In arrivo il nuovo The Bull!

Dopo oltre due anni in cui centinaia di migliaia di persone hanno ascoltato oltre 15 milioni di episodi, è arrivato il momento di far fare a The Bull un salto di qualità. Grandi novità in arrivo! per un'esperienza di The Bull completamente nuova.

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27 minuti
In arrivo il nuovo The Bull!
The Bull - Il tuo podcast di finanza personale

245. In arrivo il nuovo The Bull!

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Punti Chiave

The Bull podcast starts its new video era from Sept 2025 on YouTube, offering new educational series and video versions of all episodes.The host thanks the community for vital support, which enabled podcast growth, full-time commitment, and content shaping.

Trascrizione Episodio

Bentornati a The Bull — il tuo podcast di finanza personale.

Allora, dal punto di vista dei contenuti strettamente finanziari, probabilmente questo sarà l’episodio più inutile dei 245 fatti sinora e dei 755 che quasi certamente seguiranno — giusto per fare cifra tonda a 1.000 eh, non per altro.

Però, dopo 244 episodi in cui abbiamo toccato svariati argomenti finanza personale, investimenti, portafogli, mercati, dalle cazzate sul signore degli Anelli, Harry Potter, Dragon Ball e i Simpsons, fino ai vertici della finanza con premi nobel e investitori leggendari, questo sarà un episodio un po’ di transizione perché voglio parlarvi della nuova era di questo nostro podcast che inizierà ufficialmente lunedì 1 settembre 2025 — 2 anni e tre mesi dopo la sua venuta alla luce.

Per una volta quindi, niente strumenti, niente asset allocation, niente fattoriali, high yield, etf di bond versus bond e così via.

Ok forse bisognerebbe commentare il fatto che una corte d’appello federale ha detto … ma pensa un po’ … che Trump non avrebbe potuto imporre dazi senza passare dal congresso (lo diciamo da 4 mesi).

Però, pistola alla tempia, la sensazione è che questa cosa sarà irrilevante.

– O perché la Corte Suprema, come ha sempre fatto, a maggior ragione oggi che è a maggioranza repubblicana, dirà che un Presidente degli Stati Uniti può fare il cazzo che vuole perché è il Presidente degli Stati Uniti e quindi chiuderà il discorso (e questo è lo scenario più probabile);

– Oppure perché comunque Trump sta sventolato le centinaia di miliardi di dollari che i dazi farebbero entrare al bilancio federale, quindi se deve poi passare dal congresso bisogna capire chi tra i repubblicani si prenderà la responsabilità di votare contro.

Magari mi sbaglierò e nel caso ci sarà da ridere.

Ma è più probabile che i dazi saranno qui per restare.

Quindi non per ora non investirei molte energie mentali su questo.

Per il resto, nonostante un venerdì negativo, i mercati sono ancora vicini ai massimi, in particolare l’S&P 500 ha finalmente sfondato la soglia psicologica dei 6.500 punti, il CAPE ratio ha superato il valore di 38, cioè il prezzo dell’S&P 500 è 38 volte la media degli utili reali degli ultimi 10 anni — quindi siamo al record del 2021 e vicinissimi al record assoluto di inizio 2000 — e il rapporto prezzo utili attesi e quasi a 23, anche qui a un pelo dal record di tutti i tempi di fine millennio, a 24-25.

A proposito di CAPE Ratio: generalmente viene chiamato Shiller CAPE ratio, perché inventato dal premio nobel Robert Shiller. La verità è che il paper lo scrissero John Campbell E Robert Shiller, solo che Shiller era più famoso e Campbell ancora giovane, anche se poi divenne uno degli accademici più importanti degli ultimi 40 anni e oggi insegna Finanza ad Harvard.

Vi dico questo non per amore di aneddoti inutili, ma perché il leggendario John Campbell, genitore due della metrica di valutazione azionaria più famosa del mondo, verrà a trovarci a metà settembre.

Pensate che l’intervista ad uno dei più celebri e prestigiosi economisti finanziari del mondo, forse un futuro premio Nobel e se lo meriterebbe, non rientra nemmeno tra la 7-8 novità che ci ci aspettano.

Comunque — dicevo — prezzi alle stelle, e anche Campbell ci dirà la sua.

