Risparmiare e Investire: Buoni Propositi per il 2024

Ultimo episodio del 2023 e lista di buoni propositi per il nuovo anno. Come risparmiare e investire per un 2024 di successi!

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Risparmiare e Investire: Buoni Propositi per il 2024
The Bull - Il tuo podcast di finanza personale

67. Risparmiare e Investire: Buoni Propositi per il 2024

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Risorse

Punti Chiave

Non procrastinare: il tempo è il fattore più importante per la crescita degli investimenti.

Controlla le spese: il risparmio costante è più efficace dell'ottimizzazione del portafoglio.

Attieniti al piano: i mercati subiranno cali, ma restare calmi e investire è cruciale.

Trascrizione Episodio

Bentornati a THE BULL – Il tuo podcast di finanza personale

Ultimo episodio del 2023!

Care amiche e cari amici di THE BULL, ci stiamo avviando alla fine di questo primo (mezzo) anno insieme e se c’è una cosa che in questi 66 appuntamenti bisettimanali abbiamo imparato tutti è certamente questa:

THE BULL fa andare bene i mercati finanziari!

Iniziare un podcast di finanza personale nell’anno che qualunque istituzione finanziaria e qualunque opinionista avevano condannato a rivelarsi funesto per economia e finanza, subito dopo che in primavera erano cominciate a fallire un bel po’ di banche in America e niente popò di meno che Credit Suisse in Svizzera facendocela fare addosso a tutti quanti temendo l’inizio di un nuovo 2008, e con le banche centrali che ormai avevano deciso di portare avanti la più violenta campagna di inasprimento del costo del denaro mai vista dagli anni ’70 ad oggi, beh, in effetti non sembrava il timing migliore in assoluto.

E invece BOOOM!

Ancora una volta il mercato si è divertito a prendere per il culo tutti quanti e mentre il consiglio di default di tutti gli “esperti di investimenti” era di stare lontani dalle azioni, mettere i soldi in obbligazioni, fondi monetari, depositi e via dicendo, attratti da corposi interessi del 3-4-5% all’anno con pochi rischi, ecco che ci avviamo alla fine del 2023 con l’S&P 500 che ha chiuso l’anno praticamente al suo massimo storico, portandosi a casa il 26% di rendimento in soli 12 mesi.

Per non parlare del Nasdaq che ha fatto addirittura il +45%.

E voi volete farmi credere che nell’anno della recessione più pronosticata e mai pervenuta della storia, tanto attesa come l’equivalente economico-finanziario del Godot di Samuel Beckett, non sia stato anche grazie a The Bull che i mercati mondiali hanno preso coraggio e schiaffeggiato ancora una volta tutti i sedicenti esperti di finanza del Globo?

Se oggi siete tutti un po’ più ricchi, prego! non c’è di che.

No, sto scherzando naturalmente!

Questo 2023 è andato molto bene, esattamente come sono andati bene o molto bene circa 75 degli ultimi 100 anni delle borse occidentali.

Niente di eccezionale.

I mercati hanno semplicemente fatto il loro corso.

Nuovi anni positivi seguiranno, nuove crisi arriveranno e nuovi rialzi dei mercati si ripresenteranno.

Certo, probabilmente la performance positiva dei mercati è stata una discreta botta di culo per accompagnare al meglio l’evoluzione di questo podcast.

Starvi a raccontare quanto fosse importante investire in azioni e obbligazioni in un anno in cui tutto cadeva a picco, beh, forse non avrebbe suscitato in molti di voi lo stesso entusiasmo che mi manifestate in tantissimi ogni giorno nei messaggi che mi scrivete su Instagram a thebull_finance e su LinkedIn.

Però ricordatevi questa cosa — e su questo poi ci torneremo nei buoni propositi per il 2024 — se il 2023 fosse stato un anno di merda per i mercati, nulla sarebbe cambiato quanto ai contenuti di questo podcast.

Gli anni negativi, le crisi finanziarie, tutte le cattive notizie che impattano sui vostri portafogli non sono delle anomalie, non sono delle patologie rispetto al normale funzionamento della finanza.

NO

Sono semplicemente un altro aspetto fisiologico dei cicli economici.

Non ci sono Tori senza Orsi.

Nessun bull market senza bear market.

Nessun decennio di gloria senza qualche tracollo epocale ogni tanto.

E va bene così.

Anzi, come abbiamo detto tante volte, tutto sommato non so fino a che punto essere davvero felice che il mercato sia andato così bene quest’anno.

Da una parte bene che i mercati siano andati così, perché vedere il portafoglio in verde dà sempre quella botta di serotonina al cervello che ti fa volare.

Dall’altra però, razionalmente parlando sarebbe stato molto meglio investire gli stessi soldi che ho investito nel 2023 in un anno disastroso, perché a parità di investimento avrei oggi molte più quote di tutti i miei ETF, invece mi sono ritrovato l’altro giorno a fare l’ultima tranche di investimento dell’anno e ho pagato a peso d’oro praticamente qualunque cosa abbia aggiunto nel mio portafoglio.

