Il potere dell’1% – Piccole Abitudini per Risultati straordinari
La finanza personale è 20% una questione di soldi e 80% una questione di testa. Investiti in modo corretto, i nostri risparmi possono moltiplicarsi nel tempo ma senza disciplina e costanza a lungo termine saranno le nostre stesse piccole abitudini quotidiane a impedirci di raggiungere grandi obiettivi con i nostri soldi. In questo episodio capiamo come funzionano le nostre abitudini e come applicare delle procedure per addestrarci ad essere più efficienti con i nostri risparmi, senza soffrire e con grandi soddisfazioni. Con la partecipazione straordinaria di Aristotele, Warren Buffet e un'amica misteriosa che con i soldi davvero non ci sa fare.

Risorse
Punti Chiave
Le abitudini sono fondamentali per la costruzione della ricchezza, non i grandi salti.
L'interesse composto è la 'bomba atomica' che fa esplodere i risultati nel tempo.
La finanza personale è 80% questione di testa: automatizza i risparmi e premi le buone abitudini.
Trascrizione Episodio
Bentornati a The Bull – Il tuo podcast di finanza personale
Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. Perciò l’eccellenza non è un’azione ma un’abitudine.
Cari amici e care amiche di questo podcast, oggi abbiamo scomodato nientemeno che il grande Aristotele per aiutarci a introdurre l’importantissimo tema di oggi.
Ebbene sì, oggi a THE BULL parleremo del ruolo fondamentale delle abitudini nella costruzione della nostra ricchezza.
Ora, la domanda è: cosa c’entra Aristotele, un pensatore illuminato vissuto oltre due millenni fa in Grecia e che si interrogava un po’ su tutto, da quale sia l’essenza ultima delle cose a come conosciamo, come agiamo e perché, con un podcast di Finanza Personale?
Beh, Assolutamente nulla!
Però volete mettere il piacere di piazzare lì un bell’aforisma del tutto decontestualizzato di un grande filosofo per far sembrare più intelligente tutto quello che diremo dopo?
Cmq Aristotele l’abbiamo studiato più o meno tutti al liceo, anche se ovviamente nessuno di voi si ricorderà neanche lontanamente mezzo concetto della sua opera.
Tutti però sanno che grosso modo era un filosofo e che tendenzialmente era Greco.
Quello che però quasi nessuno si ricorda mai è che Aristotele era anche il maestro privato niente meno che di Alessandro Magno.
Cioè Aristotele passava sì le giornate a ragionare su cose di nessuna utilità pratica ma quando si è trattato di insegnare ad un giovane rampollo della famiglia reale macedone ad affrontare la vita con gli strumenti giusti, oh, questo a 27 anni si è messo a conquistare praticamente tutto il mondo allora conosciuto.
Partito dalla Macedonia ha fatto fuori un regno dopo l’altro e ha conquistato tutto quello che c’era da conquistare fino all’India.
Certo, è stato avvelenato probabilmente dai suoi stessi generali prima ancora di iniziare il viaggio di ritorno perché forse non ne potevano più del loro imperatore fanatico e iperattivo, quindi non è che abbia fatto una bella fine.
Ma quanto a determinazione e capacità di conseguire, passo dopo passo, risultati straordinari, beh giù il cappello davanti a questo ragazzino dalla perseveranza inesauribile.
Nessuno sa se il merito sia stato di Aristotele ma mi piace pensare che il grande Filosofo, oltre ad aver fatto due palle così al giovane Alessandro parlandogli di logica, ontologia e morale, gli avesse anche fatto capire che il percorso verso l’eccellenza non è costituito da singoli grandi salti, bensì dall’accumulo progressivo di piccoli miglioramenti incrementali che messi tutti insieme producono nel tempo risultati impensabili.
L’abitudine, appunto, è ciò che produce l’eccellenza.
Facciamo ora un salto in avanti di oltre duemila anni e torniamo invece a citare, da buona prassi di THE BULL come quasi in ogni puntata, il leggendario Warren Buffet.
Il patrimonio di Buffet, come noto, viaggia oltre i 100 miliardi di dollari (e sarebbe nettamente di più se considerassimo anche le monumentali donazioni che Buffet ha già fatto nel tempo).
Sappiamo tutti che Buffet è un incredibile maestro di pazienza e costanza.
La sua immensa fortuna è stata infatti costruita attraverso un lento, paziente e incredibilmente determinato percorso di progressivo arricchimento senza mai abbandonare quelle solide piccole abitudini della sua routine quotidiana che gli hanno permesso di ammassare un patrimonio inimmaginabile.
La cosa impressionante del suo lunghissimo percorso di successo è che oltre il 99% della sua ricchezza, Buffet l’ha realizzato alle soglie dei 60 anni e oltre il 50% oltre gli 80 suonati.
Il miracolo della crescita esponenziale dell’interesse composto rappresentato qui nella sua forma suprema!
Dell’interesse composto parliamo in ogni puntata e fin dall’inizio del podcast abbiamo spiegato come esso sia la bomba atomica del nostro arsenale finanziario, la più potente arma segreta – che poi segreta non è ma per qualche motivo molti ne ignorano l’esistenza – per trasformare la nostra ricchezza.
L’abbiamo detto subito, ragazzi: la questione è tutta qui.
Se c’è una cosa che dovete capire in questo podcast è esattamente questa. Se avete uno spazio minuscolo nella vostra memoria per potervi ricordare un solo concetto, per Dio fate che sia l’interesse composto.
Capite come funziona l’interesse composto e fatene il vostro più caro amico perché è la legge suprema che governa l’universo, se avete chiaro il suo funzionamento la vostra vita ne beneficerà immensamente.
L’interesse composto non è però solo un concetto finanziario.
Non è semplicemente la regola che dice che i rendimenti di un investimento si sommano ai rendimenti precedenti facendo crescere il vostro patrimonio in maniera esponenziale (ricordatevi la regola del 72: dividete 72 per il rendimento annuo dei vostri investimenti e saprete ogni quanti anni raddoppia di valore), dicevo non è solo una regola che governa l’accumulazione dei rendimenti ma è un principio valido praticamente in qualunque ambito della vita dove è possibile “incrementare” progressivamente il valore di qualcosa, sia essa un bene finanziario, una capacità, una relazione, la nostra forma fisica e così via.
La cosa fighissima dell’effetto composto è che nel lungo termine fa esplodere i risultati.
Il lato negativo è invece che nell’immediato non vi fa ottenere praticamente nulla di visibile, quindi la costanza e la determinazione nel mantenere abitudini e pratiche virtuose nel tempo fanno tutta la differenza del mondo rispetto al successo o all’insuccesso dei nostri sforzi.
Qualche sera fa eravamo a cena con una persona che ad un certo punto mi dice “allora mi devi aiutare con le mie finanze perché io non so da che parte girarmi, adesso vado in vacanza e poi da Gennaio cominciamo ad investire e mi dici cosa devo fare”.
Questa persona chiaramente aveva in mente di ascoltare THE BULL, forse ha sentito distrattamente 1 o 2 episodi, ma evidentemente non ha ancora la predisposizione giusta per intraprendere un percorso di finanza personale, né forse la giusta motivazione.
La domanda che le ho fatto è stata quindi: “ma perché a Gennaio? il momento giusto per cominciare ad investire – come sempre del resto – è adesso!”.
E lei mi fa: “eh no ma adesso ho delle spese, devo pagare le vacanze, e questo e quello e altre due o tre supercazzole”, insomma adesso non aveva testa per mettercisi ma “da Gennaio cominciamo! 2 mila euro vanno bene?”
Allora, premesso che non c’è una cifra giusta né una sbagliata, chiaramente ciò che qui c’è di sbagliato è l’approccio.
Investire 2.000 € one shot e pensare così di aver risolto il problema di come far fruttare i propri soldi è – diciamo – un’idea un po’ riduttiva.
