L’inestimabile Importanza dei primi 100.000 Euro
I primi 100.000 € rappresentano il punto di svolta del percorso di finanza personale. Arrivarci è difficile ma una volta che ci siamo, da lì in poi inizia a cambiare tutto e i nostri soldi cominciano a prendere una velocità mai vista prima! Il bello dei primi 100.000 € è che in buona parte dipende da noi ... il brutto è che in buona parte dipende da noi! Quindi c'è un po' di lavoro da fare. In questo episodio proviamo a capire insieme come fare per raggiungere questo inestimabile primo traguardo.

Risorse
Punti Chiave
I primi 000€ sono il "Tipping Point" finanziario.
Raggiungili con risparmio e disciplina, da lì l'interesse composto accelera il tuo arricchimento.
Nella fase iniziale, focalizzati sul massimizzare il risparmio e incrementare il reddito; sono più decisivi degli investimenti.
Trascrizione Episodio
Bentornati a The Bull – Il tuo podcast di finanza personale
I primi 100.000 dollari sono degli Str**zi ma devi farcela! Non mi interessa cosa devi fare, se ciò significa spostarsi solo a piedi ovunque tu debba andare o mangiare solo ciò che trovi in offerta sui coupon. Trova un modo per mettere le mani su questi 100.000 dollari!
Care amiche e cari amici di questo podcast, quelle che avete appena sentito sono, in traduzione, le parole di un monumento vivente del mondo degli investimenti; ad aprire la puntata oggi, ho il piacere di presentarvi, ladies and gentlemen Charlie Munger!
99 anni e non sentirli, Charlie Munger è un miliardario, Vice Presidente di Berkshire Hathaway e business partner da una vita intera di Warren Buffett.
Buffett si è preso tutta la gloria, certo, lui è il CEO ed è il più grande investitore di tutti i tempi. Ma lo stesso Buffett ha ricordato più volte che senza Charlie Munger, Berkshire non sarebbe diventato quel colosso galattico che è oggi.
Charlie Munger ha una personalità incredibile e nonostante se la giochi in fatto di età con le querce secolari dei Parchi degli Stati Uniti, la sua lucidità e finezza intellettuale farebbero invidia alla maggior parte di tutti noi.
Ora, perché oggi parliamo di Charlie Munger e della sua famosa teoria sui primi 100.000 dollari?
Charlie Munger è un personaggio adorabile ma oggi di lui ci frega il giusto, se non per quel tanto che ci basta per capire che un signore in grado di mettere insieme oltre 2 miliardi di dollari di patrimonio probabilmente due o tre cose su risparmio e investimento dovrebbe conoscerle.
Quindi se Charlie Munger sostiene che la cosa più difficile e importante di tutte è raggiungere il prima possibile un capitale di 100.000 dollari, beh secondo me vale la pena provare ad approfondire un po’ la cosa, comprenderne il motivo e valutare se possa esserci utile nella nostra vita e soprattutto per le nostre finanze.
Torniamo quindi in Italia, lasciamo i gloriosi Dollari al di là dell’Oceano e capiamo insieme perché raggiungere i primi 100.000 € rappresenta il punto di svolta del nostro percorso di arricchimento.
Allora, a voler essere proprio precisi, se Charlie Munger ha detto che il punto di svolta sono 100.000 dollari, allora a rigore il nostro obiettivo dovrebbe essere novantadue mila seicentro trenta euro, al cambio attuale – però capite bene che il titolo dell’episodio avrebbe fatto veramente cagare.
Ma poi noi siamo ancora più ambiziosi, pertanto 100.000 € è il nostro golden target per far svoltare la nostra vita.
E voi mi chiederete: ma perché proprio 100.000?
Allora, un po’ per una questione estetica, alla fine a noi piacciono le cifre tonde e sono molto più ispirazionali delle altre, quindi 100.000 suona molto meglio di altri numeri nei dintorni.
Poi c’è quell’altra cosa che abbiamo 10 dita, quindi sin da quando vivevamo nelle caverne il nostro cervello si è abituato per millenni a contare in multipli di 10. Avessimo avuto 8 dita come a Paperopoli e Topolinia tutta la storia dell’umanità sarebbe stata molto diversa.
Ma messe da parte ste due cazzate, ci sono anche una serie di motivi nettamente più pratici che, ancora una volta, rientrano nel meraviglioso mondo dell’interesse composto.
Andiamo però con ordine.
Vedete, in tutto questo podcast, arrivati ormai alla trentaquattresima puntata, abbiamo detto un sacco di cose tipo: “e risparmia, e investi, e gli etf e non fumare e via dicendo” e nel fare questo abbiamo cercato di affrontare il tema della finanza personale da mille angolazioni ma in fondo sempre proiettando su uno sfondo lontano il risultato finale.
In pratica di cosa parla THE BULL se doveste raccontarlo ad un conoscente in 10 secondi?
THE BULL spiega che se ti fai un mazzo tanto, sacrifichi oggi qualche spesa del menga, risparmi e investi a lungo termine in prodotti efficienti, diversificati e a basso costo che replicano il mercato azionario e obbligazionario, probabilmente tra qualche decennio farai un bel po’ di soldi e se ti dice bene e sei bravo magari diventi pure milionario.
Lo sapete no?
Qua non abbiamo mai millantato formule magiche dei miei cog***oni per diventare ricchi dopodomani facendo trading o qualche altra buffonata del genere.
Qua abbiamo sempre detto che diventare ricchi è una cosa che si può fare – certo, devi avere pazienza, costanza e spirito di sacrificio però, ribadisco
SI PUO’ FARE!!!!
L’unica rottura di palle è che quando un obiettivo è molto lontano nel tempo, eh, hai voglia a mantenere la barra dritta e non a non perderti per strada.
Il rischio qual è? è che uno si prende bene ascoltando THE BULL, ci si mette, apre il conto con il broker, inizia ad investire, inizia magari a stare attento alle spese e tutto il resto, poi dopo un po’ di mesi in cui vede che alla fine il suo patrimonio non cambia di molto gli scende l’entusiasmo, perde il focus, manda tutto al diavolo e ricco non ci diventa più.
Suona familiare?
Ragazzi la storia, la statistica e la probabilità giocano a nostro favore.
Però se non ci mettiamo d’impegno una volta per tutte per i prossimi 20-30 anni, ma non state neanche a provarci perché è tempo perso.
Oggi allora faccio come nel film Inception e vi voglio piantare in testa per bene quest’idea di Charlie Munger perché sta roba dei 100.000 €, rispetto agli obiettivi milionari a lunghissimo termine di cui parliamo sempre, è una cosa che tutto sommato è molto più vicina a noi e che può rappresentare davvero il primo obiettivo di – diciamo – breve-medio termine, a seconda dei casi, raggiunto il quale poi in qualche modo tutto il resto è in discesa.