Però lo sappiamo, le emozioni e la ragione molto spesso prendono strade diverse.

Comunque sì, portiamo a casa tutto il buono che c’è stato e veniamo invece al capitolo conclusivo di The Bull 2023, facendo un po’ un Wrap-Up di tutto quanto abbiamo imparato quest’anno e stilando la lista di buoni propositi per il 2024.

Il New Year’s Resolution, ossia il buon proposito per l’anno nuovo, è una tradizione universale che accompagna la nostra umana esigenza, del tutto senza senso, di far cominciare qualche piccola o grande svolta nella nostra vita all’inizio dell’anno solare.

Come se iscriversi in palestra, mettersi a dieta, smettere di fumare, cominciare a leggere, valutare un cambio di lavoro o quel che vi pare avesse per qualche motivo più senso il 2 Gennaio invece che il, boh, 28 di Ottobre.

2 di Gennaio chiaramente perché l’uno sarete tutti ancora mezzi sbronzi o in hangover dopo la sbornia del cenone e prima delle due del pomeriggio non vi ricordate neanche come vi chiamate, quindi figuriamoci se vi mettete a pianificare il vostro futuro finanziario che neanche sareste in grado di pronunciare Exchange Traded Fund senza che il cotechino di mezzanotte vi torni su.

Però lo so che siete così.

Ho conosciuto centinaia di voi in questi mesi e in tanti mi avete scritto cose tipo “grazie di tutto, ora mi si è aperto un mondo, ho finalmente capito come funziona tutta sta cosa del risparmio e degli investimenti e adesso …

DA GENNAIO INIZIO AD INVESTIRE!!!

Ma come a Gennaio??

Ma scusa ma perché?

Ma quale diavolo è il motivo per cui devi cominciare a Gennaio?

Eh no perché prima devo capire bene, devo mettermi lì con calma, fare tutto, no adesso non c’ho tempo, troppi sbatti da gestire, poi ci sono le vacanze… no a gennaio mi ci metto promesso.

Oh meglio gennaio 2024 che gennaio duemilamai eh, indentiamoci!

Però ragazzi belli non procrastinate.

Una delle primissime cose che abbiamo detto sin dal terzo episodio di questo podcast, quello sui superpoteri dell’interesse composto, è che il TEMPO è la singola cosa più importante di tutta la faccenda.

Ed ecco quindi che non potevamo cominciare la nostra lista se non con il

PRIMO BUON PROPOSITO PER IL 2024, appunto: Smettere di procrastinare.

Se c’è una cosa di tutto The Bull che dovreste aver capito è che non sono i microdettagli su questo o quell’ETF da mettere in portafoglio a fare chissà quale differenza nel grande disegno generale della vostra vita finanziaria.

Il TEMPO, invece, quello che sì che fa una fottuta differenza alla fine.

Lo sapete, sono più di sei mesi che parliamo della matematica controintuitiva degli investimenti, legata in particolare al fatto che è sempre tutta una questione di percentuali e crescite esponenziali, roba con la quale il nostro cervello litiga per principio.

L’inesorabile e controinuitiva matematica degli investimenti si fa viva in continuazione qua e là lungo la nostra vita finanziaria, ma niente come l’effetto sorprendente del tempo sui nostri soldi ha un così devastante impatto sul nostro successo e insuccesso.

So che ve ne ho parlato mille volte.

So che mi ripeto a parlare di sta cosa.

So che vi ho smartellato gli attributi fino alla nausea.

Però oh, che vi devo dire, questa è in assoluto la cosa più importante di tutte.

A questa cosa dovete prestare la massima attenzione in assoluto.

E qui vi beccate per la centesima volta una cosa noiosa ma fondamentale, piuttosto che una cosa originale ma inutile.

Per come funziona la crescita esponenziale del rendimento composto di un investimento finanziario, il tempo rappresenta la variabile più importante di tutta l’equazione che lo vede collegato assieme al risparmio e ai rendimenti.

Vi ricordo uno dei milioni di esempi che tipicamente si fanno per spiegare questa cosa.

Prendiamo un rendimento del 7% all’anno, quanto capitale servirebbe per raggiungere un milione di euro a 65 anni, a seconda dell’età a cui si inizia?

Iniziando a 25 anni, servono 192.000 € in totale, investiti mensilmente.

Iniziando a 35 anni, servono oltre 300.000 €

Iniziando a 45 anni, servono quasi 500.000 €

Stesso risultato finale, ma che spaventosa differenza di capitale necessario per arrivarci!

E pensate se 100 € al mese venissero investiti da quando vostro figlio nasce fino ai suoi 65 anni, tenendo sempre fermo lo stesso rendimento medio.

