Risorse
Punti Chiave
Il capitale investito, più che i rendimenti, è il fattore chiave controllabile per l'indipendenza finanziaria.
Aumenta il reddito primario con pianificazione di carriera, formazione continua e abilità di negoziazione.
Sviluppa un Side-Hustle per diversificare le entrate e accelerare l'accumulo di ricchezza.
Trascrizione Episodio
Bentornati a THE BULL – Il tuo podcast di Finanza Personale.
Come guadagnare di più?
Nel novero delle grandi domande sul senso della vita e dell’universo in generale, come aumentare le proprie disponibilità economiche occupa un posto privilegiato, fosse anche solo per il fatto che, tolte le 7-8 ore al giorno passate a dormire, di quelle che restano 9-10 buone se ne vanno per la fonte primaria del nostro sostentamento, ossia per il nostro lavoro.
E che du palle aggiungerei anche!
però… c’est la vie…
a meno che non siate nati già ricchi sfondati – e nel caso vi invidio tanto e un po’ mi state pure sul culo e mi chiedo perché ascoltiate un podcast di finanza personale – purtroppo non ci sono grandi alternative a dedicare il tempo migliore degli anni migliori della vostra vita al lavoro, sempre che non abbiate una particolare propensione verso il digiuno e il dormire senza un tetto sulla testa.
Detto questo, non è però obbligatorio che le cose vadano esattamente così!
Se state ascoltando questo podcast ormai da oltre 50 episodi, probabilmente siete persone che non ci stanno ad accettare lo status quo e vogliono trovare il modo per ribaltare la propria vita finanziaria e costruirsi un futuro diverso in cui ad un certo punto sarà possibile prendere in mano il 100% del proprio tempo in piena libertà.
Oggi insieme al nostro partner Fiscozen, che è un innovativo servizio per la gestione della partita IVA grazie ad un commercialista dedicato e ad una piattaforma online da cui fate tutto quel che serve per la fatturazione e gli adempimenti fiscali, cercheremo di trovare assieme qualche scorciatoia lungo la strada verso la libertà finanziaria.
Per chi è interessato ad approfondire o avesse qualche dubbio fiscale da risolvere, c’è un link negli shownote per fissare una consulenza gratuita e avere 50 € di sconto sull’abbonamento a Fiscozen, ci si mette 2 minuti a richiederla e potete farlo anche mentre ascoltate il resto dell’episodio.
Allora qua diciamo sempre:
– bisogna risparmiare
– bisogna investire
– bisogna avere pazienza che l’interesse composto faccia il suo
e ad un certo punto auspichiamo di raggiungere il traguardo della nostra indipendenza finanziaria.
Come ricorderete fin dall’episodio 14, negli anni ’90 si è affermato negli Stati Uniti un movimento chiamato FIRE, che è l’acronimo per Financial Independence Retire Early, che in pratica promuove un modello basato sull’idea di accumulare un patrimonio investito equivalente a 25 volte la spesa annuale di un individuo o di una famiglia e da lì in poi vivere di rendita grazie al rendimento di quel portafoglio.
Ora qua non ci interessa se ciò sia matematicamente corretto, se volete approfondimenti su questo tema vi consiglio due strade:
– o il libro bestseller del 1992 Your Money or Your Life di Vicki Robin, tradotto in Italiano con “O la borsa o la vita”, che è considerato il libro fondativo delle idee del fire movement;
– oppure il blog di un personaggio famosissimo in America chiamato Mr. Money Mustache, che è stato tra i primi e più celebri interpreti del movimento, impostando la propria vita con un mix di risparmio, vita frugale e investimenti a lungo termine.
Di entrambi, vi lascio i link negli shownote dell’episodio.
Dicevo qua ci interessa il giusto se la cosiddetta regola del 4% sia valida o no.
Vi ricordo che si chiama così perché se avete un patrimonio uguale a 25 volte la vostra spesa annuale, allora ogni anno teoricamente dovreste poter prelevare il 4% del vostro patrimonio (ossia un venticinquesimo) per sostenere il vostro stile di vita, senza che il patrimonio venga intaccato perché il suo rendimento annuo dovrebbe coprire sia il prelievo che l’inflazione.
Al di là di questo, comunque, il punto è che più la nostra vita viene impostata in funzione del raggiungimento di un certo target economico che possa regalarci la libertà di non dover più fare un cazzo che non ci vada di fare, prima a quel target ci arriveremo e prima avremo i fuckyou money per far sì che i nostri lunedì mattina siano belli come ogni weekend.
Per fare tutto ciò gli ingredienti della ricetta per la felicità sono:
– il proprio reddito;
– il risparmio e
– gli investimenti.
Di risparmio e investimento parliamo a più non posso ad ogni puntata, mentre invece oggi vogliamo concentrarci sul reddito, ossia sulla fonte primaria delle nostre risorse che è alla base di tutta la nostra macchina di investimento che deve portarci quanto prima all’indipendenza finanziaria.
Oggi quindi proveremo a dare qualche spunto per aumentare i propri guadagni, sia che siate dipendenti sia che siate professionisti con una partita IVA e di come diversificare le vostre fonti di reddito tramite una cosiddetta seconda entrata (ciò che gli amici Americani chiamano Side-Hustle e che da qui in poi continuerò a chiamare così perché in Italiano non mi è venuta un’espressione altrettanto efficace).
In questo breve viaggio Fiscozen è il nostro partner ideale, come vedremo in seguito, grazie al suo servizio per la gestione della partita Iva interamente online che mette a disposizione un commercialista dedicato e una piattaforma semplice come la ricetta della pasta col tonno per gestire tutta la fatturazione e gli adempimenti fiscali.
Come vi avevo già raccontato, quando questo podcast ha iniziato ad avere dei follower che andavano al di là dei miei genitori, ho cominciato ad informarmi su come fare a gestire un piccolo side-business indipendente dalla mia carriera professionale principale come dipendente.
Fiscozen è stato utile per me come potrebbe tornare utile per voi, sia che abbiate già una partita IVA perché il vostro lavoro principale lo prevede, sia che vogliate intraprendere un progetto imprenditoriale, sia che vogliate restare dipendenti nella società per cui lavorate ma allo stesso occuparvi anche di altro per creare una fonte aggiuntiva di reddito.
In tutti questi casi, a meno che abbiate redditi estremamente limitati ed episodici che possono essere gestiti in Italia con la formula della collaborazione occasionale tramite ritenuta d’acconto, avere una Partita IVA è fondamentalmente l’unica strada che avete a disposizione per restare nella legalità.
In tutta onestà, non c’avevo sbatti neanche solo di perdere 10 minuti a capire come avrei dovuto gestire da solo l’apertura della Partita IVA, le fatture, la fiscalità e tutto il resto, quindi quando ho scoperto Fiscozen – e sinceramente non è stato difficile perché se scrivete partita IVA su Google uno dei loro mille dettagliatissimi articoli vi comparirà tra i primi risultati – ho compilato il form, mi hanno chiamato subito, hanno tranquillizzato la mia vena esagitata al pensiero di dovermi infilare in chissà quale ginepraio amministrativo e in pratica mi hanno detto:
“sta sereno, facciamo tutto noi. Tu pensa al tuo business, usa la nostra piattaforma per mandare le fatture ai tuoi clienti, a tutta la parte amministrativa e alle tue tasse penserà il tuo commercialista, ciao”.
Allora come abbiamo detto tante volte, se volete smettere di lavorare – e ciò nonostante continuare ad avere di che vivere dignitosamente – dovete investire a lungo termine il vostro capitale.
E fin qui, e grazie tante, mi direte, lo sappiamo già.
Benissimo.
Quello che dobbiamo rimarcare oggi, però, è che ci sono tre variabili che condizionano l’esito di questo giochino chiamato investi a più non posso e dai fuoco alla tua sveglia per sempre, che sono:
– il rendimento dei tuoi investimenti;
– il tempo in cui i tuoi soldi restano investiti; e
– la quantità di capitale che investi.