Ormai si stanno moltiplicando gli articoli su: Bolla o non bolla? Dot-com all over again oppure questa volta no?

Avremo modo di parlarne diffusamente ma come disse Aragorn prima dell’ultima battaglia contro Sauron: non è questo il giorno.

Che poi si parla sempre di quanto sono care le Big Tech, ma avete visto il prezzo dell’azione di Costco, che è praticamente una catena di mega discount: 47 volte gli utili attesi. E pure Walmart non scherza a 37. Stai a vedere che alla fine la bolla non l’hanno creata Nvidia e le altre, ma i business più banali e noiosi d’america. Ma anche su questo argomento, non è questo il giorno.

Dovremmo inoltre parlare del fatto che il PIL americano scoppia nuovamente di salute. Rivisto al rialzo quello del secondo trimestre oltre il 3% e pure il terzo trimestre è stimato da quelle parti: ma non è questo il giorno.

Oggi è il giorno per parlare di cose che riguardano solo noi: questo podcast e la sua immensa, meravigliosa community, sparsa su 5 continenti.

Spero mi perdonerete un episodio senza contenuti finanziari specifici — ma le novità che sto per raccontarvi sono troppo significative per venir relegate a un paio di frasi alla fine prima di congedarci.

In realtà, di novità in arrivo da qui alla prima parte del 2026 ce ne sono — aspettate fatemi fare i conti — una, due, tre, quattro, cinque, sei … forse sette a seconda di come vanno alcune cose.

Non tutte importanti allo stesso modo però, mettiamola così, se per 2 anni e passa, chi più chi meno, The Bull l’avete solo ascoltato come podcast… beh, presto vedrete che diventerà molto altro.

Ah — a scanso di equivoci — una cosa è certa: The Bull comunque continuerà ad essere anche un podcast che religiosamente, due volte a settimana, senza che ci siano estati, natale, compleanni o malattie che tengano, continuerà a raccontarvi la finanza e come migliorare nella gestione dei propri risparmi.

Se vi piaceva ascoltare The Bull, tranquilli tutti — potrete continuare a farlo esattamente come prima.

Anzi forse ci sarà un leggero cambio sui giorni di pubblicazione dei due episodi, ma i due episodi a settimana non si toccano.

Tutto il resto, invece, andrà ad aggiungersi al podcast come lo conoscete, per cercare di darvi tutto quello che finora non ha potuto darvi appieno o su cui in tanti mi avete chiesto di poter aggiungere qualcosa in più.

Ah mi è appena venuto in mente che le novità saranno 8.

Mado’ questa è la volta buona che finisco fuori casa…

A proposito: scusatemi se qualcuno di voi sta aspettando da settimane una risposta su instagram o LinkedIn o da qualche altra parte.

Per realizzare alcune delle cose più urgenti che stanno per partire ho praticamente dovuto triplicare il lavoro e quindi ho necessariamente dovuto mettere da parte qualcosa.

Non incazzatevi, pian piano cercherò di rispondere a tutti.

È stato un bel viaggio fin qua sapete?

Nel giugno del 2023, quando ho pubblicato i primi episodi, sinceramente non pensavo che qualcuno li avrebbe davvero ascoltati, tanto meno che in due anni ne sarebbero stati ascoltati più di 15 milioni.

Però è stato bello crescere assieme.

Molti di voi, con The Bull, hanno scoperto la finanza e in tanti casi — come vedo — hanno scoperto anche un amore che non pensavano possibile.

Qualcuno pare abbia addirittura cominciato a preferire il file excel con il proprio portafoglio a quello con i dati della squadra del fantacalcio.

Follia proprio.

Eppure è così.

Guardatevi indietro:

– Qualcuno solo a pochi mesi fa

– Altri a qualche anno fa

Quanto è cambiato il vostro rapporto con i soldi e quanto è cambiata la vostra comprensione di una roba che vi sembrava prima astrusa e lontanissima dalla vostra esperienza.

Oggi gestite con consapevolezza i patrimoni della vostra famiglia.