Con appena 78.000 €, arriverebbe a quasi 1.600.000!

Ogni secondo è prezioso, quindi quando tre mesi fa avevate capito che iniziare ad investire poteva essere una buona idea e poi vi siete detti “ma sì, aspetto gennaio e poi comincio”, ecco, facciamo che non aspettiamo gennaio 2034, perché già siete almeno di tre mesi in ritardo sulla tabella di marcia.

E questa cosa, soprattutto, non riguarda solo il giorno in cui iniziate, riguarda anche la vostra capacità di anticipare il più possibile qualunque decisione che vi possa portare ad aumentare la quantità di risparmio che metterete nel vostro portafoglio (o in quello dei vostri figli).

Detto altrimenti.

Investire complessivamente, che ne so, 200.000 € lungo la propria vita, porta a risultati completamente diversi a seconda di quando questo capitale viene messo al lavoro.

Facciamo un esempio estremo.

Se li investissi in maniera uniforme lungo trent’anni, alla fine avrei circa 670.000 €.

Se invece li investissi tutti all’inizio, alla fine avrei oltre 1.500.000 €, più del doppio, a parità di investimento, di tempo e di rendimento.

Ok, eh grazie al cazzo mi direte, non è che tutti siamo qua con 200.000 € nel cassetto che non sapevamo dove metterli finché non sei arrivato tu.

E va bene, ci sta, era solo un esempio estremo per fare capire come funziona sta cosa.

Ma se prendo un esempio meno estremo, il risultato è meno strabiliante ma la differenza è comunque notevole.

Per esempio ammettiamo sempre che uno investa nel corso della mia vita 200.000 € però distribuendoli in modo non uniforme.

Diciamo che ne investe 100.000 € nei primi 10 anni, facendo magari qualche sacrificio in più per riuscirci, e i restanti 100.000 nei 20 anni successivi. In questo modo otterrebbe quasi 800.000 € alla fine e ciò sarebbero oltre 210.000 € in più che non facendo il contrario, ossia investendo i primi 100.000 € nei primi 20 anni e poi i restanti 100.000 negli ultimi 10.

Spesso, infatti, si tende a immaginare che la quantità di risparmio che uno può dedicare agli investimenti aumenti man mano che la vita va avanti.

Ciò è naturale, di solito uno all’inizio guadagna meno, magari deve comprare casa, sposarsi e via dicendo, mentre più va avanti il suo reddito (si spera) dovrebbe essere maggiore e teoricamente anche alcune spese vengono meno.

In realtà però vale anche il contrario, perché è proprio quando si è più giovani, magari prima ancora di avere relazioni stabili e dei figli, che si può asciugare al massimo il proprio stile di vita facendo maggiori sacrifici per avere più risparmio da investire.

E’ quando si è più giovani che si può avere una vita frugale al massimo, dedicare più tempo alla carriera e alla formazione, magari a realizzare un piccolo business parallelo per avere più entrate e così via.

Più si va avanti nella vita, di solito più tempo ed energie si hanno a disposizione per fare queste cose.

Lo so, non sarà l’affermazione più sexy e popolare che potevo far uscire.

Però questo non è THE BULL — Il tuo podcast delle cose che ti fa piacere sentirti dire, bensì THE BULL — Il tuo podcast datti una svegliata e fatti il culo.

Se quindi avete capito questa cosa del tempo, ecco, ricordatevi che PRIMA iniziate MEGLIO è, ma anche che I SOLDI CHE METTETE PRIMA PESANO MOLTO DI Più DI QUELLI CHE METTETE DOPO.

Come ci ha insegnato il recentemente scomparso Charlie Munger, mettere da parte i primi 100.000 € da investire è la parte più difficile di tutto il processo.

Lui diceva, non importa cosa dobbiate fare per arrivarci. Nutritevi solo di cose che comprate con i coupon, andate in giro a piedi, fate quello che vi pare, ma mettete assieme i primi 100.000 perché è da lì in poi che il processo di moltiplicazione composta del vostro patrimonio inizierà ad accelerare sul serio.

E quindi, quale assist migliore per arrivare al

BUON PROPOSITO NUMERO DUE: Controllare le SPESE!

Lo so che sapete che è una buona idea e che da tempo vi eravate ripromessi di cominciare a farlo.

Ecco, il momento è arrivato.

Finiti festoni e cenoni, fatti i regali, tornati dalla settimana bianca o da qualche viaggio più esotico in calde località di mare ormai non ci sono più scuse.

Scaricatevi sta cazzo di app per tracciare le vostre spese e per 3 mesi segnatevi ogni singolo centesimo che esce dalle vostre tasche.

Non per sempre: per tre mesi, giusto per avere un po’ di track record e capire ogni mese dove sbattete via i vostri risparmi.

Ricordatevi che il punto non è vivere da clochard, il punto è eliminare tutte le spese che vi portano basso valore aggiunto e spendere invece quel che serve per ciò che apporta valore alla vostra vita.