Tutti noi sappiamo che l’interesse composto è fighissimo è che un rendimento apparentemente piccolo del 6-7% all’anno è in grado di trasformare poco capitale in cifre importanti se lasciato investito abbastanza a lungo.
Quindi le istruzioni che diamo da sempre sono:
– investite il prima possibile
– il più lungo possibile
– e in un portafoglio ben impostato con una prospettiva di lungo termine, senza fare minchiate nel tentativo di diventare ricchi in una settimana prendendovi rischi senza senso.
Bene, tutto ciò è fantastico, ma per quanto l’interesse composto sia prodigioso, se nel vostro portafoglio di investimento ci mettete quattro spicci, per quanto li moltiplichi alla fine sempre poco più di quattro spicci vi ritrovate.
Facciamo qualche simulazione.
Oggi vogliamo essere più conservativi e immaginare che il nostro portafoglio renderà per i prossimi 20 anni il 5%, pochino in effetti rispetto alla media storica di un portafoglio 60/40, ma stamattina pioveva a Milano come Dio la mandava e mi sono svegliato pessimista.
Ora, a parità di tutto il resto, vi faccio vedere la differenza significativa che si produce in 30 anni se ogni mese investiste 500, 1000 o 1500 euro..
Con 500 € al mese, nel 2053 ve ne ritrovereste circa 400.000 €.
Con 1.000 € al mese, ne avreste circa 800.000 €.
Con 1.500 € al mese, ne avreste circa oltre 1 milione e 200.000 €.
Mi sembra banale sottolineare che ritrovarsi tra trent’anni con 400.000 € o con 1 milione e due farà una certa differenza sulla qualità della nostra vita.
Se prendiamo una famiglia media con un reddito normale, già avere 500 € al mese di risparmio da investire però non è una passeggiata, benché con un po’ di attenzione alle spese si possa generalmente fare.
1.000 €, senza un reddito medio-alto e un po’ di attenzione ad ogni centesimo che esce, non è per tutti.
1.500 € inizia a diventare davvero sfidante, per non parlare di cifre superiori.
Tutto ciò però si basa sull’idea che il reddito sia immobile e che non ci sia possibilità di intervenire su questo aspetto.
E invece qui sta la chiave di tutto.
Seguitemi un attimo
Se vi gira bene e per i prossimi 30 anni il vostro portafoglio fa un eccellente 8% all’anno, un investimento di 500 € al mese vi porterà ad avere oltre 750.000 € (contro i 400 mila di cui sopra).
Ma capite bene che il fatto di ottenere l’8% all’anno è del tutto fuori dal vostro controllo.
Potreste beccare una combinazione fortunata di 30 anni, oppure incappare in crisi pesanti.
Investire 1.500 € al mese al posto di 500 € vi porta invece ad un risultato maggiore anche a fronte di uno scenario di mercato nettamente più negativo.
Si lo so sembra la scoperta dell’acqua calda, ma vi sto dicendo questo affinché per voi sia cristallino il fatto che più che stare a concentrarvi ossessivamente sulla composizione del vostro portafoglio – cosa giustissima e importantissima sia chiaro – è il vostro capitale, il carburante che mettete nella macchina del vostro investimento, che fa tutta la differenza.
E soprattutto, attenzione bene che ribadisco questa cosa che è la singola cosa più importante di tutto l’episodio:
I RENDIMENTI DEL VOSTRO PORTAFOGLIO NON DIPENDONO DA VOI
IL CAPITALE CHE CI METTETE DIPENDE (quasi) ESCLUSIVAMENTE DA VOI.
Ergo
C’è una grossa componente del risultato finale della vostra strategia finanziaria che dipende esclusivamente dal vostro impegno diretto verso il massimo accumulo di risorse economiche da investire.
Una volta che avete capito tutta la pappardella dell’investimento a lungo termine, degli ETF, dell’asset allocation e tutto quanto, non state a spaccarvi la testa per capire se è meglio comprare il 7% o l’8% di oro e se sia meglio un ETF obbligazionario con duration a 7 o 10 anni.
Non è così importante e comunque a priori potete solo fare previsioni che hanno sempre il 50% di probabilità di essere sbagliate.
Quello che è davvero importante e ricavare quanto più risparmio possibile da mettere dentro al motore dei nostri investimenti.
Veniamo quindi agli spunti che vorrei suggerirvi:
SPUNTO NUMERO UNO: Pianificazione della carriera professionale.
Qua attingo un po’ dalla mia esperienza principale di quasi 13 anni nel mondo della ricerca e selezione e del lavoro.
La vostra carriera principale non deve essere un susseguirsi più o meno casuale di ruoli e società, ma va progressivamente pianificata in funzione degli obiettivi che volete raggiungere.
Mi spiego.
Qualunque sia la professione che avete scelto, da lì in poi esistono sicuramente diversi percorsi di carriera che si possono sviluppare e sta a voi identificare sistematicamente le tappe che vi possono portare da dove siete adesso agli step successivi.
Questo significa:
– capire se si è in possesso dell’insieme di competenze più richiesto in quello specifico settore o se sia necessario formarsi ulteriormente per avere un maggiore vantaggio competitivo;
– significa poi comprendere quali siano le opportunità di carriera all’interno della propria organizzazione o se ci siano società che possono offrire più chance per valorizzare la nostra figura professionale;
– significa inoltre creare un network di relazioni rilevanti all’interno del proprio settore per essere sempre a conoscenza di come si sta muovendo il proprio mercato, quali opportunità si stanno prospettando e magari quali competenze stanno diventando obsolete.
I due consigli di massima che darei sono:
Consiglio UNO: non dare per scontato lo status quo della propria carriera professionale, ma interrogarsi sistematicamente su cosa si vorrebbe fare da qui ai prossimi anni e provare a progettare di conseguenza gli step che servono per arrivarci.
Consiglio DUE: cercare di progredire nel percorso professionale dando priorità a ruoli e competenze che il mercato richiede maggiormente, ricordandosi sempre che professionalità e skill che ieri potevano essere dominanti sul mercato, domani potrebbero diventare sempre meno richieste.
SPUNTO NUMERO DUE: Il training.
La formazione costante è una condizione imprescindibile per qualunque carriera professionale, sia come dipendenti che come professionisti con la propria partita IVA.
Il giorno che smettete di imparare e di acquisire nuove competenze rilevanti per il vostro settore, quel giorno avete dichiarato morta la vostra crescita nel mondo del lavoro, e questa cosa è tanto più vera oggi che in passato per via del contesto maggiormente competitivo che si è venuto a creare, che dà tante opportunità più di qualche anno fa ma che allo stesso tempo tende ad essere più spietato con chi ha competenze disallineate a quello che cerca il mercato.
Al di là delle competenze specifiche di una determinata professione, ci sono poi alcune competenze trasversali che sono preziose praticamente in qualunque carriera professionale.
Alcune vi sembreranno banali, ma fidatevi che possono davvero fare la differenza.
Ecco degli esempi:
– La lingua Inglese; il più grande flagello per tutti gli Italiani!
– Excel, una cosa che ancora oggi si usa praticamente in qualunque lavoro e che ancora la maggior parte delle persone non sa usare in maniera efficace;
– Tool di Intelligenza Artificiale, da ChatGPT a tutti gli strumenti di AI specifici per il vostro settore (per scrivere testi, realizzare immagini, fare codice, produrre presentazioni e così via);
– Basi di contabilità e controllo di gestione;
– Competenze più trasversali come la gestione del tempo, la comunicazione efficace, la vendita e così via.
L’elenco potrebbe durare un’ora ed è importante che ciascuno comprenda quali competenze potrebbero dargli maggior vantaggio all’interno della propria carriera professionale e investire in questo.
