Milionari da Quattro Soldi: Piccoli Redditi ma Grandi Patrimoni

La Bibbia della finanza personale! Dal 1996 The Millionaire Next Door ci ha aperto gli occhi sulla vera natura della ricchezza, che non è fatta di mega ville di lusso, Ferrari e Rolex, bensì è costruita passo passo attraverso un po' di metodo, pazienza e costanza. Oggi ci prendiamo gli insegnamenti essenziali dello studio più famoso di sempre sulla genesi della ricchezza di chi milionario lo è diventato senza l'aiuto di nessuno e capiamo insieme come chiunque, davvero chiunque, può diventare ricco! Con la partecipazione straordinaria di un ospite speciale.

Difficoltà
31 minuti
The Bull - No Thumb

Risorse

Punti Chiave

Non servono redditi elevati per diventare milionari; l'attitudine, le abitudini di risparmio e la costanza sono più importanti.

Valuta ogni spesa in termini di potenziale mancato rendimento a lungo termine per massimizzare la costruzione del patrimonio.

Trascrizione Episodio

Bentornati a The Bull – Il tuo podcast di finanza personale

Fantastico popolo di The Bull, ben ritrovati qui sempre più numerosi al nostro trentatreesimo appuntamento.

Continua la scalata del nostro podcast nelle classifiche di Spotify e abbiamo soggiornato alla posizione numero 3 nella categoria Carriere, mentre ormai siamo stabilmente intorno al ventesimo in quella Business.

E voi direte: “e sti gran cazzi come è posizionato The Bull!”

Va beh, certo, sono d’accordo, però già sto podcast lo faccio gratis, voi ve lo ascoltate gratis, manco ci ho messo la pubblicità per non spaccarvi le palle ogni 30 secondi, almeno lasciatemi sta soddisfazione no!

Capite che sotto di noi ci sono podcast registrati in studio, con le produzioni, i tecnici gli sponsor e tutto il resto, mentre qua diverse puntate di The Bull sono state registrate in piedi con la mia testa dentro l’armadio in mezzo ai cappotti per attutire l’eco!

Quindi tanta roba! e tutto grazie soprattutto a VOI!

Finito il momento paraculo – che dopo un po’ fa venir voglia di chiudere e andarsi ad ascoltare Indagini – veniamo all’argomento di oggi.

Dopo averne parlato qua e là in diversi episodi prima di questo, finalmente è giunto il momento di dedicare lo spazio che merita alla Bibbia della finanza personale, al libro che probabilmente più di qualunque altro al mondo ha influenzato tutto il sapere comune che ruota attorno al risparmio, agli investimenti e in definitiva a come può fare il nostro Mario Rossi qualunque, o il John Doe di turno, come lo chiamano in America, a diventare ricco.

Parliamo naturalmente dell’opera del 1996 di Thomas Stanley The Millionaire Next Door.

Stiamo subito calmi, quest’episodio non sarà la recensione di un libro altrimenti mi annoio io a farla prima ancora di voi a sentirla.

Oggi vogliamo solo portarci a casa le idee principali di questo celeberrimo studio come stimolo per poi implementarle nella nostra vita quotidiana e dare così una svolta alle nostre prospettive finanziarie.

(cioè alle vostre più che alle mie, io il libro l’ho letto anni fa e come avrete capito è da un po’ che mi ci sono messo su tutta sta cosa della finanza personale…)

Ora, se c’avete da fare e non avete voglia di ascoltare tutto il resto dell’episodio, sappiate che c’è un solo messaggio fondamentale che in questa mezz’oretta scarsa dovrebbe passare. Ve lo anticipo qua, così se vi basta siete a posto e ci rivediamo mercoledì.

Il messaggio è: chiunque di voi mi sta ascoltando e pure chiunque non mi sta ascoltando (e peggio per lui o lei se non lo sta facendo) PUO’ DIVENTARE MILIONARIO.

Chiaro?

Senza se e senza me.

Se mi state ascoltando vuol dire che con ogni probabilità abitate in un paese Europeo – quindi siete in una delle aree economiche più avanzate del mondo – e con altrettanta probabilità avrete uno smartphone in mano – quindi vado sul sicuro se dico che non state morendo di fame.

Posso infine supporre che se ascoltate Podcast di finanza personale dovreste tendenzialmente avere un lavoro o una qualche fonte di reddito su base continuativa. Quindi, diciamo, 4 spicci in mano dovreste averli.

Stanti questi 3 punti, congratulazioni amici miei, siete perfettamente titolati per diventare RICCHI.