Siete appassionati di palestra e vi allenate con continuità e serietà da anni? Allora pagate l’abbonamento più costoso nella palestra migliore della vostra zona che vi permetta di massimizzare i vostri sforzi e che in ultima istanza vi renda felici quando ci andate.

Non vi siete mai allenati prima e pervasi dal senso di colpa per esservi mangiati anche le gambe delle sedie durante le feste decidete di iscrivervi in palestra? Ecco magari non fate l’abbonamento da 18 mesi in un club esclusivo con la SPA che poi tanto ci andate tre volte e poi basta!

Tra l’altro i gestori delle palestre sono lì che vi aspettano tutti gli anni a fine agosto e inizio gennaio, pronti a pescare tutti i pentiti per gli eccessi delle vacanze e offrire sfavillanti promozioni a lungo termine, sapendo che tanto l’iscritto medio durerà poche settimane.

Se quindi vi propongono 18 mesi al prezzo di 6, beh, sappiate che il motivo è che statisticamente la maggior parte non durerà neanche due mesi interi.

Palestra a parte, grande classico della stagione, cosa abbiamo?

Abbiamo:

Abbonamenti a 23 piattaforme di streaming, uso e abuso del delivery per farvi consegnare a casa la cena ogni sera, acquisti compulsivi soprattutto a gennaio quando iniziano i saldi, fumo, alcol, cibo spazzatura, subscription varie… potrei fare un intero episodio solo elencando per trenta minuti le cose inutili in cui si possono buttare via i soldi.

Ecco nel 2024 invece tracciate per bene tutte le spese nelle varie categorie, fatevi un bell’esame di coscienza e impostate il vostro budget in base a ciò che volete tenere perché vi rende felici e vi porta valore e cosa invece potete levare senza che tutto sommato la qualità della vostra vita ne risulti pregiudicata.

Ancora una volta, non esistono indicazioni di valore assoluto.

Il consiglio non è eliminare tutto e vivere come un asceta, ma impostare quali sono gli obiettivi a breve, medio e lungo termine della vostra vita e progettare la vostra pianificazione finanziaria di conseguenza, con l’obiettivo di raggiungerli.

Questo è un po’ il leitmotiv di Ramit Sethi, che se lo seguite su Instagram parla praticamente solo di questo o di cose tipo “perché guida una hyundai di merda del 2008 nonostante sia milionairo e perché invece preferisce spendere migliaia di dollari in alberghi di lusso e maglioni di cashmere”.

Lui è felice così e quindi ciò basta a dire che finanziariamente abbia senso.

Ramit a parte, facciamo un esempio un po’ naif e banalotto, ma un po’ più onnicomprensivo così almeno ci capiamo.

Ammettiamo che fate due conti e capite che l’obiettivo che permetterà una svolta nella vostra vita è accumulare, che so, 500.000 € nei prossimi anni; benissimo, allora si tratta di definire:

– Entro quando ci voglio arrivare

– Quanto risparmio mi serve per arrivarci

– A cosa sono disposto a rinunciare.

Se voglio arrivarci ad esempio tra 20 anni e assumo un ritorno medio annuo dai miei investimenti del 6% – ricordatevi infatti che molti famosi portafogli composti da azioni e obbligazioni internazionali tendono a convergere su un rendimento medio di lungo termine tra il 6 e l’8% – ecco, allora basta mettersi a fare due conti.

Per arrivarci servono circa 1.100 € al mese, investiti da qui ai prossimi 20 anni.

È fattibile per voi?

Se l’obiettivo da raggiungere per voi è importante, sta a voi.

Fate tutto ciò che serve per ritagliare le vostre spese al meglio (e magari aumentare i guadagni nel frattempo) per avere questi 1.100 € da investire ogni singolo maledetto mese cascasse il mondo.

Difficile?

Beh mica ve l’ha detto il dottore, nessuno vi obbliga.

Ma se il risultato giustifica lo sforzo, allora sta solo a voi renderlo possibile.

E mentre lo fate non dimenticatevi del proposito numero UNO, ossia che i soldi che mettete all’inizio contano più di quelli che mettete alla fine.

E questo ci porta al

BUON PROPOSITO NUMERO TRE: Non sottovalutare il risparmio e non sopravvalutare l’investimento.

Questa cosa la diciamo en passant un episodio sì e uno no, ma qua è bene ribadirlo expressis verbis affinché sia uno dei capisaldi della vostra trasformazione finanziaria nel nuovo anno.

Lo so che se siete arrivati a spararvi 67 episodi di un podcast di finanza personale ormai vi interessano solo ETF, quotazioni, portafogli, asset allocation e più andrete avanti più vi verranno desideri perversi come capire come funzionano le covered call, i futures, la leva e chissà cos’altro.

Tutto bellissimo e io sono il primo a vivere di queste perversioni.

