia in generale e della finanza in particolare.

La formula modificata è:

– prendi 125

– sottrai i tuoi anni di età

– sottrai il tasso di interesse definito dalla federal reserve moltiplicato per 5

– il numero che viene fuori è la percentuale di azioni da tenere in portafoglio, il resto in obbligazioni.

Abbiamo spiegato che questa piccola correzione tende ad aumentare la quota di obbligazioni in portafoglio quando i tassi sono alti e a fare il contrario quando sono bassi, limitando il rischio che brusche variazioni nei tassi di interessi decise dalla banche centrali possano avere effetti nefasti sul portafoglio.

Se il motivo non vi è del tutto chiaro, riascoltatevi l’episodio 41.

Ok, al netto della formuletta, però, è importante anche considerare due cose:

UNO: questa cosa ha senso se il vostro orizzonte temporale è lungo, oltre i 10 anni. Sotto i 10 anni rischiate di beccarvi periodi fantastici come il decennio alle nostre spalle o periodi funesti come quello precedente.

Su orizzonti di vent’anni invece, ad oggi non abbiamo ancora avuto periodi così lunghi che alla fine non siano risultati profittevoli per il mercato azionario globale.

DUE: questa cosa ha senso se avete una buona tolleranza verso il rischio.
In finanza per rischio si intende la volatilità di un asset, ossia – e occhio che qua tramortisco metà di voi – la deviazione standard del rendimento di quell’asset rispetto al suo rendimento medio.

O se preferite è la radice quadrata della varianza.

[grilli]

Se invece vogliamo smetterla di dire cazzate camuffate da formule matematiche, in pratica rischio significa che certi asset vanno sulle montagne russe, altri invece sono più stabili.

Le azioni di Tesla sono capaci di fare +70% in un anno e -50% un altro, mentre al contrario un’obbligazione governativa a breve scadenza tendenzialmente resta stabile dall’inizio alla fine.

Se avete ben chiaro in testa che i soldi che investite non li toccherete per decenni e quindi vi sta bene che ogni tanto facciano su è giù, allora potete permettervi di avere una quota maggioritaria di azioni in portafoglio.

VIceversa, se avete orizzonti temporali brevi e la volatilità vi fa dormire male la notte, aumenterete la quota di obbligazioni.

Veniamo ora al PUNTO DUE: cosa ci mettiamo dentro ai nostri bei portafogli?

Qui la domanda è semplice, mentre la risposta potrebbe durare giorni.

Diciamo per semplicità che se siamo d’accordo nell’investimento in ETF, tipicamente le cose che ha sempre senso replicare con il nostro portafoglio sono:

– indici sull’azionario globale, come l’MSCI World, l’MSCI All Country o il FTSE All World;

– indici sull’azionario americano, come l’S&P 500 o, per i forti di cuore appassionati di tecnologia, il Nasdaq;

– indici sull’azionario europeo, come lo Stoxx 600 o la sua più ristretta champions league che si chiama Eurostoxx 50;

– indici sui mercati emergenti, come l’MSCI Emerging Markets;

– indici su obbligazioni governative o corporate, sia globali che Europee.

Poi ovviamente ci sono anche altre cose, come le materie prime, gli immobili, le criptovalute e via dicendo e con Scalable avete a disposizione qualcosa come 1.700 ETF tra cui scegliere per ogni gusto.

Il mio consiglio supremo però è: Keep it easy.

Fate cose facili, prima di andare a comprare l’ETF che replica le obbligazioni governative Turche o quello sulle società che estraggono il litio con i denti, finché non avete investito qualche centinaio di migliaia di euro, un numero compreso tra 2 e 10 ETF sugli indici che vi ho citato sopra saranno più che sufficienti.

Ricordate inoltre che il vostro rendimento dipenderà all’80% dall’asset allocation e al 20% dai singoli prodotti che effettivamente prenderete.

Sempre per chi inizia, se volesse fare proprio la cosa base base che più base di così si muore, potrebbe semplicemente investire in:

– un ETF sull’azionario globale (come ad esempio Ishares MSCI All Country, che trovate con il ticker IUSQ e che replica le azioni delle 1700 società più grandi del mondo) e

– un ETF su un indice obbligazionario Europeo (come ad esempio Xtrackers Eurozone Government Bonds, che trovate con il ticker XGLE e che replica quasi 500 titoli di stato dei principali paesi europei con varie scadenze).