Non per diventare schifosamente ricchi o ricchi tra due mesi.

Diciamo ragionevolmente ricchi tra qualche decina di anni, a seconda del vostro punto di partenza, del vostro reddito e, soprattutto, di quando impegno ci volete mettere.

Ora formule magiche non ce ne sono, né ci sono scorciatoie per la ricchezza, ma al netto di questo esistono invece delle cose che si possono fare per avere buone probabilità di raggiungere l’indipendenza finanziaria e l’impagabile privilegio di alzare ad un certo punto il dito medio verso la necessità di dover lavorare per potersi guadagnare i soldi per vivere.

La strada è lunga, faticosa e richiede un po’ di sacrificio lungo il percorso.

Ma diamine se ne vale la pena!

Se ormai le aspettative di vita media si stanno spostando sempre di più verso l’orizzonte dei 90-100 anni, capite che l’idea di viverne anche solo una quarantina senza la benché minima preoccupazione economica vale davvero lo sforzo che c’è da fare prima?

Oh sia chiaro, questo è il mio obiettivo, senza mezzi termini.

Lavoro da 13 anni – e se contiamo i lavoretti estivi superiamo facilmente i 20 – e temo che per almeno altrettanti mi toccherà continuare a farmi il mazzo dal lunedì al venerdì per conservare il privilegio di recarmi poi ogni Sabato al supermercato e fare la spesa senza indossare un passamontagna.

Ma da una certa in poi, io ve lo dico, non ne voglio più sapere e quindi tutti i miei sforzi già da anni sono coordinati in funzione dell’obiettivo di raggiungere ad un certo punto l’indipendenza finanziaria e potermi così comprare, una volta per tutte, la cosa più preziosa che esista: il 100% del mio tempo.

Capito?

Quindi se mi seguite in questo podcast, spero che, anche se non ci conosceremo mai, in qualche modo condividerete questo viaggio assieme a me alla conquista della vostra indipendenza e di una vita di libertà.

Detto questo, perché tutto sto pippone nell’episodio di The Millionaire Next Door?

Intanto ragazzi avete mai sentito parlare di Ronald Read?

Prima di passare a miglior vita nel 2014, Ronald Read spese i suoi oltre 92 anni sua questa Terra in mezzo alle montagne del Vermont, uno di quegli stati degli Stati Uniti che non si caga mai nessuno e della cui esistenza ci ricordiamo solo durante le elezioni presidenziali e quando passano su Italia 1 per l’ottantaquattresima volta l’episodio dei Simpson ambientata lì.

Dopo aver combattuto nella seconda guerra mondiale, Ronald Reed lavorò per tutta la vita come addetto al rifornimento ad una pompa di benzina prima e come bidello part-time in seguito fino alla pensione.

Non sembra esattamente la biografia di uno che alla fine salta fuori che l’Elon Musk dell’epoca.

Ronald Read visse sempre nella sua modesta casa, vestiva abiti piuttosto scialbi e consumati e l’ultima auto che possedeva era un Toyota Yaris del 2007.

Una persona assolutamente normale, low-profile, come ne incontriamo a migliaia senza accorgercene nella nostra vita quotidiana.

O almeno, questo è quanto si direbbe.

Perché quando Read si spense nel 2014 si scoprì che in 92 anni questo modestissimo signore del Vermont aveva ammassato qualcosa come 8 milioni di dollari, che lasciò quasi tutti in beneficenza.

Sounds crazy?

Tutto vero!

Considerato che il suo reddito da benzinaio prima e da bidello part-time dopo non credo facesse invidia ad alcuno tra noi, vale la pena capire come diavolo abbia fatto a mettere insieme così tanti soldi che se chiunque li avesse nel portafoglio, potrebbe già chiudere baracca e burattini e condurre per i prossimi 80 anni una vita assolutamente agiata.

Diciamo che il buon Mr. Read aveva semplicemente trovato una combinazione vincente di risparmio e investimento.

Da un lato conduceva infatti una vita talmente frugale che avrebbe impietosito una famiglia di Amish, mentre dall’altro, banalmente, comprava azioni.

Tutto qui.

Lavorava, guadagnava (poco), risparmiava (molto) e investiva tutto il suo risparmio prevalentemente in azioni di grandi società Americane.

Secondo il Wall Street Journal, alla fine nel suo portafoglio c’erano società come Walmart, Procter and Gamble, JP Morgan, General Electric e così via, insomma tutta la creme del capitalismo americano.

