5 Motivi per cui abbiamo paura di investire i nostri soldi (PARTE 1)

Episodio speciale in due parti dedicato ad un tema importantissimo: la paura di investire. Perché abbiamo paura di investire? Perché temiamo di perdere i nostri soldi? Perché il solo pensiero di spostarli dal conto corrente ci tiene svegli la notte? Superare la paura di investire è un passaggio fondamentale per permetterci di dominare il nostro rapporto con i soldi e metterci nelle condizioni di prendere decisioni finanziarie migliori. Investire è rischioso, sì ... ma non così rischioso come credi, almeno se fai le cose con un po' di criterio.

Difficoltà
26 minuti
The Bull - No Thumb

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Punti Chiave

Risparmia e investi il più possibile in ETF, non in singoli titoli, per far crescere il tuo patrimonio nel lungo termine.

Focalizzati sull'aumento dei guadagni e presta massima attenzione ai debiti (mutui, finanziamenti, Buy Now Pay Later).

Il tempo è il tuo asset più importante: inizia presto, investi con continuità e non temere la volatilità del mercato.

Trascrizione Episodio

Bentornati a The Bull, il tuo podcast di finanza personale. Rieccoci qua, cari amici e care amiche di The Bull, con una puntata speciale che non potete perdervi. Con lo scorso episodio abbiamo chiuso il primo ciclo introduttivo del podcast, in cui abbiamo fatto un po’ il corso accelerato di risparmio e investimento per, diciamo così, porre le basi fondamentali e cominciare a ragionare sul serio con i nostri soldi. Man mano che andremo avanti nel nostro percorso di finanza personale, torneremo sui vari concetti, affrontandoli da diverse angolature e approfondendo alcuni temi per acquisire sempre maggiore consapevolezza e prendere decisioni via via migliori sulla gestione a lungo termine dei nostri risparmi. Prima di andare oltre, però, c’è un passo fondamentale da compiere. E sì, perché lo so cosa stai pensando, caro il mio ascoltatore, stai pensando tutto bello, chiaro Semplice, ora ho capito un sacco di cose su come risparmiare e investire, però insomma, non so come dirtelo, ma alla sola idea di togliere i soldi dal conto corrente e investirli nei mercati finanziari, che poi Dio solo sa dove vanno a finire, no, io me la faccio sotto troppa paura, non me la sento, mi spiace, ma gli investimenti non fanno per me. Ti ho beccato, vero? Cioè hai capito tutti i fondamentali della finanza personale. Hai capito che se non investi i tuoi soldi sono ***** perché viviamo in un paese con un futuro economico incerto, perché l’inflazione si sta divorando il potere di acquisto del tuo stipendio. Tra l’altro, nel caso non ti fosse chiaro, lo sai che se oggi guadagni quanto guadagnavi nel 2021 il tuo stipendio vale il 15% in meno? No, giusto per dire. Comunque, dicevo, sai che investire è imprescindibile. Hai poi anche capito che non devi buttare via i soldi a caso in investimenti strampalati, ma fare cose per bene, investendo in asset liquidi, efficienti, diversificati, a basso costo, ma niente. Ciononostante quando chiudi l’APP per ascoltare il Podcast ti volti dall’altra parte, rimandi e alla fine non fai un tubo perché hai una paura ******* di metterti ad investire, giusto? No? Allora per prima cosa, tranquilli, tutto normale, ci siamo passati tutti. Investire fa paura, non c’è niente di male in questo. In questo episodio voglio proprio illustrarvi le principali paure che generalmente trattengono le persone dall’investire i propri soldi e cercare di farvi capire come possono essere superate e perché vincerle sarebbe una delle cose migliori che potrete fare nella vita. Prima di cominciare ricordatevi di mettere segui e attivare la campanella per le notifiche su Spotify ed Apple Podcast e di lasciare una recensione a 5 Stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre antidoti contro l’irrazionale paura di investire sempre nuovi. Allora in questo episodio in due parti parliamo delle 5 paure principali quando si tratta di investire i propri soldi, ovvero dei 5 motivi per cui, nonostante tu in teoria sappia che investire sarebbe una buona cosa, in realtà ti ostini a non farlo. Questo episodio è molto importante perché il problema della paura di investire va risolto il prima possibile. Più volte nel corso del podcast abbiamo ribadito quanto il tempo sia una variabile decisiva nella costruzione della propria ricchezza e che più tempo perdiamo, più è difficile recuperare e permettere al rendimento dei nostri investimenti di beneficiare della magia dell’interesse composto. Vi ricordate come funziona la regola del 72? Facciamo il solito esempio per richiamare un’immagine particolarmente significativa di cosa può succedere ai vostri soldi se non vi