#183

Ed Yardeni: perché dobbiamo essere ottimismi sui Mercati

Quella di Ed Yardeni è una delle voci più ascoltate in assoluto a Wall Street. In questa intervista ci spiega perché ci troviamo nei "Ruggenti anni '20", perché ha inventato il concetto di Bond Vigilantes e il Fed Model e perché essere un permabull è da 45 la sua strategia di successo.

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43 minuti
Ed Yardeni: perché dobbiamo essere ottimismi sui Mercati
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183. Ed Yardeni: perché dobbiamo essere ottimismi sui Mercati

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Punti Chiave

Ed Yardeni, "Permabull", prevede "Roaring Twenties" per i mercati, con S&P 500 a 10.000 entro il 2029, grazie a innovazione e produttività.

Spiega i "Bond Vigilantes" come forze di mercato per la disciplina fiscale, con 4.5% come rendimento obbligazionario normale nonostante il debito USA.

Trascrizione Episodio

Bentornati a The Bull — il tuo podcast di finanza personale.
Questo episodio non poteva capitare in un momento migliore.
Proprio adesso che la baracca sembra cominci a scricchiolare.
Lunedì 27 ci siamo svegliati con quello che sembrava l’uragano DeepSeek, il nuovo modello di intelligenza artificiale cinese che ha fatto tremare tutte le big tech americane, che pensavano di essere avanti anni luce in questo campo e hanno tutte avuto un brusco risveglio.
Al confronto di quel che è successo nel weekend, però, DeepSeek è stata una carezza. Donald J Trump aveva detto durante tutta la campagna elettorale che avrebbe messo dazi a destra e sinistra e così è stato.
Prime vittime: Canada, Messico e in parte Cina.
In particolare il 25% di dazi applicati alle importazioni da Canada e Messico sono stati uno shock, soprattutto perché quelle due economia dipendono quasi integralmente dagli scambi con gli Stati Uniti.
E Trump ha già minacciato altre misure, in particolare con l’Unione Europea.
I mercati, come da manuale, non hanno reagito esattamente con il sorriso, poiché fino all’ultimo non si aspettavano che Trump facesse sul serio e che davvero avrebbe avuto la mano così pensante inaugurando questa possibile e pericolosissima War Trade.
Aspettiamo però a tirare conclusioni affrettate.
La notizia è ancora troppo fresca e non abbiamo ancora abbastanza informazioni per dire cose intelligenti.
Questo però ci ricorda ancora una volta che la vita di un investitore è sistematicamente accompagnata da notizie inaspettate.
Di buoni motivi per perdere fiducia verso il futuro ce ne sono sempre in abbondanza.
Mantenere la barra dritta, invece, soprattutto quando sembra che ci stiamo trovando all’inizio della fine, è tutta un’altra sfida.
Per questo, nessuno meglio del Dottor Ed Yardeni, leggenda del panorama finanziario americano e tra le voci più autorevoli e ascoltate in assoluto, può aiutarci ad allargare le nostre prospettive e capire quali sono le cose che contano davvero nel lungo termine nelle dinamiche dei mercati finanziari.
Ho intervistato il Dottor Yardeni una decina di giorni prima che uscisse questo episodio, quindi non verrà fatta menzione della tematica dei dazi.
Ma con lui abbiamo parlato a lungo della situazione finanziaria in generale, dei bond vigilantes, concetto che ha inventato lui, del Fed model, altro concetto che ha introdotto lui e in generale dei buoni motivi per essere dei Permabull.
Senza ulteriore indugio vi lascio quindi alla mia chiacchierata con il grande Dr. Ed Yardeni.

Riccardo: Caro Dott. Ed, Benvenuto nel mio podcast, The Bull.

Ed Yardeni: Bene, mi hai invitato e sembra che tu abbia un accesso interessante a un vasto pubblico molto interessato al mercato azionario. Io sono molto interessato al mercato azionario, quindi possiamo avere una bella conversazione. Giusto.