Quindi non era neanche un genio della finanza con un fiuto pazzesco.

Non è che investì in Google quando Page e Brin erano ancora nel dormitorio di Stanford a mettere su l’algoritmo o che si mise a shortare il mercato nel 2008, come gli eroi di Big Short di cui vi ho raccontato qualche episodio fa.

NO, per decenni non ha fatto altro che la cosa più banale di tutti: comprare azioni di grandi e solide realtà americane e tenerle per decenni facendo sì che il rendimento composto delle sue azioni crescesse in maniera esponenziale nel tempo.

Fece cioè la stessa cosa di un altro signore di un altro stato sfigato, questa volta il Nebraska, leggermente più giovane di lui ma giusto con un filo di talento in più e qualche maggiore risorsa a disposizione. Quest’altro signore si chiama Warren Buffett … ma questa non è la sua storia.

Capite però che se un bidello del Vermont, con pochissima istruzione e scarsissimi mezzi finanziari, è riuscito a fare una roba del genere, ragazzi, dai, abbiamo il dovere come minimo di fare tutto il possibile perché almeno un milioncino riusciamo a metterlo assieme.

Ho fatto due conti, per capire in termini concreti cosa significasse mettere insieme 8 milioni di dollari in quel modo.

Dunque lui è morto a 92 anni e diciamo che ha iniziato a fare sta cosa a 25, abbiamo quindi 68 anni di investimento.

Dato che ha investito quasi solo in società dell’S&P 500, prendiamo per comodità il rendimento medio storico dell’indice del 10% all’anno.

Allora, per accumulare 8 milioni di euro in 68 anni, Ronald Read dovrebbe aver investito circa 80 dollari al mese.

Ok, non è così banale come sembra perché 80 dollari negli anni ’50 equivalgono a circa 800 dollari del 2014, anno della sua morte, quindi probabilmente sarà andato un po’ per gradi.

Inoltre, i suoi 8 milioni di dollari non sono così tanti se pensiamo che nel momento in cui ha iniziato essi erano equivalenti a circa 800.000 dollari di allora.

Cioè è come dire: se voi oggi investite 800 € al mese per 68 anni, cioè quanto ha fatto lui aggiustato per inflazione, e ottenete lo stesso risultato arriverete ad accumulare circa 84 milioni di euro.

Ma quando ci arriverete, quegli 84 milioni di euro avranno il potere di acquisto di circa 8 milioni di euro odierni (dannata inflazione!).

Cmq sia, direi che anche così non ci potremmo lamentare.

Quello che voglio dirvi, comunque, è che il miracolo matematico dell’interesse composto è qui a darci una mano se semplicemente abbiamo la pazienza e costanza di fargli fare il suo corso un po’ per volta.

La storia di Read è diventata celeberrima e non è contenuta in The Millionaire Next Door, dato che il libro è uscito oltre 20 anni prima della sua morte.

Ma Mr Read è esattamente il tipo di personaggio descritto dal libro.

Ora, di cosa parla sto benedetto The Millionaire Next Door con il quale vi asciugo una puntata sì e una no.

Il libro raccoglie i risultati di uno studio ultradecennale nel corso del quale Stanely e il suo coautore William Danko hanno intervistato migliaia di milionari americani per cercare di mettere insieme i tratti comuni, le caratteristiche, le abitudini, le strategie, insomma, tutto quello che avrebbe fatto di normalissimi cittadini delle persone con patrimoni milionari.

In pratica quindi i due autori sono andati a vedere tutto, ma proprio tutto, della vita di questi milionari d’America, e per tutto intendo: cosa mangiavano, che orologio indossavano, che vestiti compravano, che lavoro facevano, che auto guidavano e così via con l’obiettivo di tirare fuori la formula definitiva per costruire dal nulla una ricchezza invidiabile.

Ora prima di vedere insieme gli spunti principali dello studio che rappresentano sicuramente un modello virtuoso da prendere ad esempio per correggere le vostre sciagurate vite spendaccione e poco lungimiranti, bisogna essere onesti e rilevare un potenziale bias nell’impostazione della ricerca.

Da un parte l’idea dello studio di Stanley è: prendo un campione rappresentativo dei milionari d’America, guardo le caratteristiche che hanno in comune e tiro la conclusione che quelle caratteristiche, abitudini e tutto il resto sono la chiave per diventare milionari.

Miei brillanti amici di questo podcast, questo tipo di ragionamento non vi fa scattare un mezzo campanello d’allarme?