Molto spesso esiste la possibilità di formarsi gratuitamente su queste tematiche.
– i dipendenti hanno a disposizione sia i corsi di formazioni erogati dal proprio datore di lavoro, che soprattutto quando si tratta di grandi organizzazioni, mettono tipicamente a disposizione una vasta offerta formativa finanziata dai fondi di categoria, sia corsi organizzati dalle casse professionali di riferimento (soprattutto quadri e dirigenti, poi, hanno a disposizioni opportunità praticamente illimitate di formazione gratuita);
– i professionisti in Partita Iva, invece, possono sicuramente beneficiare di opportunità formative erogate dalle associazioni di categoria cui appartengono, ma oltre a questo la formazione è uno di quei costi che può tipicamente essere portato in deduzione fiscale e su come sfruttare questa opportunità nel migliore dei modi, sicuramente il vostro commercialista di Fiscozen, che vi offre costante supporto e conforto al telefono e via mail, vi darà una mano preziosa.
Già che ci siamo e prima che mi dimentichi.
Dato che questa cosa è importante ed è certamente un’opportunità per voi, se avete una partita IVA e volete valutare il servizio di Fiscozen, che oltre a spiegarvi come potrete risparmiare sulla vostra formazione vi gestirà tutte le seccature amministrative legate alla vostra professione, vi ricordo il link negli shownote dell’episodio per fissare una prima consulenza gratuita e ottenere un eventuale sconto di 50 € sull’abbonamento del primo anno al servizio di Fiscozen.
Io ve l’ho detto, poi fate voi.
Se poi avete questa curiosa forma di masochismo per la quale vi piace star dietro a tutte le tematiche fiscali, alla fatturazione e tutto il resto, chi sono io per giudicare i vostri gusti distorti?
Se invece come al 99% delle persone, fare F24 e dichiarazioni dei redditi non è la vostra massima aspirazione, fate fare a Fiscozen che invece loro si divertono come matti a gestire gli adempimenti della vostra partita iva.
Veniamo quindi allo
SPUNTO NUMERO TRE: Imparare a negoziare.
“In che senso?” penserete.
Amici miei, che vi piaccia oppure no, la vostra vita è al 100% negoziazione.
Non ve ne rendete conto, forse, ma voi negoziate dalla mattina alla sera senza accorgervene, con più o meno successo, perché praticamente ogni interazione con qualunque essere umano sulla vostra strada in ogni momento della giornata presuppone una forma più o meno spinta di negoziazione finalizzata ad ottenere ciò che vi siete prefissi.
Ciò accade a casa, con consorti, figli e genitori.
Accade con amici e conoscenti.
Accade naturalmente al lavoro con colleghi, clienti e fornitori.
Accade in qualunque situazione in cui interagite con un’altra persona.
Sviluppare competenze di negoziazione è un asset dannatamente importante per il vostro successo finanziario, professionale e personale.
Magari dedicheremo in futuro un episodio al tema della negoziazione, perché ritengo sia una delle capacità più sottovalutate – e allo stesso tempo più decisive – tra quelle di cui chiunque di noi dovrebbe disporre.
Siccome a The Bull ci piace citare i libri, su questo non posso che rimandarvi a tre Bibbie della negoziazione, che sono rispettivamente:
– Getting to yes, tradotto in Italiano con l’arte del negoziato, di Roger Fisher e William Ury, che è un po’ il classicum classicorum dei manuali di negoziazione, scritto da due professori di Harvard che diedero una mano a John Kennedy e al fratello a gestire la complessa crisi dei missili russi a Cuba negli anni ’60; e poi
– il già citato Never Split The Difference, orrendamente tradotto come l’Arte di Volere troppo e ottenerlo, di Chris Voz, uno che per tutta la vita si è occupato di negoziare la liberazione degli ostaggi durante le rapine e i sequestri nella tranquilla cittadina di New York City. Infine non si può non citare
– The Psychology of Persuasion, tradotto con Le Armi della Persuasione, di Robert Cialdini, forse il più famoso esperto mondiale sulla tematica della persuasione appunto.
Leggetevi sti tre libri, o almeno uno di essi, perché poche cose nella vita sono tanto utili quando la capacità di saper negoziare e persuadere i nostri interlocutori, in particolare all’interno del nostro ambito professionale.
In pillole, sia che vogliamo negoziare un aumento salariale, sia che vogliamo essere più efficaci nella proposizione dei nostri servizi ad un cliente, le regole d’oro della negoziazione sono:
UNO: Mai vendere un prodotto, un servizio o anche se stessi puntando sulla valorizzazione delle qualità e caratterstiche, ma sempre mettendo in luce la soluzione che può rappresentare ad un problema del vostro interlocutore.
Vendere, negoziare o persuadere UGUALE risolvere un problema dell’acquirente.
Se avete visto il film di Martin Scorsese con Leonardo di Caprio The Wolf of Wall Street non avrete imparato una mazza di finanza, ma in una delle ultime scene avrete assistito ad un compendio esemplare di cosa significhi negoziare, quando l’ormai fallito e incriminato Jordan Belfort insegna come vendere una penna suscitando nella sua controparte la necessità imminente di dover scrivere senza avere una penna a disposizione.
DUE: Puntate sempre ad “allargare la torta”, piuttosto che a litigarvi una piccola fetta. Tradotto: quando negoziate, vendete, cercate di persuadere qualcuno per ottenere qualcosa, sforzatevi di trovare soluzioni creative affinché al vostro beneficio corrisponda un beneficio anche per l’interlocutore.
Ad esempio: se state negoziando un aumento di stipendio, non concentratevi sull’importanza per voi che l’aumento di stipendio può rappresentare o sul fatto che sia meritato. Mi spiace dirvi che questa cosa non frega a nessuno.
Puntate invece sulla condivisione di obiettivi di breve-medio termine con il vostro datore di lavoro affinché ci sia un corrispondenza tra una maggiore retribuzione per voi e un maggior beneficio per lui.
Su questo comunque ci torneremo perché ritengo che nell’ambito di una strategia finanziaria di lungo termine la capacità di negoziazione entri a pieno titolo tra le competenze da padroneggiare per l’evidente impatto sulle nostre risorse economiche che può avere.
Anzi scrivetemi su Instagram a thebull_finance se un episodio interamente dedicato al tema della negoziazione può interessarvi.
Detto questo,
SPUNTO NUMERO QUATTRO: Il Side-Hustle
Su questo tema siamo già tornati diverse volte, almeno a livello superficiale.
Avere un lavoretto secondario, rispetto alla propria carriera principale, è una prassi molto diffusa negli Stati Uniti perché per gli Americani diversificare le fonti di reddito è spesso una necessità a fronte di un loro mercato del lavoro molto più volubile del nostro.
L’idea del Side-Hustle è quella di scalare una propria competenza per creare una fonte alternativa di reddito nel tempo libero.
Certo, l’idea di dover lavorare nel tempo libero non credo farà impazzire di gioia i più.
Ma il punto in realtà è sfruttare qualche nostra capacità possibilmente legata ad una passione personale.
Alcuni esempi del tutto a caso per come mi vengono in mente sono:
– attività manuali tecniche;
– erogazione di corsi in ambito sportivo (oggi vanno moltissimo lo yoga, il padel, il cross-fit e così via);
– erogazione di corsi in altri ambiti (musica, attività artistiche, lingue straniere, informatica e via l’elenco è infinito);
– attività da free-lance (fotografia, traduzioni, copywriting, social media management, ecc.)
– dog-sitting;
– business online e vendita di prodotti tramite e-commerce
– programmazione
– recensioni online e programmi di affiliazione
Insomma, le possibilità sono un miliardo, l’unica cosa che serve davvero è la voglia di mettersi in gioco, con la serena consapevolezza che i primi tentativi andranno piuttosto male e che prima o poi si troverà la propria strada.