Capito?
Quindi attenzione bene a quello che stiamo per dire perché raggiungere i vostri primi 100.000 € il prima possibile è la cima della salita. Una volta che vi fate la sgroppata fino a sfinirvi, sappiate che da 100.000 in poi inizia in qualche modo la discesa e da lì in poi il vostro percorso di arricchimento comincerà ad accelerare ad una velocità sempre maggiore.
Vi ho convinto?
Non tanto?
Va beh, seguitemi un attimo e cercate di capire questa cosa per bene così vi aiuterà anche a livello motivazionale, sapendo che la cosa più importante di tutte la potrete raggiungere molto prima dei consueti 20-30 anni di cui parliamo abitualmente in questo podcast che, senza dubbio alcuno, tra 20-30 anni sarà ancora qua ad accompagnarvi mano nella mano lungo la strada della vostra indipendenza finanziaria.
Allora, bando alle ciance e vediamo perché fare i primi 100.000 € fa tutta la differenza.
Come vedremo subito il grosso della questione è puramente matematica, quindi non è una balzana idea che mi è venuta in mente stamattina sotto la doccia: ci sono delle basi numeriche dietro – e sapere che c’è una motivazione matematica a supporto di sta roba, secondo me dovrebbe essere rassicurante.
Dunque, PRIMO MOTIVO
Raggiungere la soglia dei 100.000 € è quasi tutta una questione di RISPARMIO.
Sì, è praticamente tutta nelle nostre mani e ci lascia davvero poco in balia degli alti e bassi del mercato.
E questa, credetemi, è una buona notizia!
Arrivare a 100.000 €, ragazzi, che ci crediate o no, dipende quasi esclusivamente da noi.
Vediamo perché.
Immaginiamo di riuscire a risparmiare 883 € al mese, ossia 10.000 € all’anno.
Diciamo che investo ogni mese questi soldi risparmiati in un portafoglio composto, per semplicità, da questi 2 ETF:
– 70% in un ETF che replica l’indice dell’azionario globale MSCI World; e
– 30% in un ETF che replica un indice di obbligazioni governative globali.
Grosso modo un portafoglio di questo tipo negli ultimi 30 anni avrebbe reso quasi l’8% all’anno ma stiamo conservativi e teniamo come rendimento medio un più moderato 7%.
Di questo passo, raggiungerò i miei primi 100.000 € in circa 7 anni e 8 mesi.
La mia quota di risparmio qui dentro è 76.636, tutto il resto è il bel profitto del mio investimento.
Se però mi gira male e il rendimento dei miei investimenti si rivelasse inferiore, diciamo, che ne so, 5% all’anno, allora arriverei ai 100.000 in 8 anni e 2 mesi.
Se invece mi gira ancora peggio e, beccando una sfortunata congiuntura economica con in mezzo magari una bella crisi finanziaria come quelle raccontate la scorsa settimana, ecco che con un rendimento medio del 3% vi servirebbero 8 anni e 10 mesi.
Scenario invece completamente opposto: mettiamo che avete più culo che anima e che vi trovate in un decennio come quello alle nostre spalle, durante il quale questo portafoglio ha fatto quasi il 9% all’anno, ecco allora vi servirebbero solo 7 anni e 2 mesi.
Capite bene però che tra una situazione piuttosto sfigata in cui il vostro portafoglio rende solo il 3% all’anno e una da leccarsi i baffi al ritmo del 9% all’anno, il vostro traguardo fondamentale lo raggiungereste sempre e comunque all’interno di un orizzonte temporale che va da poco più di 7 anni a meno di 9.
Cioè balla al massimo un anno e mezzo tra il best scenario e il worst scenario!
(poi in realtà scenari ancora più estremi in negativo e in positivo sono possibili ma statisticamente poco significativi quindi non li consideriamo).
Ora torniamo al punto di partenza: avrete certamente capito perché dicevo che fare i primi 100.000 € dipende quasi esclusivamente da voi.
Se ce la fate a risparmiare la non banale cifra di 10.000 € all’anno vedete che in media ve la cavate tra circa 8 anni.
Se risparmiate di meno ci metterete ovviamente di più.
Se invece siete dei draghi – o avete un reddito importante – e riuscite a risparmiare di più, ecco che il tempo si accorcia.
Ma in ogni caso, il punto vero è che nella prima fase del vostro percorso di arricchimento, il grosso della partita è assolutamente nelle vostre mani.
DISCLAIMER per tutti i coloro che mi fanno mille domande sugli ETF e a cui non glie ne sbatte le palle del risparmio.
Ah ragà, se non partite dal risparmio, a meno che non avete da parte capitali importanti, guardate che gli ETF non fanno mica crescere i soldi sugli alberi!
Risparmio in primis per attivare la macchina, il bello degli investimenti, del rendimento composto e di tutto l’ambaradan viene dopo.
Ora, SECONDO MOTIVO per cui sti benedetti 100.000 € fanno tutta la differenza.
Dicevo prima che raggiungere questi 100.000 è come percorrere una faticosa salita e da lì in poi inizia la discesa e si può accelerare.
Perché Charlie Munger ci dice questa cosa?
Dobbiamo di nuovo fare un po’ di conti e capire cosa succede a sti soldi.
Riprendiamo il caso in cui appunto risparmiate 10.000 € all’anno e appunto in circa 8 anni arrivate a 100.000.
Se continuate in questo modo diciamo che ad un certo punto il vostro rendimento si riallinea a quello storico (cioè se siete stati fortunati all’inizio poi sarà un po’ più basso, viceversa se avete beccato dei primi anni infelici poi potreste avere un rendimento più alto) insomma teniamo buono il 7% all’anno, un po’ meno della media degli ultimi 30 anni.
Se ci avete messo 8 anni a fare i primi 100.000, ecco che ad arrivare 200.000 € vi basteranno ora solo – tra virgolette – 5 anni.
E per arrivare poi a 300.000 €, a quel punto ce la farete in meno di 4 anni.
Andando avanti di questo passo – e per farla breve che tra un po’ ci addormentiamo tutti – avete capito che più si va avanti più si crea quest’effetto a valanga che imprime un’accelerazione impressionante ed inarrestabile al vostro processo di arricchimento.
Vi basti ricordare quello che sto per dirvi.
Una volta che siete arrivati a 600.000 €, il tempo che vi servirà per passare da 600.000 a un milione sarà meno del tempo che vi è servito all’inizio per arrivare ai primi 100.000 €.
E il tempo per passare da un milione a due milioni sarà inferiore a quello necessario per i primi 200.000.
Chiara la storiella?
Finché non arrivate a 100.000, l’interesse composto è bellissimo ma non ha un impatto così disruptive sulle vostre finanze.