Investite in azioni senza farvi menate del tipo “ah oddio le azioni sono rischiose via via via dove sono i miei BTP”

Molti hanno compromesso rapporti che duravano da decenni con quell’amico di famiglia che faceva il “consulente” in banca una volta che avete imparato a costruirvi un portafoglio da soli e quando vedete un fondo azionario che costa 2,5% all’anno e che negli ultimi 10 ha reso come un buono postale fate “pfffgrrgr”.

Oggi per voi Sharpe ratio, drawdown e risk-free rate sono diventate parole comuni come e-commerce e gin tonic.

Ma non solo questo.

Non solo avete imparato l’ABC di questo mondo meraviglioso nell’intento di costruirvi un futuro finanziariamente più forte.

Oggi siamo tutti più consapevoli.

In questi giorni i titoli di Stato Francesi hanno raggiunto uno spread praticamente identico a quello italiano per via delle preoccupazioni sulla tenuta del governo e soprattutto del bilancio pubblico.

Un tempo forse tutto ciò ci avrebbe detto poco.

Un tempo ci saremmo chiesti: e quindi? Che significa?

Oggi invece la maggior parte di noi sa esattamente cosa significa ogni parola di questo fatto.

Parlando di finanza abbiamo imparato molto di come funziona il mondo in generale.

Oggi sappiamo che investire in un settore “perché è il futuro” è una pirlata perché lo sanno già tutti — e l’efficient market hypothesis ce l’abbiamo in tasca come le regole del fuorigioco.

Oggi quando vediamo la pubblicità di un corso di trading che ti fa guadagnare una seconda entrata mensile con appena 10 minuti al giorno, non pensiamo, caspita devo troppo comprarlo!, ma pensiamo: “benissimo, che è un’inculata è ovvio. Ma quale sarà il trucco per non farla sembrare subito un’inculata?”.

O almeno spero che sia così.

Una delle cose che però più mi ha inorgoglito in questi anni è stata un’altra.

Ok abbiamo fatto tutti tantissime conversazioni su temi finanziari piuttosto evoluti — e di questo sono felice. Ci sono almeno 180.000 persone (quelle che hanno messo il “segui” su spotify, apple podcast, you tube o qualche altro), più tutte quelle che non l’hanno fatto, a cui ovviamente ho trasferito qualche contenuto che non conoscevano. E spero così di aver migliorato le loro vite.

Anche se probabilmente ho rovinato le loro relazioni coniugali a quanto mi sembra di capire.

Dicevo però che, sì, sono fiero di aver dato un piccolo contributo ad alzare il livello generale di preparazione finanziaria in questo Paese che tutti noi disprezziamo ogni giorno ma che in fondo al cuore non possiamo fare a meno di amare.

La cosa però che più mi ha reso ogni volta felice è stato ogni singolo messaggio in cui mi è stato detto: “The Bull e i temi di cui parla mi hanno cambiato gli occhi, il mindset, l’attitudine verso tanti aspetti della mia vita”.

In tantissimi mi avete scritto:

– Ho ottenuto un aumento facendo come avevi detto nell’episodio x y

– Oppure ho cambiato lavoro e oggi finalmente guadagno di più e posso investire di più

– Oppure ancora mi sono iscritto ad MBA o ad un master per investire sulla mia crescita professionale e

– Soprattutto, non ci crederete ma ve lo giuro, in tanti mi avete scritto “grazie a The Bull ho smesso di fumare!”

Incredibile soprattutto quest’ultimo punto.

Cioè non fumare perché altrimenti ti viene un tumore, no, non era abbastanza un deterrente.

Non fumare perché così hai 100 euro in più al mese da investire che tra trent’anni sono 100.000 invece ha subito cancellato l’assuefazione alla nicotina.

Pensa te.

In tantissimi quando mi scrivete un messaggio, soprattutto il primo messaggio, cominciate con GRAZIE.