L’approccio corretto sarebbe naturalmente quello in 3 step che raccontiamo sempre qui a THE BULL ossia:
1) fare un budget per tenere sotto controllo le spese e allocare una quota mensile al risparmio;
2) fare il fondo di emergenza che copra circa 6 mesi di spese;
3) investire costantemente il risparmio all’interno di prodotti finanziari efficienti e a basso costo come gli ETF.
Questa persona però, non ho fatto neanche in tempo a dirle tutti e tre gli step, che l’ho vista girare gli occhi all’indietro e andare in sbattimento.
Le sue reazioni sono state, nell’ordine:
– no! non ho abbastanza soldi da investire; quindi
– no! poi per quanto tempo li devo tenere vincolati? poi
– no! ma poi se li investo e li perdo? infine,
– no! alla sola idea di dover controllare le spese mi viene l’ansia.
Per me è stata una specie di rivelazione perché mi sono reso conto di quanto una cosa estremamente semplice e parte integrante della mia vita quotidiana possa essere uno scoglio insormontabile per una persona che non ha mai intrapreso questo viaggio e non sa da che parte cominciare.
Ragazzi sia ben chiara questa cosa: la finanza personale è 20% una questione di soldi e 80% una questione di testa!
A parte che poi ho fatto due domande a questa persona, giusto per obiettare in maniera superficiale sul fatto che non avesse soldi da investire.
Ora, io non voglio fare i conti in tasca a nessuno ma ogni volta che scavo un pochino tiro fuori dai 300 ai 1.000 € al mese dilapidati senza senso.
In questo caso mi è bastato chiederle:
a) ti porti il pranzo al lavoro o mangi fuori? risposta: mangio sempre fuori, spesa media 18 € al giorno (perché lavora in centro a Milano) praticamente tutti i giorni. Totale mese = non meno di 250 €. Poi,
b) stai fumando una IQOS, quanti pacchetti fai fuori in una settimana? circa 2, quindi a 5 € a pacchetto, siamo sui 40/50 €.
c) Cene fuori? beh almeno una volta in settimana più i weekend, a 50 € alla volta abbiamo quindi calcolato circa 500 € al mese. Infine,
d) Abbigliamento? eh, qui le cifre sono praticamente ingestibili e molto variabili, ma abbiamo stimato che circa 200 € al mese in media se ne vanno in acquisti per abbigliamento e accessori.
Ecco che abbiamo tirato fuori 1.000 € di roba su cui si potrebbe lavorare.
Ora io non dico di vivere come un eremita e nutrirsi dei frutti spontanei della natura, però sicuramente qualche interventino qua e là mi sembra abbastanza facile da fare no?
Allora inizia a darci un taglio con quelle cazzo di Iqos anche per motivi non finanziari, portati la schiscetta al lavoro, datti un tetto mensile massimo per l’abbigliamento ed esci a cena una volta in meno alla settimana, ecco che senza intaccare significativamente la qualità della vita hai già tirato fuori magari 500 € da dedicare ai tuoi investimenti.
E non dovresti neanche preoccuparti del rischio di perderli! Tanto li stai già buttando via per cazzate senza valore! Almeno investendoli gli dai una possibilità di crescere!
Obiezione: eh ma devo fare mille sacrifici per 500 € al mese che poi alla fine non mi cambiano la vita e devo rinunciare invece a cose che mi piacciono. E poi si vive una volta sola!
Io non sopporto chi mi dice si vive una volta sola, perché è la scusa più stupida e immediata che la gente tira fuori per non prendersi responsabilità e non ammettere di avere delle difficoltà a spezzare delle cattive abitudini.
Per la cronaca, cara amica mia, 500 € al mese FANNO la differenza e tutti coloro che stanno seguendo THE BULL da un po’ sanno bene di cosa stiamo parlando.
Rifaccio i calcoli solo per te, sperando che dopo l’altra sera starai ascoltando almeno quest’episodio.
500 € al mese investiti in un portafoglio fatto al 70% di ETF sull’azionario globale e al 30% di ETF su obbligazioni governative Europee negli ultimi 10 anni sarebbero diventati oltre 80.000 €.
E se magari invece di dire stronzate sul fatto che non vuoi investire i soldi perchè hai paura di perderli, 10 anni fa avessi anche cominciato con una somma iniziale di, diciamo, 10.000 €, oggi avresti oltre 100.000 € in più di patrimonio.
Se poi dopo 10 anni smetti di investire e decidi che quei 500 € li vuoi usare per farti i cazzi tuoi e lasci semplicemente quei 100.000 € investiti per i 10 anni successivi, ammettendo rendimenti uguali a quelli dei 40 anni alle nostre spalle in un portafoglio fatto allo stesso modo, bene sappi che al ritmo del circa 7,3% all’anno diventerebbero 200.000 € nel 2033, 400.000 nel 2043, 800.000 nel 2053.
Nel 2053 non sarai ancora in pensione, quindi non potrai ancora permetterti di non lavorare. Ma vogliamo mettere la differenza tra vivere stipendio dopo stipendio o avere 800.000 € nel deposito titoli del tuo broker?
Ah sempre per restare in questo ragionamento ultrasemplicistico: se continuassi così e nulla cambiasse nel tuo portafoglio e nei suoi rendimenti, nel 2063, quando forse sarai nonna e la tua unica preoccupazione vorrà essere sulla spiaggia di quale mare trascorrere 4 o 5 mesi all’anno, dovresti ritrovarti con circa 1 milione e mezzo di euro.
Capisci quanto cazzo ti stanno costando queste IQOS!!!
Poi, DISCLAIMER prima che qualcuno mi dica che sono un cazzaro: questa è una simulazione ultra semplificata. Ci stiamo basando sui rendimenti passati e come sempre diciamo essi non sono predittivi dei rendimenti futuri. Però è assolutamente vero che 100.000 € investiti 40 anni fa sarebbero davvero diventati oltre 1 milione e mezzo oggi.
Domani non sappiamo se sarà così. Nessuno lo sa. E nessuno lo sapeva neanche 40 anni fa. Se sarà così bene. Se sarà meno e sti cazzi, comunque anche fosse la metà o addirittura un terzo avremo migliorato lo stesso la nostra vita.
Potremmo addirittura perdere soldi? Sì teoricamente è possibile Però come abbiamo già detto nella puntata sul perché abbiamo paura di investire, non è MAI SUCCESSO, ripeto: MAI SUCCESSO che un investimento SECCO nel mercato azionario Americano (o globale, di cui l’America è cmq il grosso) perdesse soldi in un orizzonte superiore a 20 anni.
In oltre 100 anni di storia, mai accaduto.
Vuol dire che non accadrà mai anche in futuro? Boh, eh chi lo sa?
Però sai è un po come dire che siccome non è mai successo che uscendo di casa tu sia stata investita da un tram negli ultimi 30 anni, allora è meglio che non esci più di casa perché prima o poi potrebbe accadere!
Chiaro?
Ora qual è il problema? Il problema è che ti pesa un po’ il culo e non sai da che parte cominciare.
E soprattutto non pensi di avere la forza di volontà per intraprendere un percorso di finanza personale.
Vedi, investire non è solo una questione di dove metti i soldi, ma è l’adozione di un intero sistema di pratiche e abitudini che scandiranno la tua vita quotidiana.
Il motivo per cui la maggior parte delle persone non investe con profitto i propri soldi non è perché è difficile o per altre cose, ma semplicemente perché non ci si mette proprio!
Ecco perché, dopo questa lunga premessa fatta in cui abbiamo tirato in ballo Aristotele, Warren Buffet e questo personaggio misterioso, dobbiamo assolutamente parlare di come imparare a ad adottare abitudini virtuose per la nostra prosperità finanziaria.
Voglio cioè suggerirvi alcune idee per impostare il vostro percorso di finanza personale andando ad intervenire esattamente in quelle piccole cose quotidiane che nel lungo termine fanno una differenza spropositata.
Per fare ciò, prendo liberamente in prestito alcuni concetti da due bei libri dedicati al tema di come migliorarsi un pezzetto per volta che lessi anni fa e che sono: The Power of Habit di Charles Duhigg e l’onnicitato Atomic Habits di James Clear.