Quando invece svoltate i 100.000 e vi rendete conto che gli interessi generati dal rendimento dei vostri investimenti diventano via via più grandi sempre a velocità maggiore, ecco che tutta la magia inizia a diventare tangibile e anche la vostra motivazione verso la perseveranza con gli investimenti sarà sempre più robusta.
100.000 è, per usare la famosa espressione di Malcolm Gladwell nel suo omonimo libro, il Tipping Point di tutta la faccenda, il punto critico di svolta oltre il quale iniziano ad accadere cose meravigliose.
TERZO MOTIVO per cui sta cosa dei primi 100.000 € è così importante.
Una volta che avete capito che arrivare a questo primo fondamentale traguardo è soprattutto una questione di risparmio, porvi quest’obiettivo vi imporrà di consolidare la vostra attitudine e il vostro mindset nei confronti delle vostre finanze quotidiane.
Abbiamo fatto numerosi episodi parlando di come ottimizzare il budget della vita di tutti i giorni, comprendendo insieme come siano proprio le piccole spese qua e là che, messe insieme, diventano cifre rilevanti in grado di demolire tutto il vostro edificio finanziario.
Il più grande consiglio che posso dare a tutti voi, cari amici miei che mi state ascoltando con la luce negli occhi immaginandovi già la pacchia di una vita senza dover lavorare, è di non sopravvalutare l’importanza dell’investimento nella prima fase del vostro percorso di arricchimento ma di mettere l’80% dei vostri sforzi sul tenere il più possibile chiuso il vostro portafogli.
Se vi ricordate il doppio episodio sulle 10 regole per una pianificazione finanziaria di successo, lì citavamo il libro Just Keep Buying di Nick Maggiulli e spiegavamo come il risparmio dovesse essere al primo posto dei vostri pensieri finché il rendimento annuo dei vostri investimenti non fosse abbastanza grande da superare la vostra capacità annua di risparmio.
Ad esempio, se voi riuscite a risparmiare 10.000 € all’anno, finché non mettete insieme un capitale abbastanza grande che, investito in un portafoglio sensato, renda più di 10.000 € all’anno, allora è sul risparmio che dovete fare all-in, perché in questa fase della vostra vita tutto dipende soprattutto dalla vostra capacità di fare uscire meno soldi possibili dal vostro conto in banca e investire tutto il resto.
Tenete conto che, se prendiamo per buono un rendimento del 7% all’anno e manteniamo un risparmio di 10.000 € all’anno, il sorpasso del rendimento sul risparmio non arriverà finché non raggiungerete i 143.000 € di capitale investito.
Qui in pratica abbiamo spiegato la stessa cosa, ma da una prospettiva diversa.
Sia quindi il percorso verso i 100.000 € la vostra palestra per diventare cinture nere di pianificazione finanziaria, budgeting e ottimizzazione delle spese perché se, come prescrive il buon vecchio Charlie Munger, arrivare innanzitutto a questo target è la chiave di tutta la faccenda, allora una volta che ci arrivate sarete degli Yoda del risparmio e da lì in poi la vostra vita finanziaria non potrà che essere luminosa.
Detto questo, è chiaro che anche se fare 100.000 è indubbiamente più alla portata di molti che non arrivare ad un milione, comunque stiamo parlando di un percorso non semplice e che non si fa esattamente in quattro e quattr’otto.
Quali sono quindi le cose importanti da tenere a mente lungo il percorso e in generale cosa può aiutarci a non smarrire la rotta.
Butto lì qualche suggerimento:
1) Capire per bene questa cosa, stamparsela in testa e svegliarsi ogni mattina ripetendo come un mantra che l’obiettivo è arrivare a 100.000, perché da lì in poi la vita comincia a cambiare per davvero.
2) Fare un bel piano di battaglia.
Non lasciate questo percorso al caso altrimenti state freschi! ma mettete giù una pianificazione con i fiocchi così, una volta che visualizzate l’obiettivo sul vostro file excel o dove vi pare, sarà molto più semplice essere coerenti e costanti lungo il percorso.
Quello che dovete fare è il vostro bel budget, tracciare le spese e fare insomma tutte quelle belle cose che vi ho spiegato in almeno metà degli episodi alle nostre spalle così da rendersi pienamente conto di quando, effettivamente, siete in grado di mettere da parte ogni mese.
Mi raccomando, non datevi obiettivi di risparmio annuali ma mensili, che già in fatto di risparmio avete la solidità di un budino, figuriamoci se vi ponete obiettivi a 12 mesi. A marzo del primo anno già vi siete dimenticati tutto.
No, obiettivi mensili, siate realistici ma allo stesso tempo impegnatevi il più possibile per battere questi obiettivi ogni mese, sapendo che più accelerate nella prima fase, prima vedete i benefici.
Vedrete che ad un certo punto risparmiare su questo e quest’altro, ogni giorno un po’ di più, diventerà una specie di gioco e di sfida con voi stessi.
3) Ponetevi obiettivi intermedi. Se pensate che il target per arrivare a 100.000 sia troppo in là, andate per gradi.
a) se non avete mai risparmiato in vita vostra, cominciate col darvi l’obiettivo di raggiungere un certo risultato entro i prossimi 3 mesi, poi entro 6, poi entro 12;
b) a quel punto cominciate magari a porvi l’obiettivo dei primi 10.000 e da lì in poi quelli dei 20.000 e quindi dei 50.000.
c) se necessario, sostenete questo percorso con dei reward.
Ogni volta che raggiungete un target, concedetevi una spesa per l’acquisto di qualcosa che dia valore alla vostra vita, che ne so: un viaggio, una borsa firmata, la nuova PS14 che sarà uscita allora e così via.
Inserite il costo di questi reward nella pianificazione e sostenete il vostro viaggio autofinanziandovi l’acquisto di cose che per voi sono importanti – che sia sporadico mi raccomando sennò non ve la cavate più.
4) Se potete, fatelo in coppia.
Oltre al fatto banale che se avete due stipendi la strada tendenzialmente è più corta, essere in coppia e perseguire insieme quest’obiettivo comune rende il viaggio immensamente più semplice.
Ora, prima di lasciarci, giusto tre considerazioni finali.
PRIMA CONSIDERAZIONE: focalizzarsi al 100% sul risparmio non vuol dire solo tagliare le spese, vuole dire anche e soprattutto concentrarsi sui guadagni.
L’investimento è un processo a lungo termine, quindi non commettete l’errore di pensare che esso possa sostituirsi alla vostra carriera professionale.
Questa cosa può succedere ma servono molti anni prima che riusciate davvero a vivere con il frutto dei vostri investimenti.
Ricordatevi la regola del FIRE movement. Il target dell’indipendenza finanziaria è raggiungere un capitale investito equivalente a 25 volte la vostra spesa annuale.