Ma non dovete ringraziarvi, per due motivi:

– Il primo è che io non ho scoperto né inventato niente — tranne la formula di the bull, la regola del mille e l’equazione fondamentale della ricchezza ovviamente — però fondamentalmente ho solo preso cose piuttosto note, le ho messe insieme, ci ho infilato dentro due cazzate ogni tot per farci due risate e rendere tutto digeribile e poi ve le ho raccontate. Siete stati poi voi a farle vostre. Siete stati voi in primis a decidere di voler cambiare un pezzetto della vostra vita imparando una cosa che non conoscevate. Siete stati voi a spaccarvi la testa per capirla e implementarla nelle vostre vite di tutti i giorni, prendendo in mano i destini finanziari vostri e dei vostri cari.
Tanta roba.
Felice di avervi dato una mano.
Di essere stato il menestrello che da due anni va avanti a cantare queste storie di finanza.
Di essere stato il megafono tramite cui questi contenuti sono stati divulgati.
Ma se hanno avuto un impatto nelle vostre vite è solo e soltanto merito vostro.
Siatene fieri.

Quindi grazie per i ringraziamenti.
Ma ringraziate soprattutto voi stessi — e l’amica/amico/conoscente/partner che vi ha consigliato/costretto ad ascoltarmi

– Il secondo motivo per cui non dovete ringraziarmi è che dovrei io stesso ringraziare ciascuno di voi, persino lo stalker più rompiballe che mi scrive 100 volte per ogni cosa che gli passa per la testa. Anche a te, mio caro ossessivo spaccamaroni, devo dire grazie. Per tante ragioni:

– Numero uno, perché senza così tanti di voi che mi seguite, che vi ascoltate le pubblicità che non vi piacciono anche se alcune vi hanno fatto ridere, che avete sottoscritto qualche servizio perché ve ne ho parlato io — beh senza le migliaia di persone che hanno fatto tutto questo, semplicemente, oggi questo non potrebbe essere il mio lavoro. Sì per un po’ l’ho fatto part-time. Ma per fare certe cose bisogna essere full time su un progetto.

Tra l’altro piccolo aneddoto: quando intervistai Alberto Dalmasso l’anno scorso, il CEO di Satispay, off the record mi disse “ma come fai a fare questa cosa facendo anche il tuo lavoro da dipendente? Se credi in questo progetto vai. Buttati. Dedicati al 100%”. Non sarebbe corretto dire che lì presi quella decisione.
Ma sicuramente Alberto, che anni prima di me aveva lasciato il suo lavoro da dipendente per fondare il più grande unicorno italiano, deve aver avuto un qualche ruolo nella maturazione della decisione che avrei preso qualche mese dopo.

Però non bastavano le parole di incoraggiamento di un founder di successo.
Serviva che i numeri stessero in piedi.
Del resto, le storie dell’imprenditoria non si scrivono in Word, si scrivono in Excel.

E senza tutto il vostro sostegno, tutto ciò non sarebbe accaduto, non avrei potuto dedicarmi giorno e notte a The Bull e senza questa focalizzazione sicuramente non
avrei mai avuto qui Eugene Fama, John Cochrane, Rob Arnott, Christine Benz, Bill Bernstein, Jason Zweig, Ed Yardeni, Martin Wolf, e i tanti altri straordinari ospiti che sono venuti a trovarci.

E non sarebbe successo che la donna più famosa della finanza americana mi proponesse — lei a me capito — di venire a fare un’intervista!
Questa è pazzesca, sarà una cosa di ottobre, ma non ve la racconto ancora perché se cambia idea faccio una figura di merda.

Però se viene lei, sarà episodio leggendario.

Venerdì c’erano editoriali su di lei sull’Economist e sul FT e io nel frattempo sto parlando con il suo staff europeo per organizzare un’intervista… roba da matti… grazie a voi.

e poi non avrei visto centinaia di persone che hanno riempito una sala con appena 90 sedie per assistere alla presentazione del mio primo libro.

“primo libro”… spoiler alert…

insomma, se abbiamo creato un contenitore di qualità, in cui abbiamo messo insieme una bella fetta dello scibile finanziario utile all’investitore privato, è stato anche merito vostro.

Io ci ho messo la testa e lo sforzo, ma senza il vostro supporto sarebbe stato tutto inutile

– Numero due, dico grazie a tutti voi, stalker e non stalker, perché averlo reso il mio lavoro full time mi ha permesso di consolidare molte delle cose che sapevo e di scoprirne altre.

Se oggi per esempio mi chiedeste: qual è l’idea finanziaria più fondamentale che hai in testa?