Fatto questo, uno imposta la ripartizione del suo capitale su questi due prodotti (che ripeto sono solo un esempio, non una raccomandazione di investimento) in base alle cose che abbiamo detto sopra e già così il portafoglio sarà solido e coerente.

Probabilmente, finché non mette assieme i primi 30-40.000 mila euro, può anche non fare nient’altro e gestirsi solo il peso dei due prodotti nel portafoglio nei vari cicli di mercato.

PUNTO TRE: quanto bisogna investire?

Beh non c’è una risposta giusta.

Idealmente bisognerebbe investire la massima quota di risparmio possibile, una volta che abbiamo ben chiaro il nostro budget e il fondo di emergenza è a posto.

Il consiglio più semplice che viene da dare qui è adottare l’impostazione del Piano Di Accumulo, per gli amici PAC.

Prendete la vostra quota di risparmio mensile (o trimestrale o quello che vi pare) e in maniera automatica la mettete dentro al vostro investimento INDIPENDENTEMENTE da quel che sta succedendo sul mercato (con la sola eccezione di grandi variazioni sui tassi di interesse delle banche centrali, però una volta che usate la formula sopra si adatta un po’ di conseguenza).

E qui viene una delle caratteristiche che più ho apprezzato di Scalable.

In pratica il grosso problema nascosto degli investimenti sono i costi delle transazioni, poiché giustamente se io e voi non possiamo comprare direttamente sul mercato prodotti di investimento, abbiamo bisogno di qualcuno che faccia da intermediario.

A volte i costi sono veramente sproporzionati, in particolare quando partiamo da piccole cifre.

Allora Scalable offre questa cosa fantastica per cui i costi di transazione sono incredibilmente bassi, se non nulli.

In particolare:

– se fate l’account Free, allora avete ZERO costi di transazione sugli ETF di Ishares, Invesco e Xtrackers, che sono tre tra le più grandi società al mondo che emettono ETF. L’unica condizione è che le operazioni siano da almeno 250 € alla volta, altrimenti pagherete la mostruosa cifra di …… 99 centesimi!

– se fate invece uno dei due account Premium, allora avete ZERO costi di transazione su tutti gli ETF! sempre a condizione che siano operazioni superiori a 250 €, altrimenti anche qui 0,99 a operazione.
Poi con il piano Premium avete delle ulteriori funzionalità che vedremo tra qualche episodio, tra cui soprattutto la funzione di analisi avanzata del portafoglio che vi avevo citato all’inizio.

Comunque la cosa più importante da capire è che con tutti i piani, sia free che prime, potete fare piani di accumulo in ETF GRA-TIS!

Gratis non vuol dire che costano poco.

Vuol dire proprio gratis, cioè che voi pagate solo gli ETF e nessun costo al broker.

Sinceramente non sono ancora riuscito a trovare sul mercato una piattaforma che vi offra dei costi così bassi e allo stesso tempo un’offerta così vasta di ETF.

Non è un caso che quando ho dovuto aprire di recente un secondo deposito titoli, Scalable sia stata la mia scelta naturale.

Già che ci siamo quindi, per la rubrica “tengo famiglia”, se vi interessano queste condizioni particolarmente agevolate e vi serve un broker per investire in ETF, c’è un bel link nella descrizione dell’episodio, ci cliccate sopra, in 10 minuti di numero aprite il conto e se volete fare l’account Prime Plus, fino al 5 novembre è in prova gratuita per 6 mesi e se poi volete passare al piano gratuito, bastano 3 click di numero.

Come già precisato, se cliccate sul link, io percepirò una commissione, mentre se andate sul sito di Scalable, avrete gli stessi identici benefici senza che io riceva il becco di un quattrino.

Quindi a voi la scelta, il vostro risultato finale ovviamente non cambierà,cambierà solo il livello della mia simpatia nei vostri confronti.

Ora, capito tutto questo, facciamo uno dei miei passatempi preferiti ossia un backtest su come sarebbero andati 4 portafogli semplici semplici composti da solo 2 ETF, uno sull’azionario globale e uno sull’obbligazionario europeo, negli ultimi 25 anni e immaginiamo di aver investito sistematicamente 250 € al mese o l’equivalente di circa 77 mila euro dal 1999 a oggi.