Ora, come dicevamo in episodi passati, se in Italia vuoi svolgere un’attività qualunque tra quelle sopra, nella stragrande maggioranza dei casi avrai bisogno di una partita IVA.
E chi chiami quando hai bisogno di una Partita IVA?
Indovina indovinello chiami FISCOZEN ovviamente.
La mia esperienza è stata, oserei dire, “rassicurante”.
Avevo mille paturnie al solo pensiero di buttarmi in un dedalo di regole, costi e sanzioni che quasi stavo per mollare tutto al grido di “in Italia non ti fanno lavorare!”.
Invece aprire, avere e gestire una partita IVA è una cosa molto più semplice di quel che può sembrare.
Certo, se siamo afflitti dalla famosa malattia nazionale di cui avevo parlato qualche episodio fa, chiamata MIOCUGINITE BILATERALE CONGENITA, a causa della quale ci avvaliamo di nostro cugino, o chi per esso, per gestire la nostra partita Iva, ecco non è detto che tutto vada sempre per il meglio.
Se invece metti la parte noiosa della tua attività nelle mani di chi ha la competenza per gestirla, così che tu puoi pensare solo al tuo business, ecco che le cose cambiano.
Quanto ci vuole per attivare Fiscozen?
Dura più un episodio di The Bull del tempo che mi è servito per fare quel che c’era da fare.
Intanto cliccate sul link negli shownote dell’episodio e vi portate a casa 50 € di sconto sull’abbonamento del primo anno.
Dopodiché compilate un brevissimo form, un consulente di fiscozen vi richiama in tempi rapidissimi e dopo che gli avete spiegato che attività state portando avanti lui o lei vi dirà in un amen:
– che tipo di partita Iva aprire, cioè se in regime forfettario o semplificato;
– quali sono gli adempimenti legali e i costi
– in che modo il commercialista di fiscozen vi supporterà e si prenderà cura della vostra attività
– e infine come funziona la piattaforma online da cui fate tutto, ma veramente tutto, senza dovervi tenere un solo foglio di carta in giro per casa che se siete come me lo perdete dopo 5 minuti.
Per essere uno che fa un podcast di Finanza Personale, se solo sapeste i soldi che butto via ogni anno tra sanzioni, multe, mancate detrazioni e via dicendo per il fatto che sono disordinato e mi perdo nelle cose amministrative, beh in effetti è abbastanza imbarazzante.
Mi sono immaginato a gestire la mia partita IVA e un anno dopo ricevere cordiali comunicazioni dall’agenzia dell’entrate che mi chiedeva che diavolo di casino stessi combinando (con multa annessa).
Invece take it easy.
Ho chiesto loro:
“ma davvero fate tutto voi”
“Sì”
“ma davvero c’è tutto sulla piattaforma?”
“Sì”
“ma anche per fare le fatture elettroniche?”
“Sì, Infatti nella piattaforma dedicata avrai la possibilità di creare e inviare fatture elettroniche (cosa che diventerà obbligatoria da gennaio 2024)”
“ma anche gli F24?”
“Sì”
“Ma davvero la piattaforma mi calcola le tasse in tempo reale?”
“Sì, Così sapete sempre quanto mettere da parte di tasse, e non vi arriva una mazzata a giugno a sopresa.”
“ma davvero ….”
“Sì facciamo tutto noi, stai tranquillo, tu fai il tuo podcast o quel che ti pare, quando hai un dubbio o un problema chiamaci o scrivici un’email, il tuo commercialista dedicato ti darà i consigli di cui avrai bisogno e passa la paura. Super easy”
Detto, fatto, un problema in meno a cui pensare.
Il Side-Hustle può essere una cosa molto potente amici miei.
Richiede tempo, impegno e fatica sono d’accordo.
Ma diversamente dal vostro lavoro principale, probabilmente sarà qualcosa che farete molto più volentieri perché rientrerà in una vostra passione personale.
E non sareste i primi che cominciano con un Side-Hustle e finiscono per farne poi la propria attività principale quando questa ha successo.
Un modesto business che si occupa di Affitti brevi chiamato Air BnB è iniziato esattamente come side-hustle dei due fondatori.
Sai mai…
Se avete capito il discorso iniziale sull’importanza della massimizzazione dei guadagni nell’economia generale della vostra strategia di investimento a lungo termine, beh, per quanto piccola e marginale quest’attività parallela possa essere, fidatevi che l’impatto può essere spropositato.
E non serve che il side-hustle vi generi l’equivalente di un secondo stipendio.
Se vi portasse anche solo 200 € al mese extra che voi buttate per vent’anni nell’S&P 500 – tanto sono soldi extra, che vi frega della volatilità, qui potete spingere sull’acceleratore del rischio – ecco in vent’anni, al ritmo del 10% all’anno che mediamente ha reso il superindice americano, sono 150.000 € in più per il vostro patrimonio.
150.000 € in più semplicemente per esservi dedicati ad una vostra passione.
Not bad vero?
Allora, cari amici e care amiche di questo podcast, che pian piano dalla finanza personale si sta espandendo a guida universale un po’ su tutto, spero che quest’episodio possa avervi dato utili spunti per consolidare i vostri guadagni, che sono il carburante fondamentale della macchina dei vostri investimenti.
Ringrazio intanto Fiscozen, per essere stato anche oggi con noi e per aver contribuito allo sviluppo di quest’episodio, subito dopo aver ascoltato il quale vi invito a cliccare sul link negli shownote, fissare consulenza con loro, prendervi 50 € di sconto e aprire una bella partita Iva per lanciare il vostro side-hustle che vi renderà tanto felici oggi mentre vi dedicate ad una vostra passione e un po’ più ricchi domani grazie a ciò che frutterà (e tra l’altro senza finire in tribunale perché fate le cose in nero che se vi beccano sono cazzi, qundi anche questa nostra antica e nobile tradizione Italica dell’evasione fiscale, tenderei a sconsigliarvela di cuore).
Come sempre a questo punto arrivati, ringrazio dal profondo dell’anima ciascuno di voi che per circa 80.000 volte ha premuto play su uno degli episodi di questo podcast.
Grazie, grazie, grazie e ancora immensamente grazie.
Per qualunque dubbio, curiosità, necessità, momento di solitudine o se siete fermi in coda sulla circonvallazione interna a Milano e la vecchina in bicicletta ad ogni semaforo continua a risorpassarvi tanto lentamente sta procedendo la marcia, scrivetemi a thebull_finance su Instagram e risponderò a qualunque cosa vi passi per la testa, da come funzionano gli ETF Obbligazionari alla ricetta perfetta della pasta col tonno.
E per non perdervi niente di tutto questo, mettete segui e attivate le notifiche su qualunque piattaforma bla bla bla e vi invito a lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che vi fanno vedere che insegnare a giocare a padel o a fare 4 scarabocchi vi regalerà una pensione da favola sempre nuovi.
Per questo episodio invece è davvero tutto e noi ci ritroviamo qui mercoledì prossimo per fare un nuovo passo tutti assieme alla conquista della nostra libertà finanziaria, sempre, naturalmente, con The Bull – Il tuo podcast di finanza personale.
Bentornati a THE BULL – Il tuo podcast di Finanza Personale.
Come guadagnare di più?
Nel novero delle grandi domande sul senso della vita e dell’universo in generale, come aumentare le proprie disponibilità economiche occupa un posto privilegiato, fosse anche solo per il fatto che, tolte le 7-8 ore al giorno passate a dormire, di quelle che restano 9-10 buone se ne vanno per la fonte primaria del nostro sostentamento, ossia per il nostro lavoro.