Ma per quanto vi sforziate non è che potete fare molto per creare un portafoglio che batta il mercato, che vi faccia arrivare prima al traguardo, che vi renda ricchi dopodomani.

Ci provano tutti, non è che sareste i primi ad avere st’idea geniale, ma come sapete nessuno ci riesce.

Anche chi fa trading ad altissimi livelli per 20 anni ad un certo punto — se ha ancora soldi — giunge alla conclusione che fare sistematicamente meglio del rendimento medio del mercato è un’impresa quasi impossibile.

E in ogni caso non potete fare nulla per essere certi che il vostro portafoglio vi darà il 5%, 6%, 7%, 8% all’anno o mettete voi qualunque altra cifra.

Sì, l’S&P 500 sono 100 anni che fa 10% all’anno, ma manco se investite qui potete stare certi che per i prossimi 30 continuerà a fare così.

L’indice azionario globale MSCI World fa l’8% da 40 anni, ma allo stesso modo non avrete mai la sicurezza di continuare a conseguire questo rendimento in futuro.

Il mitologico portafoglio 60/40 globale fa grossomodo il 7% all’anno da 40 anni, ma anche qui nessuno vi garantisce che pure nei prossimi 30 sarà lo stesso.

E così via, qualunque backtest che facciate sul passato non potrà mai darvi la certezza assoluta sul futuro.

Voi potete solo scegliere la vostra asset allocation più congeniale.

Dopodiché la differenza vera la fa quanti soldi ci mettete dentro (e quanto prima ce li mettete dentro, come abbiamo detto).

Quindi se dovete scegliere se spendere un’ora alla settimana per ragionare sui vostri investimenti o sul trovare un modo per aumentare i vostri guadagni o ridurre le spese (o meglio ancora entrambi), beh, sapete già che farà molto più la differenza questa seconda attività.

Ogni giorno — o quasi — mi sveglio con il pensiero: “ma forse ho troppe azioni! O forse ne ho troppo poche? Forse ho investito troppo sugli Stati Uniti! E se invece avessi investito troppo poco lì? Devo magari espormi di più sulla Cina? O forse di meno?” e così via la mia mente vaga…

Eh sì, stare nella mia testa è una vitaccia.

Ma poi solo una cosa mi rasserena.

Qualunque decisione prenda, il risultato non lo posso controllare.

Posso solo studiare all’inverosimile, prendere spunti qua e là da chi ne sa più di me, ma alla fin della fiera si tratta solo di stare dentro al mercato e lasciare che questo faccia il suo corso.

L’unica cosa che posso fare è alimentare il mio portafoglio più che posso, rinunciando a una spesa per qualcosa di scarsa importanza oggi per conseguire invece qualcosa di nettamente più importante domani.

Per esempio per una vita ho buttato via un sacco di soldi uscendo ogni giorno a pranzo svenandomi in uno qualunque dei costosissimi bar in centro a Milano, dove per mangiare mediamente male ormai difficilmente te la cavi con meno di 15-20 €.

Poi mi sono reso conto che di mangiare quella m***a ogni giorno non mi importava nulla e che invece quei 15-20 € al giorno sono in prospettiva una montagna di soldi.

Per la precisione, si tratta di circa 200.000 € di patrimonio in più tra 30 anni.

Vi ricordate la regoletta matematica?

Se teniamo buono un rendimento del 6% all’anno, un investimento mensile per 30 anni si moltiplica di mille volte.

Quindi 200 € al mese per 30 anni diventano 200.000 €.

E di cose come queste nella vostra vite ce ne saranno mille.

Sacche da cui pescare quote aggiuntive di risparmio da investire nel vostro portafoglio ne troverete ovunque vi girate.

Detto questo e come sua conseguenza naturale arriva il

QUARTO BUON PROPOSITO DEL 2024: Attenersi al proprio portafoglio.

La tentazione schizofrenica di mettere mano al portafoglio ogni due per tre o vi ha già colpito o lo farà a breve, lo so che è così, non ci si può fare niente.

Una delle cose più difficili in assoluto però quando si entra con entrambi i piedi in questo meraviglioso mondo della finanza è proprio resistere alla tentazione di volere a tutti i costi FARE QUALCOSA.

Aggiustare questo, comprare un po’ di quello, vendere un po’ di quell’altro e via dicendo.

Questa, invece che essere una strategia di ottimizzazione dei risultati, è di solito una strada abbastanza certa per la rovina.

Ascoltate invece questo consiglio e fatene un buon proposito per la vostra intera vita di investitori.

NON FATE NIENTE. CONTINUATE SOLO A INVESTIRE NEL VOSTRO PORTAFOGLIO. PUNTO.

Di solito non stare a guardare l’andamento del mercato ogni giorno aiuta.