Questi due libri esplorano il tema di come impostare delle abitudini specifiche per conseguire gradualmente un certo specifico risultato.
I meccanismi descritti sono applicabili a qualunque ambito della vita individuale, di una società o di un’intera comunità.
Quello che diremo tra poco non è quindi qualcosa che si applica specificatamente alla sfera della finanza personale ma è piuttosto un modello che può permettere a chiunque di migliorare la propria forma fisica, di aumentare le proprie performance professionali, di migliorare una relazione e così via.
Personalmente preferisco il primo dei due libri, poi il secondo è in realtà diventato molto più celebre. C’è da dire che, essendo usciti a 6 anni di distanza, ho sempre avuto il forte sospetto che l’autore di Atomic Habits abbia più di un debito di riconoscenza rispetto all’altro – per non dire che alcune idee nonché l’impostazione generale del libro mi sembrano un po’ scopiazzate di sana pianta.
Detto questo, è anche vero che copiare è una grandissima abilità e quindi, nei limiti in cui non infrangete qualche legge, copiate più che potete da chi stimate perché copiare è spesso una scorciatoia virtuosa per raggiungere traguardi che magari in totale autonomia ci sarebbero stati preclusi.
Cmq torniamo al concetto di fondo e di cosa raccontare alla mia amica di cui sopra per farle dare una mossa e aiutarla ad implementare delle pratiche positive nella sua vita quotidiana che diano una mano alle sue disastrate finanze.
L’idea è questa: non si può andare da zero a cento in un colpo solo. O meglio, non è una cosa per tutte le persone. Io per esempio sono una persona che tende ad ignorare un certo concetto magari per un decennio, poi improvvisamente ho un’illuminazione del tutto casuale e divento fanatico di una certa cosa, poi di questa certa cosa voglio sapere tutto e vi dedico così tante ore fino alla deprivazione del sonno.
La maggior parte delle persone però ha tipicamente un approccio più equilibrato e quindi ha bisogno di una pratica progressiva per introdurre delle abitudini virtuose nella propria vita.
Noi qui cosa vogliamo insegnare alla nostra amica?
Vogliamo insegnarle a vivere, dal punto di vista finanziario, in base ad un budget e a costruire un percorso strutturato di risparmio e investimento.
Se le dico di fare questa cosa tutta d’un colpo questa smette di ascoltarmi dopo 30 secondi, si accende una nuova IQOS e il giorno dopo nemmeno si ricorderà quale fosse il problema.
Dobbiamo andare per gradi.
Allora ricordatevi che le abitudini seguono tipicamente un processo innescato da un sorta di SEGNALE (ossia di un qualcosa che innesca l’abitudine) a cui segue una ROUTINE (che è in pratica l’abitudine stessa animata da un certo desiderio che il segnale innesca e appunto dalla risposta automatica del nostro comportamento) e che infine si conclude con una RICOMPENSA (che è ciò che soddisfa il desiderio innescato dall’abitudine).
Quindi SEGNALE – ROUTINE – RICOMPENSA.
Un esempio negativo potrebbe essere:
– alle 10:30 del mattino mi viene fame e vedo giù dalla finestra dell’ufficio il mio bar abituale (SEGNALE)
– desidero fare una pausa scendendo al bar e mangiare una di quelle invitanti brioche esposte nella vetrina del bancone (ROUTINE)
– compio esattamente questa attività e mi scofano ogni giorno la mia brioche (RICOMPENSA).
Tra l’altro questo tipo di abitudine è negativa sia per gli effetti sul girovita che sul portafogli. Per qualche strana ragione ho notato che le cose che servono per diventare più ricchi spesso sono le stesse che servono per essere più in forma. Viceversa, molte pratiche che ci tengono più poveri invece fanno anche ingrassare o danneggiano la salute.
Sarà un caso? mah… magari ci ragiono un po’ e faccio in futuro una puntata su come migliorare il conto in banca andando in palestra.
Comunque, a parte ste cazzate, capito come funziona?
Ora vediamo come si potrebbe introdurre un’abitudine virtuosa:
– alle 10:30 del mattino mi viene la solita fame ma decido che magari il martedì e il giovedì mi porto dietro un frutto, una barretta ai cereali (che cmq non è sanissima lo stesso ma meglio che niente) o uno yogurt greco (0% grassi eh, che se lo prendete intero è come mangiarvi una tazza di mascarpone);
– ora, desidero sempre sfondarmi con la mia brioche, ma quei due giorni introduco la routine di mangiare quello che mi sono portato da casa;
– quindi mi mangio la mela o quello che è e soddisfo il mio desiderio di cibo con un minimo di autocelebrazione per non aver buttato via 2 € per quell’iniezione di grassi e zuccheri e virtualmente (o fisicamente se preferite) metto quei 2 € da parte sapendo che userò quei soldi per fare qualcosa di buono per il futuro me.
A quel punto si tratta solo di introdurre la stessa pratica anche al mercoledì e poi al lunedì e poi al venerdì.
Questo modello, ossia, SEGNALE, DESIDERIO/ROUTINE e RICOMPENSA e ciò che generalmente produce pratiche sbagliate che vi rovinano la vita ma anche ciò che potete adottare per creare delle abitudini positive.
La base di tutto è che almeno siate motivati. Volete diventare più ricchi e avere un futuro finanziario migliore? Allora con questo obiettivo in mente vediamo come impostare un po’ per volta delle buone pratiche quotidiane.
Se invece diventare più ricchi è una cosa di cui non può fregarvene di meno, beh, probabilmente non starete nemmeno ascoltando questo podcast quindi non mi interessate.
Ora, quello che si tratta di fare è creare delle pratiche virtuose che vi aiutino nel vostro percorso.
Vi do alcuni suggerimenti:
PRIMO SUGGERIMENTO:
– Fate una lista di tutte le spese ricorrenti di cose a cui fareste fatica a rinunciare, come ad esempio: mangiare fuori a pranzo, fumare, fare aperitivo, uscire al ristorante, bere caffé e briochina al bar, avere 6 abbonamenti per lo streaming, comprare 200 € al mese di puttanate su Amazon, Zalando, Shein e così via.
– A questo punto cominciate a sceglierne 3 su cui intervenire (non si può fare tutto subito, siete deboli, senza spina dorsale e vi devo star dietro un passo per volta). Dicevo sceglietene 3, diciamo pranzi fuori, caffé con briochina e sigarette (su questa scusate sono ossessionato, l’idea che la gente fumi mi manda fuori di testa per motivi sia finanziari che salutari, davvero non capisco come fate).
– Poi, fate due conti per capire quanto vi costa mediamente il pranzo fuori, quanto il caffé quotidiano con la briochina e quanto il pacchetto di sigarette che comprate ogni 2 giorni.
– Quindi cominciate con il ridurre di piccole quantità ciascuno di essi, ad esempio: un pranzo alla settimana ve lo portate da casa, caffé e brioche fate come spiegato sopra, fumate una sigaretta in meno al giorno o (meglio ancora) imponetevi di comprare il pacchetto solo ogni tot giorni predefiniti così da essere costretti a farvi bastare quelle che avete.
– Ogni volta che “rinunciate” a qualcuna di queste abitudini segnate su un app o su file excel o dove vi pare i soldi che avete risparmiato.
– Andate quindi avanti progressivamente a ridurre le quantità fino ad eliminarle completamente e vedrete che (a parte il fumo perché siete assuefatti e quindi è più dura, cazzi vostri ve lo meritate) ad un certo punto diventerà una sfida e un gioco riuscire a tagliare sempre di più.
Adesso rinforziamo con il SECONDO SUGGERIMENTO
Concedetevi dei premi ben definiti.
Questo percorso di razionalizzazione non può essere solo privazione, sennò dopo un po’ smattate.
Fate invece in modo che le vostre routine producano delle ricompense.
Un esempio facile facile: prima vi dicevo che quando la mia amica mi ha detto che non aveva soldi da investire, in tre secondi le ho fatto vedere che almeno 1000 € al mese li stava buttando via.