Come ha giustamente rilevato Nassim Taleb nel primo dei suoi fenomenali libri Giocati dal Caso, The Millionaire Next Door cade un po’ vittima del bias del sopravvissuto.

Ve lo ricordate?

Se prendete tutti i nuotatori a livello agonistico e vedete che hanno spalle larghe come un armadio a due ante attenzione che non potete concludere che “il nuoto fa venire le spalle larghe”, perché nel vostro campione avete solo i sopravvissuti, ossia nuotatori che per i fatti loro erano geneticamente predisposti ad avere le spalle larghe e ciò è condizione necessaria per farcela nel nuoto agonistico.

Allo stesso modo, attenzione che una volta che Stanley identifica che la maggior parte dei milionari d’america ha le caratteristiche A, B e C, questo non vuol dire che condividere le medesime caratteristiche FACCIA AUTOMATICAMENTE diventare milionari, perché probabilmente tantissime altre persone che presentavano gli stessi tratti comuni per altri motivi non sono diventati milionari e quindi Stanley non l’hanno mai conosciuto.

Pertanto dire che la maggior parte dei milionari ha le caratteristiche A, B e C è MOLTO diverso rispetto a dire che la maggior parte di chi ha le caratteristiche A, B e C è milionario.

Chiaro?

Diffidate sempre delle ricette che sembrano troppo facili o comunque abbiate sempre uno spirito critico ogni volta che si tratta di valutare delle tesi che poi devono orientare le vostre decisioni.

E questo vale anche per tutto quello che diciamo qui a The Bull.

Comunque sia The Millionaire Next Door non è illuminante tanto perché vi dà la formula magica per trasformare quattro spiccioli in milioni ma perché ci mostra come la ricchezza possa generarsi anche laddove non ci sono grandi mezzi di partenza o particolari situazioni di partenza vantaggiose.

Detto questo ciò di cui parliamo oggi non deve essere inteso come qualcosa del tipo “se fai questo, quello e quell’altro ALLORA diventerai milionario”, bensì come una serie di indicazioni che possono metterti sulla buona strada per diventare effettivamente milionario anche se parti con poche risorse a disposizione.

Avvertenza: le indicazioni contenute in The Millionaire Next Door potrebbero non trasformare i soggetti che le applicano in milionari e possono causare sonnolenza, emicrania, dolori addominali e morte improvvisa per noia profonda. Prima dell’assunzione leggere attentamente il foglietto illustrativo o ascoltare per intero quest’episodio.

Detta anche sta cazzata, riassumiamo i takeaway più interessanti dell’opera in questi 4 punti.

NUMERO UNO: comprendere la differenza tra alto reddito e alto patrimonio.

Sembra sottile sta cosa ma capire questo è fondamentale per impostare tutto il resto.

Se volessimo fare una matrice “UNA COSA???” ok, mmhh se volessimo fare una tabella con quattro caselle potremmo mettere sul lato verticale le opzioni alto reddito e basso reddito e sul lato orizzontale alto livello di patrimonio e basso livello di patrimonio.

Le 4 combinazioni che emergono sarebbero quindi:

– basso reddito e basso patrimonio;

– alto reddito e alto patrimonio;

– alto reddito e basso patrimonio; e infine, quella che più ci interessa;

– basso reddito e alto patrimonio.

Chiaro? Tutte e 4 sono assolutamente possibili.

Il primo caso è quello ovviamente più diffuso, ossia persone che hanno un reddito limitato e che non riescono a costruire un patrimonio significativo.

Il secondo è altrettanto ovvio, benché meno scontato, ossia il caso di persone che guadagnano tanto e che riescono a raggiungere un alto livello di patrimonio.

Le altre due sono però le più interessanti.

Da un lato abbiamo persone con un alto reddito che ciò nonostante non riescono a raggiungere un alto livello di patrimonio perché, un po’ per ignoranza finanziaria, un po’ per altri motivi, si sputtanano via tutto o quasi e nonostante i grandi mezzi a disposizione falliscono nel meccanismo di accrescimento composto della propria ricchezza.

Nel suo bellissimo libro THe Psychology of Money, Morgan Housel racconta di Richard Fuscone, un ex top executive di Merrill Lynch che, grazie alle sue retribuzioni annue milionarie e al suo (autoproclamato) fiuto per gli investimenti, si ritirò dal lavoro già sui quarant’anni per godersi una vita di lusso e sfarzo come fosse un eterno sogno ad occhi aperti.