Riccardo: Lei è una specie di leggenda a Wall Street e sono sicuro che oggi ci porterà davvero grande valore. Vorrei partire dalla situazione attuale. Potrebbe spiegarci perché ritiene che ci troviamo nei Roaring 20’s nei ruggenti anni ’20?

Ed Yardeni: Bene, ho iniziato a parlare del decennio attuale nel 2019. Mi sembrava che ci fosse qualcosa di simile tra gli anni ’20 del 1900 e gli anni ’20 del 2000. E più specificamente, ovviamente e seriamente, abbiamo avuto un boom della produttività durante gli anni ’20 del 1900. Gli anni ’20 del 1900 iniziarono molto male. La Prima Guerra Mondiale era finita un paio d’anni prima. C’era l’influenza spagnola che uccise milioni di persone, così come la Prima Guerra Mondiale. All’inizio del 1920, per circa un anno, ci fu una grave recessione. Quindi nessuno era ottimista sulle prospettive per gli anni ’20 allora, ma si rivelarono i ruggenti anni ’20, con ogni sorta di innovazioni tecnologiche, dalle automobili all’elettricità agli elettrodomestici, tutte che migliorarono il tenore di vita degli americani e di altri in tutto il mondo. E l’economia statunitense è esplosa. Di conseguenza, abbiamo avuto un’enorme rally del mercato azionario. Finì male, cosa che dovremmo discutere, ovviamente. Ma questa volta, abbiamo una situazione simile. Abbiamo tremende innovazioni tecnologiche. Abbiamo un problema, che è una carenza di manodopera qualificata. Quindi, per certi versi, non è una previsione, è un’estrapolazione. È qui che è probabile che andremo. E quindi penso che la crescita della produttività, attualmente al 2%, potrebbe finire il decennio più vicina al 3% o forse anche al 4%. E questo sarebbe un grande impulso alla crescita economica. Manterrebbe bassa l’inflazione. Sarebbe un’enorme fonte di potere d’acquisto. I salari aumenterebbero più velocemente dei prezzi e i margini di profitto aumenterebbero. Non c’è nulla di male in una produttività migliore del previsto. L’unica domanda è: ci saranno eventi lungo il percorso che causeranno una recessione, o i ruggenti anni ’20 continueranno negli anni ’30? Penso che potrebbe essere il caso. Non sto dicendo che non ci sarà mai più una recessione, ma penso che le recessioni non durino molto a lungo e le prospettive siano davvero piuttosto brillanti.

Riccardo: Tra le più importanti istituzioni di Wall Street, Lei è stato quello che ha fatto la previsione migliore l’anno scorso sul risultato di fine anno dell’S&P 500. Se ricordo correttamente aveva chiamato 5.400 punti. Era stata la più alta di tutte. E per quest’anno ha pronosticato 7.000.

Ed Yardeni: Ho chiamato 5.400 all’inizio dell’anno scorso e ci siamo arrivati a metà. Sì, poi l’ho alzata di nuovo a 5.800 a metà anno e abbiamo chiuso relativamente vicino a quel livello. Ho indovinato anche l’anno precedente. Penso che ciò che ha differenziato le nostre prospettive, il motivo per cui eravamo più rialzisti della maggior parte degli economisti e strateghi, è perché non credevamo che ci sarebbe stata una recessione. E questa è stata la grande scommessa, che non ci sarebbe stata una recessione e che l’inflazione si sarebbe moderata. E così abbiamo indovinato queste due cose, il che ha portato a una previsione corretta sul mercato azionario. Ma come si dice nel nostro settore, la performance passata non è garanzia di rendimenti futuri. Ma continuiamo a lavorare sodo per cercare di capire bene i mercati. [7.000 quest’anno, 8.000 l’anno prossimo, 10.000 entro il 2029, entro la fine dei ruggenti anni ’20].

Riccardo: Una cosa che potrebbe far crollare tutto potrebbe riguardare il rendimento dei Treasury. Lei ha coniato il concetto di bond vigilantes. Potrebbe illustrarci cosa significa. In particolare lei ha continuato a dire sin dallo scorso settembre, cioè da quando le Fed ha cominciato a tagliare i tassi, che non avrebbe dovuto abbassare così tanto il Fed Funds Rate.