E che du palle aggiungerei anche!
però… c’est la vie…
a meno che non siate nati già ricchi sfondati – e nel caso vi invidio tanto e un po’ mi state pure sul culo e mi chiedo perché ascoltiate un podcast di finanza personale – purtroppo non ci sono grandi alternative a dedicare il tempo migliore degli anni migliori della vostra vita al lavoro, sempre che non abbiate una particolare propensione verso il digiuno e il dormire senza un tetto sulla testa.
Detto questo, non è però obbligatorio che le cose vadano esattamente così!
Se state ascoltando questo podcast ormai da oltre 50 episodi, probabilmente siete persone che non ci stanno ad accettare lo status quo e vogliono trovare il modo per ribaltare la propria vita finanziaria e costruirsi un futuro diverso in cui ad un certo punto sarà possibile prendere in mano il 100% del proprio tempo in piena libertà.
Oggi insieme al nostro partner Fiscozen, che è un innovativo servizio per la gestione della partita IVA grazie ad un commercialista dedicato e ad una piattaforma online da cui fate tutto quel che serve per la fatturazione e gli adempimenti fiscali, cercheremo di trovare assieme qualche scorciatoia lungo la strada verso la libertà finanziaria.
Per chi è interessato ad approfondire o avesse qualche dubbio fiscale da risolvere, c’è un link negli shownote per fissare una consulenza gratuita e avere 50 € di sconto sull’abbonamento a Fiscozen, ci si mette 2 minuti a richiederla e potete farlo anche mentre ascoltate il resto dell’episodio.
Allora qua diciamo sempre:
– bisogna risparmiare
– bisogna investire
– bisogna avere pazienza che l’interesse composto faccia il suo
e ad un certo punto auspichiamo di raggiungere il traguardo della nostra indipendenza finanziaria.
Come ricorderete fin dall’episodio 14, negli anni ’90 si è affermato negli Stati Uniti un movimento chiamato FIRE, che è l’acronimo per Financial Independence Retire Early, che in pratica promuove un modello basato sull’idea di accumulare un patrimonio investito equivalente a 25 volte la spesa annuale di un individuo o di una famiglia e da lì in poi vivere di rendita grazie al rendimento di quel portafoglio.
Ora qua non ci interessa se ciò sia matematicamente corretto, se volete approfondimenti su questo tema vi consiglio due strade:
– o il libro bestseller del 1992 Your Money or Your Life di Vicki Robin, tradotto in Italiano con “O la borsa o la vita”, che è considerato il libro fondativo delle idee del fire movement;
– oppure il blog di un personaggio famosissimo in America chiamato Mr. Money Mustache, che è stato tra i primi e più celebri interpreti del movimento, impostando la propria vita con un mix di risparmio, vita frugale e investimenti a lungo termine.
Di entrambi, vi lascio i link negli shownote dell’episodio.
Dicevo qua ci interessa il giusto se la cosiddetta regola del 4% sia valida o no.
Vi ricordo che si chiama così perché se avete un patrimonio uguale a 25 volte la vostra spesa annuale, allora ogni anno teoricamente dovreste poter prelevare il 4% del vostro patrimonio (ossia un venticinquesimo) per sostenere il vostro stile di vita, senza che il patrimonio venga intaccato perché il suo rendimento annuo dovrebbe coprire sia il prelievo che l’inflazione.
Al di là di questo, comunque, il punto è che più la nostra vita viene impostata in funzione del raggiungimento di un certo target economico che possa regalarci la libertà di non dover più fare un cazzo che non ci vada di fare, prima a quel target ci arriveremo e prima avremo i fuckyou money per far sì che i nostri lunedì mattina siano belli come ogni weekend.
Per fare tutto ciò gli ingredienti della ricetta per la felicità sono:
– il proprio reddito;
– il risparmio e
– gli investimenti.
Di risparmio e investimento parliamo a più non posso ad ogni puntata, mentre invece oggi vogliamo concentrarci sul reddito, ossia sulla fonte primaria delle nostre risorse che è alla base di tutta la nostra macchina di investimento che deve portarci quanto prima all’indipendenza finanziaria.
Oggi quindi proveremo a dare qualche spunto per aumentare i propri guadagni, sia che siate dipendenti sia che siate professionisti con una partita IVA e di come diversificare le vostre fonti di reddito tramite una cosiddetta seconda entrata (ciò che gli amici Americani chiamano Side-Hustle e che da qui in poi continuerò a chiamare così perché in Italiano non mi è venuta un’espressione altrettanto efficace).
In questo breve viaggio Fiscozen è il nostro partner ideale, come vedremo in seguito, grazie al suo servizio per la gestione della partita Iva interamente online che mette a disposizione un commercialista dedicato e una piattaforma semplice come la ricetta della pasta col tonno per gestire tutta la fatturazione e gli adempimenti fiscali.
Come vi avevo già raccontato, quando questo podcast ha iniziato ad avere dei follower che andavano al di là dei miei genitori, ho cominciato ad informarmi su come fare a gestire un piccolo side-business indipendente dalla mia carriera professionale principale come dipendente.
Fiscozen è stato utile per me come potrebbe tornare utile per voi, sia che abbiate già una partita IVA perché il vostro lavoro principale lo prevede, sia che vogliate intraprendere un progetto imprenditoriale, sia che vogliate restare dipendenti nella società per cui lavorate ma allo stesso occuparvi anche di altro per creare una fonte aggiuntiva di reddito.
In tutti questi casi, a meno che abbiate redditi estremamente limitati ed episodici che possono essere gestiti in Italia con la formula della collaborazione occasionale tramite ritenuta d’acconto, avere una Partita IVA è fondamentalmente l’unica strada che avete a disposizione per restare nella legalità.
In tutta onestà, non c’avevo sbatti neanche solo di perdere 10 minuti a capire come avrei dovuto gestire da solo l’apertura della Partita IVA, le fatture, la fiscalità e tutto il resto, quindi quando ho scoperto Fiscozen – e sinceramente non è stato difficile perché se scrivete partita IVA su Google uno dei loro mille dettagliatissimi articoli vi comparirà tra i primi risultati – ho compilato il form, mi hanno chiamato subito, hanno tranquillizzato la mia vena esagitata al pensiero di dovermi infilare in chissà quale ginepraio amministrativo e in pratica mi hanno detto:
“sta sereno, facciamo tutto noi. Tu pensa al tuo business, usa la nostra piattaforma per mandare le fatture ai tuoi clienti, a tutta la parte amministrativa e alle tue tasse penserà il tuo commercialista, ciao”.
Allora come abbiamo detto tante volte, se volete smettere di lavorare – e ciò nonostante continuare ad avere di che vivere dignitosamente – dovete investire a lungo termine il vostro capitale.
E fin qui, e grazie tante, mi direte, lo sappiamo già.
Benissimo.
Quello che dobbiamo rimarcare oggi, però, è che ci sono tre variabili che condizionano l’esito di questo giochino chiamato investi a più non posso e dai fuoco alla tua sveglia per sempre, che sono:
– il rendimento dei tuoi investimenti;
– il tempo in cui i tuoi soldi restano investiti; e
– la quantità di capitale che investi.
Tutti noi sappiamo che l’interesse composto è fighissimo è che un rendimento apparentemente piccolo del 6-7% all’anno è in grado di trasformare poco capitale in cifre importanti se lasciato investito abbastanza a lungo.
Quindi le istruzioni che diamo da sempre sono:
– investite il prima possibile
– il più lungo possibile
– e in un portafoglio ben impostato con una prospettiva di lungo termine, senza fare minchiate nel tentativo di diventare ricchi in una settimana prendendovi rischi senza senso.
Bene, tutto ciò è fantastico, ma per quanto l’interesse composto sia prodigioso, se nel vostro portafoglio di investimento ci mettete quattro spicci, per quanto li moltiplichi alla fine sempre poco più di quattro spicci vi ritrovate.
Facciamo qualche simulazione.