Intorno al 2000 Fuscone si era comprato una villa nel Connecticut con 11 bagni, 2 ascensori e 7 garage che tra mutuo e spese gli costava ogni mese oltre 90.000 dollari.

Se la casa era questa, potete immaginarvi tutto il resto tra auto, viaggi, svariate forme di intrattenimento, eccetera.

Tutto bellissimo finché poi nel 2008 è arrivata la grande crisi seguita al fallimento di Lehman Brothers e quest’uomo, che aveva fatto ricorso indebitamento sotto steroidi e che dopo tutto non era così bravo negli investimenti come credeva, nell’arco di un anno ha perso letteralmente TUTTO, finendo in bancarotta.

Quindi, guadagnare milioni ed essere ricchi sono due cose MOLTO diverse.

Se infatti guadagni tanto ma hai uno stile di vita al limite delle tue possibilità e con una forte esposizione a rischi infrequenti ma devastanti – come appunto una crisi finanziaria – allora non sei ricco, sei, come dicono gli americani, “broke”, ossia fallito, ed è solo questione di tempo prima che le ineluttabili leggi della finanza personale vengano a presentarti il conto.

La situazione inversa è quella che invece interessa più a noi, ossia basso o medio reddito e alto livello di patrimonio.

Se state ascoltando questo podcast, con ogni probabilità vi rispecchierete in quest’ultima categoria, poiché probabilmente la maggior parte di voi non guadagnerà 500.000 € l’anno ma vuole invece capire come fare per rendere “scalabili” le proprie limitate risorse economiche.

Eccoci pronti!

32 episodi di The Bull alle nostre spalle, quindi secondo me due o tre idee ce le dovreste avere.

Ora però capiamo cosa avevano scoperto Stanley e Danko per dare maggior supporto alle varie tesi raccontate nel podcast sinora.

Intanto chiara la differenza tra reddito e patrimonio?

Reddito è quanto uno guadagna e se non lo gestisce bene può finire male.

Patrimonio è invece la differenza, come già detto altre volte e in particolare nell’episodio 30, tra tutti i vostri beni (liquidi e illiquidi) e tutti i vostri debiti.

Il reddito vi aiuta ad accelerare il processo di arricchimento ma è il patrimonio il vostro obiettivo finale.

Lo dico in un altro modo e per un attimo attingo dai contenuti della mia professione di Head Hunter: molto spesso le persone sono completamente focalizzate sulla crescita della propria retribuzione (cosa di per sé buona e giusta, entro certi limiti di buon senso) ma si dimenticano quasi sempre del fatto che il reddito serve a costruire patrimonio, altrimenti rimane un potenziale sprecato.

PUNTO NUMERO DUE: siate Frugali.

Il secondo capitolo del libro si intitola proprio “Frugal, Frugal, Frugal”:

Se c’è una caratteristica universale che contraddistingue la stragrande maggioranza delle normalissime persone intervistate da Stanley che sono diventate milionarie è proprio il loro stile di vita frugale, semplice e del tutto non appariscente.

Anche altri Guru della finanza personale come Dave Ramsey o Ramit Sethi insistono molto su questo concetto (per non parlare di Warren Buffett che lo incarna in maniera maniacale).

Avere uno stile di vita al di sotto delle proprie possibilità limitando l’inessenziale è una poderosa arma nella costruzione a lungo termine della ricchezza.

Se vi guardate dentro, sono certo che concorderete con me (e con i signori citati poco fa) sul fatto che il grosso degli eccessi economici che vi concedete o a cui avete assistito sono spesso più legati alla volontà di impressionare gli altri, che non a reali esigenze vostre.

Mi riferisco a comprare auto da 60.000 € in su, vestiti e accessori firmati per decine di migliaia di euro all’anno, andare in ristoranti o locali pettinati dove escono svariate centinaia di euro per una cena o una serata, vacanze in località costose, arredamento di design e così via l’elenco potrebbe andare avanti all’infinito.

Pensate bene a quanti soldi spendete per reale necessità e quanti invece solo per poter ostentare agli altri il vostro benessere economico (vero o presunto tale).

Ricordatevi che i veri ricchi non hanno nessun interesse a spendere e spandere per mostrare agli altri la propria ricchezza ma dedicano le loro risorse principalmente all’investimento in asset che possa produrre ulteriore ricchezza e in parte a quelle passioni ed esperienze che hanno davvero un impatto significativo sulla loro vita.

La frugalità poi, ad un livello più pragmatico, si traduce in una meticolosa attenzione alle spese quotidiane.