Se la vostra famiglia ogni anno spende 40.000 € per vivere, finché non arrivate ad un milione di euro lasciate perdere (e anche qui ricordatevi che a lungo termine l’inflazione fa valere questo milione molto meno di quanto vale oggi, quindi dovete fare bene i conti in base a quanto ci mettete ad arrivarci).
Comunque sia, oggi dovete concentrarvi sul risparmio ma tagliare le spese è possibile fino ad un certo punto – ed oltre un certo limite la vostra vita diventa miserabile – mentre invece il guadagno è potenzialmente illimitato.
Già un paio di volte ne abbiamo parlato ma ribadisco ancora qui le strade più semplici per conseguire questo obiettivo:
– concordare un aumento di stipendio a fronte del raggiungimento di determinati obiettivi concordati con il datore di lavoro;
– se ciò non è possibile, valutare di cambiare lavoro (e qui da Head Hunter vi dico: cambiare lavoro va bene, ma non cambiate ogni anno perché dopo un po’ non vi assume più nessuno);
In ogni caso ricordatevi questa cosa: vale la pena fare un certo lavoro finché questo vi rende felici o vi paga in maniera soddisfacente o entrambe le cose. Se invece mancano entrambi questi requisiti, cambiate subito!
– infine valutate quello che gli americani chiamano “side hustle”, ossia un lavoretto extra rispetto alla vostra normale professione, in base a quello che sapete fare e in base a quanto tempo libero avete (se sapete programmare, fare il social media manager, tradurre da qualche lingua straniera, dare ripetizioni agli studenti o magari insegnate Yoga o Padel o ancora vi piacciono i cani e volete fare i dog sitter nei weekend, insomma ci sono mille idee per incrementare il reddito che dette così sembrano un po’ delle stronzate ma che in realtà sono state la strada seguita da moltissime persone che oggi, da milionari, raccontano come hanno iniziato proprio da umili occupazioni).
Al netto di questo investite il più possibile nella vostra carriera professionale affinché il vostro reddito aumenti gradualmente e costantemente, così da sostenere ed incrementare la vostra capacità di risparmio.
SECONDA CONSIDERAZIONE: in quest’episodio non ho parlato del Fondo di Emergenza, ossia quel fondo liquido su un conto separato da quello che usate per le spese che deve ammontare a circa 6 mesi di spese.
Nel target dei 100.000 € questo fondo non è compreso!
Quando parliamo di arrivare a 100.000 €, intendiamo “oltre al fondo di emergenza”.
Non ne abbiamo parlato perché do per scontato che chi mi ascolta non abbia un conto in banca a ZERO e infatti tutti i conteggi sul raggiungimento dei 100.000 € li abbiamo fatti come se partissimo da ZERO perché ipotizziamo che i soldi che avete già servono ad alimentare questo fondo.
Chiaro? Quindi fondo di emergenza in primis, da lì cominciate la scalata verso i 100.000.
TERZA E ULTIMA CONSIDERAZIONE: siamo andati veloci sulla parte dell’investimento perché questo episodio è focalizzato più su altri temi.
Attenzione però che il portafoglio preso ad esempio per spiegare in cosa potremmo investire i nostri primi risparmi per arrivare a 100.000 € non può rimanere quello all’infinito.
Ora, non che ci sia qualcosa di oggettivamente sbagliato nell’avere 100.000 € (o magari addirittura un milione di euro) investiti in solo 2 ETF (azionario e obbligazionario globale).
Stiamo parlando di diverse migliaia di titoli, quindi la diversificazione c’è.
Però oltre un certo limite si crea indubbiamente una concentrazione eccessiva in troppi pochi strumenti.
Superati i 30-40.000 € magari comincerei ad aggiungere un terzo e un quarto strumento e man mano che ci avviciniamo ai 100.000 considererei di avere da 5 a 8 strumenti in portafoglio, che replichino asset decorrelati tra loro.
Ad esempio:
– oltre all’azionario Globale magari ad un certo punto considererei anche un investimento diretto nell’S&P 500 (o una piccola quota nel Nasdaq se volete essere un po’ più aggressivi) oppure sull’Europa, tipo Stoxx 600, e nei mercati emergenti;
– oltre all’obbligazionario Globale, invece, magari valuterei di investire anche in un obbligazionario Europeo (lascio invece a voi considerazioni sugli High Yield o sui bond dei mercati emergenti perché sono roba un po’ più rischiosa);
– infine prenderei in considerazione ad un certo punto altre asset class, come possono essere l’oro, le materie prime o i RETI (i fondi sul mercato immobiliare).
Sia chiaro, azioni e obbligazioni saranno sempre il grosso del vostro portafoglio e la proporzione tra le due dipende dalla vostra asset allocation e da tutte le considerazioni che abbiamo fatto dall’episodio 7 in poi. Detto questo, su capitali rilevanti ci sta considerare anche altre asset class per avere dei contrappesi in caso di forti correzioni sui mercati finanziari.
Infine, arrivati a capitali a 6 cifre, io una chiacchierata con un Consulente Finanziario Indipendente me la farei, perché a quel punto iniziano a subentrare tematiche tecniche che prima erano irrilevanti ma che su grossi volumi possono avere impatti significativi.
Miei cari ascoltatori, siamo infine giunti al termine di questo trentaquattresimo incontro assieme.
Mi raccomando, ricordatevi del buon Charlie Munger finché è qua tra noi e del suo inestimabile consiglio di arrivare il prima possibile a 100.000 che poi da lì in poi si decolla.
Come sempre accade a questo punto arrivati, vi invito a sponsorizzare questo podcast in giro più che potete – dobbiamo arrivare al numero 1 su Spotify nelle categorie in cui siamo inseriti, quindi datemi una mano! – e chi non l’avesse ancora fatto metta segui e attivi le notifiche su qualunque piattaforma usi per ascoltarci. Inoltre, non sapete quanto apprezzi le numerose recensioni a 5 stelle che mi avete dato sinora e invito i nuovi amici di The Bull a mettere 5 stelle a loro volta, così da supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che sembrano supercazzole matematiche su traguardi impossibili ma che in realtà vi fanno vedere che il vostro destino finanziario è solo e soltanto nelle vostre abili mani sempre nuovi.
Per questo episodio è davvero tutto e noi ci ritroviamo tra qualche giorno con un nuovo appuntamento a cui non potete mancare altrimenti i mercati crollano il giorno dopo sempre qui a THE BULL – Il tuo podcast di finanza personale
Bentornati a The Bull – Il tuo podcast di finanza personale
I primi 100.000 dollari sono degli Str**zi ma devi farcela! Non mi interessa cosa devi fare, se ciò significa spostarsi solo a piedi ovunque tu debba andare o mangiare solo ciò che trovi in offerta sui coupon. Trova un modo per mettere le mani su questi 100.000 dollari!