Adesso, non si può passare da 0 a 1000 in un colpo solo, ma facciamo l’esempio che quest’allenamento progressivo vi porta a risparmiare 200, 300, 500 € al mese.
Una buona idea per non perdere il focus sul lungo periodo, soprattutto man mano che andrete a razionalizzare sempre di più le vostre spese, sarà quello di allocare parte di questo risparmio a qualcosa che vi dia soddisfazione.
Facciamo un esempio un po’ banale, che però alla mia amica piacerebbe.
Diciamo che hai cominciato a risparmiare 500 € al mese facendo un po’ di sacrifici? Benissimo, allora decidi che 250 € li dedicherai al tuo piano di investimenti, mentre gli altri 250 € li spenderai senza ritegno per acquistare articoli di abbigliamento o meglio ancora li terrai accantonati finché, di lì alla fine dell’anno, avrai abbastanza soldi da dilapidare in un’inutilmente costosa borsa di Gucci senza il benché minimo rimorso.
Se siamo fortunati abbastanza, l’introduzione di questa pratica, sostenuta dalla prospettiva di concedersi acquisti di lusso vissuti come “meritati”, alla fine potrebbe anche far prevalere la voglia di investire tutti i propri soldi e di non voler nemmeno più comprare la borsa di Gucci alla fine.
Mia moglie che sta ascoltando la registrazione di quest’episodio ha appena fatto di no con la testa, va beh, ci ho provato…
Comunque capito come bisogna fare? Assegnate dei premi ai vostri comportamenti virtuosi e questi sosterranno il vostro sforzo a lungo termine per costruirvi una vita finanziaria migliore.
Una cosa che ho imparato nel tempo, in generale, è che in tutte queste circostanze la cosa migliore non è mai fare le cose a metà. Mi spiego.
Piuttosto che continuare ad andare 3 sere a settimana al ristorante ma ordinare solo le cose che costano meno perché vogliamo risparmiare, con il risultato che alla fine ogni cena ci resterà sullo stomaco e dopo un po’ manderemo tutto all’aria, è molto meglio invece decidere di andare a cena 1 volta sola, ma quella volta sfondarsi senza ritegno (lo stesso principio funziona anche nelle diete. Non toglietevi ogni sfizio di punto in bianco quando siete a dieta ma mangiate bene 6 giorni su 7 e poi tenetevi il così detto “cheat day” in cui potete mangiare quello che vi pare senza pensieri).
Poi, TERZO SUGGERIMENTO.
Automatizzate certi comportamenti virtuosi, dove possibile, per non cadere vittima della vostra mancanza di forza di volontà.
Un esempio semplice potrebbe essere: impostate il vostro conto su cui ricevete lo stipendio in maniera tale che il 27 del mese (o comunque quando vi arriva) la quota che avete deciso di destinare al risparmio venga trasferita automaticamente al conto che usate per investire, così non correte il rischio di spendere più soldi di quel che avete preventivato.
Infine, QUARTO SUGGERIMENTO.
Se potete, fate questo percorso con un partner.
Se fate questa cosa in due e vi sfidate reciprocamente su chi attua meglio questo piano e vi fate forza a vicenda per non perdere la rotta, allora il risultato sarà molto più veloce.
James Clear, l’autore di Atomic Habits, individua 4 leggi per creare buone abitudini, che sono:
– PRIMA LEGGE = rendere i segnali evidenti. Nel nostro caso, fare una lista delle spese che più impattano sul nostro budget e su cui vogliamo lavorare e magari tenerle in bella vista a casa da qualche parte è molto utile.
– SECONDA LEGGE = rendere l’abitudine virtuosa attraente. Nel nostro caso, associamo un’abitudine di spesa virtuosa ai benefici a lungo termine che può portare.
– TERZA LEGGE = rendere l’abitudine facile da realizzare. Nel nostro caso, automatizzare gli investimenti automatici sul nostro home banking è un esempio di semplificazione.
– QUARTA LEGGE = rendere l’abitudine soddisfacente. Nel nostro caso, la soddisfazione può derivare dalla ricompensa a breve termine (la stupida borsa di Gucci nell’esempio di cui sopra) e da quella a lungo termine (l’accrescimento del nostro patrimonio).
Per chiudere, ricordatevi che inciamperete molte volte nel vostro percorso e non sarà facile non cadere in tentazione.
La cosa fondamentale, però, è non interrompere mai la continuità.
Se pensate che sia troppo dura, piuttosto riducete i vostri sacrifici per un certo periodo ma non interrompete mai il percorso.
Rallentare va bene, fermarsi è vietato.
Ricordatevi che non bisogna migliorare del 100% alla volta, perché cambiamenti troppo radicali sono insostenibili a lungo termine.
E’ l’1% a fare tutta la differenza.
Nei soldi, come in qualunque ambito della vita.
Prendete la vostra professione. Immaginate di fare un lavoro che, direttamente o indirettamente, produce un certo fatturato e che questo fatturato è di, boh, 1.000 € al giorno.
E’ impensabile che di punto e in bianco possiate fare qualcosa per raddoppiare in un colpo solo questo fatturato.
Ma se introducete dei miglioramenti progressivi attraverso il modello di cui sopra con l’obiettivo di aumentare il vostro fatturato dell’1% al mese, che sono 10 miseri e insignificanti €, il risultato a lungo termine sarà spettacolare.
Il primo anno avrete infatti aggiunto poco meno di 10.000 € alla vostra performance totale, niente di che.
Ma nell’arco di due anni parliamo di un incremento di altri 118.000 €!
Ammesso che non ci siano limiti alle vostre capacità di miglioramento e alle possibilità del vostro lavoro, dopo tre anni di piccoli continui miglioramenti progressivi parliamo di un incremento di oltre 1 milione di euro!
Certo, la vita non è un foglio excel. Quello che funziona perfettamente con il rendimento finanziario di un investimento, nella realtà si scontra con dei limiti insormontabili, perché mentre un euro investito nel lunghissimo termine può diventare un milione, per quanto mi alleni in palestra non passerò mai da alzare 50 chili a 50.000 chili!
Però gli incrementi progressivi hanno degli effetti cumulativi incalcolabili e hanno davvero la capacità di trasformare le nostre vite in ogni ambito dove ci mettiamo in gioco.
Allora cari amici di THE BULL, oggi abbiamo parlato poco di finanza ma tanto di come fare training con le nostre abitudini per riuscire a mettere in pratica tutte le cose di cui parliamo sempre in questo incredibile podcast che vi regala gratuitamente le istruzioni per costruire il vostro patrimonio nel tempo, ma che volete di più!
Dato che però tutta la roba sugli investimenti, gli ETF, le azioni e tutto quanto viene alla fine, è fondamentale che abbiate pieno possesso dei vostri soldi fin dall’inizio, ossia fin dalle vostre più apparentemente innocue piccole abitudini di spesa quotidiane.
In questo episodio abbiamo visto il processo che ci avviluppa nelle nostre cattive abitudini, ma anche il metodo per costruire abitudini di risparmio migliori.
Nel prossimo episodio continuiamo su questo tema e ci occupiamo di 7 cattive abitudine con i soldi, molto concrete, che ci sputtatano il portafogli.
Come sempre – e grazie per averlo fatto sino ad ora, settimana dopo settimana siete sempre di più – vi ricordo di mettere segui e attivare le notifiche su tutte le piattaforme da cui ascoltate il podcast e di lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che oltre ad aiutarvi a risparmiare e investire vi fanno anche stare in forma in vista della prova costume sempre nuove.
Per questo episodio è tutto e ci ritroviamo presto sempre qui a THE BULL – Il tuo podcast di finanza personale.
Bentornati a The Bull – Il tuo podcast di finanza personale
Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. Perciò l’eccellenza non è un’azione ma un’abitudine.
Cari amici e care amiche di questo podcast, oggi abbiamo scomodato nientemeno che il grande Aristotele per aiutarci a introdurre l’importantissimo tema di oggi.