date una mossa. Allora, come abbiamo detto, se dividiamo 72 per il rendimento medio di un investimento, sappiamo ogni quanti anni esso raddoppia di valore. Per semplicità di calcolo, se facciamo un investimento che rende mediamente il 7,2% ogni 10 anni, il suo valore raddoppia. Per la cronaca, come abbiamo detto altre volte, un portafoglio 60 40 fatto di azionario globale e obbligazionario governativo europeo avrebbe effettivamente prodotto un rendimento di questo tipo negli ultimi quarant’anni. Quindi 10.000 € investiti per 10 anni diventano 20.000 per vent’anni, 40.000 per trent’anni, 80.000 per quarant’anni, 160.000 perdersi i primi 10 anni perché siete stati lì a cincischiare senza agire, alla fine vi sarebbe costato metà del patrimonio. Pertanto diamoci una mossa a capire perché abbiamo paura di investire, facciamo pace con il nostro cervello, risolviamo la paura irrazionale verso gli investimenti e recuperiamo il tempo perduto il prima possibile. Partiamo dalla paura numero 1, la più ovvia e importante di tutti, ossia la paura di perdere i propri soldi. È abbastanza banale, no? La prima cosa che spaventa chiunque quando si tratta di cominciare a investire è la possibilità di vedere i propri risparmi così faticosamente accumulati sparire nel nulla per colpa di qualche investimento sbagliato. Nel corso della nostra vita abbiamo sentito un’infinità di storie di persone che giocando in borsa. Hanno perso una fortuna e che quindi ora, anche se sulla carta sembra che storicamente il mercato finanziario abbia sempre prodotto dei rendimenti positivi, ci si Gela il sangue al solo pensiero di non avere più i soldi al sicuro sul conto e di investirli chissà dove, sperando che non si abbatta qualche nuova crisi finanziarie o che l’economia non entri in una grave fase di recessione. Paradossalmente, soprattutto a noi italiani, sembra molto più sicuro fare, ad esempio, investimenti immobiliari. Cioè magari uno si terrorizza all’idea di investire, che ne so, 50.000 € in prodotti finanziari, ma invece spenderne 300.000 per una casa in massima parte contraendo un debito ventennale o trentennale? No, quella invece è una cosa che si fa incredibilmente a cuor leggero. Il motivo è apparentemente semplice, la casa è reale, è lì, non la tocca nessuno e non può scomparire nel nulla, come il valore di un’azione che crolla. Peccato però che si tratti di un’illusione ottica, perché la casa è vero che resta sempre lì. Ma il suo valore può subire fluttuazioni importanti nel tempo, in base anche a quel che succede nell’area intorno alla quale essa si trova. E non ho la benché minima garanzia che il suo valore si apprezzi nel tempo. Inoltre, a meno che non sia una seconda casa che metto in affitto, la casa non è propriamente un investimento perché non genera alcun flusso di cassa, al contrario invece di azioni ed obbligazioni, per esempio, che generano dividendi e cedole. Tendenzialmente il valore di investimento di una casa viene associato alla differenza tra il prezzo a cui l’ho acquistata e quello al quale la rivenderò, sperando appunto che sia una differenza positiva quando si tratta invece di un investimento immobiliare in senso stretto, ossia dell’acquisto di una proprietà da mettere a reddito tramite degli inquilini che pagano l’affitto. Abbiamo già detto tante volte che non si tratta di un investimento sicuro, ma proprio per niente. Facciamo due calcoli, immaginiamo di comprare un bilocale di 50 m quadri a Milano da 200.000 €. Tipicamente dovrò pagare il 3% all’agente immobiliare, quindi altri 6.000 € e diciamo altri 3000 per il notaio. Facciamo che non ho fatto un mutuo e ho pagato tutto in contanti. Poi un minimo di spese di ristrutturazione, di arredamento essenziale a basso costo. Altri 15.000 € sono andati. Quindi adesso la casa è pronta per essere affittata tipicamente a Milano. Oggi un appartamento di questo tipo dovrei riuscire senza problemi ad affittarlo a circa 1.000 € al mese più le spese condominiali. In pratica il mio investimento rende ogni anno 12.000/224.000 che fa 5,3% e tutto ciò ammesso che l’immobile sia sempre affittato, senza periodi, senza affittuari. Gli inquilini paghino ogni mese l’affitto e non abbiano problemi economici. In alcuni casi si rischia di avere in casa degli inquilini insolventi per mesi senza possibilità di sfratto, non ci siano costi di manutenzione straordinaria che dovete sostenere e altre eventualità accessorie. Come abbiamo poi già detto tante altre volte, l’investimento immobiliare è illiquido, quindi il capitale resta immobilizzato a lungo e non è possibile liquidarne solo una parte. Per non parlare del fatto che è time consuming, ossia vi richiede un impegno più o meno oneroso. Per star dietro a