Risponderei: beh, che i rendimenti attesi sono un fattore stocastico che determina le variazioni del valore presente dei flussi di classa futuri con una certa prevedibilità di lungo termine. Di conseguenza l’asset allocation del portafoglio farebbe meglio a tenere conto delle variazioni dei rendimenti attesi a partire dalle valutazioni presenti, piuttosto che tenere un’allocazione statica.
In altre parole: meno azioni quando i rendimenti attesi sono inferiori — e quindi i tassi di sconto bassi e la percezione media del rischio minore — e più azioni quando i rendimenti attesi sono maggiori — e quindi tassi di sconto alti e percezione media del rischio maggiore.

Cioè nella regola di The Bull quest’idea era insita: prima ancora di fare questo podcast avevo già la convinzione che l’asset allocation dovesse variare non solo per motivi biografici, non solo con l’avanzare dell’età, ma a seconda di qualche fattore macroeconomico — e in quel caso avevo puntato sui tassi di interesse.

Oggi mi è più chiaro che quell’intuizione andasse nella direzione giusta, ma allora non mi era perfettamente chiaro il motivo più fondamentale.

Ma quest’idea che ora è rock-solid nella mia testa non sarebbe arrivata senza aver conosciuto Victor Haghani, senza aver parlato con Rob Arnott, senza la benedizione di Gene Fama in un’e-mail che terrò per sempre stampata e appesa al muro.

E questo è solo uno dei tanti esempi di cose che ho potuto approfondire nel corso di questi anni, migliorando la mia preparazione giorno dopo giorno, senza che quasi me ne rendessi conto.

Per aver dato VOI a me l’opportunità di continuare a studiare e imparare cose che poi avrei raccontato dentro al podcast, non posso che ringraziarvi.

– Numero tre: non posso infine che ringraziarvi per tutte le stimolanti conversazioni che abbiamo avuto sinora. Ormai non sono più in grado di ricostruire la genesi di una certa idea o di una certa problematica nella mia mente. Ricevo così tanti stimoli, input e testimonianza da centinaia di persone ogni settimana che il processo creativo dei contenuti di The Bull non ha soluzione di continuità con le conversazioni che intrattengo con voi.
E questo, nonostante non sia sempre semplicissimo stare al passo e rispondere ad ogni singolo messaggio, con il senno di poi non ha prezzo.

Quindi grazie grazie e ancora grazie.

Tre motivi per ringraziare ciascuno di voi almeno tanto quanto ciascuno di voi si è sentito di ringraziare me.

Se The Bull in questi due anni ha creato qualcosa che migliorato le vostre vite, anche solo di una frazione infinitesimale, questa è una fonte di soddisfazione che mai pensavo avrei potuto provare.

Oh, moh basta però perché sembra un discorso di commiato.

Sembra che il podcast stia per chiudere.

Invece proprio il contrario!

Sì lo so cosa stai pensando

“ao’ hai rotto il cazzo! Ci vuoi dire ste novità o no?”.

C’avete ragione.

È che mi sono fatto prendere un po’ dai sentimenti.

Prima di proseguire, però, a proposito del fatto che ascoltate le pubblicità senza batter ciglio, non fatemi fare brutta figura con gli sponsor che poi non pagano più.

Quindi, quale miglior occasione per parlarvi di un vecchio amico del nostro podcast, che mi regala l’opportunità di dire pirlate ogni volta che si tratta di fare una sponsorizzazione: NordVPN, la VPN leader in Europa che tutela la privacy della vostra navigazione, che vi tiene al riparo da siti fraudolenti, malware, scam e altre schifezze che girano online, vi fa risparmiare sulle prenotazioni di viaggi e alberghi e — cosa molto importante per me quando sono via — vi permette di continuare a vedere le serie che vi piacciono ovunque vi troviate, che a Novembre esce l’ultima stagione di Stranger Things e mi devo riguardare le prime 4 che non mi ricordo più un cazzo, ma per motivi che vi spiegherò presto dovrò andare un po’ in giro nei prossimi mesi — quindi taaac: nordvpn quando sono in albrgo e vado avanti con la maratona.

Per l’ultima volta prima dell’inizio della nuova era di The Bull potete andare su www.nordvpn.com/thebull oppure cliccare sul link in descrizione per avere uno sconto abnorme per 2 anni, più 4 mesi gratis.

Allora, pronti?