Oggi vogliamo essere più conservativi e immaginare che il nostro portafoglio renderà per i prossimi 20 anni il 5%, pochino in effetti rispetto alla media storica di un portafoglio 60/40, ma stamattina pioveva a Milano come Dio la mandava e mi sono svegliato pessimista.
Ora, a parità di tutto il resto, vi faccio vedere la differenza significativa che si produce in 30 anni se ogni mese investiste 500, 1000 o 1500 euro..
Con 500 € al mese, nel 2053 ve ne ritrovereste circa 400.000 €.
Con 1.000 € al mese, ne avreste circa 800.000 €.
Con 1.500 € al mese, ne avreste circa oltre 1 milione e 200.000 €.
Mi sembra banale sottolineare che ritrovarsi tra trent’anni con 400.000 € o con 1 milione e due farà una certa differenza sulla qualità della nostra vita.
Se prendiamo una famiglia media con un reddito normale, già avere 500 € al mese di risparmio da investire però non è una passeggiata, benché con un po’ di attenzione alle spese si possa generalmente fare.
1.000 €, senza un reddito medio-alto e un po’ di attenzione ad ogni centesimo che esce, non è per tutti.
1.500 € inizia a diventare davvero sfidante, per non parlare di cifre superiori.
Tutto ciò però si basa sull’idea che il reddito sia immobile e che non ci sia possibilità di intervenire su questo aspetto.
E invece qui sta la chiave di tutto.
Seguitemi un attimo
Se vi gira bene e per i prossimi 30 anni il vostro portafoglio fa un eccellente 8% all’anno, un investimento di 500 € al mese vi porterà ad avere oltre 750.000 € (contro i 400 mila di cui sopra).
Ma capite bene che il fatto di ottenere l’8% all’anno è del tutto fuori dal vostro controllo.
Potreste beccare una combinazione fortunata di 30 anni, oppure incappare in crisi pesanti.
Investire 1.500 € al mese al posto di 500 € vi porta invece ad un risultato maggiore anche a fronte di uno scenario di mercato nettamente più negativo.
Si lo so sembra la scoperta dell’acqua calda, ma vi sto dicendo questo affinché per voi sia cristallino il fatto che più che stare a concentrarvi ossessivamente sulla composizione del vostro portafoglio – cosa giustissima e importantissima sia chiaro – è il vostro capitale, il carburante che mettete nella macchina del vostro investimento, che fa tutta la differenza.
E soprattutto, attenzione bene che ribadisco questa cosa che è la singola cosa più importante di tutto l’episodio:
I RENDIMENTI DEL VOSTRO PORTAFOGLIO NON DIPENDONO DA VOI
IL CAPITALE CHE CI METTETE DIPENDE (quasi) ESCLUSIVAMENTE DA VOI.
Ergo
C’è una grossa componente del risultato finale della vostra strategia finanziaria che dipende esclusivamente dal vostro impegno diretto verso il massimo accumulo di risorse economiche da investire.
Una volta che avete capito tutta la pappardella dell’investimento a lungo termine, degli ETF, dell’asset allocation e tutto quanto, non state a spaccarvi la testa per capire se è meglio comprare il 7% o l’8% di oro e se sia meglio un ETF obbligazionario con duration a 7 o 10 anni.
Non è così importante e comunque a priori potete solo fare previsioni che hanno sempre il 50% di probabilità di essere sbagliate.
Quello che è davvero importante e ricavare quanto più risparmio possibile da mettere dentro al motore dei nostri investimenti.
Veniamo quindi agli spunti che vorrei suggerirvi:
SPUNTO NUMERO UNO: Pianificazione della carriera professionale.
Qua attingo un po’ dalla mia esperienza principale di quasi 13 anni nel mondo della ricerca e selezione e del lavoro.
La vostra carriera principale non deve essere un susseguirsi più o meno casuale di ruoli e società, ma va progressivamente pianificata in funzione degli obiettivi che volete raggiungere.
Mi spiego.
Qualunque sia la professione che avete scelto, da lì in poi esistono sicuramente diversi percorsi di carriera che si possono sviluppare e sta a voi identificare sistematicamente le tappe che vi possono portare da dove siete adesso agli step successivi.
Questo significa:
– capire se si è in possesso dell’insieme di competenze più richiesto in quello specifico settore o se sia necessario formarsi ulteriormente per avere un maggiore vantaggio competitivo;
– significa poi comprendere quali siano le opportunità di carriera all’interno della propria organizzazione o se ci siano società che possono offrire più chance per valorizzare la nostra figura professionale;
– significa inoltre creare un network di relazioni rilevanti all’interno del proprio settore per essere sempre a conoscenza di come si sta muovendo il proprio mercato, quali opportunità si stanno prospettando e magari quali competenze stanno diventando obsolete.
I due consigli di massima che darei sono:
Consiglio UNO: non dare per scontato lo status quo della propria carriera professionale, ma interrogarsi sistematicamente su cosa si vorrebbe fare da qui ai prossimi anni e provare a progettare di conseguenza gli step che servono per arrivarci.
Consiglio DUE: cercare di progredire nel percorso professionale dando priorità a ruoli e competenze che il mercato richiede maggiormente, ricordandosi sempre che professionalità e skill che ieri potevano essere dominanti sul mercato, domani potrebbero diventare sempre meno richieste.
SPUNTO NUMERO DUE: Il training.
La formazione costante è una condizione imprescindibile per qualunque carriera professionale, sia come dipendenti che come professionisti con la propria partita IVA.
Il giorno che smettete di imparare e di acquisire nuove competenze rilevanti per il vostro settore, quel giorno avete dichiarato morta la vostra crescita nel mondo del lavoro, e questa cosa è tanto più vera oggi che in passato per via del contesto maggiormente competitivo che si è venuto a creare, che dà tante opportunità più di qualche anno fa ma che allo stesso tempo tende ad essere più spietato con chi ha competenze disallineate a quello che cerca il mercato.
Al di là delle competenze specifiche di una determinata professione, ci sono poi alcune competenze trasversali che sono preziose praticamente in qualunque carriera professionale.
Alcune vi sembreranno banali, ma fidatevi che possono davvero fare la differenza.
Ecco degli esempi:
– La lingua Inglese; il più grande flagello per tutti gli Italiani!
– Excel, una cosa che ancora oggi si usa praticamente in qualunque lavoro e che ancora la maggior parte delle persone non sa usare in maniera efficace;
– Tool di Intelligenza Artificiale, da ChatGPT a tutti gli strumenti di AI specifici per il vostro settore (per scrivere testi, realizzare immagini, fare codice, produrre presentazioni e così via);
– Basi di contabilità e controllo di gestione;
– Competenze più trasversali come la gestione del tempo, la comunicazione efficace, la vendita e così via.
L’elenco potrebbe durare un’ora ed è importante che ciascuno comprenda quali competenze potrebbero dargli maggior vantaggio all’interno della propria carriera professionale e investire in questo.
Molto spesso esiste la possibilità di formarsi gratuitamente su queste tematiche.
– i dipendenti hanno a disposizione sia i corsi di formazioni erogati dal proprio datore di lavoro, che soprattutto quando si tratta di grandi organizzazioni, mettono tipicamente a disposizione una vasta offerta formativa finanziata dai fondi di categoria, sia corsi organizzati dalle casse professionali di riferimento (soprattutto quadri e dirigenti, poi, hanno a disposizioni opportunità praticamente illimitate di formazione gratuita);
– i professionisti in Partita Iva, invece, possono sicuramente beneficiare di opportunità formative erogate dalle associazioni di categoria cui appartengono, ma oltre a questo la formazione è uno di quei costi che può tipicamente essere portato in deduzione fiscale e su come sfruttare questa opportunità nel migliore dei modi, sicuramente il vostro commercialista di Fiscozen, che vi offre costante supporto e conforto al telefono e via mail, vi darà una mano preziosa.