Ebbene sì, oggi a THE BULL parleremo del ruolo fondamentale delle abitudini nella costruzione della nostra ricchezza.
Ora, la domanda è: cosa c’entra Aristotele, un pensatore illuminato vissuto oltre due millenni fa in Grecia e che si interrogava un po’ su tutto, da quale sia l’essenza ultima delle cose a come conosciamo, come agiamo e perché, con un podcast di Finanza Personale?
Beh, Assolutamente nulla!
Però volete mettere il piacere di piazzare lì un bell’aforisma del tutto decontestualizzato di un grande filosofo per far sembrare più intelligente tutto quello che diremo dopo?
Cmq Aristotele l’abbiamo studiato più o meno tutti al liceo, anche se ovviamente nessuno di voi si ricorderà neanche lontanamente mezzo concetto della sua opera.
Tutti però sanno che grosso modo era un filosofo e che tendenzialmente era Greco.
Quello che però quasi nessuno si ricorda mai è che Aristotele era anche il maestro privato niente meno che di Alessandro Magno.
Cioè Aristotele passava sì le giornate a ragionare su cose di nessuna utilità pratica ma quando si è trattato di insegnare ad un giovane rampollo della famiglia reale macedone ad affrontare la vita con gli strumenti giusti, oh, questo a 27 anni si è messo a conquistare praticamente tutto il mondo allora conosciuto.
Partito dalla Macedonia ha fatto fuori un regno dopo l’altro e ha conquistato tutto quello che c’era da conquistare fino all’India.
Certo, è stato avvelenato probabilmente dai suoi stessi generali prima ancora di iniziare il viaggio di ritorno perché forse non ne potevano più del loro imperatore fanatico e iperattivo, quindi non è che abbia fatto una bella fine.
Ma quanto a determinazione e capacità di conseguire, passo dopo passo, risultati straordinari, beh giù il cappello davanti a questo ragazzino dalla perseveranza inesauribile.
Nessuno sa se il merito sia stato di Aristotele ma mi piace pensare che il grande Filosofo, oltre ad aver fatto due palle così al giovane Alessandro parlandogli di logica, ontologia e morale, gli avesse anche fatto capire che il percorso verso l’eccellenza non è costituito da singoli grandi salti, bensì dall’accumulo progressivo di piccoli miglioramenti incrementali che messi tutti insieme producono nel tempo risultati impensabili.
L’abitudine, appunto, è ciò che produce l’eccellenza.
Facciamo ora un salto in avanti di oltre duemila anni e torniamo invece a citare, da buona prassi di THE BULL come quasi in ogni puntata, il leggendario Warren Buffet.
Il patrimonio di Buffet, come noto, viaggia oltre i 100 miliardi di dollari (e sarebbe nettamente di più se considerassimo anche le monumentali donazioni che Buffet ha già fatto nel tempo).
Sappiamo tutti che Buffet è un incredibile maestro di pazienza e costanza.
La sua immensa fortuna è stata infatti costruita attraverso un lento, paziente e incredibilmente determinato percorso di progressivo arricchimento senza mai abbandonare quelle solide piccole abitudini della sua routine quotidiana che gli hanno permesso di ammassare un patrimonio inimmaginabile.
La cosa impressionante del suo lunghissimo percorso di successo è che oltre il 99% della sua ricchezza, Buffet l’ha realizzato alle soglie dei 60 anni e oltre il 50% oltre gli 80 suonati.
Il miracolo della crescita esponenziale dell’interesse composto rappresentato qui nella sua forma suprema!
Dell’interesse composto parliamo in ogni puntata e fin dall’inizio del podcast abbiamo spiegato come esso sia la bomba atomica del nostro arsenale finanziario, la più potente arma segreta – che poi segreta non è ma per qualche motivo molti ne ignorano l’esistenza – per trasformare la nostra ricchezza.
L’abbiamo detto subito, ragazzi: la questione è tutta qui.
Se c’è una cosa che dovete capire in questo podcast è esattamente questa. Se avete uno spazio minuscolo nella vostra memoria per potervi ricordare un solo concetto, per Dio fate che sia l’interesse composto.
Capite come funziona l’interesse composto e fatene il vostro più caro amico perché è la legge suprema che governa l’universo, se avete chiaro il suo funzionamento la vostra vita ne beneficerà immensamente.
L’interesse composto non è però solo un concetto finanziario.
Non è semplicemente la regola che dice che i rendimenti di un investimento si sommano ai rendimenti precedenti facendo crescere il vostro patrimonio in maniera esponenziale (ricordatevi la regola del 72: dividete 72 per il rendimento annuo dei vostri investimenti e saprete ogni quanti anni raddoppia di valore), dicevo non è solo una regola che governa l’accumulazione dei rendimenti ma è un principio valido praticamente in qualunque ambito della vita dove è possibile “incrementare” progressivamente il valore di qualcosa, sia essa un bene finanziario, una capacità, una relazione, la nostra forma fisica e così via.
La cosa fighissima dell’effetto composto è che nel lungo termine fa esplodere i risultati.
Il lato negativo è invece che nell’immediato non vi fa ottenere praticamente nulla di visibile, quindi la costanza e la determinazione nel mantenere abitudini e pratiche virtuose nel tempo fanno tutta la differenza del mondo rispetto al successo o all’insuccesso dei nostri sforzi.
Qualche sera fa eravamo a cena con una persona che ad un certo punto mi dice “allora mi devi aiutare con le mie finanze perché io non so da che parte girarmi, adesso vado in vacanza e poi da Gennaio cominciamo ad investire e mi dici cosa devo fare”.
Questa persona chiaramente aveva in mente di ascoltare THE BULL, forse ha sentito distrattamente 1 o 2 episodi, ma evidentemente non ha ancora la predisposizione giusta per intraprendere un percorso di finanza personale, né forse la giusta motivazione.
La domanda che le ho fatto è stata quindi: “ma perché a Gennaio? il momento giusto per cominciare ad investire – come sempre del resto – è adesso!”.
E lei mi fa: “eh no ma adesso ho delle spese, devo pagare le vacanze, e questo e quello e altre due o tre supercazzole”, insomma adesso non aveva testa per mettercisi ma “da Gennaio cominciamo! 2 mila euro vanno bene?”
Allora, premesso che non c’è una cifra giusta né una sbagliata, chiaramente ciò che qui c’è di sbagliato è l’approccio.
Investire 2.000 € one shot e pensare così di aver risolto il problema di come far fruttare i propri soldi è – diciamo – un’idea un po’ riduttiva.
L’approccio corretto sarebbe naturalmente quello in 3 step che raccontiamo sempre qui a THE BULL ossia:
1) fare un budget per tenere sotto controllo le spese e allocare una quota mensile al risparmio;
2) fare il fondo di emergenza che copra circa 6 mesi di spese;
3) investire costantemente il risparmio all’interno di prodotti finanziari efficienti e a basso costo come gli ETF.
Questa persona però, non ho fatto neanche in tempo a dirle tutti e tre gli step, che l’ho vista girare gli occhi all’indietro e andare in sbattimento.
Le sue reazioni sono state, nell’ordine:
– no! non ho abbastanza soldi da investire; quindi
– no! poi per quanto tempo li devo tenere vincolati? poi
– no! ma poi se li investo e li perdo? infine,
– no! alla sola idea di dover controllare le spese mi viene l’ansia.
Per me è stata una specie di rivelazione perché mi sono reso conto di quanto una cosa estremamente semplice e parte integrante della mia vita quotidiana possa essere uno scoglio insormontabile per una persona che non ha mai intrapreso questo viaggio e non sa da che parte cominciare.
Ragazzi sia ben chiara questa cosa: la finanza personale è 20% una questione di soldi e 80% una questione di testa!
A parte che poi ho fatto due domande a questa persona, giusto per obiettare in maniera superficiale sul fatto che non avesse soldi da investire.
Ora, io non voglio fare i conti in tasca a nessuno ma ogni volta che scavo un pochino tiro fuori dai 300 ai 1.000 € al mese dilapidati senza senso.