Rullo di tamburi…. Dal primo settembre, dopo avervi fatto ascoltare la finanza per oltre 2 anni, The Bull, finalmente, lo potrete anche vedere!!!

[applausi]

Ebbene sì.

E abbiamo fatto le cose in grande, non è che mi sono messo a filmarmi nella cameretta di mia figlia dove registro di solito con lo stendino aperto dietro.

No no no vedrete.

C’è il set, le luci, le telecamere, i microfoni … totale restyling rispetto a quando registravo con la testa nell’armadio dentro i maglioni di mia moglie.

Prima domanda: perché anche il video?

Molto semplice.

Mi avete detto mille volte che certe cose, soprattutto dove ci sono numeri, concetti un po’ complessi, grafici e roba del genere è difficile da seguire solo audio?

Eccoci qua, d’ora in poi tutto quello che dico lo vediamo anche e potremo fare un sacco di cose nuove che fino ad ora sono state impossibili.

E poi c’è un altro motivo, ma per capirlo meglio dobbiamo passare alla

Seconda domanda: come funzionerà?

Allora seguitemi bene, perché abbiamo voluto partire con una montagna di contenuti.

Dunque:

– Dal primo settembre a metà ottobre o giù di lì usciranno circa 25 video sul canale YouTube di the bull, raggruppati in 4 playlist tematiche

– I primi 10 video usciranno (o sono usciti, a seconda di quando ascoltate questo episodio) il primo settembre e saranno una rielaborazione di alcuni concetti fondamentali di base. In parte ho ripreso delle cose dai primi episodi di The Bull nuove, in parte ho fatto delle rielaborazioni, in parte ho scritto cose completamente nuove.

ovviamente per chi mi segue da tanto alcuni temi saranno noti, ma ho cercato comunque di presentare tutto in maniera tale che ci fosse del valore aggiunto anche per chi mi segue da tanto, sparatutto su concetti come quelli di rischio, sul funzionamento delle obbligazioni, delle azioni, dei tassi di sconto, sulle regole di asset allocation per portafogli statici e dinamici e così via.

Quindi consiglio a tutti di dargli un’occhiata.
Ne pubblichiamo 10 di colpo così chi vuole farsi un ripasso fondamentale se li guarda tutti, chi invece vuole solo vedere alcune cose si guarda quelli che gli pare.

– Poi, ogni 2 lunedì fino a metà ottobre pubblicheremo altre playlist di 4-6 episodi ciascuna, dedicati ai concetti più importanti di tutto il nostro viaggio, dai temi più richiesti di finanza personale pura, ai dubbi più ricorrenti, ad argomenti monografici come fattori, copertura valutaria, goal based investing e altre cose di cui abbiamo già parlato ma in cui vedere grafici, excel e calcoli sarà tutta un’altra roba.

– MOLTO IMPORTANTE: tutto ciò naturalmente è in aggiunta alla normale programmazione di The Bull, che continuerà imperterrita a uscire due volte a settimane in versione audio come sempre fatto, insomma, a settembre e ottobre vi faccio ubriacare di The Bull.

Capite perché anche quest’anno le ferie le faccio l’anno prossimo?

Ma non è finita qui

– Entro la fine di ottobre, devo ancora capire quando esattamente solo per una questione di coordinamento e produzione, tutti gli episodi bisettimanali di The Bull diventeranno video e potranno essere visti e/o ascoltati sia su Spotify che su Youtube, mentre potranno essere solo ascoltati su Apple Podcast e le altre piattaforme.

I 25 video originali usciranno inizialmente solo su YouTube, mentre poi tutti gli episodi di The Bull saranno disponibili sia su Spotify che su Youtube.

Detto questo:
Vi piaceva l’audio su spotify? Continuerete ad ascoltarvelo audio.
Vi piaceva spotify ma volete vedere i video? Presto su spotify avrete anche i video.
Ascoltavate l’audio su Youtube? E ora ci sono anche i video.
Volete continuare ad ascoltare l’audio su Apple Podcast o Amazon Music, nessun problema.

Abbiamo fatto questa cosa affinché ciascuno potesse avere di The Bull l’esperienza che più preferisce.

Beh?

Che ne pensate?