Tanto ci sono io che ogni mese vi faccio il recap, voi state sereni e invece di guardare le quotazioni dei vostri ETF leggetevi un libro o guardatevi un video su Youtube di qualcuno che si fa male mentre fa qualcosa di incredibilmente stupido.

Non cercate di prevedere

Non fate operazioni “tattiche” tipo “ah adesso metto un po’ di soldi lì, così poi appena succede questo, allora farò quello”.

Non fate un tubo, se state fermi andrete su è giù con il mercato, se continuate a muovervi rischiate di andare giù quando il mercato va su e quando il mercato va giù di andare ancora più giù.

Se avete in mente qualche bella idea che vi dovrebbe portare più soldi nel momento in cui un certo scenario si verificherà, beh, consiglio di un pirla (cioè io), lasciate stare. Perché se quello scenario poi non si verifica rischiate di bruciare in un colpo solo tutti i rendimenti che pian pianino e a fatica avevate costruito fin lì.

Come abbiamo detto nello scorso episodio, costruire il portafoglio ideale è quasi impossibile e comunque non sarebbe mai il portafoglio migliore per noi.

Costruire invece il portafoglio ottimale, quello che dovrebbe collocarsi sulla frontiera efficiente di Harry Markowitz, ossia là dove si dovrebbe ottenere il massimo rendimento dato un certo livello di rischio (o il minimo rischio dato un certo rendimento atteso), è a sua volta molto difficile, perché i tool che abbiamo oggi a disposizione ci permettono di fare stime sui dati passati ma quello che succederà effettivamente in futuro è tutto da capire.

Per non saper né leggere né scrivere, tante volte qui abbiamo buttato giù una linea guida del tutto indicativa, giusto per avere un criterio di riferimento per quanto riguarda la costruzione del nostro portafoglio.

Finché si tratta del cuore del nostro portafoglio fatto di Stocks and Bonds, ossia della quantità di componente azionaria e obbligazionaria da avere nelle varie fasi della vita, abbiamo spesso detto che un’idea di buon senso, perlomeno facendo una media della varie indicazioni classiche che vengono date nei sacri testi di finanza personale, è investire in azioni una percentuale equivalente a

125 — i propri anni — i tassi di interesse della Federal Reserve moltiplicati per 5.

Facciamo due esempi:

– Una persona che avesse avuto 30 anni nel 2013, con tassi quasi a zero, avrebbe potuto investire anche il 90% in azioni (o ETF) e solo il 10% in obbligazioni — ed è naturale, dato che allora le obbligazioni non rendevano niente e i tassi di interesse potevano solo salire (come appunto è successo) facendone crollare il valore; l’avesse fatto, oggi sarebbe qua a baciarsi i suoi gomiti immaginari.

– Quella stessa persona che nel 2024 avrà 41 anni e che si troverà con dei tassi forse intorno al 4,5%, perlomeno in base ad alcune previsioni basate sui futures sui titoli di stato americani, potrebbe trovare sensato investire in azioni circa il 60% del portafoglio e la parte restante in obbligazioni, dato che oggi hanno rendimenti molto più elevati.

Questo non vuol dire che ogni anno o ad ogni quarto di punto di variazione dei tassi di interesse della Fed o della BCE ci sia da mettere mano al portafoglio!

Oppure che ogni volta che le azioni fanno +1% allora bisogna vendere per riequilibrare.

No!

Usiamo il buon senso e diciamo che, data la regola di cui sopra, finché le proporzioni non sballano oltre un 10-15% va bene così.

È chiaro che se oggi i tassi sono oltre il 5% negli Stati Uniti e al 4,5% in Europa e domani c’è una crisi finanziaria pesante, allora possiamo aspettarci che le Banche Centrali taglino i tassi di interesse in maniera significativa per rianimare l’economia.

A quel punto ci sta intervenire sul portafoglio, perché probabilmente le mie obbligazioni saranno andate alle stelle e da lì in poi, con tassi molto bassi, c’è il rischio che perdano valore, mentre invece potrebbe essere l’occasione buona per vendere un po’ di obbligazioni che hanno fatto il loro bel guadagno e comprare azioni che intanto sono crollate e quindi sono disponibili a prezzi convenienti.

Però anche qui: attenzione che questa non è una legge scritta nella.

Se per qualche motivo le azioni crollano ma nel frattempo tutto sommato l’economia regge e per giunta c’è il timore che possa innescarsi una nuova ondata di inflazione, ecco in questo caso le banche centrali potrebbero non tagliare i tassi di interesse e quindi il giochino appena descritto non funzionerebbe.

Per questo vi dico: tenete un’impostazione sensata del vostro portafoglio, sapendo che potrete trovarvi di fronte a diversi scenari, e basta, preoccupatevi soprattutto di alimentare il portafoglio più che di stare a diventare matti a capire come ottimizzarlo al centesimo.

Allora questi sono i 4 buoni propositi per il vostro 2024 da investitori consapevoli.