Una volta che avete capito che sedie per il tavolo da pranzo da 500 € l’una non sono poi così fondamentali per le vostre chiappe, allo stesso tempo è importante tenere sotto controllo tutte le piccole e grandi uscite di tutti giorni perché è un attimo che proprio qui finite per consumare tutti i vostri risparmi.

Se ve li siete persi vi consiglio gli episodi 15, 24 e 30 per avere qualche suggerimento su come gestire il vostro budget.

Attenzione a questo adesso: La cosa che i Self Made Millionaire sanno bene è che il costo del consumo non è limitato all’importo nominale del denaro che esce dal conto quando viene effettuato un acquisto ma dal valore potenziale a lungo termine di quell’importo in quanto esso non può essere investito in asset.

Mettere suono dei grilli.

Ok, la ridico in modo più semplice.

Se ogni giorno spendete 4€ per fare colazione al bar, il costo della vostra colazione non è 4€.

Il costo della vostra colazione potrebbe essere di circa 200.000 € se questi 4€ venissero invece investiti per 30 anni in un ETF che replica l’S&P 500.

Se vi abituate a ragionare in questo modo, tutte le vostre singole spese acquisiranno una connotazione completamente nuova.

Non penserete più all’acquisto di quello specifico prodotto come qualcosa che “ma si dai, costa 5, 10, 20 €, cosa vuoi che sia, non mi cambia mica la vita!”

Se invece lo mettete in questa prospettiva, altroché se vi cambia la vita!

Capito questo, tutto il discorso sulla frugalità si riduce a questi due concetti:

1) vivere al di sotto dei propri mezzi e risparmiare su tutte le cose non essenziali e che non portano valore né felicità alla vostra vita e;

2) investire il risparmio in asset che generano valore nel tempo.

Ogni volta che pensate ad un acquisto, quindi, non pensate solo al costo di quell’acquisto ma proiettate il valore di quell’importo a 30 anni usando un tasso di interesse composto compreso tra il 5 e il 10%.

Suggerimento: usate il 7,2% come tasso di interesse (valore vicino al rendimento degli ultimi 40 anni di un portafoglio 60/40) perché senza fare troppi conti vi dice già che ogni 10 anni il valore di quell’investimento raddoppia.

Se per esempio devo comprare un televisore nuovo e devo scegliere tra un buon full hd da 500 € un fighissimo 4k da 4.500, ecco prendiamo la differenza e ricordiamoci che quei 4.000 € potrebbero essere 8.000 tra 10 anni, 16.000 tra 20 e 32.000 tra 30.

PUNTO NUMERO TRE: il vostro patrimonio netto è tutto ciò che conta.

Come anticipato qualche episodio fa, Stanley propone una formula per calcolare il patrimonio netto ottimale che in base alla vostra età e il vostro reddito dovreste avere.

La formula è:

– ETA’

– Diviso 10

– Per reddito lordo annuo (e qui avevo già detto di considerare l’80%, se siete dipendenti, perché in Italia siamo molto più tassati che negli Stati Uniti).

Esempio:

– 40 anni

– diviso 10 fa 4

– Moltiplicato per reddito lordo annuo di, che ne so, 60.000 €, fa 240.000 €.

In questo caso il patrimonio netto ottimale, cioè la somma tra i vostri asset e i vostri debiti, dovrebbe essere in quell’ordine di grandezza.

Se siete una coppia della stessa età e più o meno con lo stesso reddito, allora parliamo di 480.000 €.

Se siete sotto, valutate di aggiustare le vostre abitudini di spesa, il vostro livello di indebitamento e, possibilmente, i vostri guadagni per raggiungere quel target.

Secondo me questa formula funziona abbastanza bene dai 35-40 anni in su perché prima, soprattutto in Italia, è facile che non si sia riusciti ancora a raggiungere una stabilità economica tale da accumulare il patrimonio netto prescritto.

In ogni caso, tenetene conto come ordine di grandezza base per rendervi conto se siete “on track” o se servono aggiustamenti nella vostra vita finanziaria.

Da lì in poi, progettate la vostra pianificazione finanziaria per capire cosa vi serve per diventare milionari.

Tipicamente i ragionamenti che vi troverete a fare saranno:

– calcolare l’importo annuale del debito residuo del mutuo che anno dopo anno andrà a ridurre la mia quota complessiva di debito ed aumentare di conseguenza quella di patrimonio;

– calcolare la propria capacità di risparmio e incidere per aumentarla gradualmente;

– impegnarsi per avere un reddito via via maggiore all’interno del proprio ambito professionale; e infine

– spingere con tutta la forza che avete sull’acceleratore degli investimenti, così da sapere quale capitale dovete raggiungere perché il patrimonio netto complessivo sfondi il milione (o sfondi il traguardo che vi pare).