Mi raccomando, anche se vi piacciono le cose audio vi sarò immensamente grato se vi fate comunque un salto su youtube, vi iscrivete al canale, mettete like a qualche video, attivate le notifiche, così l’algoritmo di youtube è contento e anche chi non conosce the bull e non frequenta i podcast magari si unisce alla nostra allegra combriccola di appassionati di finanza, portafogli e compagnia bella.

E se non eravate mai riuscite a convincere qualcuno ad ascoltare gli episodi audio di The Bull, ora potete dire loro di guardarsi almeno questa serie di video.

Fatemi avere vostri feedback, perché sui contenuti ho pochi dubbi, però ovviamente facciamo tutto questo per darvi un’esperienza migliore di The Bull ma il video è un po’ una novità anche per me, quindi sicuramente ci saranno delle cose che miglioreremo insieme lungo il percorso.

E questa è una roba.

Poi ci sono tante altre robe che bollono in pentola.

La prima di queste è … no non posso ancora dirvelo…

Però se mettete assieme qualche indizio…

C’è l’audio, c’è il video, insomma…

Ecco diciamo che chi abita vicino a Milano e non avesse niente da fare il 14 ottobre verso l’ora dell’aperitivo magari non prenda impegni.

Stesso discorso per gli amici dalle parti di Bologna il 16 ottobre.

E poteva poi mancare la città eterna? 22 ottobre a Roma.

A fare che mi chiederete?

Eh… vedrete vedrete…

Insomma, ho detto che le novità sono 8, e praticamente ve ne ho detto una e mezza.

E comunque ci ho messo più di venti minuti perché sono un po’ logorroico.

Per dirvele tutte e 8 serve un podcast a parte.

Comunque vedrete che, pian piano, arriveranno tutte e ci accompagneranno almeno sino all’inizio del 2026, quindi avremo di che divertirci tutti assieme.

Non posso dirvi altro, ma posso dirti che avremo tante altre occasioni per vederci in diversi formati e contesti e oltre a tanti contenuti ci saranno … beh … lo vedrete.

Insomma, tanta carne sul fuoco, speco che tutte queste novità vi piacciano e in ogni caso fatemi sapere che ne pensate.

Bene amici miei, fine di questo episodio di passaggio, da mercoledì prossimo ricominciamo a parlare di cose serie.

Ancora una volta vi invito a mettere segui e attivare le notifiche su spotify, apple podcast o dove ci ascoltate e a lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che ovviamente non solo potete ascoltare ma che d’ora in poi potrete anche vedere, sempre nuovi.

Per questo episodio invece è davvero tutto e noi ci rivediamo dal primo settembre su Youtube e mercoledì prossimo con un nuovo appuntamento assieme, sempre qui, naturalmente con The Bull, il tuo podcast di finanza personale.

Recensioni

Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!

Podcast piacevole, scorre veloce ma in modo estremamente chiaro, spiega i concetti chiave per gestire le proprie finanze, fornendo la classica cassetta degli attrezzi. Complimenti, davvero ben fatto!

Massimiliano, 29 Mag 2024

Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente

Amalia A., 17 Set 2025

Dovrebbero ascoltarlo buona parte degli italiani e io avrei dovuto scoprirlo con qualche anno in anticipo ma meglio tardi che mai

Matteo C., 3 Set 2025

Ho acquistato e letto il suo libro e l' ho trovato. Esprime i concetti economici in modo semplice e chiaro. Sentirlo parlare conferma che è un professionista del settore.

Giulia N., 11 Ago 2025

Podcast che dà sempre spunti interessanti che personalmente mi ha fatto appassionare alla finanza personale spingendomi ad approfondire in prima persona.

Lorenzo, 13 Mar 2025

Non sono solito a mettere recensioni e specialmente non ascolto podcast, ma da quando ho iniziato questo, faccio fatica a staccarmi, e quasi non posso più fare a meno di ascoltare e arricchirmi culturalmente.

Andrea V., 22 Set 2025

Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro

Massimo D., 23 Set 2025

Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai

Francesca B., 6 Apr 2024

Veramente veramente raccomandato! la finanza personale riassunta alla perfezione! e spiegata partendo dall'ABC! Ottimo anche da ascoltare a velocita 1,5x!

Giorgia R., 23 Gen 2025
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