Concludiamo ora con una lista di cose fondamentali che ti devi ricordare nel 2024, tu caro mio fidato ascoltatore che ti appresti a cominciare il tuo primo anno intero di investimento sui mercati.

UNO: Ricordati che investire prima è sempre meglio che investire dopo.
Quindi se hai denaro a disposizione, investirlo tutto subito statisticamente è meglio che non fare piani di accumulo.

Il Piano di Accumulo serve se i soldi non ce li hai ancora, altrimenti probabilmente limiterai i tuoi rendimenti.

Se investi tutto quel che hai è il giorno dopo il mercato crolla, mi spiace, sei stato un po’ sfigato, però fa niente.

Non fustigarti per questo.

Hai fatto la cosa giusta.

Prima o poi tutto tornerà su.

Se però hai un grosso capitale e hai paura che questa cosa possa accadere, allora fai come abbiamo spiegato altre volte, ossia diluisci il tuo ingresso nel mercato magari in 12-18 mesi e man mano che entri lascia la parte non investita in depositi o prodotti obbligazioni a breve termine, così intanto ti prendi un po’ di rendimenti comunque.

DUE: Ricordati che investire è importante ma prima di tutto devi avere le chiappe coperte per quanto riguarda la gestione delle spese a breve e medio termine, quindi assicurati di avere un fondo per le emergenze ben fondato che ti copra idealmente sei mesi di spese future e tieni questi soldi in un conto deposito svincolabile, in un conto corrente ad alto rendimento, in prodotti obbligazionari a brevissima scadenza o in fondi monetari (in quest’ordine di preferenza, per come la vedo).

TRE: Ricordati che ad una certa, forse, andrai in pensione e che il nostro amato Stato Italiano probabilmente tra 30 anni non avrà neanche gli occhi per piangere, quindi valuta l’apertura di un Fondo Pensione (chiuso se sei un dipendente e lavori per una società appartenente ad una categoria che ne ha uno, oppure aperto se non vuoi versare il tfr o rientri in altre categorie).

Ah, faccio mio uno spunto dell’ultimo episodio pre Natalizio di Market Mover, il podcast del Sole 24 Ore, che ho apprezzato molto per il suggerimento che ha dato ai suoi ascoltatori di regalare per Natale ai propri figli, oltre alla solita camionata di giocattoli vari, un bel fondo pensione.

Potete farlo sia tramite il vostro stesso fondo negoziale di categoria, oppure tramite un fondo aperto.

Tra quelli aperti, ho fatto qualche ricerca a scopo personale sul sito del Covip (che è l’autorità di vigilanza sui fondi pensione) e tra i vari che ho trovato, devo dire che Amundi Seconda Pensione mi è sembrato uno dei migliori per la combinazione di offerta di prodotti di investimento (che arriva ad avere una componente azionaria dell’80%) e di costi tutto sommato meno indecenti di altri fondi gestiti (visto che siamo nell’ordine dello 0,9% all’anno).

Come vi avevo spiegato in vari episodi passati, fino a 5.164 € l’anno i contributi al fondo pensione sono deducibili dalle tasse, inoltre gli stessi rendimenti e la futura rendita vitalizia godono di tassazione agevolata.

Vostro figlio sarà sicuramente più felice per la Playstation nuova, ma tra 30 anni vi sarà più riconoscente per il fondo pensione.

QUATTRO: Ricordati che i mercati andranno male.

Non so se andranno male nel 2024, anzi se ci basiamo sui dati storici a disposizione, l’anno successivo ad un anno di grande recupero (come è stato il 2023) di solito è positivo, con il mercato azionario americano che ha fatto mediamente l’11%.

Se vi interessa i conti li ha fatti il solito eccellente Nick Maggiulli, nel suo bellissimo blog ofdollarsanddata.com.

Per chi non ha problemi a leggere articoli in Inglese, straconsiglio Of Dollars and Data che è il mio blog di finanza preferito in assoluto.

A fine episodio andate negli shownote e trovate il link.

Nonostante Nick sia brillante, sapete tutti (e lui per primo) che le previsioni funzionano tranne quando non funzionano, e quindi non ce ne facciamo nulla di sapere che — forse — il 2024 sarà un buon anno per le borse.

Il punto è che i mercati, presto o tardi, andranno male.

E forse molto male.

E forse malissimo.

E forse il peggior tracollo della storia delle borse mondiali non sarà stato quello della grande depressione a seguito del crollo del 1929, ma quello che ancora deve verificarsi.

Se oggi pensiamo che il peggior drawdown possibile per il mercato azionario non possa andare oltre il 50%, beh, magari la prossima volta — per quanto quest’eventualità sia remota — crollerà del 70%.

E vi vedo già tutti a mettervi le mani a fare scongiuri…

Eh, saranno brutti giorni — anche perché probabilmente tutta l’economia globale sarà in forte stress — però come sempre, keep calm e si mantiene la rotta.