tutte le piccole e grandi questioni che possono accompagnare la gestione di un investimento immobiliare di questo tipo. Tutto sto sbattimento per ottenere in un mercato iperdinamico dei prezzi folli come Milano il 5%. E tutto sommato forse la stima più corretta sarebbe nell’ordine del 4%, tenendo conto che in qualche inconveniente ogni tanto ci imbatteremo. Se poi abbiamo un mutuo dobbiamo considerare gli interessi, quindi il rendimento reale sarà ancora più sottile. Tanto per fare un esempio, comprare 1BTPA 10 anni con zero impegno, possibilità di liquidare l’investimento, parte di esso in un secondo oggi rende circa il 4%. Poi anche qui abbiamo già detto che investire in Btp non è una buona idea in senso assoluto, perché non bisogna mai concentrare gli investimenti in un solo prodotto, perché tra l’altro non è impossibile che l’Italia vada in default, perché a 10 anni c’è il rischio duration e quindi le variazioni dei tassi di interesse possono avere un effetto negativo sul valore delle obbligazioni, e così via. Però, confrontato con un impegnativo investimento immobiliare, non c’è paragone in termini di efficienza, rischiosità e liquidità. Tra i due investimenti, però, siamo abituati a pensare che il mattone sia l’investimento più sicuro, semplicemente perché da generazioni in Italia tutti fanno così e quindi ci sembra la cosa più naturale del mondo investire in immobili. I mercati finanziari, invece, li conosciamo mediamente di meno, perché siamo. Terrorizzati semplicemente dal fatto di non comprenderne le dinamiche e quindi di non sapere dove finiranno i nostri soldi. Abbiamo invece visto tante volte come il rendimento dei mercati azionari abbia una performance storica fondamentalmente imbattibile rispetto agli altri asset. L’azionario globale, per esempio, che misuriamo attraverso l’indice MCI World, contenente le circa 1500 società quotate più grandi al mondo, ha reso negli ultimi quarant’anni poco più dell’otto per 100 all’anno. Se prendiamo l’s and p 500 formato dalle 500 società quotate più grandi degli Stati Uniti, arriviamo a un rendimento medio annuo che tocca il 10%. È chiaro che qui stiamo parlando di un’altro campionato, solo che perlopiù queste cose non si sanno e quindi si ha paura di investire nei mercati finanziari, perché l’immagine che si ha in mente è di qualche amico che ha comprato due o tre azioni a caso investendo in questa o in quella società in grande crescita dal futuro luminoso e poi improvvisamente ha perso tutto. Allora partiamo dal presupposto che, come abbiamo detto tante volte durante il podcast, qui noi sconsigliamo nella maniera più assoluta l’investimento in singole azioni e anche in singole obbligazioni, per la verità. L’investimento in azioni singole dovrebbe essere fatto solo se si soddisfano almeno una di queste condizioni. 161 professionista e quello è esattamente il tuo lavoro. Due hai un patrimonio superiore, hai diciamo 300.000 € e non investi più del 10% in una selezione ben diversificata di azioni di società di diverse dimensioni, settori e anzianità. Tre vuoi adottare un approccio alla Warren Buffett di value investing? Ossia, per ogni società di cui vorresti comprare un’azione, ti leggi prima i bilanci degli ultimi 10 anni e poi anche la competenza per determinare il valore a lungo termine di queste società che poi terrai fondamentalmente per sempre. Come dice Buffett, se non sei convinto di tenere un’azione almeno per i prossimi 10 anni, non perdere tempo a comprarla neanche per 10 minuti. Quattro. Hai bisogno di fare trading online per soddisfare una tua ingestibile passione per il gioco d’azzardo? E allora OK, fai tutte le stupidaggini che ti pare comprando compulsivamente tutto e il contrario di tutto, ma limitati a importi molto ridotti. Non usare la leva finanziaria e non usare prodotti derivati come le opzioni che possono comportare perdite teoricamente illimitate. Quando però si parla di investimenti seri per un investitore non professionista come me e voi, allora lasciate perdere sta roba del trading e dello stock picking, perché le probabilità sono tutte contro di voi. Davvero più dell’ottanta per 100 di chi fa trading online perde soldi. Inoltre il grosso problema di chi come te che mi stai ascoltando e che pensi che dica Cazzate perché tu in realtà con il Trading Stai facendo bei soldi, beh, sappi che è proprio la capacità di mantenere performance a lungo termine. Con il Trading puoi anche fare buoni anni, alcuni magari spettacolari, ma rischi sempre che poche decisioni sbagliate o una violenta crisi finanziaria tipo il 2008 polverizzi tutti i guadagni in un colpo solo, quindi sulla base del principio statistico della regressione verso la media. Tanto più oggi stai