Care amiche e cari amici di questo podcast, quelle che avete appena sentito sono, in traduzione, le parole di un monumento vivente del mondo degli investimenti; ad aprire la puntata oggi, ho il piacere di presentarvi, ladies and gentlemen Charlie Munger!
99 anni e non sentirli, Charlie Munger è un miliardario, Vice Presidente di Berkshire Hathaway e business partner da una vita intera di Warren Buffett.
Buffett si è preso tutta la gloria, certo, lui è il CEO ed è il più grande investitore di tutti i tempi. Ma lo stesso Buffett ha ricordato più volte che senza Charlie Munger, Berkshire non sarebbe diventato quel colosso galattico che è oggi.
Charlie Munger ha una personalità incredibile e nonostante se la giochi in fatto di età con le querce secolari dei Parchi degli Stati Uniti, la sua lucidità e finezza intellettuale farebbero invidia alla maggior parte di tutti noi.
Ora, perché oggi parliamo di Charlie Munger e della sua famosa teoria sui primi 100.000 dollari?
Charlie Munger è un personaggio adorabile ma oggi di lui ci frega il giusto, se non per quel tanto che ci basta per capire che un signore in grado di mettere insieme oltre 2 miliardi di dollari di patrimonio probabilmente due o tre cose su risparmio e investimento dovrebbe conoscerle.
Quindi se Charlie Munger sostiene che la cosa più difficile e importante di tutte è raggiungere il prima possibile un capitale di 100.000 dollari, beh secondo me vale la pena provare ad approfondire un po’ la cosa, comprenderne il motivo e valutare se possa esserci utile nella nostra vita e soprattutto per le nostre finanze.
Torniamo quindi in Italia, lasciamo i gloriosi Dollari al di là dell’Oceano e capiamo insieme perché raggiungere i primi 100.000 € rappresenta il punto di svolta del nostro percorso di arricchimento.
Allora, a voler essere proprio precisi, se Charlie Munger ha detto che il punto di svolta sono 100.000 dollari, allora a rigore il nostro obiettivo dovrebbe essere novantadue mila seicentro trenta euro, al cambio attuale – però capite bene che il titolo dell’episodio avrebbe fatto veramente cagare.
Ma poi noi siamo ancora più ambiziosi, pertanto 100.000 € è il nostro golden target per far svoltare la nostra vita.
E voi mi chiederete: ma perché proprio 100.000?
Allora, un po’ per una questione estetica, alla fine a noi piacciono le cifre tonde e sono molto più ispirazionali delle altre, quindi 100.000 suona molto meglio di altri numeri nei dintorni.
Poi c’è quell’altra cosa che abbiamo 10 dita, quindi sin da quando vivevamo nelle caverne il nostro cervello si è abituato per millenni a contare in multipli di 10. Avessimo avuto 8 dita come a Paperopoli e Topolinia tutta la storia dell’umanità sarebbe stata molto diversa.
Ma messe da parte ste due cazzate, ci sono anche una serie di motivi nettamente più pratici che, ancora una volta, rientrano nel meraviglioso mondo dell’interesse composto.
Andiamo però con ordine.
Vedete, in tutto questo podcast, arrivati ormai alla trentaquattresima puntata, abbiamo detto un sacco di cose tipo: “e risparmia, e investi, e gli etf e non fumare e via dicendo” e nel fare questo abbiamo cercato di affrontare il tema della finanza personale da mille angolazioni ma in fondo sempre proiettando su uno sfondo lontano il risultato finale.
In pratica di cosa parla THE BULL se doveste raccontarlo ad un conoscente in 10 secondi?
THE BULL spiega che se ti fai un mazzo tanto, sacrifichi oggi qualche spesa del menga, risparmi e investi a lungo termine in prodotti efficienti, diversificati e a basso costo che replicano il mercato azionario e obbligazionario, probabilmente tra qualche decennio farai un bel po’ di soldi e se ti dice bene e sei bravo magari diventi pure milionario.
Lo sapete no?
Qua non abbiamo mai millantato formule magiche dei miei cog***oni per diventare ricchi dopodomani facendo trading o qualche altra buffonata del genere.
Qua abbiamo sempre detto che diventare ricchi è una cosa che si può fare – certo, devi avere pazienza, costanza e spirito di sacrificio però, ribadisco
SI PUO’ FARE!!!!
L’unica rottura di palle è che quando un obiettivo è molto lontano nel tempo, eh, hai voglia a mantenere la barra dritta e non a non perderti per strada.
Il rischio qual è? è che uno si prende bene ascoltando THE BULL, ci si mette, apre il conto con il broker, inizia ad investire, inizia magari a stare attento alle spese e tutto il resto, poi dopo un po’ di mesi in cui vede che alla fine il suo patrimonio non cambia di molto gli scende l’entusiasmo, perde il focus, manda tutto al diavolo e ricco non ci diventa più.
Suona familiare?
Ragazzi la storia, la statistica e la probabilità giocano a nostro favore.
Però se non ci mettiamo d’impegno una volta per tutte per i prossimi 20-30 anni, ma non state neanche a provarci perché è tempo perso.
Oggi allora faccio come nel film Inception e vi voglio piantare in testa per bene quest’idea di Charlie Munger perché sta roba dei 100.000 €, rispetto agli obiettivi milionari a lunghissimo termine di cui parliamo sempre, è una cosa che tutto sommato è molto più vicina a noi e che può rappresentare davvero il primo obiettivo di – diciamo – breve-medio termine, a seconda dei casi, raggiunto il quale poi in qualche modo tutto il resto è in discesa.
Capito?
Quindi attenzione bene a quello che stiamo per dire perché raggiungere i vostri primi 100.000 € il prima possibile è la cima della salita. Una volta che vi fate la sgroppata fino a sfinirvi, sappiate che da 100.000 in poi inizia in qualche modo la discesa e da lì in poi il vostro percorso di arricchimento comincerà ad accelerare ad una velocità sempre maggiore.
Vi ho convinto?
Non tanto?
Va beh, seguitemi un attimo e cercate di capire questa cosa per bene così vi aiuterà anche a livello motivazionale, sapendo che la cosa più importante di tutte la potrete raggiungere molto prima dei consueti 20-30 anni di cui parliamo abitualmente in questo podcast che, senza dubbio alcuno, tra 20-30 anni sarà ancora qua ad accompagnarvi mano nella mano lungo la strada della vostra indipendenza finanziaria.
Allora, bando alle ciance e vediamo perché fare i primi 100.000 € fa tutta la differenza.
Come vedremo subito il grosso della questione è puramente matematica, quindi non è una balzana idea che mi è venuta in mente stamattina sotto la doccia: ci sono delle basi numeriche dietro – e sapere che c’è una motivazione matematica a supporto di sta roba, secondo me dovrebbe essere rassicurante.