Ed Yardeni: Bene, ho parlato per la prima volta dei bond vigilantes in luglio del 1983. Lo faccio da un po’. E durante gli anni ’70, abbiamo avuto un’inflazione molto grave. E la grande inflazione degli anni ’70, tutto ciò che poteva andare storto sul fronte dell’inflazione è andato storto. Quindi abbiamo avuto molta inflazione. E Paul Volcker è arrivato come presidente della Fed alla fine degli anni ’70, ha alzato i tassi di interesse fino a quando non ha rotto l’economia. E questo ha abbassato l’inflazione. Ma nel mercato obbligazionario, c’era molta paura che l’inflazione potesse tornare. E io sostenevo che se la Federal Reserve e l’amministrazione governativa, il Congresso e il presidente non avessero gestito correttamente l’economia, i bond vigilantes sarebbero intervenuti e avrebbero mantenuto la legge e l’ordine nei mercati finanziari per abbassare l’inflazione. E ha funzionato, in realtà, negli anni ’80 abbastanza bene come modo di pensare ai mercati.

Riccardo: Avrei due domande qui. È preoccupato dall’enorme livello attuale del debito americano e del deficit e dalla possibilità che i rendimenti decennali superino il 5%? La sensazione è che tutti pension che 5% sia una sorta di soglia del terrore, superata la quale tutto deve necessariamente crollare.

Ed Yardeni: La realtà è che l’anno scorso il rendimento obbligazionario è arrivato al 5% e c’erano molti acquirenti al 5%, e non ha ucciso l’economia, e il mercato azionario è andato verso nuovi massimi. Questa volta, si parlava molto di tornare al 5% e oltre, e il mercato è arrivato, a quanto pare, al 4,75%, fondamentalmente, e c’erano molti acquirenti. Perché? Perché le notizie sull’inflazione si sono moderate di recente… Ma i bond vigilantes stanno guardando. E penso che, come Bill Clinton, Donald Trump stia probabilmente ricevendo il messaggio da alcuni dei suoi consiglieri economici che, con così tanto debito in circolazione, deve stare molto attento a mantenere una certa disciplina fiscale, oppure il rendimento obbligazionario andrà al 5%, 5,5%, 6%. E il rendimento obbligazionario andrà al livello necessario per far capire ai politici che devono riportare la politica fiscale su un percorso sostenibile. Devono fare qualcosa per evitare che questo deficit esploda all’infinito e oltre.

Riccardo: Secondo lei la nostra prospettiva è viziata dal quantitative easing dal 2008 al 2021? Abbiamo avuto interessi vicini a zero davvero per molto tempo. Ormai oggi siamo abituati a pensare che tassi di interesse sopra l’1 o il 2% sia automaticamente un problema per l’economia.

Ed Yardeni: E ho sempre detto che quando il mercato obbligazionario si preoccupa del deficit e del debito, mi preoccupo anch’io. Perché per oltre 40 anni, ci sono stati allarmisti, pessimisti, profeti di sventura che hanno predetto che il deficit e il debito avrebbero fatto crollare l’economia, e che non si doveva stare nel mercato azionario. E si sono sbagliati. Quindi bisogna essere aperti nel pensare ai mercati e ascoltare i mercati stessi. E se il mercato obbligazionario può assorbire tutti questi titoli, tassi di interesse che non stanno uccidendo l’economia, dove gli utili stanno ancora crescendo e il mercato azionario sta ancora salendo, bisogna rispettarlo. Ma allo stesso tempo, c’è una legittima preoccupazione per una politica fiscale fuori controllo… Ora siamo al livello giusto. Penso che il 4,5% sia il livello normale, corretto per il mercato obbligazionario. 4,5 più o meno, forse 25 punti base. In altre parole, il 4,25% al 4,75% è dove dovrebbe essere il mercato obbligazionario. È lì che era prima della grande crisi finanziaria. È lì che era prima che la Fed iniziasse davvero a intervenire e manipolare il rendimento obbligazionario.