guadagnando con il trading, tanto più dovresti aspettarti prima o poi di prenderti un bel palo in faccia. Pertanto Consiglio gratis da parte di questo tizio che fa podcast di finanza personale, smetti di fare trading e mettiti ad investire in maniera paziente e graduale. Tornando alla paura di investire, invece. La maggioranza delle persone non solo non fa trading, ma ha un comprensibile timore che, investendo la maggior parte dei propri risparmi nei mercati finanziari, possa alla fine ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Qui a The Ball chiaramente non diamo raccomandazioni di investimento, ne vogliamo in alcun modo sollecitare nessuno a investire in questo. O in quel prodotto? Abbiamo però suggerito tante volte di allocare la quota di risparmio più coerente con le proprie possibilità e i propri obiettivi in forme di investimento solide, diversificate, efficienti e che presuppongono un margine di rischio compatibile con il proprio livello di tolleranza. In particolare faccio fatica a trovare qualcosa di meglio su cui iniziare degli ETF, che come sapete sono fondi comuni a gestione passiva di azioni, obbligazioni o altri asset che replicano vasti indici, hanno performance in linea con la media del mercato di riferimento, battono generalmente i fondi a gestione attiva, sono molto efficienti dal punto di vista fiscale e hanno costi clamorosamente bassi. La tua paura però, cara amica o caro amico di The Bull, è che nonostante tutte le cose di buon senso che hai sentito in questo podcast o che ti sono già state dette nel corso della tua vita, ancora non sei convinta o convinto e temi che investendo qualche migliaia di euro, pur in un portafoglio ben costruito di ETF, di punto in bianco potresti perdere tutto. Allora cominciamo con il dire che, premesso che in linea teorica tutto è possibile e anche che è possibile che domani finisca il mondo, statisticamente è molto improbabile che tu possa davvero perdere tutto. Tutto, anzi, matematicamente quasi impossibile. Investendo in ETF puoi perdere tutto se compri un’azione, poi la società fallisce, ma con gli ETF per perdere tutto dovrebbe finire l’intera economia globale. A quel punto gli investimenti finanziari sarebbero proprio l’ultimo dei tuoi problemi. Puoi perdere tanto? Sì, questo può succedere se investi senza criterio. Magari ti fai prendere dalla cosiddetta Fear of missing out, nota come fomo, ossia la paura di perdere un treno mentre tutti i tuoi conoscenti magari stanno facendo soldi investendo. E ti cominci a buttare a capofitto nel mercato proprio durante un massimo, ossia all’apice di un periodo di crescita detto Bull market. Ecco che allora potresti prenderti una bella sberla quando il mercato ha si dice una correzione o fa un ritracciamento. Questo succede quando una bolla speculativa si sgonfia. Oppure un mix di fattori come alta inflazione e dittatori pazzi che invadono paesi limitrofi dell’Est Europa fanno crollare le quotazioni azionarie. Ecco che in questo caso puoi perdere tanti soldi. Se avessi investito nell’azionario globale nel dicembre 2021, all’apice del lungo e impetuoso rally delle borse dopo la pandemia, un anno dopo ti saresti trovato grossomodo con il 12% in meno. Chi invece avesse fatto la stessa cosa nel luglio 2007, a Marzo 2009 sarebbe stato sotto addirittura del 30%. Ci sono momenti in cui il mercato ha delle crisi e tu non importa quel che fai, lì puoi perdere soldi, anche tanti. Ma queste perdite sono solo teoriche, nel senso che finché non liquidi i tuoi investimenti, essi hanno sempre la possibilità di risalire e tornare in positivo. Quindi devi sempre ragionare su orizzonti di lungo periodo, perché è proprio nel lungo periodo che i tuoi investimenti hanno la possibilità di funzionare meglio, sempre che investi in cose tipo gli ETF. Se investi in azioni singole, invece, impossibile dire cosa ti succederà nel breve, medio, lungo o lunghissimo periodo. Vi dico ora una cosa che dovrebbe rasserenarvi. Esistono diversi noti studi che hanno calcolato le probabilità di perdere soldi investendo nell’s and p 500, che è l’indice delle 500 società più grandi quotate negli Stati Uniti. Parliamo di dati storici, chiaramente, perché oggi nessuno prevede ancora il futuro. Dato che però questi studi hanno preso in considerazione gli ultimi 100 anni, direi che c’è una buona base per pensare di dar credito a questi risultati. Gli studi sono quasi sempre americani, quindi si basano sul loro indice per eccellenza. Considerato però che le aziende del SP 500 pesano anche per quasi il 70% dell’azionario globale del MCI World e il resto sono fondamentalmente Europa e Giappone, che a loro volta copiano sempre il loro fratello maggiore americano, possiamo