In questo caso mi è bastato chiederle:
a) ti porti il pranzo al lavoro o mangi fuori? risposta: mangio sempre fuori, spesa media 18 € al giorno (perché lavora in centro a Milano) praticamente tutti i giorni. Totale mese = non meno di 250 €. Poi,
b) stai fumando una IQOS, quanti pacchetti fai fuori in una settimana? circa 2, quindi a 5 € a pacchetto, siamo sui 40/50 €.
c) Cene fuori? beh almeno una volta in settimana più i weekend, a 50 € alla volta abbiamo quindi calcolato circa 500 € al mese. Infine,
d) Abbigliamento? eh, qui le cifre sono praticamente ingestibili e molto variabili, ma abbiamo stimato che circa 200 € al mese in media se ne vanno in acquisti per abbigliamento e accessori.
Ecco che abbiamo tirato fuori 1.000 € di roba su cui si potrebbe lavorare.
Ora io non dico di vivere come un eremita e nutrirsi dei frutti spontanei della natura, però sicuramente qualche interventino qua e là mi sembra abbastanza facile da fare no?
Allora inizia a darci un taglio con quelle cazzo di Iqos anche per motivi non finanziari, portati la schiscetta al lavoro, datti un tetto mensile massimo per l’abbigliamento ed esci a cena una volta in meno alla settimana, ecco che senza intaccare significativamente la qualità della vita hai già tirato fuori magari 500 € da dedicare ai tuoi investimenti.
E non dovresti neanche preoccuparti del rischio di perderli! Tanto li stai già buttando via per cazzate senza valore! Almeno investendoli gli dai una possibilità di crescere!
Obiezione: eh ma devo fare mille sacrifici per 500 € al mese che poi alla fine non mi cambiano la vita e devo rinunciare invece a cose che mi piacciono. E poi si vive una volta sola!
Io non sopporto chi mi dice si vive una volta sola, perché è la scusa più stupida e immediata che la gente tira fuori per non prendersi responsabilità e non ammettere di avere delle difficoltà a spezzare delle cattive abitudini.
Per la cronaca, cara amica mia, 500 € al mese FANNO la differenza e tutti coloro che stanno seguendo THE BULL da un po’ sanno bene di cosa stiamo parlando.
Rifaccio i calcoli solo per te, sperando che dopo l’altra sera starai ascoltando almeno quest’episodio.
500 € al mese investiti in un portafoglio fatto al 70% di ETF sull’azionario globale e al 30% di ETF su obbligazioni governative Europee negli ultimi 10 anni sarebbero diventati oltre 80.000 €.
E se magari invece di dire stronzate sul fatto che non vuoi investire i soldi perchè hai paura di perderli, 10 anni fa avessi anche cominciato con una somma iniziale di, diciamo, 10.000 €, oggi avresti oltre 100.000 € in più di patrimonio.
Se poi dopo 10 anni smetti di investire e decidi che quei 500 € li vuoi usare per farti i cazzi tuoi e lasci semplicemente quei 100.000 € investiti per i 10 anni successivi, ammettendo rendimenti uguali a quelli dei 40 anni alle nostre spalle in un portafoglio fatto allo stesso modo, bene sappi che al ritmo del circa 7,3% all’anno diventerebbero 200.000 € nel 2033, 400.000 nel 2043, 800.000 nel 2053.
Nel 2053 non sarai ancora in pensione, quindi non potrai ancora permetterti di non lavorare. Ma vogliamo mettere la differenza tra vivere stipendio dopo stipendio o avere 800.000 € nel deposito titoli del tuo broker?
Ah sempre per restare in questo ragionamento ultrasemplicistico: se continuassi così e nulla cambiasse nel tuo portafoglio e nei suoi rendimenti, nel 2063, quando forse sarai nonna e la tua unica preoccupazione vorrà essere sulla spiaggia di quale mare trascorrere 4 o 5 mesi all’anno, dovresti ritrovarti con circa 1 milione e mezzo di euro.
Capisci quanto cazzo ti stanno costando queste IQOS!!!
Poi, DISCLAIMER prima che qualcuno mi dica che sono un cazzaro: questa è una simulazione ultra semplificata. Ci stiamo basando sui rendimenti passati e come sempre diciamo essi non sono predittivi dei rendimenti futuri. Però è assolutamente vero che 100.000 € investiti 40 anni fa sarebbero davvero diventati oltre 1 milione e mezzo oggi.
Domani non sappiamo se sarà così. Nessuno lo sa. E nessuno lo sapeva neanche 40 anni fa. Se sarà così bene. Se sarà meno e sti cazzi, comunque anche fosse la metà o addirittura un terzo avremo migliorato lo stesso la nostra vita.
Potremmo addirittura perdere soldi? Sì teoricamente è possibile Però come abbiamo già detto nella puntata sul perché abbiamo paura di investire, non è MAI SUCCESSO, ripeto: MAI SUCCESSO che un investimento SECCO nel mercato azionario Americano (o globale, di cui l’America è cmq il grosso) perdesse soldi in un orizzonte superiore a 20 anni.
In oltre 100 anni di storia, mai accaduto.
Vuol dire che non accadrà mai anche in futuro? Boh, eh chi lo sa?
Però sai è un po come dire che siccome non è mai successo che uscendo di casa tu sia stata investita da un tram negli ultimi 30 anni, allora è meglio che non esci più di casa perché prima o poi potrebbe accadere!
Chiaro?
Ora qual è il problema? Il problema è che ti pesa un po’ il culo e non sai da che parte cominciare.
E soprattutto non pensi di avere la forza di volontà per intraprendere un percorso di finanza personale.
Vedi, investire non è solo una questione di dove metti i soldi, ma è l’adozione di un intero sistema di pratiche e abitudini che scandiranno la tua vita quotidiana.
Il motivo per cui la maggior parte delle persone non investe con profitto i propri soldi non è perché è difficile o per altre cose, ma semplicemente perché non ci si mette proprio!
Ecco perché, dopo questa lunga premessa fatta in cui abbiamo tirato in ballo Aristotele, Warren Buffet e questo personaggio misterioso, dobbiamo assolutamente parlare di come imparare a ad adottare abitudini virtuose per la nostra prosperità finanziaria.
Voglio cioè suggerirvi alcune idee per impostare il vostro percorso di finanza personale andando ad intervenire esattamente in quelle piccole cose quotidiane che nel lungo termine fanno una differenza spropositata.
Per fare ciò, prendo liberamente in prestito alcuni concetti da due bei libri dedicati al tema di come migliorarsi un pezzetto per volta che lessi anni fa e che sono: The Power of Habit di Charles Duhigg e l’onnicitato Atomic Habits di James Clear.
Questi due libri esplorano il tema di come impostare delle abitudini specifiche per conseguire gradualmente un certo specifico risultato.
I meccanismi descritti sono applicabili a qualunque ambito della vita individuale, di una società o di un’intera comunità.
Quello che diremo tra poco non è quindi qualcosa che si applica specificatamente alla sfera della finanza personale ma è piuttosto un modello che può permettere a chiunque di migliorare la propria forma fisica, di aumentare le proprie performance professionali, di migliorare una relazione e così via.
Personalmente preferisco il primo dei due libri, poi il secondo è in realtà diventato molto più celebre. C’è da dire che, essendo usciti a 6 anni di distanza, ho sempre avuto il forte sospetto che l’autore di Atomic Habits abbia più di un debito di riconoscenza rispetto all’altro – per non dire che alcune idee nonché l’impostazione generale del libro mi sembrano un po’ scopiazzate di sana pianta.
Detto questo, è anche vero che copiare è una grandissima abilità e quindi, nei limiti in cui non infrangete qualche legge, copiate più che potete da chi stimate perché copiare è spesso una scorciatoia virtuosa per raggiungere traguardi che magari in totale autonomia ci sarebbero stati preclusi.