Scenario 1: 100% azionario, oggi mi ritroverei circa 220.000 euro

Scenario 2: 80% azionario e 20% obbligazionario, oggi mi ritroverei circa 200.000 euro

Scenario 3: 60% azionario e 40% obbligazionario, oggi mi ritroverei circa 170.000 euro

Scenario 4: 50% azionario e 50% obbligazionario, oggi mi ritroverei circa 155.000 euro

Cosa possiamo intuire da questi quattro numeri che vi ho appena detto e che vi siete già dimenticati?

Avrete capito che, di solito, su orizzonti lunghi il portafoglio con maggiore esposizione azionaria ha rendimenti maggiori, mentre succede il contrario con i portafogli pieni di obbligazioni.

Quindi? E’ meglio investire 100% in azioni?

Assolutamente no!

O meglio, dipende!

Il motivo è molto semplice:

Con un portafoglio 50/50 avreste sì guadagnato meno, ma il peggior drawdown del portafoglio, ossia il crollo peggiore che avrà dovuto subire, sarà stato dell’11% e tra l’altro sarebbe successo quest’anno, per via dell’impennata dei tassi di interesse che abbiamo appena vissuto.

Nel caso di un portafoglio 100% azionario, invece, avremmo vissuto momenti difficili nel 2008 quando in pochi mesi il nostro portafoglio sarebbe sprofondato del 40%!

Quindi nella vostra asset allocation è molto importante che teniate conto del vostro orizzonte temporale, dei vostri obiettivi e della vostra situazione complessiva.

Se dopo 25 anni avrete guadagnato di più benissimo, ma voi dovete sempre considerare che i vostri investimenti devono poter essere liquidabili in qualunque momento e quindi se vi trovate con un portafoglio che sprofonda, dovete essere certi che non avrete bisogno di metterci mano.

Per questo, se avete 20 anni, pochi soldi e tutta la vita davanti, 100% azionario non sarà un grosso problema.

Se avete 40 anni e più capitale invece, sicuramente avrebbe più senso un portafoglio più conservativo, perché avrete meno anni davanti a voi e non vorrete trovarvi con dei tonfi importanti in una fase della vita in cui magari avrete accumulato già un bel patrimonio.

In generale, comunque, una volta che avete capito come grosso modo funzionano i mercati nel lungo termine, tanto farà anche la vostra predisposizione psicologica e la vostra situazione generale.

Se vivere anche dei mega tonfi non vi toglie il sonno, dateci dentro con l’azionario.

Se invece anche -5% vi tormenta, allora siate più conservativi.

Ora, come funzionano le tasse su tutta sta cosa?

Per farla breve, noi Italiani paghiamo il 26% di tasse sulle rendite finanziarie.

Queste tasse, però, si pagano solo quando si realizzano dei profitti.

Quindi se per assurdo per 25 anni vi limitate solo a comprare ETF (o azioni, o obbligazioni o quel che vi pare) senza mai vendere, il vostro capitale crescerà tax free finché non vendete delle quote e realizzate dei guadagni.

Non avendo una sede legale in Italia, per ora almeno, Scalable non può offrire il regime amministrato, quindi non può fare da sostituto d’imposta e pagare le tasse per voi.

Per ovviare a questa seccatura, insieme ad una delle big4 della consulenza KPMG Scalable vi fornisce ogni anno un bel reportino con tutte le vostre operazioni e le istruzioni su come usarlo, voi date questo al commercialista o al CAF o chi per essi vi fa la dichiarazione dei redditi in primavera e il gioco è fatto.

Se da una parte il regime cosiddetto dichiarativo richiede un piccolo sforzo di gestione in più, dall’altro ha anche dei vantaggi.

In particolare, se per esempio voi vendete un prodotto e realizzate un certo profitto, voi potete reinvestire tutto quel profitto in un altro investimento e quindi avrete più capitale investito – che potrà generare maggior rendimento – fino al pagamento delle tasse l’anno dopo.

Avete capito?

Va beh, se non avete capito fa niente, il concetto è che il regime dichiarativo richiede una piccola accortezza in più, ma può darvi un leggero vantaggio economico.

Bene, direi che ci siamo detti praticamente tutto.