Dunque, PRIMO MOTIVO
Raggiungere la soglia dei 100.000 € è quasi tutta una questione di RISPARMIO.
Sì, è praticamente tutta nelle nostre mani e ci lascia davvero poco in balia degli alti e bassi del mercato.
E questa, credetemi, è una buona notizia!
Arrivare a 100.000 €, ragazzi, che ci crediate o no, dipende quasi esclusivamente da noi.
Vediamo perché.
Immaginiamo di riuscire a risparmiare 883 € al mese, ossia 10.000 € all’anno.
Diciamo che investo ogni mese questi soldi risparmiati in un portafoglio composto, per semplicità, da questi 2 ETF:
– 70% in un ETF che replica l’indice dell’azionario globale MSCI World; e
– 30% in un ETF che replica un indice di obbligazioni governative globali.
Grosso modo un portafoglio di questo tipo negli ultimi 30 anni avrebbe reso quasi l’8% all’anno ma stiamo conservativi e teniamo come rendimento medio un più moderato 7%.
Di questo passo, raggiungerò i miei primi 100.000 € in circa 7 anni e 8 mesi.
La mia quota di risparmio qui dentro è 76.636, tutto il resto è il bel profitto del mio investimento.
Se però mi gira male e il rendimento dei miei investimenti si rivelasse inferiore, diciamo, che ne so, 5% all’anno, allora arriverei ai 100.000 in 8 anni e 2 mesi.
Se invece mi gira ancora peggio e, beccando una sfortunata congiuntura economica con in mezzo magari una bella crisi finanziaria come quelle raccontate la scorsa settimana, ecco che con un rendimento medio del 3% vi servirebbero 8 anni e 10 mesi.
Scenario invece completamente opposto: mettiamo che avete più culo che anima e che vi trovate in un decennio come quello alle nostre spalle, durante il quale questo portafoglio ha fatto quasi il 9% all’anno, ecco allora vi servirebbero solo 7 anni e 2 mesi.
Capite bene però che tra una situazione piuttosto sfigata in cui il vostro portafoglio rende solo il 3% all’anno e una da leccarsi i baffi al ritmo del 9% all’anno, il vostro traguardo fondamentale lo raggiungereste sempre e comunque all’interno di un orizzonte temporale che va da poco più di 7 anni a meno di 9.
Cioè balla al massimo un anno e mezzo tra il best scenario e il worst scenario!
(poi in realtà scenari ancora più estremi in negativo e in positivo sono possibili ma statisticamente poco significativi quindi non li consideriamo).
Ora torniamo al punto di partenza: avrete certamente capito perché dicevo che fare i primi 100.000 € dipende quasi esclusivamente da voi.
Se ce la fate a risparmiare la non banale cifra di 10.000 € all’anno vedete che in media ve la cavate tra circa 8 anni.
Se risparmiate di meno ci metterete ovviamente di più.
Se invece siete dei draghi – o avete un reddito importante – e riuscite a risparmiare di più, ecco che il tempo si accorcia.
Ma in ogni caso, il punto vero è che nella prima fase del vostro percorso di arricchimento, il grosso della partita è assolutamente nelle vostre mani.
DISCLAIMER per tutti i coloro che mi fanno mille domande sugli ETF e a cui non glie ne sbatte le palle del risparmio.
Ah ragà, se non partite dal risparmio, a meno che non avete da parte capitali importanti, guardate che gli ETF non fanno mica crescere i soldi sugli alberi!
Risparmio in primis per attivare la macchina, il bello degli investimenti, del rendimento composto e di tutto l’ambaradan viene dopo.
Ora, SECONDO MOTIVO per cui sti benedetti 100.000 € fanno tutta la differenza.
Dicevo prima che raggiungere questi 100.000 è come percorrere una faticosa salita e da lì in poi inizia la discesa e si può accelerare.
Perché Charlie Munger ci dice questa cosa?
Dobbiamo di nuovo fare un po’ di conti e capire cosa succede a sti soldi.
Riprendiamo il caso in cui appunto risparmiate 10.000 € all’anno e appunto in circa 8 anni arrivate a 100.000.
Se continuate in questo modo diciamo che ad un certo punto il vostro rendimento si riallinea a quello storico (cioè se siete stati fortunati all’inizio poi sarà un po’ più basso, viceversa se avete beccato dei primi anni infelici poi potreste avere un rendimento più alto) insomma teniamo buono il 7% all’anno, un po’ meno della media degli ultimi 30 anni.
Se ci avete messo 8 anni a fare i primi 100.000, ecco che ad arrivare 200.000 € vi basteranno ora solo – tra virgolette – 5 anni.
E per arrivare poi a 300.000 €, a quel punto ce la farete in meno di 4 anni.
Andando avanti di questo passo – e per farla breve che tra un po’ ci addormentiamo tutti – avete capito che più si va avanti più si crea quest’effetto a valanga che imprime un’accelerazione impressionante ed inarrestabile al vostro processo di arricchimento.
Vi basti ricordare quello che sto per dirvi.
Una volta che siete arrivati a 600.000 €, il tempo che vi servirà per passare da 600.000 a un milione sarà meno del tempo che vi è servito all’inizio per arrivare ai primi 100.000 €.
E il tempo per passare da un milione a due milioni sarà inferiore a quello necessario per i primi 200.000.
Chiara la storiella?
Finché non arrivate a 100.000, l’interesse composto è bellissimo ma non ha un impatto così disruptive sulle vostre finanze.
Quando invece svoltate i 100.000 e vi rendete conto che gli interessi generati dal rendimento dei vostri investimenti diventano via via più grandi sempre a velocità maggiore, ecco che tutta la magia inizia a diventare tangibile e anche la vostra motivazione verso la perseveranza con gli investimenti sarà sempre più robusta.
100.000 è, per usare la famosa espressione di Malcolm Gladwell nel suo omonimo libro, il Tipping Point di tutta la faccenda, il punto critico di svolta oltre il quale iniziano ad accadere cose meravigliose.
TERZO MOTIVO per cui sta cosa dei primi 100.000 € è così importante.
Una volta che avete capito che arrivare a questo primo fondamentale traguardo è soprattutto una questione di risparmio, porvi quest’obiettivo vi imporrà di consolidare la vostra attitudine e il vostro mindset nei confronti delle vostre finanze quotidiane.
Abbiamo fatto numerosi episodi parlando di come ottimizzare il budget della vita di tutti i giorni, comprendendo insieme come siano proprio le piccole spese qua e là che, messe insieme, diventano cifre rilevanti in grado di demolire tutto il vostro edificio finanziario.
Il più grande consiglio che posso dare a tutti voi, cari amici miei che mi state ascoltando con la luce negli occhi immaginandovi già la pacchia di una vita senza dover lavorare, è di non sopravvalutare l’importanza dell’investimento nella prima fase del vostro percorso di arricchimento ma di mettere l’80% dei vostri sforzi sul tenere il più possibile chiuso il vostro portafogli.