Cmq torniamo al concetto di fondo e di cosa raccontare alla mia amica di cui sopra per farle dare una mossa e aiutarla ad implementare delle pratiche positive nella sua vita quotidiana che diano una mano alle sue disastrate finanze.
L’idea è questa: non si può andare da zero a cento in un colpo solo. O meglio, non è una cosa per tutte le persone. Io per esempio sono una persona che tende ad ignorare un certo concetto magari per un decennio, poi improvvisamente ho un’illuminazione del tutto casuale e divento fanatico di una certa cosa, poi di questa certa cosa voglio sapere tutto e vi dedico così tante ore fino alla deprivazione del sonno.
La maggior parte delle persone però ha tipicamente un approccio più equilibrato e quindi ha bisogno di una pratica progressiva per introdurre delle abitudini virtuose nella propria vita.
Noi qui cosa vogliamo insegnare alla nostra amica?
Vogliamo insegnarle a vivere, dal punto di vista finanziario, in base ad un budget e a costruire un percorso strutturato di risparmio e investimento.
Se le dico di fare questa cosa tutta d’un colpo questa smette di ascoltarmi dopo 30 secondi, si accende una nuova IQOS e il giorno dopo nemmeno si ricorderà quale fosse il problema.
Dobbiamo andare per gradi.
Allora ricordatevi che le abitudini seguono tipicamente un processo innescato da un sorta di SEGNALE (ossia di un qualcosa che innesca l’abitudine) a cui segue una ROUTINE (che è in pratica l’abitudine stessa animata da un certo desiderio che il segnale innesca e appunto dalla risposta automatica del nostro comportamento) e che infine si conclude con una RICOMPENSA (che è ciò che soddisfa il desiderio innescato dall’abitudine).
Quindi SEGNALE – ROUTINE – RICOMPENSA.
Un esempio negativo potrebbe essere:
– alle 10:30 del mattino mi viene fame e vedo giù dalla finestra dell’ufficio il mio bar abituale (SEGNALE)
– desidero fare una pausa scendendo al bar e mangiare una di quelle invitanti brioche esposte nella vetrina del bancone (ROUTINE)
– compio esattamente questa attività e mi scofano ogni giorno la mia brioche (RICOMPENSA).
Tra l’altro questo tipo di abitudine è negativa sia per gli effetti sul girovita che sul portafogli. Per qualche strana ragione ho notato che le cose che servono per diventare più ricchi spesso sono le stesse che servono per essere più in forma. Viceversa, molte pratiche che ci tengono più poveri invece fanno anche ingrassare o danneggiano la salute.
Sarà un caso? mah… magari ci ragiono un po’ e faccio in futuro una puntata su come migliorare il conto in banca andando in palestra.
Comunque, a parte ste cazzate, capito come funziona?
Ora vediamo come si potrebbe introdurre un’abitudine virtuosa:
– alle 10:30 del mattino mi viene la solita fame ma decido che magari il martedì e il giovedì mi porto dietro un frutto, una barretta ai cereali (che cmq non è sanissima lo stesso ma meglio che niente) o uno yogurt greco (0% grassi eh, che se lo prendete intero è come mangiarvi una tazza di mascarpone);
– ora, desidero sempre sfondarmi con la mia brioche, ma quei due giorni introduco la routine di mangiare quello che mi sono portato da casa;
– quindi mi mangio la mela o quello che è e soddisfo il mio desiderio di cibo con un minimo di autocelebrazione per non aver buttato via 2 € per quell’iniezione di grassi e zuccheri e virtualmente (o fisicamente se preferite) metto quei 2 € da parte sapendo che userò quei soldi per fare qualcosa di buono per il futuro me.
A quel punto si tratta solo di introdurre la stessa pratica anche al mercoledì e poi al lunedì e poi al venerdì.
Questo modello, ossia, SEGNALE, DESIDERIO/ROUTINE e RICOMPENSA e ciò che generalmente produce pratiche sbagliate che vi rovinano la vita ma anche ciò che potete adottare per creare delle abitudini positive.
La base di tutto è che almeno siate motivati. Volete diventare più ricchi e avere un futuro finanziario migliore? Allora con questo obiettivo in mente vediamo come impostare un po’ per volta delle buone pratiche quotidiane.
Se invece diventare più ricchi è una cosa di cui non può fregarvene di meno, beh, probabilmente non starete nemmeno ascoltando questo podcast quindi non mi interessate.
Ora, quello che si tratta di fare è creare delle pratiche virtuose che vi aiutino nel vostro percorso.
Vi do alcuni suggerimenti:
PRIMO SUGGERIMENTO:
– Fate una lista di tutte le spese ricorrenti di cose a cui fareste fatica a rinunciare, come ad esempio: mangiare fuori a pranzo, fumare, fare aperitivo, uscire al ristorante, bere caffé e briochina al bar, avere 6 abbonamenti per lo streaming, comprare 200 € al mese di puttanate su Amazon, Zalando, Shein e così via.
– A questo punto cominciate a sceglierne 3 su cui intervenire (non si può fare tutto subito, siete deboli, senza spina dorsale e vi devo star dietro un passo per volta). Dicevo sceglietene 3, diciamo pranzi fuori, caffé con briochina e sigarette (su questa scusate sono ossessionato, l’idea che la gente fumi mi manda fuori di testa per motivi sia finanziari che salutari, davvero non capisco come fate).
– Poi, fate due conti per capire quanto vi costa mediamente il pranzo fuori, quanto il caffé quotidiano con la briochina e quanto il pacchetto di sigarette che comprate ogni 2 giorni.
– Quindi cominciate con il ridurre di piccole quantità ciascuno di essi, ad esempio: un pranzo alla settimana ve lo portate da casa, caffé e brioche fate come spiegato sopra, fumate una sigaretta in meno al giorno o (meglio ancora) imponetevi di comprare il pacchetto solo ogni tot giorni predefiniti così da essere costretti a farvi bastare quelle che avete.
– Ogni volta che “rinunciate” a qualcuna di queste abitudini segnate su un app o su file excel o dove vi pare i soldi che avete risparmiato.
– Andate quindi avanti progressivamente a ridurre le quantità fino ad eliminarle completamente e vedrete che (a parte il fumo perché siete assuefatti e quindi è più dura, cazzi vostri ve lo meritate) ad un certo punto diventerà una sfida e un gioco riuscire a tagliare sempre di più.
Adesso rinforziamo con il SECONDO SUGGERIMENTO
Concedetevi dei premi ben definiti.
Questo percorso di razionalizzazione non può essere solo privazione, sennò dopo un po’ smattate.
Fate invece in modo che le vostre routine producano delle ricompense.
Un esempio facile facile: prima vi dicevo che quando la mia amica mi ha detto che non aveva soldi da investire, in tre secondi le ho fatto vedere che almeno 1000 € al mese li stava buttando via.
Adesso, non si può passare da 0 a 1000 in un colpo solo, ma facciamo l’esempio che quest’allenamento progressivo vi porta a risparmiare 200, 300, 500 € al mese.
Una buona idea per non perdere il focus sul lungo periodo, soprattutto man mano che andrete a razionalizzare sempre di più le vostre spese, sarà quello di allocare parte di questo risparmio a qualcosa che vi dia soddisfazione.
Facciamo un esempio un po’ banale, che però alla mia amica piacerebbe.
Diciamo che hai cominciato a risparmiare 500 € al mese facendo un po’ di sacrifici? Benissimo, allora decidi che 250 € li dedicherai al tuo piano di investimenti, mentre gli altri 250 € li spenderai senza ritegno per acquistare articoli di abbigliamento o meglio ancora li terrai accantonati finché, di lì alla fine dell’anno, avrai abbastanza soldi da dilapidare in un’inutilmente costosa borsa di Gucci senza il benché minimo rimorso.
Se siamo fortunati abbastanza, l’introduzione di questa pratica, sostenuta dalla prospettiva di concedersi acquisti di lusso vissuti come “meritati”, alla fine potrebbe anche far prevalere la voglia di investire tutti i propri soldi e di non voler nemmeno più comprare la borsa di Gucci alla fine.