Anche qui, difficilissimo dire quali saranno i rendimenti futuri.

7-8% all’anno è stato un rendimento ricorrente nei decenni passati su diversi tipi di portafoglio.

Io sarei più conservativo nella vostra pianificazione e considererei un 5-6% di rendimento annuo, poi se i rendimenti saranno maggiori tanto meglio.

Giusto per fare qualche esempio usando il 6% all’anno come rendimento medio:

– 600 euro al mese per 30 anni diventerebbero circa 600.000;

– 800 euro al mese diventerebbero circa 800.000;

– 1.000 euro al mese diventerebbero circa 1 milione;

– 2.000 euro al mese diventerebbero 2 milioni.

(come avrete capito ho preso il 6% per far venire fuori risultati che sono 1000 volte l’investimento mensile).

Quindi scorciatoia mentale che vi potete ricordare.

Prendete un orizzonte di trent’anni, quello che investite mediamente ogni mese lo moltiplicate per 1000 e avete il risultato finale.

In pratica avete tre variabili in gioco:

1) il rendimento degli investimenti;

2) la quota di risparmio mensile;

3) il tempo.

Sul primo non è che potete fare molto.

Certo potete spingere sulla quota azionaria del portafoglio per provare ad avere rendimenti maggiori. Nel lungo termine potrebbe dirvi bene, però come sapete vi esponete a rischi maggiori.

Potete però sicuramente incidere sugli altri due.

A parità di rendimento, qualunque esso sia alla fine, sapete già oggi che più risparmio dedicate all’investimento, meno tempo ci mettete ad arrivare ad un certo target oppure nello stesso tempo raggiungerete un target maggiore.

Chi parla di finanza personale a vanvera pone tutta l’enfasi su questo o quell’investimento per ottenere questo o quel rendimento e, come detto tante volte, chiunque parli di finanza al futuro dice solo cazzate.

Chi parla di finanza personale seriamente parte sempre dal risparmio, essendo davvero l’unica cosa sotto il vostro controllo.

Estremizzando potrei dire: la vostra vera e unica assicurazione sul rendimento a lungo termine dei vostri investimenti non è tanto nella scelta degli investimenti (purché sia sensata, nel rispetto dell’asset allocation giusta e tutto il resto) quanto piuttosto nell’orientamento al risparmio.

Più benzina mettete nel motore, più strada farete.

PUNTO NUMERO QUATTRO: vediamo allora un rapido elenco delle caratteristiche tipiche dei Milionari da quattro soldi della porta accanto.

1) Vivono al sotto dei loro mezzi;

2) Danno maggior peso al valore della libertà e indipendenza rispetto al possesso di beni di consumo;

3) Hanno un fondo di emergenza liquido che copra oltre 6 mesi di spese e costruiscono altri fondi dedicati ad obiettivi specifici (università dei figli, matrimoni, vacanze, ristrutturazioni, auto nuova e così via);

4) Si informano e approfondiscono temi di finanza per essere autonomi nello decisioni, investono almeno il 20% del loro reddito e mantengono gli investimenti a lungo termine (quindi, non si diventa ricchi, di solito, facendo trading, mi spiace);

5) Tengono un bilancio familiare, hanno un budget e controllano le proprie spese in maniera meticolosa ANCHE SE sono milionari, proprio perché se smettessero di fare così smetterebbero di essere milionari, esattamente come una persona muscolosa perderebbe tutti i muscoli non appena smettesse di andare in palestra;

6) e questa è una cosa interessante, hanno ricevuto pochissimi soldi in regalo dai genitori e a loro volta ne concedono pochissimi ai figli per insegnare loro le competenze e l’attitudine necessaria per costruire a loro volta la propria ricchezza; e infine

7) investono sulla loro formazione continua e sulla loro cultura.
La dico diversamente: Leggono, Leggono e ancora Leggono. Il ritorno sull’investimento nella vostra cultura può avere un payoff spropositato. Nessuno sa in anticipo dove e quando esso si manifesterà e leggere e basta non serve. Ma il tempo che dedicherete a leggere buoni libri sarà sempre uno dei vostri migliori investimenti a lungo termine in assoluto (certo, finché parliamo di saggi su contenuti formativi, non dell’autobiografia di Antonio Cassano…).