Se vi ricordate il doppio episodio sulle 10 regole per una pianificazione finanziaria di successo, lì citavamo il libro Just Keep Buying di Nick Maggiulli e spiegavamo come il risparmio dovesse essere al primo posto dei vostri pensieri finché il rendimento annuo dei vostri investimenti non fosse abbastanza grande da superare la vostra capacità annua di risparmio.
Ad esempio, se voi riuscite a risparmiare 10.000 € all’anno, finché non mettete insieme un capitale abbastanza grande che, investito in un portafoglio sensato, renda più di 10.000 € all’anno, allora è sul risparmio che dovete fare all-in, perché in questa fase della vostra vita tutto dipende soprattutto dalla vostra capacità di fare uscire meno soldi possibili dal vostro conto in banca e investire tutto il resto.
Tenete conto che, se prendiamo per buono un rendimento del 7% all’anno e manteniamo un risparmio di 10.000 € all’anno, il sorpasso del rendimento sul risparmio non arriverà finché non raggiungerete i 143.000 € di capitale investito.
Qui in pratica abbiamo spiegato la stessa cosa, ma da una prospettiva diversa.
Sia quindi il percorso verso i 100.000 € la vostra palestra per diventare cinture nere di pianificazione finanziaria, budgeting e ottimizzazione delle spese perché se, come prescrive il buon vecchio Charlie Munger, arrivare innanzitutto a questo target è la chiave di tutta la faccenda, allora una volta che ci arrivate sarete degli Yoda del risparmio e da lì in poi la vostra vita finanziaria non potrà che essere luminosa.
Detto questo, è chiaro che anche se fare 100.000 è indubbiamente più alla portata di molti che non arrivare ad un milione, comunque stiamo parlando di un percorso non semplice e che non si fa esattamente in quattro e quattr’otto.
Quali sono quindi le cose importanti da tenere a mente lungo il percorso e in generale cosa può aiutarci a non smarrire la rotta.
Butto lì qualche suggerimento:
1) Capire per bene questa cosa, stamparsela in testa e svegliarsi ogni mattina ripetendo come un mantra che l’obiettivo è arrivare a 100.000, perché da lì in poi la vita comincia a cambiare per davvero.
2) Fare un bel piano di battaglia.
Non lasciate questo percorso al caso altrimenti state freschi! ma mettete giù una pianificazione con i fiocchi così, una volta che visualizzate l’obiettivo sul vostro file excel o dove vi pare, sarà molto più semplice essere coerenti e costanti lungo il percorso.
Quello che dovete fare è il vostro bel budget, tracciare le spese e fare insomma tutte quelle belle cose che vi ho spiegato in almeno metà degli episodi alle nostre spalle così da rendersi pienamente conto di quando, effettivamente, siete in grado di mettere da parte ogni mese.
Mi raccomando, non datevi obiettivi di risparmio annuali ma mensili, che già in fatto di risparmio avete la solidità di un budino, figuriamoci se vi ponete obiettivi a 12 mesi. A marzo del primo anno già vi siete dimenticati tutto.
No, obiettivi mensili, siate realistici ma allo stesso tempo impegnatevi il più possibile per battere questi obiettivi ogni mese, sapendo che più accelerate nella prima fase, prima vedete i benefici.
Vedrete che ad un certo punto risparmiare su questo e quest’altro, ogni giorno un po’ di più, diventerà una specie di gioco e di sfida con voi stessi.
3) Ponetevi obiettivi intermedi. Se pensate che il target per arrivare a 100.000 sia troppo in là, andate per gradi.
a) se non avete mai risparmiato in vita vostra, cominciate col darvi l’obiettivo di raggiungere un certo risultato entro i prossimi 3 mesi, poi entro 6, poi entro 12;
b) a quel punto cominciate magari a porvi l’obiettivo dei primi 10.000 e da lì in poi quelli dei 20.000 e quindi dei 50.000.
c) se necessario, sostenete questo percorso con dei reward.
Ogni volta che raggiungete un target, concedetevi una spesa per l’acquisto di qualcosa che dia valore alla vostra vita, che ne so: un viaggio, una borsa firmata, la nuova PS14 che sarà uscita allora e così via.
Inserite il costo di questi reward nella pianificazione e sostenete il vostro viaggio autofinanziandovi l’acquisto di cose che per voi sono importanti – che sia sporadico mi raccomando sennò non ve la cavate più.
4) Se potete, fatelo in coppia.
Oltre al fatto banale che se avete due stipendi la strada tendenzialmente è più corta, essere in coppia e perseguire insieme quest’obiettivo comune rende il viaggio immensamente più semplice.
Ora, prima di lasciarci, giusto tre considerazioni finali.
PRIMA CONSIDERAZIONE: focalizzarsi al 100% sul risparmio non vuol dire solo tagliare le spese, vuole dire anche e soprattutto concentrarsi sui guadagni.
L’investimento è un processo a lungo termine, quindi non commettete l’errore di pensare che esso possa sostituirsi alla vostra carriera professionale.
Questa cosa può succedere ma servono molti anni prima che riusciate davvero a vivere con il frutto dei vostri investimenti.
Ricordatevi la regola del FIRE movement. Il target dell’indipendenza finanziaria è raggiungere un capitale investito equivalente a 25 volte la vostra spesa annuale.
Se la vostra famiglia ogni anno spende 40.000 € per vivere, finché non arrivate ad un milione di euro lasciate perdere (e anche qui ricordatevi che a lungo termine l’inflazione fa valere questo milione molto meno di quanto vale oggi, quindi dovete fare bene i conti in base a quanto ci mettete ad arrivarci).
Comunque sia, oggi dovete concentrarvi sul risparmio ma tagliare le spese è possibile fino ad un certo punto – ed oltre un certo limite la vostra vita diventa miserabile – mentre invece il guadagno è potenzialmente illimitato.
Già un paio di volte ne abbiamo parlato ma ribadisco ancora qui le strade più semplici per conseguire questo obiettivo:
– concordare un aumento di stipendio a fronte del raggiungimento di determinati obiettivi concordati con il datore di lavoro;
– se ciò non è possibile, valutare di cambiare lavoro (e qui da Head Hunter vi dico: cambiare lavoro va bene, ma non cambiate ogni anno perché dopo un po’ non vi assume più nessuno);
In ogni caso ricordatevi questa cosa: vale la pena fare un certo lavoro finché questo vi rende felici o vi paga in maniera soddisfacente o entrambe le cose. Se invece mancano entrambi questi requisiti, cambiate subito!