Mia moglie che sta ascoltando la registrazione di quest’episodio ha appena fatto di no con la testa, va beh, ci ho provato…
Comunque capito come bisogna fare? Assegnate dei premi ai vostri comportamenti virtuosi e questi sosterranno il vostro sforzo a lungo termine per costruirvi una vita finanziaria migliore.
Una cosa che ho imparato nel tempo, in generale, è che in tutte queste circostanze la cosa migliore non è mai fare le cose a metà. Mi spiego.
Piuttosto che continuare ad andare 3 sere a settimana al ristorante ma ordinare solo le cose che costano meno perché vogliamo risparmiare, con il risultato che alla fine ogni cena ci resterà sullo stomaco e dopo un po’ manderemo tutto all’aria, è molto meglio invece decidere di andare a cena 1 volta sola, ma quella volta sfondarsi senza ritegno (lo stesso principio funziona anche nelle diete. Non toglietevi ogni sfizio di punto in bianco quando siete a dieta ma mangiate bene 6 giorni su 7 e poi tenetevi il così detto “cheat day” in cui potete mangiare quello che vi pare senza pensieri).
Poi, TERZO SUGGERIMENTO.
Automatizzate certi comportamenti virtuosi, dove possibile, per non cadere vittima della vostra mancanza di forza di volontà.
Un esempio semplice potrebbe essere: impostate il vostro conto su cui ricevete lo stipendio in maniera tale che il 27 del mese (o comunque quando vi arriva) la quota che avete deciso di destinare al risparmio venga trasferita automaticamente al conto che usate per investire, così non correte il rischio di spendere più soldi di quel che avete preventivato.
Infine, QUARTO SUGGERIMENTO.
Se potete, fate questo percorso con un partner.
Se fate questa cosa in due e vi sfidate reciprocamente su chi attua meglio questo piano e vi fate forza a vicenda per non perdere la rotta, allora il risultato sarà molto più veloce.
James Clear, l’autore di Atomic Habits, individua 4 leggi per creare buone abitudini, che sono:
– PRIMA LEGGE = rendere i segnali evidenti. Nel nostro caso, fare una lista delle spese che più impattano sul nostro budget e su cui vogliamo lavorare e magari tenerle in bella vista a casa da qualche parte è molto utile.
– SECONDA LEGGE = rendere l’abitudine virtuosa attraente. Nel nostro caso, associamo un’abitudine di spesa virtuosa ai benefici a lungo termine che può portare.
– TERZA LEGGE = rendere l’abitudine facile da realizzare. Nel nostro caso, automatizzare gli investimenti automatici sul nostro home banking è un esempio di semplificazione.
– QUARTA LEGGE = rendere l’abitudine soddisfacente. Nel nostro caso, la soddisfazione può derivare dalla ricompensa a breve termine (la stupida borsa di Gucci nell’esempio di cui sopra) e da quella a lungo termine (l’accrescimento del nostro patrimonio).
Per chiudere, ricordatevi che inciamperete molte volte nel vostro percorso e non sarà facile non cadere in tentazione.
La cosa fondamentale, però, è non interrompere mai la continuità.
Se pensate che sia troppo dura, piuttosto riducete i vostri sacrifici per un certo periodo ma non interrompete mai il percorso.
Rallentare va bene, fermarsi è vietato.
Ricordatevi che non bisogna migliorare del 100% alla volta, perché cambiamenti troppo radicali sono insostenibili a lungo termine.
E’ l’1% a fare tutta la differenza.
Nei soldi, come in qualunque ambito della vita.
Prendete la vostra professione. Immaginate di fare un lavoro che, direttamente o indirettamente, produce un certo fatturato e che questo fatturato è di, boh, 1.000 € al giorno.
E’ impensabile che di punto e in bianco possiate fare qualcosa per raddoppiare in un colpo solo questo fatturato.
Ma se introducete dei miglioramenti progressivi attraverso il modello di cui sopra con l’obiettivo di aumentare il vostro fatturato dell’1% al mese, che sono 10 miseri e insignificanti €, il risultato a lungo termine sarà spettacolare.
Il primo anno avrete infatti aggiunto poco meno di 10.000 € alla vostra performance totale, niente di che.
Ma nell’arco di due anni parliamo di un incremento di altri 118.000 €!
Ammesso che non ci siano limiti alle vostre capacità di miglioramento e alle possibilità del vostro lavoro, dopo tre anni di piccoli continui miglioramenti progressivi parliamo di un incremento di oltre 1 milione di euro!
Certo, la vita non è un foglio excel. Quello che funziona perfettamente con il rendimento finanziario di un investimento, nella realtà si scontra con dei limiti insormontabili, perché mentre un euro investito nel lunghissimo termine può diventare un milione, per quanto mi alleni in palestra non passerò mai da alzare 50 chili a 50.000 chili!
Però gli incrementi progressivi hanno degli effetti cumulativi incalcolabili e hanno davvero la capacità di trasformare le nostre vite in ogni ambito dove ci mettiamo in gioco.
Allora cari amici di THE BULL, oggi abbiamo parlato poco di finanza ma tanto di come fare training con le nostre abitudini per riuscire a mettere in pratica tutte le cose di cui parliamo sempre in questo incredibile podcast che vi regala gratuitamente le istruzioni per costruire il vostro patrimonio nel tempo, ma che volete di più!
Dato che però tutta la roba sugli investimenti, gli ETF, le azioni e tutto quanto viene alla fine, è fondamentale che abbiate pieno possesso dei vostri soldi fin dall’inizio, ossia fin dalle vostre più apparentemente innocue piccole abitudini di spesa quotidiane.
In questo episodio abbiamo visto il processo che ci avviluppa nelle nostre cattive abitudini, ma anche il metodo per costruire abitudini di risparmio migliori.
Nel prossimo episodio continuiamo su questo tema e ci occupiamo di 7 cattive abitudine con i soldi, molto concrete, che ci sputtatano il portafogli.
Come sempre – e grazie per averlo fatto sino ad ora, settimana dopo settimana siete sempre di più – vi ricordo di mettere segui e attivare le notifiche su tutte le piattaforme da cui ascoltate il podcast e di lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che oltre ad aiutarvi a risparmiare e investire vi fanno anche stare in forma in vista della prova costume sempre nuove.
Per questo episodio è tutto e ci ritroviamo presto sempre qui a THE BULL – Il tuo podcast di finanza personale.
Recensioni
Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!
Podcast che dà sempre spunti interessanti che personalmente mi ha fatto appassionare alla finanza personale spingendomi ad approfondire in prima persona.
Lorenzo, 13 Mar 2025La mia ignoranza in materia mi ha sempre creato dei dubbi, ma grazie a un amico ho iniziato ad ascoltare il podcast. Per fortuna che ho 24 anni e un po' di tempo e soldi da dedicarmi a imparare le varie nozioni per me stesso. Grazie mille!
Luca G. 10 Ott 2025Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente
Amalia A., 17 Set 2025Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai
Francesca B., 6 Apr 2024Dovrebbero ascoltarlo buona parte degli italiani e io avrei dovuto scoprirlo con qualche anno in anticipo ma meglio tardi che mai
Matteo C., 3 Set 2025Podcast piacevole, scorre veloce ma in modo estremamente chiaro, spiega i concetti chiave per gestire le proprie finanze, fornendo la classica cassetta degli attrezzi. Complimenti, davvero ben fatto!
Massimiliano, 29 Mag 2024Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro
Massimo D., 23 Set 2025Veramente veramente raccomandato! la finanza personale riassunta alla perfezione! e spiegata partendo dall'ABC! Ottimo anche da ascoltare a velocita 1,5x!
Giorgia R., 23 Gen 2025Da quando l'ho scoperto in 15 gg mi sono ascoltato 150 puntate senza fermarmi, ho annullato gli altri podcast per portarmi alla pari ed ascoltare tutte le precedenti puntate, ben fatto, esattamente il livello di informazione che mi serviva
Gianluca G., 11 Set 2025