Non fatevi scoraggiare e non cambiate improvvisamente idea sul senso dell’investimento.

In fondo uno dei periodi più assurdamente profittevoli della storia della finanza mondiale è stato il lunghissimo quindicennio, che dura ancora ad oggi, successivo alla drammatica crisi finanziaria del 2008.

Dal marzo 2009 a oggi un ETF sull’azionario globale avrebbe più che quintuplicato il suo valore.

Certo pochi nel marzo 2009 avrebbero scommesso sul mercato azionario, ma in fondo è sempre andata così: i più lunghi e redditizi periodi della storia delle borse mondiali sono sempre cominciati all’indomani di devastanti — e tutto sommato brevi — crisi finanziarie.

Come diceva Batman, il mio supereroe preferito per distanza da sempre, la notte è più buia subito primo dell’alba.

CINQUE e chiudo: Ricordati che i soldi sono un mezzo per realizzare i tuoi obiettivi, non il tuo obiettivo. Fai tutto ciò che serve per regalare a te e ai tuoi cari una vita migliore, ma non sacrificare le parti migliori della tua vita per conseguire il successo economico, altrimenti finirai solo per essere un ricchissimo miserabile figlio di ****.

E con questa morale da bacio Perugina ci avviamo verso la fine di quest’ultimo episodio del 2024.

Come tradizione, non posso che dedicare a voi le ultime parole dell’anno ringraziandovi per tutto l’apprezzamento che avete manifestato per questo podcast, ascoltato per la prima volta da una decina di persone quest’estate e arrivato oggi a migliaia di follower che a quanto pare grazie ad esso si sono appassionati al mondo della finanza.

Spero di aver fatto sinora qualcosa di buono per voi e che dopo The Bull la vostra vita finanziaria possa essere migliore di quel che era prima.

Grazie, grazie e grazie per la fiducia che mi avete dato e per essere ancora qui, il 31 dicembre 2024, a dedicare il vostro tempo ad ascoltare quel che mi passa per la testa di dirvi.

Per l’ultima volta nel 2023 vi invito a mettere segui e attivare le notifiche su Spotify, Apple Podcast o qualunque altra piattaforma usiate e a lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che vi preparano ad affrontare con successo un nuovo anno sui mercati finanziari, con tanti consigli, informazioni, spunti e istruzioni basta che la smettete di toccare ogni due giorni il vostro portafoglio e pensate solo a metterci i soldi dentro sempre nuovi.

Per questo episodio e per questo straordinario 2023 è davvero tutto e noi ci ritroviamo il 3 di gennaio con il primo appuntamento del 2024 per ripartire insieme lungo un nuovo anno a parlare di risparmio, finanza, investimenti e in definitiva per avvicinarci ancora un po’ tutti quanti alla nostra libertà finanziaria definitiva.

Nel frattempo, un caro augurio a tutti voi affinché il vostro 2024 possa essere pieno di successi e che il mercato possa regalarci un altro anno di grandi soddisfazioni.

E se così non sarà, beh, va bene lo stesso, vorrà dire che investiremo a prezzi molto più convenienti.

Care amiche e cari amici di questo podcast,

Un abbraccio a tutti e buon 2024 a voi e alle vostre famiglie da THE BULL — il tuo podcast di Finanza Personale.

Recensioni

Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!

Dovrebbero ascoltarlo buona parte degli italiani e io avrei dovuto scoprirlo con qualche anno in anticipo ma meglio tardi che mai

Matteo C., 3 Set 2025

Podcast che dà sempre spunti interessanti che personalmente mi ha fatto appassionare alla finanza personale spingendomi ad approfondire in prima persona.

Lorenzo, 13 Mar 2025

Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai

Francesca B., 6 Apr 2024

Non sono solito a mettere recensioni e specialmente non ascolto podcast, ma da quando ho iniziato questo, faccio fatica a staccarmi, e quasi non posso più fare a meno di ascoltare e arricchirmi culturalmente.

Andrea V., 22 Set 2025

Veramente veramente raccomandato! la finanza personale riassunta alla perfezione! e spiegata partendo dall'ABC! Ottimo anche da ascoltare a velocita 1,5x!

Giorgia R., 23 Gen 2025

Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro

Massimo D., 23 Set 2025

Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente

Amalia A., 17 Set 2025

Ho acquistato e letto il suo libro e l' ho trovato. Esprime i concetti economici in modo semplice e chiaro. Sentirlo parlare conferma che è un professionista del settore.

Giulia N., 11 Ago 2025

La mia ignoranza in materia mi ha sempre creato dei dubbi, ma grazie a un amico ho iniziato ad ascoltare il podcast. Per fortuna che ho 24 anni e un po' di tempo e soldi da dedicarmi a imparare le varie nozioni per me stesso. Grazie mille!

Luca G. 10 Ott 2025
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