serenamente dire che anche con l’azionario globale le cose andrebbero più o meno allo stesso modo. Comunque, tutti questi studi hanno calcolato quali sono le probabilità di perdere soldi per un investimento nel SP 500 in diversi orizzonti temporali. Sentite un po’? Allora se fai un investimento nell SP 500 che dura un giorno, hai il 44% di probabilità di perdere soldi. Tanti o pochi qui non è importante. In pratica in ogni singolo giorno preso a caso, hai quasi le stesse probabilità di fare soldi o perderne come ne avresti di fare testa o croce, con un leggero vantaggio per l’ipotesi positiva. In un anno invece? Beh, qui è già interessante perché lo studio dice che l’s P 500 è positivo circa tre anni su quattro. Quindi investendo per un anno intero avresti circa il 25% di probabilità di perdere soldi e ovviamente il 75% di realizzare un guadagno. Se invece avessi investito in una sequenza qualunque di 5 anni presa a caso nel corso dell’ultimo secolo, 88 volte su 100 avresti guadagnato, mentre ad oggi ci sono stati solo 12 gruppi di 5 anni consecutivi. In cui un investimento secco sull SP avrebbe generato una perdita, ancora meglio su investimenti di 10 anni, 95 volte su 100 avresti guadagnato, mentre solo in 5 casi avresti perso. Il dato però più impressionante di tutti è l’ultimo, perlomeno fino ad oggi. Non è mai capitato. Ripeto, per quelli che sono seduti in fondo, non è mai capitato che investendo per vent’anni nell’s p 500 avresti potuto perdere soldi. In pratica, la probabilità di perdere soldi investendo su orizzonti temporali molto lunghi è fondamentalmente zero. E per tutti i sostenitori del non è ancora il momento giusto, la situazione è troppo incerta, preferisco aspettare. Ecco, ricordo che negli ultimi vent’anni, giusto per fare un esempio, abbiamo avuto la spaventosa crisi a seguito della bolladelledot.com 2000 2003 con il mercato che ha fatto -49%, l’altrettanto spaventosa crisi finanziaria legata ai mutui subprime 2007 2009 con un’altro -50 e fischia percento. Abbiamo poi avuto la crisi del debito sovrano in Europa nel 2011, la Brexit nel 2016, la devastante pandemia di Covid che ha fondamentalmente paralizzato il mondo per due anni, il ritorno della guerra in Europa nel 2022, prima volta nella storia dopo la Seconda guerra mondiale e un sentito grazie a Putin e alla sua inesauribile follia. E infine una bella iperinflazione che ci sta facendo compagnia ormai da due anni. E in tutto ciò non è che il mondo sia esattamente un’oasi di pace e tranquillità. Passare dalle parti di Taiwan per farsi un’idea di quale apocalisse potrebbe innescarsi se un giorno, per sbaglio, una nave da guerra americana dovesse fare la fiancata ad una portaerei cinese. Comunque, nonostante in questi 20 anni non ci siamo fatti mancare proprio niente, 10.000 € investiti in un ETF sull SP 500 a inizio millennio oggi sarebbero 40.000 €. Grazie e arrivederci a tutti coloro che stanno ancora aspettando il momento giusto. Investire fa paura, sono d’accordo, però c’è investire e investire. Comprare azioni a caso sperando di diventare milionari in qualche mese deve farvi paura. La paura in questo caso è il vostro miglior anticorpo naturale. Investire invece nel mercato azionario globale con portafogli efficienti e diversificati, adottando i criteri che spieghiamo in continuazione nel podcast, beh, già comincia a diventare un approccio più robusto rispetto alle incertezze del futuro. Facciamo solo una precisazione, ora, premesso che in futuro tutto può succedere, magari domani assistiamo alla peggiore crisi finanziaria di tutti i tempi. Dovreste aver capito che una volta che avete investimenti diversificati, che avete un orizzonte di lungo termine, le perdite sono di solito dei fenomeni passeggeri. Perché questa cosa funzioni, però, è importante che il vostro orizzonte temporale sia allineato ai vostri obiettivi. Come abbiamo detto nell’episodio 7 su pianificazione finanziaria e asset allocation, il tuo portafoglio di investimenti non può essere una roba che hai copiato in giro, ma deve essere costruito ad hoc sulla base della tua specifica situazione personale. In particolare, quando investi devi investire soldi che, tra virgolette, non ti servono. O perlomeno non ti servono nell’immediato. Quando dicevamo di costruire un fondo di emergenza che coprisse almeno sei mesi di spese, il motivo era esattamente per proteggersi dall’eventualità di dover toccare i tuoi investimenti in un momento sbagliato, qualora dovessero, che ne so, servirti improvvisamente dei soldi per far fronte ad una spesa che non avevi preventivato. Il vero rischio, secondo me, di perdere soldi quando si investe consiste esattamente nel non impostare bene la propria pianificazione. Se