– infine valutate quello che gli americani chiamano “side hustle”, ossia un lavoretto extra rispetto alla vostra normale professione, in base a quello che sapete fare e in base a quanto tempo libero avete (se sapete programmare, fare il social media manager, tradurre da qualche lingua straniera, dare ripetizioni agli studenti o magari insegnate Yoga o Padel o ancora vi piacciono i cani e volete fare i dog sitter nei weekend, insomma ci sono mille idee per incrementare il reddito che dette così sembrano un po’ delle stronzate ma che in realtà sono state la strada seguita da moltissime persone che oggi, da milionari, raccontano come hanno iniziato proprio da umili occupazioni).
Al netto di questo investite il più possibile nella vostra carriera professionale affinché il vostro reddito aumenti gradualmente e costantemente, così da sostenere ed incrementare la vostra capacità di risparmio.
SECONDA CONSIDERAZIONE: in quest’episodio non ho parlato del Fondo di Emergenza, ossia quel fondo liquido su un conto separato da quello che usate per le spese che deve ammontare a circa 6 mesi di spese.
Nel target dei 100.000 € questo fondo non è compreso!
Quando parliamo di arrivare a 100.000 €, intendiamo “oltre al fondo di emergenza”.
Non ne abbiamo parlato perché do per scontato che chi mi ascolta non abbia un conto in banca a ZERO e infatti tutti i conteggi sul raggiungimento dei 100.000 € li abbiamo fatti come se partissimo da ZERO perché ipotizziamo che i soldi che avete già servono ad alimentare questo fondo.
Chiaro? Quindi fondo di emergenza in primis, da lì cominciate la scalata verso i 100.000.
TERZA E ULTIMA CONSIDERAZIONE: siamo andati veloci sulla parte dell’investimento perché questo episodio è focalizzato più su altri temi.
Attenzione però che il portafoglio preso ad esempio per spiegare in cosa potremmo investire i nostri primi risparmi per arrivare a 100.000 € non può rimanere quello all’infinito.
Ora, non che ci sia qualcosa di oggettivamente sbagliato nell’avere 100.000 € (o magari addirittura un milione di euro) investiti in solo 2 ETF (azionario e obbligazionario globale).
Stiamo parlando di diverse migliaia di titoli, quindi la diversificazione c’è.
Però oltre un certo limite si crea indubbiamente una concentrazione eccessiva in troppi pochi strumenti.
Superati i 30-40.000 € magari comincerei ad aggiungere un terzo e un quarto strumento e man mano che ci avviciniamo ai 100.000 considererei di avere da 5 a 8 strumenti in portafoglio, che replichino asset decorrelati tra loro.
Ad esempio:
– oltre all’azionario Globale magari ad un certo punto considererei anche un investimento diretto nell’S&P 500 (o una piccola quota nel Nasdaq se volete essere un po’ più aggressivi) oppure sull’Europa, tipo Stoxx 600, e nei mercati emergenti;
– oltre all’obbligazionario Globale, invece, magari valuterei di investire anche in un obbligazionario Europeo (lascio invece a voi considerazioni sugli High Yield o sui bond dei mercati emergenti perché sono roba un po’ più rischiosa);
– infine prenderei in considerazione ad un certo punto altre asset class, come possono essere l’oro, le materie prime o i RETI (i fondi sul mercato immobiliare).
Sia chiaro, azioni e obbligazioni saranno sempre il grosso del vostro portafoglio e la proporzione tra le due dipende dalla vostra asset allocation e da tutte le considerazioni che abbiamo fatto dall’episodio 7 in poi. Detto questo, su capitali rilevanti ci sta considerare anche altre asset class per avere dei contrappesi in caso di forti correzioni sui mercati finanziari.
Infine, arrivati a capitali a 6 cifre, io una chiacchierata con un Consulente Finanziario Indipendente me la farei, perché a quel punto iniziano a subentrare tematiche tecniche che prima erano irrilevanti ma che su grossi volumi possono avere impatti significativi.
Miei cari ascoltatori, siamo infine giunti al termine di questo trentaquattresimo incontro assieme.
Mi raccomando, ricordatevi del buon Charlie Munger finché è qua tra noi e del suo inestimabile consiglio di arrivare il prima possibile a 100.000 che poi da lì in poi si decolla.
Come sempre accade a questo punto arrivati, vi invito a sponsorizzare questo podcast in giro più che potete – dobbiamo arrivare al numero 1 su Spotify nelle categorie in cui siamo inseriti, quindi datemi una mano! – e chi non l’avesse ancora fatto metta segui e attivi le notifiche su qualunque piattaforma usi per ascoltarci. Inoltre, non sapete quanto apprezzi le numerose recensioni a 5 stelle che mi avete dato sinora e invito i nuovi amici di The Bull a mettere 5 stelle a loro volta, così da supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che sembrano supercazzole matematiche su traguardi impossibili ma che in realtà vi fanno vedere che il vostro destino finanziario è solo e soltanto nelle vostre abili mani sempre nuovi.
Per questo episodio è davvero tutto e noi ci ritroviamo tra qualche giorno con un nuovo appuntamento a cui non potete mancare altrimenti i mercati crollano il giorno dopo sempre qui a THE BULL – Il tuo podcast di finanza personale
Recensioni
Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!
Non sono solito a mettere recensioni e specialmente non ascolto podcast, ma da quando ho iniziato questo, faccio fatica a staccarmi, e quasi non posso più fare a meno di ascoltare e arricchirmi culturalmente.
Andrea V., 22 Set 2025Da quando l'ho scoperto in 15 gg mi sono ascoltato 150 puntate senza fermarmi, ho annullato gli altri podcast per portarmi alla pari ed ascoltare tutte le precedenti puntate, ben fatto, esattamente il livello di informazione che mi serviva
Gianluca G., 11 Set 2025Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente
Amalia A., 17 Set 2025Podcast che dà sempre spunti interessanti che personalmente mi ha fatto appassionare alla finanza personale spingendomi ad approfondire in prima persona.
Lorenzo, 13 Mar 2025La mia ignoranza in materia mi ha sempre creato dei dubbi, ma grazie a un amico ho iniziato ad ascoltare il podcast. Per fortuna che ho 24 anni e un po' di tempo e soldi da dedicarmi a imparare le varie nozioni per me stesso. Grazie mille!
Luca G. 10 Ott 2025Podcast piacevole, scorre veloce ma in modo estremamente chiaro, spiega i concetti chiave per gestire le proprie finanze, fornendo la classica cassetta degli attrezzi. Complimenti, davvero ben fatto!
Massimiliano, 29 Mag 2024Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai
Francesca B., 6 Apr 2024Dovrebbero ascoltarlo buona parte degli italiani e io avrei dovuto scoprirlo con qualche anno in anticipo ma meglio tardi che mai
Matteo C., 3 Set 2025Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro
Massimo D., 23 Set 2025