Ce ne sarebbero forse anche altri ma direi che abbiamo detto abbastanza.

Ora mega riassuntone della puntata se qualcuno si fosse addormentato per strada.

Gli insegnamenti che vi dovete portare a casa sono:

– Innanzitutto: Per essere milionari non servono redditi elevati; grandi patrimoni si possono costruire anche a partire da piccoli redditi; Poi

– l’attitudine, le abitudini e la costanza contano molto di più del vostro prossimo aumento di stipendio o della scelta degli investimenti finanziari; infine

– abituatevi a pensare al prezzo delle cose in termini di potenziale mancato rendimento a lungo termine e piuttosto che sperperare i vostri soldi in “cose”, giusto per il gusto di averle, dedicateli a beni ed esperienze che possono portare reale valore e felicità nella vostra vita.

Miei cari ascoltatori di questo podcast, siamo così giunti alla fine dell’episodio e, senza neanche che ve ne siete accorti, siete già un po’ più milionari di quanto non lo foste mezz’ora fa.

Prego, non c’è di che.

Da qui in poi, però, siete voi che dovete percorrere il vostro personale cammino di arricchimento e buona fortuna affinché esso vi porti là dove i vostri sogni e i vostri desideri potranno realizzarsi.

Detto questo, grazie di cuore per essere ancora qui con me settimana dopo settimana, ormai i 10.000 download sono ad un tiro di schioppo.

Come sempre, vi ricordo di sponsorizzare questo podcast a tutti coloro a cui volete bene (o male, a seconda dell’opinione che avete di THE BULL), di mettere segui e attivare le notifiche sulla piattaforma su cui lo ascoltate e di lasciare una recensione a 5 stelle per supportarci e permetterci di continuare a produrre contenuti che insegnano a voi come diventare milionari mentre chi vi parla rischia un’embolia perché registrando dentro l’armadio dopo un po’ manca l’ossigeno sempre nuovi.

Ricordatevi inoltre di seguirmi su instagram, thebull_finance che stiamo cominciando a mettere su i primi contenuti.

Per questo episodio invece è davvero tutto e noi ci ritroviamo presto, con un nuovo capitolo del nostro incredibile viaggio insieme verso l’indipendenza finanziaria, sempre qui a THE BULL – Il tuo podcast di Finanza Personale.

Recensioni

Quando capisci come funziona la finanza… ti viene voglia di raccontarla!

Podcast piacevole, scorre veloce ma in modo estremamente chiaro, spiega i concetti chiave per gestire le proprie finanze, fornendo la classica cassetta degli attrezzi. Complimenti, davvero ben fatto!

Massimiliano, 29 Mag 2024

Riccardo mi ha letteralmente cambiato la vita e fatto scoprire che amo la finanza, ho ascoltato il podcast già due volte e non mi stufo mai di ascoltarlo, parla in modo semplice e chiaro

Massimo D., 23 Set 2025

La mia ignoranza in materia mi ha sempre creato dei dubbi, ma grazie a un amico ho iniziato ad ascoltare il podcast. Per fortuna che ho 24 anni e un po' di tempo e soldi da dedicarmi a imparare le varie nozioni per me stesso. Grazie mille!

Luca G. 10 Ott 2025

Podcast che dà sempre spunti interessanti che personalmente mi ha fatto appassionare alla finanza personale spingendomi ad approfondire in prima persona.

Lorenzo, 13 Mar 2025

Non sono solito a mettere recensioni e specialmente non ascolto podcast, ma da quando ho iniziato questo, faccio fatica a staccarmi, e quasi non posso più fare a meno di ascoltare e arricchirmi culturalmente.

Andrea V., 22 Set 2025

Ho seguito tutte le puntate! Grazie veramente

Amalia A., 17 Set 2025

Veramente interessante, chiaro e conciso. Cambia la vita finanziaria di chiunque.. da ascoltare assolutamente anche per chi di finanza non vuole occuparsi mai

Francesca B., 6 Apr 2024

Da quando l'ho scoperto in 15 gg mi sono ascoltato 150 puntate senza fermarmi, ho annullato gli altri podcast per portarmi alla pari ed ascoltare tutte le precedenti puntate, ben fatto, esattamente il livello di informazione che mi serviva

Gianluca G., 11 Set 2025

Dovrebbero ascoltarlo buona parte degli italiani e io avrei dovuto scoprirlo con qualche anno in anticipo ma meglio tardi che mai

Matteo C., 3 Set 2025
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