Se vi eravate persi qualcosa nel corso dei 48 episodi precedenti, in pratica abbiamo rimesso insieme tutte le basi del risparmio e dell’investimento e se vi servisse fare un recap di tutti i principi fondamentali dell’investimento, questo episodio è qua bello pronto per voi, così non c’è bisogno che vi riascoltiate gli episodi passati che sentire il doppio delle volte la mia voce nuoce alla salute.

Nelle prossime settimane faremo invece un nuovo episodio, sempre con gli amici di Scalable, per parlare di una cosa molto più evoluta.

Eh sì, perché la cosa che vi avevo accennato all’inizio è che Scalable ha una funzionalità incredibile chiamata Insights (si sa che i tedeschi sono fortissimi con la tecnologia ma non sono esattamente campioni di originalità con i nomi).

In pratica questa piattaforma realizzata assieme a Blackrock, vi permette di fare gratis una cosa che di solito costa migliaia di euro con le piattaforme professionali.

Ma per ora non vi dico ancora nulla e vi lascio un po’ di suspance.

Se volete saperne di più avete due possibilità:

– possibilità UNO: aspettate qualche settimana l’uscita dell’episodio dedicato a questa funzionalità e in generale a come si ragiona davanti ad un portafoglio di investimento; oppure

– possibilità DUE: fate un account Premium su Scalable chiamato Prime Plus, che è gratis per 6 mesi se lo aprite entro il 5 novembre, e già da subito potete usare questa funzionalità, unica in Europa, per il vostro portafoglio.

Vi ricordo ancora una volta che per aprire un account su Scalable potete cliccare sul link negli shownote dell’episodio, e fare contento l’autore di The Bull, oppure andare direttamente sul sito di Scalable, stesso risultato ma autore di The Bull leggermente meno contento.

Nel frattempo, vi ringrazio per avermi seguito fino a qui, ormai abbiamo sfondato i 50.000 download, da diverse settimane abbiamo messo le tende nella classifica dei 100 podcast più ascoltati d’Italia su Spotify e non vogliamo fermarci qui.

Per andare ancora oltre , vi invito come sempre a mettere segui e attivare le notifiche su Spotify, Apple Podcast o chi vi pare e a lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che in un colpo solo vi mettono insieme tutte le basi per investire in ETF come si deve e spendendo il meno possibile e che riescono a rassicurarvi dicendo cose tipo Entschädigungseinrichtung deutscher Banken sempre nuovi!

Per questo episodio è davvero tutto e assieme a Scalable ci rivediamo presto per una nuova tappa del nostro viaggio insieme nel mondo del risparmio e degli investimenti ancora una volta qui, sempre, naturalmente, con The Bull – Il Tuo Podcast di Finanza Personale.

Recensioni

Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!

Dovrebbero ascoltarlo buona parte degli italiani e io avrei dovuto scoprirlo con qualche anno in anticipo ma meglio tardi che mai

Matteo C., 3 Set 2025

Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai

Francesca B., 6 Apr 2024

Da quando l'ho scoperto in 15 gg mi sono ascoltato 150 puntate senza fermarmi, ho annullato gli altri podcast per portarmi alla pari ed ascoltare tutte le precedenti puntate, ben fatto, esattamente il livello di informazione che mi serviva

Gianluca G., 11 Set 2025

Non sono solito a mettere recensioni e specialmente non ascolto podcast, ma da quando ho iniziato questo, faccio fatica a staccarmi, e quasi non posso più fare a meno di ascoltare e arricchirmi culturalmente.

Andrea V., 22 Set 2025

Podcast piacevole, scorre veloce ma in modo estremamente chiaro, spiega i concetti chiave per gestire le proprie finanze, fornendo la classica cassetta degli attrezzi. Complimenti, davvero ben fatto!

Massimiliano, 29 Mag 2024

Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente

Amalia A., 17 Set 2025

Veramente veramente raccomandato! la finanza personale riassunta alla perfezione! e spiegata partendo dall'ABC! Ottimo anche da ascoltare a velocita 1,5x!

Giorgia R., 23 Gen 2025

Podcast che dà sempre spunti interessanti che personalmente mi ha fatto appassionare alla finanza personale spingendomi ad approfondire in prima persona.

Lorenzo, 13 Mar 2025

Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro

Massimo D., 23 Set 2025
Facile.it
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