Già che ci siamo e prima che mi dimentichi.
Dato che questa cosa è importante ed è certamente un’opportunità per voi, se avete una partita IVA e volete valutare il servizio di Fiscozen, che oltre a spiegarvi come potrete risparmiare sulla vostra formazione vi gestirà tutte le seccature amministrative legate alla vostra professione, vi ricordo il link negli shownote dell’episodio per fissare una prima consulenza gratuita e ottenere un eventuale sconto di 50 € sull’abbonamento del primo anno al servizio di Fiscozen.
Io ve l’ho detto, poi fate voi.
Se poi avete questa curiosa forma di masochismo per la quale vi piace star dietro a tutte le tematiche fiscali, alla fatturazione e tutto il resto, chi sono io per giudicare i vostri gusti distorti?
Se invece come al 99% delle persone, fare F24 e dichiarazioni dei redditi non è la vostra massima aspirazione, fate fare a Fiscozen che invece loro si divertono come matti a gestire gli adempimenti della vostra partita iva.
Veniamo quindi allo
SPUNTO NUMERO TRE: Imparare a negoziare.
“In che senso?” penserete.
Amici miei, che vi piaccia oppure no, la vostra vita è al 100% negoziazione.
Non ve ne rendete conto, forse, ma voi negoziate dalla mattina alla sera senza accorgervene, con più o meno successo, perché praticamente ogni interazione con qualunque essere umano sulla vostra strada in ogni momento della giornata presuppone una forma più o meno spinta di negoziazione finalizzata ad ottenere ciò che vi siete prefissi.
Ciò accade a casa, con consorti, figli e genitori.
Accade con amici e conoscenti.
Accade naturalmente al lavoro con colleghi, clienti e fornitori.
Accade in qualunque situazione in cui interagite con un’altra persona.
Sviluppare competenze di negoziazione è un asset dannatamente importante per il vostro successo finanziario, professionale e personale.
Magari dedicheremo in futuro un episodio al tema della negoziazione, perché ritengo sia una delle capacità più sottovalutate – e allo stesso tempo più decisive – tra quelle di cui chiunque di noi dovrebbe disporre.
Siccome a The Bull ci piace citare i libri, su questo non posso che rimandarvi a tre Bibbie della negoziazione, che sono rispettivamente:
– Getting to yes, tradotto in Italiano con l’arte del negoziato, di Roger Fisher e William Ury, che è un po’ il classicum classicorum dei manuali di negoziazione, scritto da due professori di Harvard che diedero una mano a John Kennedy e al fratello a gestire la complessa crisi dei missili russi a Cuba negli anni ’60; e poi
– il già citato Never Split The Difference, orrendamente tradotto come l’Arte di Volere troppo e ottenerlo, di Chris Voz, uno che per tutta la vita si è occupato di negoziare la liberazione degli ostaggi durante le rapine e i sequestri nella tranquilla cittadina di New York City. Infine non si può non citare
– The Psychology of Persuasion, tradotto con Le Armi della Persuasione, di Robert Cialdini, forse il più famoso esperto mondiale sulla tematica della persuasione appunto.
Leggetevi sti tre libri, o almeno uno di essi, perché poche cose nella vita sono tanto utili quando la capacità di saper negoziare e persuadere i nostri interlocutori, in particolare all’interno del nostro ambito professionale.
In pillole, sia che vogliamo negoziare un aumento salariale, sia che vogliamo essere più efficaci nella proposizione dei nostri servizi ad un cliente, le regole d’oro della negoziazione sono:
UNO: Mai vendere un prodotto, un servizio o anche se stessi puntando sulla valorizzazione delle qualità e caratterstiche, ma sempre mettendo in luce la soluzione che può rappresentare ad un problema del vostro interlocutore.
Vendere, negoziare o persuadere UGUALE risolvere un problema dell’acquirente.
Se avete visto il film di Martin Scorsese con Leonardo di Caprio The Wolf of Wall Street non avrete imparato una mazza di finanza, ma in una delle ultime scene avrete assistito ad un compendio esemplare di cosa significhi negoziare, quando l’ormai fallito e incriminato Jordan Belfort insegna come vendere una penna suscitando nella sua controparte la necessità imminente di dover scrivere senza avere una penna a disposizione.
DUE: Puntate sempre ad “allargare la torta”, piuttosto che a litigarvi una piccola fetta. Tradotto: quando negoziate, vendete, cercate di persuadere qualcuno per ottenere qualcosa, sforzatevi di trovare soluzioni creative affinché al vostro beneficio corrisponda un beneficio anche per l’interlocutore.
Ad esempio: se state negoziando un aumento di stipendio, non concentratevi sull’importanza per voi che l’aumento di stipendio può rappresentare o sul fatto che sia meritato. Mi spiace dirvi che questa cosa non frega a nessuno.
Puntate invece sulla condivisione di obiettivi di breve-medio termine con il vostro datore di lavoro affinché ci sia un corrispondenza tra una maggiore retribuzione per voi e un maggior beneficio per lui.
Su questo comunque ci torneremo perché ritengo che nell’ambito di una strategia finanziaria di lungo termine la capacità di negoziazione entri a pieno titolo tra le competenze da padroneggiare per l’evidente impatto sulle nostre risorse economiche che può avere.
Anzi scrivetemi su Instagram a thebull_finance se un episodio interamente dedicato al tema della negoziazione può interessarvi.
Detto questo,
SPUNTO NUMERO QUATTRO: Il Side-Hustle
Su questo tema siamo già tornati diverse volte, almeno a livello superficiale.
Avere un lavoretto secondario, rispetto alla propria carriera principale, è una prassi molto diffusa negli Stati Uniti perché per gli Americani diversificare le fonti di reddito è spesso una necessità a fronte di un loro mercato del lavoro molto più volubile del nostro.
L’idea del Side-Hustle è quella di scalare una propria competenza per creare una fonte alternativa di reddito nel tempo libero.
Certo, l’idea di dover lavorare nel tempo libero non credo farà impazzire di gioia i più.
Ma il punto in realtà è sfruttare qualche nostra capacità possibilmente legata ad una passione personale.
Alcuni esempi del tutto a caso per come mi vengono in mente sono:
– attività manuali tecniche;
– erogazione di corsi in ambito sportivo (oggi vanno moltissimo lo yoga, il padel, il cross-fit e così via);
– erogazione di corsi in altri ambiti (musica, attività artistiche, lingue straniere, informatica e via l’elenco è infinito);
– attività da free-lance (fotografia, traduzioni, copywriting, social media management, ecc.)
– dog-sitting;
– business online e vendita di prodotti tramite e-commerce
– programmazione
– recensioni online e programmi di affiliazione
Insomma, le possibilità sono un miliardo, l’unica cosa che serve davvero è la voglia di mettersi in gioco, con la serena consapevolezza che i primi tentativi andranno piuttosto male e che prima o poi si troverà la propria strada.
Ora, come dicevamo in episodi passati, se in Italia vuoi svolgere un’attività qualunque tra quelle sopra, nella stragrande maggioranza dei casi avrai bisogno di una partita IVA.
E chi chiami quando hai bisogno di una Partita IVA?
Indovina indovinello chiami FISCOZEN ovviamente.
La mia esperienza è stata, oserei dire, “rassicurante”.
Avevo mille paturnie al solo pensiero di buttarmi in un dedalo di regole, costi e sanzioni che quasi stavo per mollare tutto al grido di “in Italia non ti fanno lavorare!”.
Invece aprire, avere e gestire una partita IVA è una cosa molto più semplice di quel che può sembrare.
Certo, se siamo afflitti dalla famosa malattia nazionale di cui avevo parlato qualche episodio fa, chiamata MIOCUGINITE BILATERALE CONGENITA, a causa della quale ci avvaliamo di nostro cugino, o chi per esso, per gestire la nostra partita Iva, ecco non è detto che tutto vada sempre per il meglio.