ho trent’anni, un buon lavoro, nessuna spesa importante in vista e sopporto bene gli up and down dei mercati, posso permettermi un portafoglio azionario più aggressivo? E chi se ne frega se ogni tanto attraverserò delle crisi dei mercati, sapendo che negli ultimi 100 anni i mercati finanziari non hanno mai interrotto la loro corsa verso l’alto. Se invece ne ho 60, sono prossimo alla pensione e voglio aiutare i miei figli a comprare casa o sposarsi, coprire di regali i nipoti, ma anche viaggiare, integrare la pensione o qualunque altra cosa richieda un patrimonio stabile, beh, in questo caso farò molto meglio ad aver ribilanciato il mio portafoglio in modo più conservativo, magari con una quota sovrappesata di obbligazioni rispetto alle azioni. Forse guadagnerò di meno, ma se tanto è da trent’anni che investo, avrò probabilmente accumulato abbastanza. E ora è anche giusto focalizzarmi sulla conservazione del mio patrimonio piuttosto che sul suo ulteriore incremento. Comunque niente curerà la vostra paura di investire quanto una ragionata pianificazione a lungo termine che vi permetterà da un lato di costruirvi le vostre tutele per far fronte a eventi improvvisi, spiacevoli, dall’altro vi rasserenerà ogni volta che il mercato avrà un mal di pancia e avrà voglia di far crollare tutti gli investimenti. Ragazzi, solo con la prima paura abbiamo riempito un intero episodio. Ero indeciso se essere più succinto e farci stare tutti in 20:05, ma credo che l’argomento meriti qualche approfondimento. Superare la paura di investire è un passo fondamentale per realizzare un percorso di crescita finanziaria di successo. Se si resta incagliati in questo blocco psicologico, intanto il tempo passa e noi ci stiamo perdendo un sacco di opportunità che difficilmente si ripresenteranno, fosse anche solo per l’inesorabile matematica dell’interesse composto in grado. Di moltiplicare i soldi, neanche fossero pani e pesci, ma che, diversamente dal noto episodio biblico, ha bisogno del suo tempo per fare effetto. Da un lato non voglio che questo episodio sia una sollecitazione all’investimento. In alcun modo dovete prendere le mie parole come un pretesto per fare un salto nella fede e mettervi a investire, perché vi ho detto che avete buone probabilità di avere successo se fate le cose per bene e senza avidità. Dall’altro vorrei piuttosto che coglieste l’occasione per rendervi conto che il modo migliore per affrontare questa paura non è prendere coraggio, fare un respiro profondo col diaframma, fare meditazione o altre cazzate del genere. Semplicemente la paura si supera con la conoscenza, ragazzi. Del resto non stupiamoci. Nel 2020 l’Ocse ha condotto uno studio sul livello di cultura finanziaria media dei suoi Stati membri. Facciamo un indovinello? Come si è posizionata l’Italia nella classifica dei 25 paesi oggetti dello studio? Ovviamente venticinquesima. Se dobbiamo fare una cosa noi italiani la vogliamo fare bene, anche quando si tratta di fare schifo. A noi non piace essere tra gli ultimi, noi vogliamo proprio essere gli ultimi. Capite che sopra di noi ci sono superpotenze quali Romania, Colombia, Montenegro, Macedonia, Georgia, Perù, Bulgaria. E qua mi fermo perché mi sta salendo la nausea. Nel 2014 standard and Poor’s aveva fatto uno studio simile. Volete sapere come eravamo messi rispetto agli altri membri del G 7? Beh, ovviamente stra ultimi anche qui. Tra l’altro, la percentuale della nostra popolazione che si può definire finanziariamente colta, secondo le metriche dello studio, era appena del 37%. Quei secchioni dei tedeschi erano addirittura al 66%, i cugini francesi al 52%, gli inglesi al 67%. Ma soprattutto lo Zimbabwe al 41%. Cioè ragazzi no tutto, ma lo Zimbabwe no. Capite che se avete 10.000 € da investire, statisticamente rischiate di avere un consiglio finanziario migliore, chiedendolo a caso ad un ad un’abitante dello Zimbabwe che ad un italiano qualunque. Solo con la conoscenza possiamo superare le nostre paure. Le paure sono sempre irrazionali, razionalizzandole, vengono sterilizzate e siamo poi liberi di prendere le decisioni migliori. Quindi mettete segui al podcast su Spotify ed Apple Podcast e lasciate una recensione a 5 Stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti sempre nuovi per aiutare gli italiani a realizzare un grande obiettivo patriottico, superare lo Zimbabwe. Sarà ostico, lo so, lo Zimbabwe non va sottovalutato, vanta una grande tradizione di studi economici e finanziari, ma sono certo che con un po’ di sforzo possiamo farcela. Per il momento la prima parte di questo episodio finisce qui e ci vediamo con le prossime quattro paure tra una settimana, sempre con The Bull, il tuo podcast di finanza personale.