Riccardo: Okay.

Ed Yardeni: Penso che dobbiamo prendere in considerazione che il mondo non è mai stato così ricco. C’è un’enorme quantità di ricchezza nell’economia globale… [Il settore delle famiglie statunitensi] ha una ricchezza di 285 dollari per azione quest’anno, 400 dollari per azione entro il 2029. E penso che i margini di profitto andranno a un nuovo massimo storico. Non è tanto una previsione quanto un’estrapolazione di ciò che è realmente accaduto. Sai, in pratica l’abbiamo azzeccata a metà. Voglio dire, i ruggenti anni ’20 sono praticamente a metà e le cose hanno funzionato davvero bene. E ora, stiamo assistendo ad alcune delle follie che abbiamo visto negli anni ’20 del 1900, con l’entusiasmo per le criptovalute. Voglio dire, la cosa sorprendente è che Trump è diventato di nuovo miliardario emettendo il Trump Memcoin. Sai, questo è il tipo di cose folli che abbiamo visto negli anni ’20. Ma fortunatamente, ci sono ancora molti fondamentali molto solidi.

Riccardo: Professor Fama, grazie mille per tutto il tempo che abbiamo trascorso insieme. È stato un grande piacere averla qui.

Ed Yardeni: Piacere mio, grazie mille, bye bye.

E questo è tutto gente.
Spero che l’episodio vi sia piaciuto e che il Dottor Ed vi abbia riempito con la stessa energia ed entusiasmo che ha dato a me mentre lo ascoltavo.

Un grande ringraziamento ancora una volta a Ed Yardeni, e un promemoria che potete seguire tutte le sue analisi di mercato sul sito web di Yardeni Research, che troverete nella descrizione dell’episodio.

Come sempre, vi invito a cliccare su segui e attivare le notifiche su Spotify, Apple Podcasts, o ovunque stiate ascoltando, e a lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci. Questo ci aiuta a continuare a produrre contenuti che spiegano perché, in finanza, se vuoi sembrare intelligente, dovresti essere un pessimista, ma se vuoi davvero avere ragione, faresti meglio a essere sempre un ottimista.

Questo è davvero tutto per questo episodio. Ci vediamo la prossima domenica per un’altra sessione insieme, proprio qui, ovviamente, su The Bull—il tuo podcast di finanza personale.

 

Recensioni

Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!

Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente

Amalia A., 17 Set 2025

Ho acquistato e letto il suo libro e l' ho trovato. Esprime i concetti economici in modo semplice e chiaro. Sentirlo parlare conferma che è un professionista del settore.

Giulia N., 11 Ago 2025

Podcast piacevole, scorre veloce ma in modo estremamente chiaro, spiega i concetti chiave per gestire le proprie finanze, fornendo la classica cassetta degli attrezzi. Complimenti, davvero ben fatto!

Massimiliano, 29 Mag 2024

Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai

Francesca B., 6 Apr 2024

Da quando l'ho scoperto in 15 gg mi sono ascoltato 150 puntate senza fermarmi, ho annullato gli altri podcast per portarmi alla pari ed ascoltare tutte le precedenti puntate, ben fatto, esattamente il livello di informazione che mi serviva

Gianluca G., 11 Set 2025

Veramente veramente raccomandato! la finanza personale riassunta alla perfezione! e spiegata partendo dall'ABC! Ottimo anche da ascoltare a velocita 1,5x!

Giorgia R., 23 Gen 2025

La mia ignoranza in materia mi ha sempre creato dei dubbi, ma grazie a un amico ho iniziato ad ascoltare il podcast. Per fortuna che ho 24 anni e un po' di tempo e soldi da dedicarmi a imparare le varie nozioni per me stesso. Grazie mille!

Luca G. 10 Ott 2025

Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro

Massimo D., 23 Set 2025

Dovrebbero ascoltarlo buona parte degli italiani e io avrei dovuto scoprirlo con qualche anno in anticipo ma meglio tardi che mai

Matteo C., 3 Set 2025
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