Se invece metti la parte noiosa della tua attività nelle mani di chi ha la competenza per gestirla, così che tu puoi pensare solo al tuo business, ecco che le cose cambiano.
Quanto ci vuole per attivare Fiscozen?
Dura più un episodio di The Bull del tempo che mi è servito per fare quel che c’era da fare.
Intanto cliccate sul link negli shownote dell’episodio e vi portate a casa 50 € di sconto sull’abbonamento del primo anno.
Dopodiché compilate un brevissimo form, un consulente di fiscozen vi richiama in tempi rapidissimi e dopo che gli avete spiegato che attività state portando avanti lui o lei vi dirà in un amen:
– che tipo di partita Iva aprire, cioè se in regime forfettario o semplificato;
– quali sono gli adempimenti legali e i costi
– in che modo il commercialista di fiscozen vi supporterà e si prenderà cura della vostra attività
– e infine come funziona la piattaforma online da cui fate tutto, ma veramente tutto, senza dovervi tenere un solo foglio di carta in giro per casa che se siete come me lo perdete dopo 5 minuti.
Per essere uno che fa un podcast di Finanza Personale, se solo sapeste i soldi che butto via ogni anno tra sanzioni, multe, mancate detrazioni e via dicendo per il fatto che sono disordinato e mi perdo nelle cose amministrative, beh in effetti è abbastanza imbarazzante.
Mi sono immaginato a gestire la mia partita IVA e un anno dopo ricevere cordiali comunicazioni dall’agenzia dell’entrate che mi chiedeva che diavolo di casino stessi combinando (con multa annessa).
Invece take it easy.
Ho chiesto loro:
“ma davvero fate tutto voi”
“Sì”
“ma davvero c’è tutto sulla piattaforma?”
“Sì”
“ma anche per fare le fatture elettroniche?”
“Sì, Infatti nella piattaforma dedicata avrai la possibilità di creare e inviare fatture elettroniche (cosa che diventerà obbligatoria da gennaio 2024)”
“ma anche gli F24?”
“Sì”
“Ma davvero la piattaforma mi calcola le tasse in tempo reale?”
“Sì, Così sapete sempre quanto mettere da parte di tasse, e non vi arriva una mazzata a giugno a sopresa.”
“ma davvero ….”
“Sì facciamo tutto noi, stai tranquillo, tu fai il tuo podcast o quel che ti pare, quando hai un dubbio o un problema chiamaci o scrivici un’email, il tuo commercialista dedicato ti darà i consigli di cui avrai bisogno e passa la paura. Super easy”
Detto, fatto, un problema in meno a cui pensare.
Il Side-Hustle può essere una cosa molto potente amici miei.
Richiede tempo, impegno e fatica sono d’accordo.
Ma diversamente dal vostro lavoro principale, probabilmente sarà qualcosa che farete molto più volentieri perché rientrerà in una vostra passione personale.
E non sareste i primi che cominciano con un Side-Hustle e finiscono per farne poi la propria attività principale quando questa ha successo.
Un modesto business che si occupa di Affitti brevi chiamato Air BnB è iniziato esattamente come side-hustle dei due fondatori.
Sai mai…
Se avete capito il discorso iniziale sull’importanza della massimizzazione dei guadagni nell’economia generale della vostra strategia di investimento a lungo termine, beh, per quanto piccola e marginale quest’attività parallela possa essere, fidatevi che l’impatto può essere spropositato.
E non serve che il side-hustle vi generi l’equivalente di un secondo stipendio.
Se vi portasse anche solo 200 € al mese extra che voi buttate per vent’anni nell’S&P 500 – tanto sono soldi extra, che vi frega della volatilità, qui potete spingere sull’acceleratore del rischio – ecco in vent’anni, al ritmo del 10% all’anno che mediamente ha reso il superindice americano, sono 150.000 € in più per il vostro patrimonio.
150.000 € in più semplicemente per esservi dedicati ad una vostra passione.
Not bad vero?
Allora, cari amici e care amiche di questo podcast, che pian piano dalla finanza personale si sta espandendo a guida universale un po’ su tutto, spero che quest’episodio possa avervi dato utili spunti per consolidare i vostri guadagni, che sono il carburante fondamentale della macchina dei vostri investimenti.
Ringrazio intanto Fiscozen, per essere stato anche oggi con noi e per aver contribuito allo sviluppo di quest’episodio, subito dopo aver ascoltato il quale vi invito a cliccare sul link negli shownote, fissare consulenza con loro, prendervi 50 € di sconto e aprire una bella partita Iva per lanciare il vostro side-hustle che vi renderà tanto felici oggi mentre vi dedicate ad una vostra passione e un po’ più ricchi domani grazie a ciò che frutterà (e tra l’altro senza finire in tribunale perché fate le cose in nero che se vi beccano sono cazzi, qundi anche questa nostra antica e nobile tradizione Italica dell’evasione fiscale, tenderei a sconsigliarvela di cuore).
Come sempre a questo punto arrivati, ringrazio dal profondo dell’anima ciascuno di voi che per circa 80.000 volte ha premuto play su uno degli episodi di questo podcast.
Grazie, grazie, grazie e ancora immensamente grazie.
Per qualunque dubbio, curiosità, necessità, momento di solitudine o se siete fermi in coda sulla circonvallazione interna a Milano e la vecchina in bicicletta ad ogni semaforo continua a risorpassarvi tanto lentamente sta procedendo la marcia, scrivetemi a thebull_finance su Instagram e risponderò a qualunque cosa vi passi per la testa, da come funzionano gli ETF Obbligazionari alla ricetta perfetta della pasta col tonno.
E per non perdervi niente di tutto questo, mettete segui e attivate le notifiche su qualunque piattaforma bla bla bla e vi invito a lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che vi fanno vedere che insegnare a giocare a padel o a fare 4 scarabocchi vi regalerà una pensione da favola sempre nuovi.
Per questo episodio invece è davvero tutto e noi ci ritroviamo qui mercoledì prossimo per fare un nuovo passo tutti assieme alla conquista della nostra libertà finanziaria, sempre, naturalmente, con The Bull – Il tuo podcast di finanza personale.
Recensioni
Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!
Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro
Massimo D., 23 Set 2025Podcast che dà sempre spunti interessanti che personalmente mi ha fatto appassionare alla finanza personale spingendomi ad approfondire in prima persona.
Lorenzo, 13 Mar 2025Podcast piacevole, scorre veloce ma in modo estremamente chiaro, spiega i concetti chiave per gestire le proprie finanze, fornendo la classica cassetta degli attrezzi. Complimenti, davvero ben fatto!
Massimiliano, 29 Mag 2024La mia ignoranza in materia mi ha sempre creato dei dubbi, ma grazie a un amico ho iniziato ad ascoltare il podcast. Per fortuna che ho 24 anni e un po' di tempo e soldi da dedicarmi a imparare le varie nozioni per me stesso. Grazie mille!
Luca G. 10 Ott 2025Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai
Francesca B., 6 Apr 2024Da quando l'ho scoperto in 15 gg mi sono ascoltato 150 puntate senza fermarmi, ho annullato gli altri podcast per portarmi alla pari ed ascoltare tutte le precedenti puntate, ben fatto, esattamente il livello di informazione che mi serviva
Gianluca G., 11 Set 2025Ho acquistato e letto il suo libro e l' ho trovato. Esprime i concetti economici in modo semplice e chiaro. Sentirlo parlare conferma che è un professionista del settore.
Giulia N., 11 Ago 2025Veramente veramente raccomandato! la finanza personale riassunta alla perfezione! e spiegata partendo dall'ABC! Ottimo anche da ascoltare a velocita 1,5x!
Giorgia R., 23 Gen 2025Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente
Amalia A., 17 Set 2025