Recensioni

Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!

Non sono solito a mettere recensioni e specialmente non ascolto podcast, ma da quando ho iniziato questo, faccio fatica a staccarmi, e quasi non posso più fare a meno di ascoltare e arricchirmi culturalmente.

Andrea V., 22 Set 2025

Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro

Massimo D., 23 Set 2025

Podcast piacevole, scorre veloce ma in modo estremamente chiaro, spiega i concetti chiave per gestire le proprie finanze, fornendo la classica cassetta degli attrezzi. Complimenti, davvero ben fatto!

Massimiliano, 29 Mag 2024

La mia ignoranza in materia mi ha sempre creato dei dubbi, ma grazie a un amico ho iniziato ad ascoltare il podcast. Per fortuna che ho 24 anni e un po' di tempo e soldi da dedicarmi a imparare le varie nozioni per me stesso. Grazie mille!

Luca G. 10 Ott 2025

Veramente veramente raccomandato! la finanza personale riassunta alla perfezione! e spiegata partendo dall'ABC! Ottimo anche da ascoltare a velocita 1,5x!

Giorgia R., 23 Gen 2025

Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente

Amalia A., 17 Set 2025

Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai

Francesca B., 6 Apr 2024

Dovrebbero ascoltarlo buona parte degli italiani e io avrei dovuto scoprirlo con qualche anno in anticipo ma meglio tardi che mai

Matteo C., 3 Set 2025

Ho acquistato e letto il suo libro e l' ho trovato. Esprime i concetti economici in modo semplice e chiaro. Sentirlo parlare conferma che è un professionista del settore.

Giulia N., 11 Ago 2025
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